Milano | Porta Vercellina – Via Verga 4 di Asnago e Vender

Come mi è capitato altre volte di dire, ci sono palazzi che sin da quando ero piccolo mi han colpito per la loro particolare forma e architettura, passione che mi ha sempre affascinato. Uno di questi è il palazzo di via Verga 4 a Porta Vercellina.

Naturalmente all’epoca non sapevo chi mai lo avesse disegnato e costruito, ma forse, avevo intuito che si trattava di qualcosa di speciale.

Questo palazzo mi colpiva per molte cose, come il bel giardino, per le pareti bianche, in pietra, il portico d’accesso e le ampie finestre, ma soprattutto per l’enorme tetto spiovente e verde rame.

Col tempo scoprii che tanta grazia era scaturita dalla matita di due grandi firme dell’architettura milanese gli architetti Mario Asnago e Claudio Vender.

L’edificio pensato per una committenza borghese venne costruito a partire dal 1961, sul luogo in cui in precedenza sorgeva un palazzo dei primi del Novecento, organizzato secondo lo schema tradizionale di occupazione dell’isolato, con facciata in cortina e giardino interno. L’impianto a forma di “L” del nuovo palazzo rompe la continuità della cortina edilizia del primo Novecento che caratterizza la zona.

Secondo un’organizzazione dei volumi tipicamente razionalista, il corpo interno, parallelo alla strada, è più alto e raggiunge i sei piani più il sottotetto. Il corpo su strada, di soli tre piani oltre al piano terra, si raccorda alla quota di gronda del corpo retrostante tramite ampie terrazze ricavate in un singolare e scenografico tetto spiovente rivestito in rame che diviene matrice figurativa dell’intero intervento.

Al piano terra l’ingresso pedonale è individuato da un elegante percorso porticato lastricato in travertino rosso che immette nell’atrio, collocato all’angolo tra i due corpi di fabbrica, mentre l’ingresso carrabile alle autorimesse private si trova sul margine sinistro del lotto, dopo il piccolo giardino.

La facciata su strada è scandita da una fila di tre lunghe aperture orizzontali e tre coppie di portefinestre verticali, mentre il corpo alto arretrato presenta esclusivamente finestre orizzontali, con portefinestre che formano aperture a bandiera nella parte centrale del fronte.

Il rivestimento dei fronti è in lastre di marmo Botticino, materiale che contribuisce a mettere in evidenza la purezza geometrica dei volumi e il lessico astratto delle facciate; i due lati sul retro sono invece rivestiti in mattonelle di clinker scuro.

Il progetto, trovò non poche difficoltà in Comune per l’approvazione, pur rispettando le prescrizioni del regolamento edilizio in merito agli arretramenti stradali, la proposta di Asnago e Vender non è inizialmente considerata in linea con le direttive del Piano Regolatore, che prevedeva di destinare a verde l’area retrostante l’edificio anziché sul fronte. Gli architetti mostrarono che il nuovo intervento abbia maggiore spazio per il verde rispetto a quello stabilito dalle indicazioni di piano, con l’elenco di tutti i vantaggi che ne sarebbero conseguiti in termini di vivibilità.

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