Milano | San Siro – Presentato il nuovo Ippodromo del futuro

A San Siro l’Ippodromo verrà riqualificato e per il 2022 sarà pronto per essere il “più moderno impianto per gli sport equestri in Italia”

Snaitech ha avviato un grande progetto di valorizzazione che cambierà il volto dell’Ippodromo Snai San Siro, potenziandone la funzione sportiva e facendo dell’impianto un vero e proprio stadio moderno degli sport equestri e non solo.

I lavori di riqualificazione, il cui termine è previsto per il 2022, regaleranno alla storica struttura nuovi tracciati per le piste siepi ostacoli e Cross Country, un nuovo impianto per il trotto, con le due piste e il tondino, una pista per il “galoppo all weather” (per qualsiasi tempo atmosferico) e un’area dedicata ai concorsi internazionali di equitazione, con campo gara in erba e campo prova in sabbia. L’impianto sarà inoltre dotato di un sistema di illuminazione all’avanguardia per le corse in notturna con obiettivo green per i consumi e gestione dei proiettori per “scenari” illuminotecnici in funzione delle discipline sportive visibili sui nuovi maxi-schermi. Grazie a questi numerosi interventi, l’Ippodromo Snai San Siro, che oggi è un ippodromo stagionale, diventerà un punto di riferimento per tutte le discipline equestri e potrà ospitare 5 giornate di corse a settimana – due al trotto e tre al galoppo – nel corso di tutto l’anno, anche in notturna. Dopo aver recentemente avviato i lavori di ripristino e restauro della ex tribuna secondaria, costruita nel 1920 e inaccessibile al pubblico da oltre dieci anni, Snaitech compie quindi un ulteriore passo verso il rinnovamento dell’Ippodromo Snai San Siro, dando nuova vita alla Tribuna del Trotto.

Per la prima volta nella storia, la stagione del galoppo di Milano, che tradizionalmente va da marzo a novembre, potrà venire eseguita tutto l’anno senza più le consuete interruzioni. Infatti la pista all-weather, lunga complessivamente 1.800 metri e larga 18, è composta da una complessa e innovativa mescola di sabbia siliconi e resine naturali; le sue caratteristiche consentiranno lo svolgimento delle corse al galoppo in qualsiasi condizione climatica, anche con le classiche temperature rigide degli inverni milanesi.

All’interno dell’anello del galoppo saranno realizzate le nuove piste del trotto, con la pista da corsa che avrà una lunghezza complessiva di 1.000 metri ed una larghezza media di 21 metri, con “open stretch” in dirittura di arrivo a 25 metri. Gli spettatori potranno seguire le corse dalla tribuna secondaria dell’Ippodromo, che offre una perfetta visibilità sull’intero tracciato e che tornerà a nuovo splendore in seguito ai lavori di restauro in corso. Lo spostamento delle corse all’Ippodromo Snai San Siro consentirà di superare i molti limiti strutturali dell’Ippodromo Snai La Maura, Non solo, l’Ippodromo Snai San Siro, a differenza dell’Ippodromo La Maura, garantirà una capienza di pubblico di 20.000 spettatori, quindi 5 volte superiore al vecchio impianto, in una restaurata Tribuna del Trotto di inizio secolo scorso, ma sarà anche dotato di un impianto di illuminazione che consentirà lo svolgimento delle corse con qualsiasi condizione di luce e in notturna. Lo spostamento all’Ippodromo Snai San Siro darà impulso al rilancio della nobile disciplina delle corse al trotto potendo accogliere un più ricco palinsesto e offrendo più visibilità nella nuova cornice dell’ippodromo Snai San Siro. Durante i lavori, il calendario delle corse al trotto proseguirà senza alcuna interruzione. Infatti finché non sarà collaudata la nuova pista, le corse al trotto rimarranno all’Ippodromo La Maura per trasferirsi in esito sulla nuova pista all’interno dell’Ippodromo Snai San Siro. La Tribuna del Trotto (attuale Tribuna Secondaria), inoltre, gode della vicinanza con il prestigioso monumento del “Cavallo di Leonardo” ed ospiterà nuove offerte di Food & Beverage, con un nuovo ristorante ed un bar in aggiunta alle altre 4 offerte già operative presso l’Ippodromo Snai San Siro, che a regime saranno aperte tutti i giorni.

