Milano | Senavra – L’elegante e raffinata via Giuriati

Via Giuriati è una piccola traversa di viale Campania via Compagnoni alla Senavra, la zona “periferica” di Porta Vittoria.

Qui, al volgere del secolo scorso, era ancora aperta campagna con qualche cascina, come la Regalia e soprattutto la Senavra, il ricovero dei matti allestito all’interno di una dimora patrizia di campagna del 1500.

Con l’espansione della città a partire dal 1900, quest’area venne prescelta per costruire case per la medio borghesia. La zona venne bonificata un po’ alla volta e da campagna cominciò a diventare città.

Vie e vialoni aprirono l’avanzata della civiltà trasformando la zona per sempre.

Il quartiere circostante è abbastanza omogeneo da regalarci piccoli scorci cittadini con gioielli liberty ed eclettici in voga all’epoca.

Anche via Giuriati venne urbanizzata. La scelta architettonica della via ha creato un insieme di edifici che ancora oggi la rende un ambiente delizioso e godibile. Anzitutto le case, tutte residenziali, presentano un piccolo giardinetto recintato ricco di piante, cosa da non sottovalutare. Poi, come dicevamo, appartengono tutte della stessa epoca, infatti vennero edificate a partire dal 1910 sino al 1931.

Accedendo da via Compagnoni, troviamo sulla sinistra, al civico 5 un vero e proprio capolavoro dell’architettura milanese.

Via Giuriati 5 è una palazzina progettata da quel genio di Giovanni Muzio.

Venne completata nel 1931 e si presenta come l’unica della via (ad eccezione della dirimpettaia ma abbastanza anonima) realizzata in stile razionalista.

Il gusto raffinato ed elegante, rivela una composizione architettonica dall’impronta palladiana e classica ma ugualmente innovativa.

La facciata si presenta strutturata in maniera classica. Il piano terra è segnato da un alto zoccolo in pietra. Il primo e il secondo piano, che costituiscono la parte principale del prospetto, presenta il piano nobile di altezza maggiore e il motivo del mezzanino sovrastante. Il terzo piano, accentuato da una ritmata presenza di semicolonne e balconcini, si pone a coronamento della facciata e riprende l’altezza degli edifici adiacenti. A conclusione, Muzio aggiunse anche un quarto piano con terrazzo e facciata arretrata. Cornicioni in pietra completano la facciata e suddividono i piani.

L’ingresso ad arco, è marcato da un piccolo portico sovrastato da un balcone. Arco d’ingresso ripreso al piano nobile con archi ciechi.

In facciata si trovavano anche tre nicchie oblunghe con affreschi realizzati dal pittore M. Zappettini, andati perduti.

L’impiego di materiali preziosi è limitato, ma raffinato: la zoccolatura, le cornici e le fasce verticali laterali sono in beola di Val d’Ossola, i pilastri del portico d’ingresso in granito di Samolaco e le inferriate di ferro battuto. Gli appartamenti ai piani superiori occupano sempre un piano intero. Muzio mantiene la consueta differenziazione tra il corpo principale (padronale) verso la strada e l’ala laterale (servizi, cucina, servitù) verso il cortile, rinunciando però al tradizionale doppio corpo scala, che distingue l’ingresso padronale da quello per la parte di servizio, accessibile in questo caso dall’unico vano scala attraverso una porta secondaria. A piano terra il passaggio centrale diventa accesso unico e comune, fungendo contemporaneamente anche da passo carraio per i garage nel cortile, dividendo il piano in due alloggi, di cui quello più piccolo per la portineria. L’economia degli spazi di accesso è compensata dalla pavimentazione preziosa del passaggio del portone con mosaico realizzato in marmo. (Fonte Ordine Architetti)

Di fronte, al civico 4 troviamo un delizioso edificio eclettico in stile neo-romanico. La facciata in cemento colorato riproduce la pietra. Le finestre dei primi due piani sono incorniciate dallo stesso motivo. Al secondo piano i balconcini alla francese sono sorretti da mascheroni animaleschi. Ai lati della finestra centrale due mensole reggono due grifoni in cemento plastico.

Al terzo piano un finto loggiato conclude la facciata “visibile”. Un ultimo livello è arretrato da un terrazzo ed è quasi invisibile dalla strada.

Sul lato opposto la casa al civico 7 è un tripudio di balconate movimentate ad onda.

Il numero 10 è la casa della via più piccola. Solo due piani dove il secondo è per giunta arretrato.

Le altre case, tutte riccamente decorate, appaiono meno interessanti, anche se, inserite nello stesso contesto le si apprezza ugualmente. Al civico 9 una facciata caratterizzata da decorazioni in finto marmo. All’11 una sobria facciata neoclassica. Al 15 deliziose bifore e balconcini rallegrano una facciata probabilmente in origine decorata a graffiti. Mentre al 14 troviamo un palazzo con una facciata movimentata da cornici, finestre e balconcini uniti in un unico decoro.

Anche le due case all’angolo con Viale Campania presentano deliziose facciate eclettiche.

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3 commenti su “Milano | Senavra – L’elegante e raffinata via Giuriati”

  1. Il progettista di casa Gariboldi in via M. Giuriati 4 (1930 1931) é stato l’arch. Angelo Angelini, 1880 Spello (Pg) – 1939 Milano.

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