Milano | Porta Vercellina – Completata la corsia ciclabile di via Sardegna

E’ arrivata in Via Sardegna (nel distretto di Porta Vercellina) e piazza Sicilia la nuova corsia ciclabile (è solo dipinta a terra, senza cordoli). Piazza Sicilia, come abbiamo visto, è stata recentemente “pedonalizzata” in parte con il progetto di Piazze Aperte che mira ad avere aree pedonali per le persone del quartiere.

La ciclabile in via Sardegna è lunga 750 metri è realizzata tutta in segnaletica utilizzando una corsia ciclabile e le case avanzate. Per la sovrapposizione delle fermate ATM, presenti nella via, sono consentite utilizzando diverse novità della modifica del Codice della strada approvata dal parlamento con legge dell’11 settembre 2020, a seguito di approvazione di un emendamento proposto da Milano e da molte altre città insieme ad ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), modifiche a lungo richieste da città e associazioni, che ci rendono più simili ad altre città europee.

La ciclabile fa parte dell’itinerario che unirà Largo Cairoli alla stazione di Bisceglie M1 e da lì a Buccinasco e Cesano Boscone, 9 km che collegano il centro città con i quartieri del Municipio 6 e 7 e due importanti comuni della città metropolitana. Il percorso è già presente in alcuni tratti, ed è incorso di realizzazione in altri (viale legioni Romane) ed in programma già progettato per via Berna, via Zurigo e via Caterina da Forlì, mentre in fase di progettazione nelle restanti vie. Con questi lavori ormai il Comune ha superato i 35 km realizzati da aprile 2020 e vorrebbe raggiungere quota 50 km a fine 2020. Più opportunità ciclabili in sicurezza significa permettere a più cittadini di muoversi in bicicletta e monopattino, togliendo auto dal traffico e aiutando il trasporto pubblico ad avere meno pressione soprattuto in questo periodo molto complicato.

Sistemando a lato della carreggiata la corsia ciclabile, sono state cancellate le strisce al centro della via, utilizzate, come si vede dalle foto successive, per lungo tempo, come parcheggio selvaggio. Peccato che, non eliminano le isole agli attraversamenti, qualche “furetto” ha pensato bene di poter lasciare l’auto come si faceva prima, nel mezzo della carreggiata (foto qui sotto).

Qui di seguito la situazione di via Sardegna in precedenza, come le auto parcheggiate anche al centro della via e quei grandi ed inutili incroci causati dal disegno dell’urbanistica della zona realizzato ad inizio Novecento, che ha visto le intersezioni con via Sardegna delle vie confluenti ad angolo acuto, lasciando appunto vasti ed inutili slarghi.

Nel corso degli ultimi anni, solo a spizzichi purtroppo, qualche condominio ha fatto la richiesta di togliere le auto da sotto gli alberi e ha realizzato a proprie spese le aiuole. Così abbiamo una Via Sardegna (così come la vicina via Washington) in alcuni punti molto elegante ed in altri terribilmente degradata dal parcheggio selvaggio.

Secondo noi, per ora va bene così, ma il Comune dovrebbe proprio pensare a qualcosa di più definitivo e ben progettato. Ridisegnando i marciapiedi, realizzando aiuole in quegli incroci larghissimi e una migliore sistemazione dei parcheggi.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

30 commenti su “Milano | Porta Vercellina – Completata la corsia ciclabile di via Sardegna”

  1. Nel 2015 a Milano c’erano circa 180 km di piste ciclabili, con la nuova modifica al codice stradale si è permesso alle città di poter costruire nuove piste molto più velocemente di prima ed in meno di un anno a Milano sono stati realizzati 35 km, +20% rispetto a prima.

    L’obiettivo da raggiungere però non è avere più chilometri ciclabili possibili ma avere dei percorsi che permettono alle persone di muoversi comodamente da e verso i punti di interesse della città.

    Quindi cerchiamo di terminare il prima possibile il progetto fino a Cairoli. Se non vogliamo rimanere indietro al resto dell’europa queste opere ci servono come il pane!

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    • Sono d’accordo. Le aiuole vanno protette da:
      – sosta auto
      – cani e cacche di cani
      – barboni che vi si sdraiano, dormono, vomitano ecc.
      – maleducati di ogni sorta che ci buttano rifiuti

      A Milano abbiamo già poco verde e non possiamo permetterci di sprecare lo spazio con aiuole che diventano una discarica.