Al centro delle piste sarà inoltre realizzata un’area adibita allo svolgimento di concorsi di equitazione. Il campo gara, lungo 100 metri e largo 70, sarà circondato da tribune in grado di ospitare complessivamente 10.000 spettatori e 400 ospiti vip. Da troppi anni a Milano manca un grande concorso di equitazione internazionale e l’Ippodromo Snai San Siro è certamente il palcoscenico ideale per lo svolgimento di queste competizioni. Già annunciato il primo evento in calendario, la Milano Jumping Cup, in programma dal 9 all’11 luglio 2021. L’evento porterà lo spettacolo della grande equitazione internazionale al centro di Milano offrendo uno spettacolo di alto livello grazie al CSI 3*/1* (stelle). Anche in questo caso, il progetto traguarda il benchmark delle più prestigiose strutture internazionali con l’ambizione di arrivare a realizzare eventi CSI 5* (stelle).

Snaitech negli ultimi cinque anni, è riuscita a richiamare circa un milione di spettatori all’Ippodromo grazie ad un palinsesto che affianca ippica, concerti, eventi e manifestazioni culturali. L’impianto si è imposto come uno dei luoghi di aggregazione più amati dai cittadini milanesi, e lo sarà anche in futuro, anche grazie alla presenza di un’area concerti fino a 25.000 spettatori. E non è tutto, Snaitech ha inoltre siglato un accordo con la Fondazione Politecnico di Milano. In particolare, il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, insieme al Dipartimento di Architettura e Design stanno studiando come valorizzare ulteriormente questo luogo unico nel suo genere immaginandolo per nuovi utilizzi.

Il progetto proietterò il rinnovato impianto a competere con i grandi circuiti internazionali sposando le best practice di paesi come Francia e Inghilterra, come ha commentato Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech.

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22 commenti su “Milano | San Siro – Presentato il nuovo Ippodromo del futuro”

  1. Credo purtroppo che il tutto sia finalizzato a una gigantesca operazione sui terreni della pista Maura. Speriamo che il vincolo attuale sia sufficientemente robusto.

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  2. Rispondo alla chiamata!
    È lo stile dell’intero articolo e di altri similari a non entusiasmarmi. In realtà nel campo ippico l’uso di anglicismi mi sembra più appropriato che in altri campi, per quanto All Weather possa essere adeguatamente riprodotto da Ogni Meteo o Quattro Stagioni come la pizza e il capolavoro di Vivaldi

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  3. Ma la tribuna secondaria, che sarà usata per le gare di trotto (e di galoppo?) non è un po’ troppo piccola, almeno rispetto alla tribuna del vecchio Trotter di via Piccolomini? E la pista di trotto costruita all’interno di quella di galoppo consentirà la stessa visibilità attuale?

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  4. La notizia vera è che qualcuno pensa di poter esercitare a San Siro una attività di impresa legata allo sport e all’intrattenimento, garantendo il pareggio tra costi e ricavi, senza pretendere in cambio volumetrie non previste.

