Ieri è stata completata la struttura portante di metallo che, come una veste, ricopre e disegna la torre più “strana” di quest’anno (l’anno scorso era toccato al Curvo Pwc), la Torre Unipol.
La torre, di circa 120 metri, progettata dallo studio di Mario Cucinella Architects in costruzione a Porta Nuova, in via Melchiorre Gioia.
Su questa gabbia tubolare sarà montata la facciata, rappresentata da una geometria a rete, vuole essere anche una metafora del sistema che caratterizza le relazioni e la società contemporanea. È realizzata in legno e vetro ed esprime la possibilità di utilizzare materiali naturali anche nella costruzione dei grattacieli. Un grande atrio di 75 mt di altezza sul lato sud caratterizza l’edificio e diventa uno spazio di moderazione climatica, sfruttando l’esposizione come opportunità energetica.
L’involucro esterno a doppia pelle è concepito come un sistema dinamico, in grado di isolare l’edificio in inverno e, allo tesso tempo, limitarne il surriscaldamento estivo. Tutte queste caratteristiche, unite all’impiego di pannelli solari in facciata e a un sistema duale per la raccolta delle acque piovane, permettono all’edificio di puntare a una certificazione LEED Platinum.
La torre ha una vocazione urbana: oltre agli uffici, ospiterà una sala congressi di oltre 220 posti e uno sky restaurant all’interno della serra-giardino panoramica con un’area destinata a ospitare eventi pubblici e culturali.
Foto: Duepiedisbagliati; Andrea Cherchi
Tag: Torre Unipol, Mario Cucinella Architects, Porta Nuova, via Melchiorre Gioia
Legno?? Il legno mi sa che non c’è più
Posso dire che lo trovo orrendo come grattacielo?