      Amsa dovrebbe curarle meglio.

      La polizia municipale dovrebbe multare chi ci pascola il cane con relative cacche.

      Il Comune dovrebbe favorire la collaborazione con i privati per abbellirle.

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  2. Molto bene. Gli automobilisti che si lamentano di code e ingorghi dovrebbero tutt’un tratto accorgersi delle dimensioni delle automobili che trascinano in giro, prima di perdersi coi soliti insulti ai più piccoli e fragili utenti della strada.

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    • Considerare un traffico automobilistico assurdo “dinamico”… Secondo me caro Eugenio Milanese doc sei ancora fermo negli anni 60. Questo è nostalgico e non dinamico.

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    • La priorità dovrebbe esser quella di mantenere le strade in ordine. Ci sono VORAGINI ovunque, in giro per Milano. Pericolose soprattutto proprio per tutti i ciclisti che si vorrebbero tutelare…

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  3. Gent. Sig Arsuffi,

    Il suo articolo mi da l’opportunita’ (grazie!) come semplice cittadina che abita proprio in una delle vie che si affacciano su Via Sardegna di esprimere un’opinione su questa ultima ‘riqualificazione’ per la quale non credo sia stata chiesta a priori un’opinione agli abitanti della zona (a me almeno non risulta). Partiamo proprio da questo aspetto: mi sembra un atto di democrazia chiedere un parere ai cittadini che vivono sul territorio prima di agire. Come sempre tutto passa sopra le nostre teste con i soldi pubblici e non sempre per nobili scopi. Prendiamo il parcheggio selvaggio in Via Sardegna ad esempio: questo e’ il risultato della magnifica idea di creare l’ulteriore zona parcheggio residenti nr 36 a ridosso della circonvallazione confinante con la zona parcheggio residenti 21 e Fiera, motivata per incentivare i pendoIari che arrivano da fuori Milano a parcheggiare al capolinea della metropolitana Bisceglie anziche’ a ridosso della circonvallazione. Peccato che i residenti che abitano nell’area che confina tra le aree parcheggio 21 e Fiera in questo modo non sanno piu’ dove andare a parcheggiare e che la zona a ridosso della circovallazione spesso non ha alcun residente (vedasi Viale Bezzi all’altezza di via Marostica). Il risultato e’ stato il conseguente parcheggio ‘selvaggio’ di cui si parla in questo articolo. Abito in questa zona da 15 anni e prima non si verificava perche’ non vi era alcuna necessita’. Forse bastava estendere la zona parcheggio 21 e Fiera oltre la circonvallazione per risolvere il problema pendolari e risolvere il parcheggio selvaggio, ma costava troppo interpellare gli abitanti della zona prima di agire. Per quanto riguarda la microaerea ricreativa in Pzza Sicilia, e’ stata realizzata dallo stesso comune che da permessi per costruire e cementificare anche nelle poche aree verdi della stessa, (vedi Via Felice Bisleri), che approva i piani di ampliamento del supermercato LIDL di Vle Bezzi senza considerare il disturbo alla quiete pubblica dei condomini che si affacciano sul parcheggio del LIDL che scarica merce a tutte le ore del giorno e della settimana. Il welfare dei cittadini passa per l’attenzione che i funzionari pubblici prestano alle esigenze della cittadinanza e non per le brillanti ed astratte idee o per gli interessi piu’ o meno politici. Prima di spendere soldi per creare micro aere pedonali e rimodellare le strade con blocchetti antiestetici, creando ulteriori disagi alla viabilita’ ed ulteriore riduzione del numero di parcheggi ai residenti, perche’ non intervenire per riqualificare le aree verdi gia’ esistenti in zona ora mal tenute? ( Pzza Tirpoli e Via Caterina da Forli’). A tal proposito la invito a documentare il risultato della riconversione dello spartitraffico sulla circonvallazione milanese per la corsia preferenziale della linea 90/91 creato una decina di anni fa. Per riproteggere i posti auto, ridotti dalla riconversione a corsia preferenziale, e’ stato pesantemente penalizzato l’arredo urbano delle vie circostanti (Via Dei Gracchi, Via Clefi, Via Marchesi de Taddei etc.). Sono stati creati ulteriori posti auto semplicemente buttando del catrame per far salire le machine sul marciapiede, anziche’ rimodellarli, con il risultato che le auto invadono il marciapiede e spesso a mala pena si riesce a camminare.
    Risolvere i problemi sempre a posteriori ed in modo raffazzonato non ci equipara certo alle altre grandi realta’ europee. Posso dirlo a ragion veduta visto che ho vissuto recentemente per alcuni anni ad Amsterdam, dove le piste ciclabile sono il frutto di un piano decennale iniziato gia’ negli anni 70!
    Grazie
    Distinti saluti

