Milano | Metanopoli – Cantiere Nuova sede ENI: completato

Anche se non è stato ancora inaugurato ufficialmente, possiamo mettere la parola fine al lungo cantiere per la realizzazione di questo importante intervento edilizio alle porte di Milano. Si tratta del complesso per uffici della nuova sede Eni a Metanopoli, un quartiere di San Donato Milanese, cittadina di circa 25mila abitanti a Sud-Est di Milano.

Si tratta del Sesto Palazzo Uffici ENI, progettato da Morphosis Architects e Nemesi & Partners, un complesso per uffici composto da 3 edifici che si sviluppano su un’area di 65.000 mq distribuiti tra le vie Emilia, Alcide de Gasperi, Correggio e Ravenna:

  • Icon Tower di 11 piani
  • Landmark Tower di 9 piani
  • Skygarden Tower con un centro congressi e una mensa

Come dicevamo all’inizio, l’edificio è praticamente completato e sono in corso gli ultimi interventi alle aree circostanti e esterne al complesso, anche se ormai . Un palazzo decisamente impressionante con le sue forme e la sua mole.

Nelle immediate vicinanze di Milano, poco dopo Rogoredo, sorge Metanopoli, il suggestivo quartiere giardino di San Donato Milanese, un villaggio aziendale voluto dall’ENI, nato nel secondo dopoguerra per iniziativa di Enrico Mattei. Quest’area rappresenta un importante esempio di urbanistica e architettura, caratterizzata da una concezione ben studiata, una qualità urbanistica eccezionale e una ricchezza di spazi verdi, servizi pubblici e edifici di prestigio, che richiamano il concetto di garden city.

L’iniziativa di Metanopoli si è sviluppata nel corso del tempo, con la costruzione di edifici simbolici che hanno riflesso l’importanza crescente della società ENI nelle varie fasi di sviluppo. Tra questi, il PRIMO edificio degli anni ’50 progettato da Nizzoli-Oliveri, con la direzione di Mattei all’ultimo piano, rappresenta un esempio di rigore e creatività, mentre il SECONDO, con la pianta a Ypsilon di Bacigalupo-Ratti, si distingue per le facciate stereometriche in curtain wall. Questi edifici, situati all’ingresso di Metanopoli lungo la via Emilia, sono diventati icone della società. Negli anni ’70 è emerso il TERZO edificio di Albini-Helg, caratterizzato da una forte espressione artistica e tecnologica, seguito dal QUARTO edificio a corte ancora di Bacigalupo-Ratti. Negli anni ’80 è stato costruito il QUINTO edificio di Gabetti-Isola, anticipando i concetti di sostenibilità con la sua doppia facciata a serra e uno specchio d’acqua integrato nella sua planimetria organica.

Tra cui Baciocchi a cui si deve la concezione urbanistica della stessa Metanopoli, progettista anche degli edifici per laboratori di ricerca collocati sul viale d’ingresso, di diverse residenze di matrice razionalista e della chiesa di San Barnaba con il grandioso mosaico della crocifissione del Tomea, la Madonna del melograno di Cassinari, i dipinti del Gentilini e le opere dei Cascella.  A San Donato Milanese troviamo inoltre la chiesa di Sant’Enrico di Gardella, le residenze dei fratelli Monti, quella di Aina-Raboni, il Municipio di Scarcella, l’edificio di Kenzo Tange e le Torri Lombarde dei G14.

Metanopoli è un esempio positivo di collaborazione tra settore pubblico e privato, seguendo le direttive urbanistiche degli architetti Bosio, Baccalini e Tutino, che hanno ridato vita all’intero territorio, evitando un eccessivo sviluppo urbano intorno a Milano.

Una vicenda urbanistica importante, spesso sottovalutata, che ha consentito di mantenere una identità a questa zona del sud-est milanese, nonostante i vincoli del nodo infrastrutturale ferroviario, dell’aeroporto di Linate, della Tangenziale e della Autostrada del Sole. Accesso, quindi, a Milano non caratterizzato da una disordinata edificazione.

In questo contesto ambientale ora è stato edificato il SESTO PALAZZO UFFICI dell’Eni, proprio di fronte all’edificio di Gabetti-Isola e all’ingresso di Metanopoli. Un intervento decisamente impattante che si affaccia sull’asse urbano della via Emilia, a seguito di un concorso vinto da Morphosis Architects e Nemesi Studio.

Un’opera di notevole consistenza volumetrica, costruito su un grande lotto dopo la demolizione di diversi edifici, tra cui il primo Motel dell’Agip col simbolo del cane a sei zampe diventato il marchio dell’Eni e dello sviluppo dell’Italia, sulle quattro ruote della rivoluzione dell’automobile e sulle due gambe del guidatore. Da lì sarebbe partita l’Autostrada del Sole, “la strada dritta” che avrebbe collegato il Paese.

L’architettura del Sesto Palazzo Uffici nulla ha a che fare coi canoni estetici finora visti a Milano e in zona. Una costruzione moderna dalle forme bizzarre, quasi un fluido o un animale che si arrotola intorno ad una grande corte. Piani inclinati, ponti, rivestimenti metallici e di vetro si alternano come fossero organici e in movimento formando corpi separati e creati a caso.

Difficile comprendere gli interni e i livelli dall’esterno, nascosti dall’involucro metallico di sicuro effetto. Nell’insieme dobbiamo dire che l’effetto finale ci piace, come un’astronave in attesa di decollare nel futuro.

Deltapav si è occupata della posa della pavimentazione dei percorsi interni tra le aiuole, realizzati in calcestruzzo architettonico Deltafloor Arch ( detto “sasso lavato”).

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
  • Metanopoli, San Donato Milanese, Milano, Sesto Palazzo Uffici ENI, Morphosis Architects, Via Emilia, Viale Alcide de Gasperi, via Correggio, via Ravenna, Deltapav
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Metanopoli – Cantiere Nuova sede ENI: completato”

  1. Molto bello. Peccato che si ispiri chiaramente agli strati geologici e ai conseguenti depositi di idrocarburi. Tirare fuori il carbonio dal sottosuolo e buttarlo nell’atmosfera è sicuramente l’attività umana più catastrofica, letteralmente.

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  2. Un progetto davvero molto complesso articolato inquietante per forme geometriche, piani che sembrano traslare effetti ottici molto particolari materiali ricercati e di qualità.

    Tuttavia l’occhio tradito dagli effetti crea un senso di spaesamento che il cervello non accetta al cento per cento.

    Effetto Escher

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  3. Metanopoli era già Porta Nuova, prima che esistesse Porta Nuova/città della Moda.. Da 40 Anni l’area con la più bella edilizia moderna/Contemporanea

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