Milano | Morivione – Cantiere stazione Tibaldi – Bocconi: fine dicembre 2021

Nuovi progressi che ci costringono ad un nuovo aggiornamento dal cantiere per la costruzione della nuova stazione ferroviaria di viale Tibaldi ( in questo articolo, il progetto) all’altezza di via Fedro, vicino all’Università Bocconi nel distretto di Morivione/Porta Lodovica. Gli ingressi principali alla nuova stazione saranno uno in via Fedro e l’altro in via Carlo Bazzi.

Mentre la stazione entrerà in servizio, se tutto andrà bene, nel 2023 come fermata della linea suburbana S9.

Referenze fotografiche: Valter Repossi

Viale Tibaldi, via Fedro, Università Bocconi, Morivione, Porta Lodovica, via Carlo Bazzi, Ferrovia

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11 commenti su “Milano | Morivione – Cantiere stazione Tibaldi – Bocconi: fine dicembre 2021”

  1. Trenord deve darsi una mossa. E col Pnrr puntare su Circle Line, linee suburbane e un trasporto regionale ferroviario molto migliore. Il dramma di Milano è la Regione Lombardia che su tante temattiche importanti (trasporti, ambiente, consumo di suolo, verde, case Aler) è il grande assente. E no, non basta comperare treni nuovi. Bisogna anche modernizzare il sistema ferroviario regionale. Che è di competenza dello stato, ma la regione deve dare impulsi.

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    • Soprattutto non si può pensare di gestire la futura Circolare (scusate ma preferisco chiamarla così) con i TAF e neanche con i Caravaggio.

      Bisogna usare dei treni di tipo metropolitano come per le S-Bahn tedesche o le Cercanías spagnole.

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      • Invece no, purtroppo in regione non ci arriveranno mai. Anche perché la rete è satura a causa di anni di investimenti del tutto insufficienti per ammodernarla. Non potendo far girare più treni devono per forza far girare treni estremamente capienti per sopperire ai picchi di domanda delle ore di punta.

        Risultato? Treni sempre pieni nelle ore di punta, che ritardano e con tracce molto lunghe per permettere gli incarrozzamenti; treni semi vuoti nelle ore di morbida e la sera, con i problemi di sicurezza che danno i treni a due piani.

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          • Senza una regione che faccia da facilitatore e promotore di progetti non si va da nessuna parte con la sola RFI.

            E la Regione Lombardia purtroppo ha dato modo in tutti questi anni di preferire di gran lunga il trasporto privato al pubblico: tangenziale est esterna, Brebemi e Pedemontana lombarda sono state e sono anche oggi dei succhiarisorse, risorse non investite nel trasporto pubblico.

            Ok che qua spesso la si butta in politica e lei cerca di sostenere che la Regione Lombardia sia la solita eccellenza che la narrazione leghista cerca di propugnarci, io penso invece che sia il vero male di uno sviluppo più sostenibile di metà del nord Italia. Scegliere di investire in autostrade è una scelta politica che ci condanna a perdita di competitività e un mare di costi per la collettività, obbligata di fatto a pagarsi il trasporto privato, ben più costoso del pubblico.

          • Taaac.

            Nessjno vieta a Regione Lombardia di investire ANCHE nella rete di RFI.

            Non mi risulta che esiste un divieto di legge CHE GLIELO IMPEDISCA.

            È una scelta chiara politica e di visione della DESTRA LOMBARDA quella di mandare in malora il trasporto sostenibile e quello ferroviario in favore di mega progetti fallimentari finanziariamente Tutti basati sulle Automobili e sulle autostrade.

            Non fate cone i bambini che rispondono “Non dovevo farlo io doveva farlo mia sorella!”

            Ecco il livello di maturità dei leghisti.

            Bambini di 5 anni messi sulla plancia di comando.

            Mettete sti cazzo di soldi sulla Rete RFI!

            Anche se è di Rfi.

            È una scelta esclusivamente politica.

            La usiamo oure noi cittadini lombardi la rete RFI e ci viaggiano i treni LOMBARDI.

            Cos’è che non vi è chiaro?

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