A Porta Genova, in via Ventimiglia è stata allestita una piccola mostra che illustra alcuni progetti elaborati dal Comune o per esso, di alcune piazze cittadine. Abbiamo le già realizzate, piazza Negrelli, piazza Leonardo da Vinci, piazza dell’Ambrosiana, ecc… Poi ci sono le piazze in fase esecutiva, come Sant’Agostino e Archinto (speriamo presto).
Il progetto che più ci incuriosiva conoscere, anche perché gli altri li conoscevamo già, è senza alcun dubbio Piazzale Loreto.
Come sappiamo ormai bene, il piazzale è senza alcun dubbio un fulcro nevralgico e delicato nel contesto urbano del settore Nord-Est. Fulcro sia per il traffico automobilistico, sia per quello sociale e pedonale. Pedonale che non è alla fine, essendo solo un luogo dove arrivare e prendere la metropolitana.
Qui si ritrovano, volenti o nolenti, gli automobilisti che da Nord, discendono le vie Monza e Andrea Costa, da Est chi arriva da via Porpora, da Sud chi arriva da Viale Abruzzi e Corso Buenos Aires, da ovest chi percorre viale Brianza, insomma, un nodo fondamentale per il traffico automobilistico che purtroppo non si può chiudere e che non va sottovalutato.
Restringere le carreggiate comporterebbe di sicuro un maggiore traffico, rallentamenti e di conseguenza anche più inquinamento.
Quindi la scelta del miglior progetto è senza alcun dubbio delicata. Il Comune ha chiesto, ai progettisti in generale, di presentare delle proposte per ridisegnare la piazza (purtroppo per i palazzi, non si può far nulla, se non attendere che un giorno i proprietari provvedano da soli, quindi non dite: andrebbero demoliti tutti, non si può). Per ora non è un concorso, che verrà sicuramente indetto il prossimo anno, ma si tratta di un semplice concorso di idee, dalle quali può scaturire qualcosa di buono.
Intanto abbiamo visto alcuni progetti, come il giardino sospeso dello studio Citterio Viel, che ci è piaciuto molto, poi abbiamo visto il progetto LAD e Hypnos, meno efficace e forse troppo impattante. Ieri abbiamo visto il progetto degli architetti Silvia Lista e Ugo Gorgone, che abbiamo trovato interessante, anche se, come per il precedente, costruendo un manufatto aggiuntivo, l’effetto di grande piazza aperta si andrebbe a chiudere.
Ieri, appunto, a Porta Genova abbiamo visto gli altri progetti (speravamo molti di più a dire il vero) affissi alla parete della ferrovia in via Ventimiglia. Infatti oltre a quelli già citati vi erano, un progetto realizzato dallo studio Prassicoop e uno dallo studio Silvio Maglione Marcello Fodde architetti. Questi due, decisamente più semplici, tutto sommato non ci sono dispiaciuti, soprattutto quello di Prassicoop.
Comunque sia, vedremo cosa salterà fuori d’altro. Anche perché alla fine abbiamo pensato che, più che aggiungere, si dovrebbe levare.
Qui di seguito invece la nostra proposta di qualche mese fa.
cominciare a sperimentare la nuova viabilità e pensare cosa fare. Tutti questi progetti non serviranno a nulla se il traffico non reggerà la chiusura della parte centrale della piazza.
Che sorpresa… una altra piazza da riqualificare nel quartiere dove abita Maran…
Se non sbaglio con questa sono 4…
Sindrome da troll in vista delle elezioni? 🙂 Basta polemica inutile, da qualunque direzione venga. Take it easy e parliamo di architettura!
Ok ma di sicuro Maran non abita in piazzale Corvetto e nemmeno in piazza Stuparich o Maciachini. 🙂 🙂
Finalmente un commento di buon senso.
Non se ne può più della deriva pseudo-politica presa da questo forum!
L’idea migliore è decisamente la vostra…
Secondo me una piazza “all’italiana” a Loreto, intesa come luogo di aggregazione, di relax e di commercio, non ha ragione d’esistere. Il nodo automobilistico è uno dei più importanti di Milano, la cui fruibilità va ad influire sul traffico di tutta la città.
Concordo col fatto che bisogna togliere più che aggiungere: Loreto diventa una rotonda, al centro della quale si inabissa una piazza intesa come “transportation hub”, un buco, magari con una scultorea copertura vetrata che potrebbe diventare anche una elemento di arredo urbano della grande rotonda di Loreto, che funge da accesso alla metro (con attività di contorno) e come sottopassaggio pedonale. Via anche tutti gli attraversamenti pedonali a raso. Si passa da sotto, magari rivedendo anche le scale della metro e creando, ove possibile, rampe.
Forse prima che del lato architettonico bisognerebbe trovare una soluzione a llivello urbanistico per togliere il traffico dal piazzale. Qualsiasi progetto risentirebbe di un traffico veicolare che attanaglia il piazzale. Alla fine si avrebbe una grande rotonda che pochi vivrebbero solo come luogo di passaggio.
Il primo progetto è forse il più convincente
Esatto, C.so Buenos Aires, Viale Monza, Viale Abruzzi, ViaPadova, Viale Brianza ecc. potrebbero diventare strade senza uscita, quelle col cartello a T. Arrivi lì e torni indietro. Risolto il problema del traffico veicolare che attanaglia il piazzale
A parte l’ilare battutone delle strade senza uscita, risolvere il problema del flusso di traffico che si riversa nel piazzale è propedeutico a qualsiasi discorso di rifacimento della piazza. Anche perchè altrimenti sposti solo il devasto di piazzale Loreto sotto le finestre di qualcun altro e non sarebbe carino.
