Milano | San Cristoforo – Via Lodovico il Moro: ci risiamo. Un vero disastro

Lo scorso anno, ma anche l’anno precedente, quello ancora prima e così indietro nel tempo, la Via Lodovico il Moro e anche la Ripa di Porta Ticinese sono state riparate.

In questi giorni ci risiamo: altri inteventi. Tant’è che dal 26 marzo al 19 aprile, dal lunedì al venerdì, dalle 21:30 a fine servizio, a seguito di lavori stradali in corso, il tram 2 viene sostituito dai bus.

Infatti, tra i vari interventi alla via, c’è n’è un ennesimo per la sistemazione dei masselli stradali che in molti punti traballano, diventando pericolosi (nei mesi scorsi qualche massello è stato persino sostituito con una colata di catrame).

Già lo scorso anno il Comune era intervenuto drasticamente con un’operazione ben più pesante; ma dopo neanche pochi mesi la situazione è tornata problematica. Ora si ricomincia da capo.

C’è indubbiamente qualcosa che non funziona su questa via e pare che si brancoli nel buio senza sapere veramente cosa fare.

I masselli in pietra vennero posati decenni fa e gli interventi sporadici nel corso degli anni non hanno mai sortito esiti soddisfacenti, tanto che spesso, (troppo spesso!) i blocchi si spostano, dondolano e a volte saltano dal selciato, diventando terribilmente pericolosi per i veicoli che ci passano sopra. Persino attraversare la strada a piedi può essere problematico.

Ricordiamo che i masselli del pavé non vengono più prodotti dal dopoguerra.

La via è attraversata da mezzi pesanti, sia autobus di linea sia camion, ogni minuto del giorno.

Quando piove, la Lodovico il Moro diventa fangosa e persino chi cammina sul ristrettissimo marciapiedi deve pararsi da eventuali schizzi.

Noi siamo convinti che per alcune tipologie di strade il pavé andrebbe eliminato. Non vediamo altra soluzione. I masselli rimossi andrebbero sistemati in vie a traffico più limitato o su strade “storiche”, come ad esempio nella zona delle Cinque Vie, in Brera e, più in generale, in quartieri adatti a sopportare pavimentazioni in pietra (Navigli, Magenta, vecchia Baggio, vecchia Affori e così via), zone insomma dove questa pietra rappresenti una specie di valore aggiunto ad un contesto già elegante; magari attorno a grandi e piccoli monumenti, ma certo non su strade ad intenso traffico come la Lodovico il Moro dove, forse, potrebbe essere conservato intorno alla chiesa di San Cristoforo e lungo la Ripa di Porta Ticinese.

Ill pavé – non dimentichiamolo – ad ogni passaggio di automezzo causa anche un grande rumore, causando un peggioramento del già serio inquinamento acustico che fa giocoforza parte di una grande città.

Insomma, secondo noi la situazione andrebbe risolta in qualche modo, poiché lasciata come allo stato attuale risulterebbe sempre una spesa pubblica costante. Il pavé ci piace, molto, ma non a queste condizioni.

Due parole ci sentiamo tuttavia di spenderle anche sul discorso asfalto. Va trovata una soluzione anche su questo fronte, dal momento che le rotaie, a tratti letteralmente affogate nel catrame, dopo qualche tempo creano profonde spaccature, procurando altri tipi di buche, non meno pericolose.

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20 commenti su “Milano | San Cristoforo – Via Lodovico il Moro: ci risiamo. Un vero disastro”

  1. Stra-quoto: “Noi siamo convinti che per alcune tipologie di strade il pavé andrebbe eliminato. Non vediamo altra soluzione. I masselli rimossi andrebbero sistemati in vie a traffico più limitato o su strade “storiche””.
    Anche posti come via Procaccini non sono adatti a questa pavimentazione, che in vie poco trafficate e con valori architettonici invece andrebbe benissimo.

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  2. Via il pavé su strade a traffico intenso e metterlo in aree più idonee è inutile spendere in manutenzione quando si sa già che non può funzionare. Per quanto riguarda il catrame direi che i nostri tecnici potrebbero studiare come fare per non farlo rovinare vicino ai binari, problema noto e affrontato in migliaia di città in tutto il mondo…ah ecco come fanno si chiama manutenzione ordinaria e non sempre e solo straordinaria

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    • Infatti in tutte le città del centro-nord Europa lungo la corsia dei tram non c’è l’asfalto ma i sampietrini o equivalente locale.

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      • Si ma nelle mitologiche “città del centro-nord Europa” nella corsia dei tram non ci passano anche auto, furgoni, bus urbani, bus interurbani, camion e betoniere come su Lodovico il Moro…

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  3. Pensare che il pavè duri nel tempo è come pensare che la pasta resti al dente cuocendola per 20 minuti. Il pavè va tolto da tutte le strade visto che è incompatibile col traffico. Meglio l’asfalto. Anzi, dirò di più: il tram – che di per sé è un mezzo favoloso – non può circolare in sedi promiscue col traffico privato. Pertanto o si creano corsie preferenziali oppure, in mancanza di spazio, è meglio un autobus o un filobus, che però presenta degli incovenienti legati alle frequenti interruzioni.
    I tram molto meglio in periferia e su sede propria, per portare passeggeri dall’hinterland verso i capolinea delle metropolitane

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  4. Il problema delle buche nell’asfalto accanto alle rotaie è legato alla mancanza di un substrato sufficentemente rigido, tipico delle vecchie installazioni: prr risolverlo sono necessari interventi massicci tipo quello di corso 22 marzo della scorsa estate.

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  5. Bretella Merula-Chiodi (che aspettiamo da anni) e spostare il flusso di traffico (perlomeno quello pesante) dal naviglio alla direttrice Tobagi-Ponti-Schievano.

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  6. Ha ragione ore 19.27. Bretella parallela che sposti il traffico pesante da via lodovico il moro… traffico limitato magari a senso unico e divieto assoluto ai camion…e tir e betoniere.. se si vuole salvare il pavè almeno nelle zone del Ticinese dove è sempre stato.

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  7. Per iniziare asfaltare da via morimondo al congiungimento poco oltre il ponte della canottieri milano 350 metri ca dove si attende la pensilina fermata del tram 2
    e spostare i massetti pavè in fronte e a fianco della prestigiosa storica chiesa san cristoforo tenuta da schifo e con un guard rail

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