Presentazione del volume in occasione del centenario della nascita di Giancarlo De Carlo.
Triennale Milano, 17 novembre 2019, ore 14.30 – Sala LAB.
A cento anni dalla sua nascita EuroMilano vuole ricordare Giancarlo De Carlo, grande innovatore dell’architettura italiana del XX secolo, con un volume curato da Monica Mazzolani e Antonio Troisi.
L’obiettivo è quello di evidenziare le tematiche che ne hanno caratterizzato l’attività, portandolo ad anticipare temi, oggi attuali, come quello della sostenibilità sociale e di quella territoriale e di esprimere, attraverso contributi mirati, la novità e la profondità del suo pensiero sull’architettura.
“Il progetto come eredità”, questo il titolo del volume, si inserisce nel quadro delle attività che si stanno svolgendo nel corso del 2019 per ricordare De Carlo e il suo lascito culturale attraverso incontri, conferenze, dibattiti, pubblicazioni e mostre. La presentazione anticipa e si lega alla mostra sui diari personali di GDC che si terrà sempre in Triennale nel mese di gennaio 2020. Il volume, che conterrà testi e immagini dedicati a vari aspetti della ricerca di GDC, si inserirà nella collana “About cities”, il magazine pubblicato da EuroMilano per promuovere un luogo di discussione e approfondimento nel dibattito sulle città contemporanee e l’abitare del XXI secolo.
“Abbiamo un grosso debito di riconoscenza nei confronti di De Carlo – spiega Attilio Di Cunto, amministratore delegato di EuroMilano – Molte delle sue opere teoriche sono alla base della nostra idea di città e ci hanno largamente ispirato. Oggi, a cento anni dalla sua nascita, ci è sembrato giusto fare il punto su uno dei protagonisti dell’architettura italiana del secolo appena trascorso, per sottolineare come ieri e oggi quello che ci muove è sostenere la qualità della vita delle persone.
Nessuna occasione poteva essere migliore di Book City e nessun luogo come Triennale poteva essere altrettanto significativo”.
Il volume verrà presentato il prossimo 17 novembre alle 14.30 presso la Triennale Milano in occasione della rassegna Book City e in ricordo della Triennale 1968 curata da De Carlo, ma mai inaugurata.
Al volume hanno partecipato con scritti inediti: Anna De Carlo, artista e curatrice della diffusione dell’opera del padre tra cui i diari di prossima pubblicazione; John McKean, che nel 2002 ha scritto il libro “Layered Places” sull’opera di GDC; Mario Cucinella, allievo di De Carlo all’Università di Genova e all’Ilaud, che fa spesso riferimento a De Carlo come ispiratore del suo percorso; Alessandro Balducci, professore ordinario di Pianificazione e Politiche urbane al Politecnico di Milano, ex Assessore all’Urbanistica a Milano e responsabile del Piano Strategico della Provincia di Milano; Gianni Biondillo, architetto e scrittore, autore del testo teatrale “La tempesta perfetta” sugli eventi dell’inaugurazione mancata della Triennale del ’68; Mark Blizard, architetto, docente di Progettazione al College of Architecture della University of Texas San Antonio, che ha scritto numerosi saggi su De Carlo; Benedict Zucchi, architetto, che ha collaborato con De Carlo a diversi progetti e ha scritto nel 1991 Il libro “Giancarlo De Carlo” per Butterworth-Heinemann, Oxford; Tiziana Fuligna, docente presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Urbino, che ha scritto testi su De Carlo, in particolare sulle opere di Urbino, e fa parte della Fondazione Ca’ Romanino; Matteo Robiglio, architetto e professore ordinario di Composizione architettonica e urbana al Dipartimento di Architettura del Politecnico di Torino; Antonietta Iolanda Lima, ex professore ordinario di Storia dell’Architettura all’Università di Palermo; Francesco Samassa, curatore dell’archiviazione del Fondo De Carlo allo IUAV di Venezia, che ha scritto la biografia di GDC sul Dizionario Enciclopedico Treccani; Clelia Tuscano, architetto, che ha partecipato all’ILAUD ed è stata assistente di De Carlo negli anni in cui insegnava alla Facoltà di Architettura di Genova; Maria Paola Borgarino, che è stata docente al Politecnico di Milano e ora lavora al MIBAC, Polo Museale della Lombardia; Alberto Franchini, architetto, assistente allo IUAV, che ha scritto alcuni saggi su De Carlo, in particolare sull’esperienza del Villaggio Matteotti.
Ai contributi inediti si aggiunge un estratto dal testo “La Città Scritta”, di Stefano Boeri, scelto per questa occasione dall’autore, legato a De Carlo da un rapporto di profonda stima e amicizia; Adam Wood, ricercatore in scienze sociali, che indaga le relazioni tra Architettura e Educazione e ha scritto saggi sull’esperienza di De Carlo in questo campo.
La pubblicazione del volume “Il progetto come eredità” sostiene la Fondazione Ca’ Romanino, ospitata presso l’omonima sede progettata da GDC a Urbino e oggi luogo di incontro, studio, ricerca e formazione sui temi della conservazione e del rapporto tra architettura e territorio.
Informazioni per la stampa:
EuroMilano – Fabio Brioschi | fbrioschi@euromilano.it |
Forse dovrei comperare il libro (o andare all’incontro 🙂 ), che quando son stato a Urbino ed ho visto l’università – senza sapere che l’avesse fatta lui o comunque un architetto famoso – mi son sentito male alla vista.