Milano | Acquabella – Una stupenda palazzina liberty-decò

In via Moretto da Brescia, all’angolo con via Giuseppe Colombo (al confine tra le zone dell’acquabella e Città Studi) nel 1923-24 venne costruita questa graziosissima palazzina a metà strada tra il liberty e il decò come nuova sede dello Sport Club dell’Acquabella.

Nuova sede dello Sport Club Acquabella, via Moretto da Brescia 9 (architetto Antonio Cavallazzi, 1923)

La costruzione in cemento armato e muratura è composta da due piani più sottotetto e seminterrato. In origine era dotata di saloni per gli ospiti, sala da biliardo, da lettura e un bar per buffet per i soci. Nel seminterrato si trovavano le aule per la ginnastica e che erano messe in contatto con il cortile per gli esercizi all’aperto. Vi era anche un salone per lo skating (pattinaggio a rotelle), sormontato da una grande terrazza un tempo adombrata da un pergolato che offriva frescura nei mesi estivi. Ai piani superiori si trovavano gli uffici del club con annesso l’appartamento del direttore.

Nell’ingresso vi erano (non ne siamo più certi) le lapidi commemorative dei caduti del Rione Acquabella durante la Prima Guerra Mondiale.

L’esterno, pieno di decorazioni di gusto liberty, ha la forma di uno chalet con ampie gronde in legno lavorato, la parte inferiore è caratterizzata da uno zoccolo in pietra, mentre la parte superiore è tinteggiata con graffiti policromi. Ricorda vagamente le villette progettate dal grande Giuseppe Sommaruga. Tra le deliziose decorazioni, spicca senza alcun dubbio il portone d’ingresso racchiuso in un arco a ferro di cavallo, abbastanza unico a Milano, accompagnato anche sul lato di via Giuseppe Colombo da due aperture ad arco identiche all’ingresso. Anche il balconcino triangolare è decisamente un elemento molto bello e originale, ma soprattutto cattura l’attenzione il grande camino con il muso leonino che domina dall’alto, come a sorvegliare la palazzina.

Purtroppo non siamo riusciti ad avere informazioni ulteriori e quindi non possiamo dirvi come e quando l’edificio sia esattamente passato dallo Sport Club Acquabella a sede della Cartotecnica Achille de Orchi, avvenuta pochi anni dopo il completamento dell’edificio, forse intorno al 1929-1935. Oggi l’edificio, restaurato, ospita residenze private legate all’università.

Ringraziamo Van Loon per il contributo.

Sotto i restauri eseguiti da EsseCi nel 2008

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | Acquabella – Una stupenda palazzina liberty-decò”

    • Oppure “Espressionismo nordico” ? Tanto per semplificare stile “stazione centrale di Helsinki”, come indicherebbero il camino, le colonne d’ingresso le lo schema delle finestre…

      Preciso: questa definizione l’ho trovata anni fa in un manuale d’architettura tradotto. Quindi non so se l’espressione trovi in italiano una reale corrispondenza.

      È tempo che cerco una etichetta per questo genere di post-liberty, senza successo. Grazie a chi, sapendone più di me, potesse fare chiarezza.

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  1. In Italia si definisce questo genere di architettura, con il termine piuttosto generale di “architettura eclettica”. Ovvero quell’architettura che si ispirava a diversi richiami del passato a volte mischiandoli tra loro. Ne sono un esempio i vari edifici milanesi con chiari richiami al medioevo (castello Cova a Sant’ Ambrogio per esempio) e la stessa stazione Centrale che s’ispira all’ architettura babilonese. Praticamente tutto ciò che non era chiaramente liberty o decò ma prendeva spunto da stili del passato o di altre culture.

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  2. Questa è stata la villa di Crepax. Dovrebbe essere un patrimonio di città studi solo per questo. Chi se ne frega se è architettura eclettica o eccentrica.

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