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  4. Anonimi la finite di giustificare queste schifezze…dai ragazzi ma provate ad usare la bici e poi l’auto in quella via e ditemi se è una cosa saggia mettere quella corsia così in mezzo….dai per cortesia..
    Io quando devo attraversare via sardegna se sono in bici vado sul marciapiedi nel lato destro per andare verso la periferia non ci sono pedoni sopratutto nel primo tratto perchè ci sono i pompieri quindi è molto più sicuro io non rischio la vita nessun pedone rischia la vita perchè vado a passo d’uomo…insomma nessuno rischia niente…invece ad usare quella ciclabile magari con un bambino al seguito, mamma mia, io mi cagherei sotto poi se voi volete rischiare la vita per convincere la gente a non andare in macchina, secondo me non è il modo giusto…poi se pensate che la città così sia bella e ordinata allora li avete preso una cantonata….ma state tranquilli che non è colpa delle auto ma semplicemente dell’arredo e della poca lungimiranza di chi progetta la città….cmq continuate ad osannare senza mai criticare è il modo giusto per migliorarsi….bravi….

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    • Caro Adriano
      Se hai problemi ad andare in bici in via Sardegna, o mi stai prendendo in giro oppure in bici non ci sai andare proprio!
      Capirei se dicessi via San Vittore o Corso Magenta, ma via Sardegna, andiamo!
      Non si tratta di osannare sempre e comunque, si tratta di apprezzare u una tendenza generale. Cambiare la faccia a una città è piuttosto complicato. Se poi si vuole restare allo status quo, liberissimi di non essere d’accordo.

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    • Usatele queste benedette biciclette!
      Siamo nel mezzo di una pandemia, prendere i mezzi pubblici è oggettivamente rischioso e quante bici ci sono in giro? Forse un 20/30% in più del solito? Forse nemmeno.

      Basta parole e usatele!

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      • Allora voi usate le auto così capirete che alcune mansioni e cose da fare non si possono fare in bici….l’ho spiegato più volte…in effetti quel viale a me non serve per andare al lavoro quindi quando lo percorro sono in auto perchè vado nella zona forze armate e sono li in 15 minuti in auto sono li senza problemi, se dovessi usare i vostri mezzi del futuro (bici e monopattino) ci metterei 30 minuti il doppio in più se dovessi portami dei pacchi sarei in enormi difficoltà….con i mezzi non ne parliamo per andare in quella zona da casa mia che sono in centro ci vuole 45 minuti un’ora….quindi direi che l’unico mezzo valido in città per muoversi velocemente è l’auto in questi tratti….con i mezzi elettrici tipo bici elettrica o con motorini si potrebbe arrivare alla stessa velocità dell’auto,l’unico problema è il rischio di cadere (non conosco nessuno che ha avuto motorino/moto e bici/monopattino che non sia mai caduto).
        Quindi se un domani ci saranno macchine non inquinanti e piccole per la città che avessero un autonomia come i mezzi a benzina e che fossero alla portata del ceto medio, soppianteranno sempre e cmq i vostri mezzi del 1800…
        Io voglio metterci poco tempo perchè il tempo è l’unica cosa che conta tutto il resto sono minchiate…

        IL TEMPO è l’unico metro di paragone che esiste per spostarsi.

        Quindi per andare verso quella zona io prenderei o bici elettrica o auto.
        Ma visto che non voglio prendere freddo o caldo prendo l’auto perchè ci metto meno e sono più comodo lo capite o no che non cambiate la mia opinione con quelle schifezze sulla careggiata??? al massimo con una pista come quella in viale monterosa potrei farci una pensata…

        Io l’unica ciclabile che faccio sono quelle in sede protetta non farò mai quelle schifezze messe nella carreggiata piuttosto vado sul marciapiede….
        Quando uso il mio monopattino elettrico vado sempre sulla ciclabile in sede protetta e la dove non disponibile vado molto piano sul marciapiede non rischio la vita su quelle strisce disegnate…per farvi contenti….