    (Nota a margine: siamo tutti consapevoli che in passato questo tentativo era stato fatto anche rispetto all’ippodromo ma che il vincolo di destinazione ha -per fortuna- impedito che la cosa avesse seguito)

    (Il “per fortuna” è riferito soprattutto al cortocircuito logico tra “lavoro nel settore sport/intrattenimento” e “quindi ho diritto di costruire case/uffici/alberghi per integrare i miei guadagni”. Un giorno potremo decidere di togliere i vincoli, ma sarà a beneficio della cittadinanza tutta, e non di singole realtà imprenditoriali)

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  5. L’ippica è uno sport folle: si prendono degli animali e li si tiene in quarantena dentro una stalla in attesa che qualche buon anima decida di far prendere loro l’ora d’aria. I cavalli più sfortunati sono quelli più bravi che sono pure costretti ad allenarsi (ed in alcuni casi illeciti anche a doparsi) e a partecipare a gare nelle quali loro ci mettono la fatica ma non vincono mai niente (se non una pensione lontani dal loro padrone).

    Forse, ma non sono sicuro, abbiamo diritto a domare un animale per sfruttarlo come fonte di cibo ma mi chiedo: abbiamo diritto a sfruttare un animale anche per scopi puramente ludici?

    La cosa più folle di tutte è che questa pratica viene finanziata principalmente dal gioco d’azzardo. Cioè non solo neghiamo ad un essere vivente di vivere la sua vita naturale ma per di più ci facciamo pure del male noi.

    E qui non so se prenderò più insulti criticando i disagiati che giocano d’azzardo o i radical chic che mangiano vegetariano ma poi tengono il cavallo chiuso in stalla 6 giorni su 7.

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  6. Lo stesso discorso sugli animali rinchiusi e lasciati liberi solo per due mezz’ore al giorno si può applicare anche ai cani. Per non parlare dei gatti che vivono reclusi.

    Finché accettiamo che esiste una seria A animale (gli esseri umani) e una serie B (tutti gli altri), distinguere tra animali da compagnia, animali da sport, animali da allevamento, animali da ausilio alle attività umane e animali allo stato brado forse è un po’ complicato.

    Limitiamoci a dire che gli animali di serie A dovrebbero evitare di essere crudeli verso quelli di serie B. Per questo abbiamo deciso che non si fanno corride in Italia e che non si scopano gli animali usati per lo sport e che non si riempiono oltre misura di farmaci quelli destinati all’alimentazione.

    Il gioco d’azzardo è una follia legalizzata, come il fumo e l’alcol. Però riguarda l’ippica come il calcio o qualsiasi altra pratica soggetta a scommessa.

    Si possono rivedere le basi della convivenza sociale a partire dal rapporto con gli animali o da quello con le dipendenze, ma -nel frattempo- ci tocca accettare che le convenzioni sociali si basano su modelli arcaici ma tuttora vigenti.

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    • Personalmente infatti ritegno che anche possedere un cane o un gatto, specialmente se in città, sia un abuso nei confronti di un altro essere vivente.

      E lo dico da uno che, per famiglia o fidanzate, ha avuto e sa apprezzare gli animali da compagnia.

      Quindi accetto e convivo con il sentire comune sperando che nel tempo il desiderio umano di domare la natura per i propri scopi si riduca in favore del desiderio di vivere e sentirsi parte della natura fin quasi ad arrivare al punto di subirla, imparando ad apprezzare anche il suo disordine, i suoi limiti, i suoi imprevisti e le sue contraddizioni.

      E come spero che un giorno spariscano i centri commerciali allo stesso modo spero che un giorno questo ippodromo fallisca e venga trasformato in un bel parco pubblico.

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    • Trottatore, il tuo errore di scrittura mi ha fatto genuinamente ridire.
      Mentre la tua riflessione la trovo estremamente condivisibile.

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    • Magari dico una cavolata ma io avrei visto meglio un parco naturale che valorizzasse quello che era la pianura padana secoli fa:

      – un paio di stagni con rane e libellule
      – un piccolo bosco con qualche leprotto e fagiano
      – alberi e fiori autoctoni

      Niente rumore, bar o cose simili: avremmo fose potuto avere una specie di oasi in cui ammirare lo spettacolo della natura

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  7. Se trovi qualcuno disposto a pagare per rilevare l’impianto a prezzi di mercato (incluso l’avviamento) e convertirlo come dici tu, perché no?

