Milano | Porta Vittoria – Le case a “graffito” di via Mancini

Via Lodovico Mancini è una piccola strada a lato di Corso XXII Marzo a Porta Vittoria.

Quello che ci ha colpito in particolare di questa via che, apparentemente appare bruttina e veramente insignificante, è che qui troviamo due gioiellini del primo Novecento e qualche altra bella casa mischiata con orrendi palazzi degli anni Cinquanta e Sessanta.

Anzitutto la strada unisce Corso XXII Marzo a via Marcona. Ci troviamo a pochi passi dal famoso quartiere di via Lincoln, quello delle famose casette colorate. Venne aperta con l’inizio del 1900 a lato del corso.

Questa via potrebbe essere l’esempio di come, da un periodo dove le abitazioni, anche più semplici avessero un certo decoro e come, soprattutto nel periodo che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, la necessità fosse la priorità a scapito della qualità.

Qui di seguito due visioni della via agli estremi, dove si trovano le case più brutte, un supermercato e un condominio da una parte e una palazzina in clinker dall’altro lato.

Anzitutto al civico 15 troviamo un bell’edificio eclettico di quattro livelli del primo Novecento.

Il resto della via si presenta con piccole villette con, a volte, piccoli giardini privati o piccoli cortili. Purtroppo qualche casa è stata sostituita nel corso del tempo con nuovi edifici come il numero 14, o in altri casi completamente stravolta come per il civico 5, 7 o “modernizzata” come la palazzina al numero 8.

Comunque le più graziose e ben restaurate sono: al civico 16 dove possiamo trovare una stupenda decorazione a graffito, un chiaro riferimento alle decorazioni delle case gotiche e rinascimentali della tradizione lombarda, un preludio dello stile liberty.

La villetta presenta, come le altre costruite nella via nello stesso periodo, un alto fregio marcapiano monocromatico, con deliziosi putti che giocano divertiti tra ghirlande fiorite.

Greche e ghirlande a rilievo sulla parte alta e un altro fregio a ghirlande floreali sotto la gronda.

Simile decorazione ma su toni più scuri, la troviamo nella villetta di fronte al civico 13. Qui il fregio principale posto sotto le finestre del primo piano è decorato sempre con putti e ghirlande con l’aggiunta di medaglioni con teste di personaggi famosi, quali Dante, Petrarca e Ariosto (gli unici visibili dalla strada).

Purtroppo le villette al civico 12 e 10 sono malconce e hanno o stanno per perdere ogni motivo decorativo, un vero peccato.

Volevamo far notare questo bellissimo esempio di edificio eclettico che troviamo al civico 3, dove l’ingresso è leggermente arretrato consentendo due piccole fioriere decorative ai lati e due corpi a terrazza sempre ai lati.

Ultimo intervento lo troviamo al civico 6, uno dei pochi edifici post-moderni in città, realizzato sul finire degli anni Novanta e primi anni 2000, realizzato da Scacchetti Luca Studio Di Architettura con sede nella vicina via Marcona 12.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Milano | Porta Vittoria – Le case a “graffito” di via Mancini”

  1. Bungiorno, in realtà in città c’è una costellazione di piccole “meraviglie” di architettura, spesso poco visibili… ci lasciano il piacere della scoperta.

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  2. Buongiorno, mi chiamo Enrico Venturelli e sono un appassionato di decorazione architettonica in particolare della seconda metà dell’Ottocento: dalle terrecotte a stampo della fabbrica di Andrea Boni (Casa Manzoni; https://independent.academia.edu/EnricoVenturelli), su cui ho fatto ricerca negli scorsi anni. Ma mi incuriosisce molto anche l’esuberante produzione ottocentesca di decorazione a grafito (assai innovativa rispetto ai modelli gotici e rinascimentali
    La ringrazio per la segnalazione delle case di via Mancini, che non conoscevo. Lei per caso ha notizie riguardo alla ditta (o all’artigiano-artista) che realizzò la decorazione di quelle case. Chissà se si riesce a identificarne l’autore. Grazie per l’esistenza di Urbanfile, che seguo da tempo con gran piacere, cordiali saluti.

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  3. Buongiorno, mi chiamo Enrico Venturelli e sono appassionato di decorazione architettonica della seconda metà dell’Ottocento, che siano terrecotte a stampo come quelle prodotte dalla fabbrica milanese di Andrea Boni (facciata di casa Manzoni), oppure – appunto – le decorazioni a graffito che nel secondo Ottocento ebbero un grande successo e un notevole sviluppo rispetto ai modelli quattrocenteschi.
    Le scrivo innanzi tutto per ringraziarla del notevole lavoro sotteso all’iniziativa di Urbanfile, che seguo da tempo con gran piacere. Ma anche per chiederle se per caso ha qualche notizia a proposito della impresa (o artigiano-artista) che realizzò le decorazioni delle case di via Mancini. Grazie ancora e cordiali saluti.

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