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        • Bravo Adriano. Sulle ciclabili “strisciate” ho una paura folle, preferisco quelle protette. Quando vedo dei tratti pericolosi vado sul marciapiede.

          O le fate tutte protette o non fatele.

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  5. Milano, e purtroppo la maggior parte delle belle città italiane, sono dagli anni ‘60 distese di auto parcheggiate ovunque. Roviniamo praticamente tutte le nostre vie, piazze e scorci storici. Tutto per cosa? A volte solo per poche decine di posti auto che potrebbero tranquillamente essere eliminati, senza perdere in mobilità, guadagnando bellezza e buon vivere.
    Pensiamoci. Stiamo davvero sacrificando troppo per una mobilità che al giorno d’oggi non è più sostenibile in città.

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  6. Milano città EUROPEA. La nostra ambizione deve essere a) ridurre l’inquinamento atmosferico b) creare spazi pubblici di qualità c) favorire la mobilità dolce d) ridurre gli spazi occupati da mezzi (auto) che il 97%. della loro vita sono fermi.

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  7. Le auto sono un po’ come le sigarette. Prima di vietare il fumo nei locali pubblici in pochi si lamentavano del fumo e della loro puzza. Ora nessuno si sognerebbe più di fumare in un luogo non privato.
    Già oggi i giovani non credono che qualche decennio fa si potesse parcheggiare in duomo e che corso Vittorio Emanuele fosse una strada di scorrimento.
    Andremo presto verso centri città totalmente chiusi al traffico privato o con traffico privato relegato a pochi percorsi e vie. Gli automobilisti si adegueranno, come si sono adeguati anche i più accaniti fumatori.

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    • Senza sogni utopici e paragoni suggestivi ma non calzanti, per ora basterebbe che si adeguasse l’ineffabile Municipio 1 di Milano, che è il più lento ed inerte di tutta Milano a combattere la sosta parassita delle auto a bordo strada – considerato che è la zona di Milano più servita dai mezzi pubblici e che è pieno di stradine piccole è assolutamente assurdo!

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    • Ottimo esempio, il mio couselor (sono un manager) la chiama teoria del fachiro. Finché è tutto, completamente, su un letto di chiodi il dolore non è un dolore, è una abitudine. Mentre prova a rialzarsi questi punti o una superficie minore, sembrando più dolorosi. Dopodiché sei libero. È la metafora dell’alcolista, dell’eroinomane, del ludopatico. Abitudine-cambiamento-libertà.

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      • Con tutto il rispetto per il tuo “counselor”, il buon vecchio “principio della rana bollita” di Noam Chomsky è più adatto: se ci si abitua, si muore. 🙂

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      • Bellissima metafora! Tutti i cambiamenti richiedono delle rinunce in cambio di nuove opportunità. Quando guardiamo quanto realizzato all’estero abbiamo questa idea edulcorata del loro cambiamento, come se le persone saltassero fra le strade spargendo i fiori, in realtà anche in altre realtà hanno manifestato una resistenza al cambiamento…si tratta quindi di mantenere la linea come già avvenuto per le cinture di sicurezza, limiti di velocità, fumo nei locali pubblici.
        Guardandosi indietro sembra impossibile che tali comportamenti incivili fossero la norma.

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        • Il fumo, il fachiro e la rana sono tre metafore ben diverse l’una dall’altra.

          Ma va bene tutto, è il mondo moderno dove quel che conta sono “le sensazioni”. Per me è si!

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  8. Speriamo che saltino via presto quegli osceni cordoli gialli e che si torni ad avere quei begli incroci larghi del piano Beruto, senza che la gente che viva sopra gli incroci debba sorbirsi le code delle auto incolonnate nelle viette a causa di quegli inutili cordoli gialli!!! Usiamole come aree di parcheggio ordinate e riservate ai residenti!!!

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    • Restringere gli incroci salva le vite dei pedoni. Preferisco i cordoli gialli e qualche anziano o bambino vivo in più che quegli immensi incroci in cui attraversare è sempre un incubo.

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