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  8. Andrea sostiene che è un abuso tenere animali come cani e gatti reclusi in un appartamento in città. Ogni opinione è legittima. Ma è paradossale che il rispetto per gli animali, spinto a questi livelli, si ritorca contro chi ama gli animali tenendoli in casa e spesso e’ anche vegetariano o vegano. Portare il rispetto per gli animali a questi livelli, proponendo ad esempio di trasformare l’ippodromo in parco naturale, porterà ad un impoverimento culturale con la perdita di attività in cui sono impegnati animali.
    Si parla di ippica, equitazione, circhi equestri, animali di compagnia come detto prima e anche i cani da tartufo, cani poliziotto e cani da salvataggio eccetera. Non è escluso che a furia di difendere gli animali non si arrivi a voler difendere il virus del Covid o dell’Aids. È follia? Andando avanti così qualcuno, troppo amante degli animali, ci arriverà di sicuro. Tutto questo c’entra poco con un blog di Architettura e Urbanistica ma ormai qualunque argomento come la torre Unipol o il nuovo stadio di San Siro qui si commenta con rispetto per gli animali e con la lotta al parcheggio selvaggio delle autovetture (viva la bicicletta!).

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    • Queste posizioni estreme sono sterili e controproducenti per la causa che si difende.
      Vale traffico&parcheggi, diritti degli animali, ecologia e molti altri ambiti umani.

      Non si può portare alle estreme conseguenze un ragionamento pro-animali, altrimenti l’unica soluzione è cancellare ogni forma di vita per non creare o lasciare che si creino situazioni dolorose per essi. Uccidere tutte le specie carnivore? O anche quelle erbicide se si sposano le tesi fruttariane?

      Lo dice uno che è vegetariano senza animali da compagnia perché non ha spazio in casa. Se ci diamo degli obiettivi più ragionevoli, graduali e realizzabili si può migliorare il pianeta molto di più che con le provocazioni e gli estremismi

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  9. Nel momento in cui si annuncia un progetto, discutere dell’attualità della funzione proposta non significa andare del tutto fuori tema.

    All’estremo opposto, è quasi impossibile parlare del progetto in questione dal momento che esistono solo l’annuncio e le suggestioni degne di uno spazioporto per una delle lune di Saturno.

    Aspettiamo tutti di vedere qualcosa di tangibile che vada oltre le buone intenzioni.

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    • Anche a me dispiace vedere cani in appartamento e in città.

      Ma mi spiace soprattutto per chi il cane non ce l’ha, ma si deve sopportare un mare di piscio sui marciapiedi, ai bordi dei vasi e negli spigoli dei palazzi, sulle ruote delle automobili, intorno ai tronchi degli alberi, sugli usci dei portoni…ma chi ha il cane non prova vergogna???

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      • E va be’, del resto il catenaccio del blog è :

        “”Anche le città hanno una voce” — Segnalazioni, bellezze, architettura, storia e altre curiosità urbane.”

        Quindi

        “Ma mi spiace soprattutto per chi il cane non ce l’ha, ma si deve sopportare un mare di piscio sui marciapiedi, ai bordi dei vasi e negli spigoli dei palazzi, sulle ruote delle automobili, intorno ai tronchi degli alberi, sugli usci dei portoni…ma chi ha il cane non prova vergogna???”

        potrebbe rientrare nelle “Segnalazioni” o “altre curiosità urbane”?

        Probabilmente sì ma secondo me anche no.

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  10. Sara’ forse l’occasione buona per ridare al cavallo disegnato da Leonardo (Da Vinci!) la sua originaria dimora presso il Castello Sforzesco?

    La statua in bronzo rappresenta un robusto cavallo da guerra della fine del XV secolo, non certo un purosangue da corsa!
    Sarebbe davvero un bel gesto rimetterlo dove Leonardo lo aveva collocato nel suo progetto.

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