Io penso che molti piazzali e viali di scorrimento di Milano, e Loreto fra questi, dovrebbero essere gestiti in maniera integrata come Ramblas e Placa de Catalunya.
In maniera anche più spinta visto che ai giorni nostri la macchina deve essere usata sempre meno e vi somo molte alternatove per gli spostamenti
Ma chi l’ha detto che la macchina deve essere usata sempre meno? Si sta andando sempre più verso veicoli elettrici quindi viene meno l’impatto inquinante.
qualcuno ha qualche notizia in più su piazzale archinto?
IL progetto di Viel citterio è sicuramente quello più affascinante. C’è un passaggio sopraelevato che mette in comunicazione la parte centrale alberata con il lato sud di Loreto.Io andrei oltre. Un passaggio pedonale aereo circolare che circumnavighi tutto Piazzale Loreto. Di modo che uno senza mai attraversare possa circumnavigare la piazza.Magari arrivare sino alla stazione centrale.
Ok spostiamo Maran al Corvetto così i trulli si lamentranno che pensa solo alle periferie e non al centro quando fa urbanismo tattico vicino via Polesine.
Facciamoli contenti!
yawn
Secondo me modificare un luogo che funziona é sbagliato la città deve assolvere le esigenze di spostamento di chi la abita poi di chi viene da fuori e in ultimo viene l’estetica. Piazzale Loreto a Milano è un luogo dove passano ogni giorno migliaia di persone e molti veicoli quindi il suo fine lo svolge bene come è lavori in corso porterebbero disagio ai milanesi e agli abitanti. Ci sono anche edifici storici e rappresentativi della storia della città va lasciata come é. I lavori vanno fatti nei luoghi abbandonati per valorizzarli fuori dalle città che devono invece tornare luoghi di lavoro con fabbriche e servizi non musei disabitati
Milano ha bisogno di tunnel sotterranei. Che fine ha fatto quel progetto che andava da piazza della Repubblica fino a Rho e al Corvetto ?
Magari per piazzale Loreto si potrebbe studiare un tunnel per il traffico in entrata da via Palmanova sempre che nella capitale economica del paese si trovino due euro da investire in progetti all’avanguardia.
Milano ha bisogno di uno stravolgimento totale radicale per i principali corsi viali della città.
Oggi il 75% del suolo totale della città è destinato all’uso dellautomobile.
E si vede…!
Cè bisogno di un cambio di paradigma.
Lo stiamo facendo…
Milano visioni dal futuro: in bici tra gli alberi su corso Buenos Aires
Marciapiedi più larghi, spazio ridotto per le auto e zero barriere architettoniche: il progetto verde sul modello Broadway che piace al Comune, modello per i grandi viali
In un futuro forse non molto lontano si andrà da San Babila al Naviglio della Martesana pedalando sotto agli alberi, davanti alle vetrine, ma senza respirare smog, perché le auto saranno quasi tutte elettriche e avranno a disposizione una sola corsia di marcia in entrambe le direzioni, mentre i marciapiedi saranno larghi oltre quattro metri. Questo è il destino dell’asse che oggi va da corso Venezia a corso Buenos Aires, fino a Loreto e poi fino in fondo a via Padova così come lo disegna “Milano Future City” , ambizioso progetto nato da uno studio effettuato da Metrogramma (studio di architettura ed urbanistica con a capo Andrea Boschetti) e Mobility in Chain (società che si occupa di servizi di consulenza su mobilità e trasporti in tutto il mondo). Piano che nasce per fornire una visione strategica per il futuro di Milano coerente con il nuovo Pgt 2030, recentemente adottato dal Consiglio comunale. L’assessore all’Urbanistica Piefrancesco Maran lo definisce “interessante” e promette di farne tesoro: “Stiamo incentivando molto studi e analisi sul futuro di quell’asse perché anche questo lavoro, come quello già fatto per piazzale Loreto, offre una strategia coerente con gli obiettivi del Comune, che vuole favorire un ridisegno della città secondo logiche ecologiche, favorendo mobilità green e alberatura diffusa. Ovviamente non lo prenderemo ‘chiavi in mano’ ma è un materiale che ci serve per aprire a fine mese la discussione sul futuro di quest’asse, con l’obiettivo finale di rivedere tutto lo spazio complessivamente
https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/04/08/news/milano_mobilita_in_bicicletta_da_corso_venezia_buenos_aires_future_city-223532269/
Si potrebbe pensare a una struttura sospesa con torre centrale di supporto come all’aeroporto di Los Angeles, però con la parte superiore edificata. Le funzioni da mettere per es. un hotel, vari ristoranti, bar, palestra, piscina ecc. Con vari ascensori panoramici che portano alla struttura superiore. L’accesso con sottopassi dai vari lati. Consentirebbe anche di mantenere invariata la viabilità attuale per non creare ingorghi e inquinamento che si verificherebbero con altre soluzioni prospettate.
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https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/77/Theme_building_LAX_AIRPORT_%2810629344455%29.jpg
http://bayimages.net/images/99/theme-building-los-angeles-airport-6699.jpg
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