Milano | Ponte Lambro – Via Ucelli di Nemi e il cantiere di Renzo Piano in attesa

Siamo tornati (grazie a Duepeidisbagliati) in Via Guido Ucelli di Nemi, 23-24-25-26 a Ponte Lambro, dove dovrebbe esser creato uno studentato per 190 posti letto col recupero degli edifici comunali legati al quartiere popolare delle “Case Biance, Iacp” (realizzate nel 1973-74 dall’arch. Demetrio Costantino). Il progetto è ormai decennale, del “laboratorio” dell’arch. Renzo Piano, 2011-2015. Cantiere purtroppo fermo da anni e che, per fortuna, è stato messo in sicurezza recentemente.

Visto quello che è stato pubblicato sull’albo pretorio, supponiamo non si muoverà nulla finché non verrà scelto il concessionario per lo studentato.

Modifica parziale ed integrazione (…) delle modalita’ e dei criteri di scelta del contraente (…) per l’affidamento in concessione della realizzazione di una residenza universitaria nell’immobile di proprieta’ comunale sito in via Ucelli di Nemi presso i civici 23, 24, 25 e 26 (…) nonche’ la successiva gestione per un periodo di 30 anni, mediante partenariato pubblico privato. Cup b48i21002510007. “Dettaglio documento – Albo Pretorio – Comune di Milano
Come ha supposto Duepiedisbaglaiti, se il progetto (ri)parte, sicuramente sarà uno dei dieci progetti più significativi di Milano da qui al 2026: per la vicinanza all’arena olimpica di Santa Giulia, per la firma architettonica di Renzo Piano, per l’idea di recuperare invece che demolire, perché invece di aggiungere disagio e difficoltà porta un continuo ricambio generazionale nel quartiere, e perché -alla fine- è un’operazione che ha visto il consenso di giunte molto diverse.

Qui di seguito alcune foto dell’immobile sul lato che volge a est.

Mentre queste immagini che seguono riguardano il lato ovest del complesso.

Referenze immagini: Duepiedisbaglaiti

Ponte Lambro, Renzo Piano, Via Guido Uccelli di Nemi, Recupero

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Ponte Lambro – Via Ucelli di Nemi e il cantiere di Renzo Piano in attesa”

  1. Possiamo farlo finire da Renzo Piano. Milano è una città che sa risolvere ed andare avanti. Ogni euro investito in verde, decoro, infrastrutture aiuta investitori privati ad avere il coraggio di investire. Il modello non deve essere capitalismo puro, ma la Soziale Marktwirtschaft o Public Private Partnership. Se creiamo delle eccellenze anche in periferia possiamo dare una mano a una rigenerazione urbana di qualità.

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    • Sono d’accordo. Le periferie sono da migliorare non solo per una rigenerazione urbana ma anche, e soprattutto, per educare le persone al senso civico, in quanto abitare in una periferia squallida imbruttisce le persone.

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  2. Sono d’accordo. Le periferie sono da migliorare non solo per una rigenerazione urbana ma anche, e soprattutto, per educare le persone al senso civico, in quanto abitare in una periferia squallida imbruttisce le persone.

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  3. tra ucelli di nemi e via emilio bianchi si dovrebbe organizzare un bel torneo.

    almeno fino a qualche anno fa. oggi non si sa….

    restano i microaree popolari, tipo segesta, faa di bruno etc. etc.

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  4. Io a Ponte Lambro ci vivo, da tre anni, in via degli Umiliati. E per molti versi è deprimente, non lo nego, e uno dei motivi più impattanti di questa situazione, parlo di via degli Umiliati, è la mancanza di una continuità del marciapiede pedonale, che si interrompe su diversi tratti, e da circa tre quarti della lunga stradina che è, non c’è proprio, in direzione Vittorini. Questa mancanza chiaramente fa si che le persone attraversino tutta via degli Umiliati camminando a lato della carreggiata, è questa la cosa più deprimente di questa strada, perché letteralmente è pericoloso, e degradante, direi. Altro esempio? Primo tratto di via Montecassino traversa di Umiliati, il marciapiede c’è, ma il Comune vi ha piantato i lampioni quasi al centro, tanto grossolanamente che se passi con due borse della spesa non ci passi, anche una carrozzina farebbe fatica a passare, ergo, le persone camminano sulla carreggiata anche in questo caso. E sono già due. Prendiamo via Camaldoli, li non viene fatta manutenzione del verde che costeggia il Lambro e letteralmente gli abitanti sono a ridosso di una Selva, dove la natura selvaggia fa da padrona. Si sa quanto la natura sia seducente… Dio sta nei dettagli, nella sottigliezza, mentre qui siamo di fronte, perlomeno al momento, ad aggiustamenti inconclusi e soprattutto privi di quell’attenzione al dettaglio caratterizza gli oggetti con un senso compiuto nella loro forma, che nel caso dell’ urbanistica e dell’architettura o ingegneria, deve essere funzionale allo scopo, e costruire un senso di bellezza che possa fare innamorare le persone di un luogo, oppure che perlomeno consenta loro semplicemente di camminare su un marciapiede.
    Nel famoso “progetto di Renzo Piano” denominato progetto di quartiere o qualcosa di simile, per altro portato avanti da tanti bravi professionisti e studiosi erano state delineate le possibili soluzioni, per esempio vialetti di congiunzione tra via camaldoli, via umiliati, via ucelli di nemi, via serrati, quindi sull’asse est-ovest, ecc ecc, ma al momento non è stato fatto nulla. Nel medesimo progetto auspicavano un collegamento con Parco Monluè, lungo il parco delimitato dal Lambro, ma al momento non c’è un collegamento urbano, ma solo una strada di campagna priva di illuminazione notturna. Nello stesso progetto si parla della necessità di connessione con i paesi vicini Peschiera e San Donato, e di aumentare la popolazione residente, raddoppiandola.. quindi un affare complicato, e molto oneroso.
    Non sarà lo stigma a caratterizzare interventi fatti a metà e mai portati a termine? Oppure l’idea di piantare i lampioni al centro del marciapiede?
    Personalmente aspetto fiducioso il polo di quartiere, con la speranza che sia dotato anche di biblioteca e sala lettura, ma non basta. Ponte Lambro ha bisogno di più, ha bisogno del supporto di Milano, che però deve smetterla di considerarla una periferia, e pensi in grande, come sa fare.

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    • Dimenticavo di dire che io vivo qui da soli tre anni, e ci sono stati certamente anni peggiori (1975-2000 da resoconto del “progetto di Piano”) Il Comune ha fatto molto, ma non ha concluso, forse è un tempo fisiologico, non è il mio mestiere, ma certo sarei felice che ci fossero marciapiedi praticabili 🙂

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  5. Spero che questo progetto non venga abbandonato, ponte lambro ha bisogno di questo…
    Chi sa magari in futuro anche di un supermercato e di una fermata metropolitana

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