Dell’originario complesso agricolo della Cascina Basciana sono rimaste solamente le parti residenziali.
Gli ingressi sono in Via Boldini, 10 e via Zendrini, 15 nelle immediate vicinanze della sede del Municipio 6 e del deposito “Primaticcio” dell’AMSA.
La Cascina era già presente nel primo Piano regolatore di Milano, redatto dall’ing. Claricio nel 1600. Nel Catasto teresiano è raffigurata come un complesso a “C” con orti e vaste estensioni di prati irrigui per la produzione di foraggio, con salici.
Nel Catasto lombardo veneto non si notano trasformazioni significative. Tra gli anni 1888 e 1924 sono stati costruiti nuovi edifici, ma già a partire dal 1936, anno in cui è stata acquistata dal Comune di Milano, si vede degradare il complesso, tanto che adesso rimangono in piedi solo il corpo occidentale e una parte di quello meridionale.
Viene ristrutturata dal Comune di Milano nel 1975, oggi è adibita a uffici della Divisione Parchi e Giardini con relativi depositi, la sede delle Guardie Ecologiche Volontarie ed una parte dei locali ospita servizi assistenziali.
In questi giorni autunnali il giardino che la circonda è una vera e propria meraviglia di colori.
Via Primaticcio e Via Boldini col deposito AMSA, dove dietro si “nasconde l’antica cascina.
L’area a sud della cascina, che si affaccia su Viale Legioni Romane, è oggi occupata dal resto del deposito di AMSA e dall’edificio comunale dove tra l’altro si trova la sede del Municipio 6.
Qui si trova anche il Giardino dedicato ad Artemisia Gentileschi una delle più grandi artiste donna del barocco italiano.
Il giardino venne intitolato alla grande artista nel 2016.
Nata a Roma nel 1593, figlia del pittore Orazio Gentileschi di cui superò la fama, e scomparsa a Napoli nel 1653, Artemisia è stata una straordinaria pittrice e una donna impegnata a perseguire al tempo stesso la propria indipendenza e l’affermazione artistica, lottando contro difficoltà, avversa fortuna e pregiudizi.
Vittima di uno stupro che denunciò alle autorità del tempo, Artemisia Gentileschi è divenuta con il tempo una figura iconica nella storia della battaglia per l’affermazione della parità dei diritti tra uomo e donna. La decisione del Comune costituisce quindi un omaggio importante a una figura dall’altissima statura artistica, oltre che umana. La donna è un raro esempio passato alla storia di grande artista al femminile, alla cui opera è stata dedicata nel 2011 una grande mostra a Palazzo Reale visitata da oltre 160 mila visitatori.
Sempre a riguardo del valore dei diritti delle donne e soprattutto contro la violenza sulle donne, mai attuale, purtroppo, come in questi ultimi tempi, all’interno del giardino si trovano dei grossi massi colorati di rosso assieme a due panchine, per non abbassare l’attenzione su questo grave problema.
Nel giardino si trova anche un’area giochi per i bimbi e una ricca varietà di alberi: acero rosso, betulla, ciliegio, cipresso dell’Arizona e tiglio.
Un’altra parte dei terreni della Cascina Basciana venne occupato dai reparti del Centro Ospedaliero Militare, Dipartimento Militare di Medicina Legale.
La realizzazione dell’ospedale venne autorizzata dal Regio esercito nel 1926, per sostituire l’antico Ospedale militare di Sant’Ambrogio.
La costruzione cominciò nel 1928, all’interno del complesso della Piazza d’Armi, terminando con l’inaugurazione nel 1931, in un edificio ritenuto particolarmente moderno per l’epoca e in stile neorinascimentale. Vi svolse servizio militare Gianni Rodari durante la seconda guerra mondiale.
Immagini: Roberto Arsuffi, Google
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