Abbiamo visto che il Comune ha recentemente lanciato il bando internazionale per la realizzazione della Nuova B.E.I.C. – Biblioteca Europea di Informazione e Cultura da collocarsi nel distretto di Porta Vittoria nel lotto sito tra viale Molise, via Monte Ortigara e Via Cervignano.
La richiesta da parte del Comune è quello di creare e progettare un polo culturale di nuova generazione e di respiro internazionale, che sia fulcro di progetti di cooperazione a livello nazionale e regionale e che diventi il centro funzionale dell’intero sistema bibliotecario dell’area metropolitana milanese. Un istituto culturale che operi per valorizzare il contributo che Milano ha dato nei secoli alla comune identità europea, aperto alla collaborazione con i più importanti istituti bibliotecari del mondo.
Ma anche una biblioteca-laboratorio, nello stesso tempo luogo di accesso alla conoscenza codificata perché registrata nei libri e spazio di sperimentazione dei linguaggi creativi della cultura, di apprendimento permanente, di produzione culturale.

Un polo d’eccellenza dedicato alle culture digitali e alla ricerca applicata alle tecnologie per la digitalizzazione del patrimonio culturale, che svilupperà partnership qualificate con le Università milanesi e con i soggetti che operano per ridurre il digital divide e per contrastare le povertà educative.
Ma soprattutto anche un edificio iconico e simbolicamente rappresentativo della centralità che la conoscenza e le competenze hanno per il futuro di Milano, altamente tecnologico ma accessibile a chiunque, attento all’impatto paesaggistico e ambientale sull’area circostante, affacciato su un parco di nuova realizzazione nel quadrante est della città.
Questi sono i presupposti del Concorso internazionale di progettazione della “Nuova Biblioteca europea di informazione e cultura”, pubblicato sul sito www.nuovabeic.concorrimi.it , che rimarrà aperto fino al 22 giugno per la consegna degli elaborati, e il cui progetto vincitore verrà proclamato nel corso del mese di luglio. Importantissimo il rispetto dei tempi: essendo finanziato con i fondi del PNRR è fondamentale che le procedure vengano chiuse rispettando le scadenze prefissate.
Qui di seguito le foto del cantiere per la stazione di Porta Vittoria Vecchia durante il 2000. Foto Andrea Micheli.




Mentre questa è la situazione attuale nel lotto dove dovrebbe sorgere la nuova B.E.I.C., compreso tra viale Molise, via Monte Ortigara e Via Cervignano.















Il progetto originario della prima B.E.I.C. nasce agli inizi degli anni Novanta, si concretizza con la creazione della Associazione “Milano Biblioteca del 2000”, uno studio di pre-fattibilità del 1998 ed un successivo complesso studio di fattibilità per la creazione di “una grande biblioteca pubblica, capace di soddisfare i bisogni di informazione, divulgazione e cultura di un’area metropolitana di oltre 7 milioni di cittadini, e che si proponga anche come luogo d’incontro e di socializzazione”. Ma a tutto ciò sono sempre mancati i soldi.


Lo studio Bolles & Wilson, che fu il vincitore del concorso internazionale di progettazione, ha predisposto il progetto architettonico definitivo e poi il progetto esecutivo approvato dal Consiglio dei Lavori Pubblici nel marzo del 2009 per una spesa di 350 milioni di euro. Nel 2012 il progetto è stato drasticamente ridimensionato riducendosi alla creazione della biblioteca digitale per 88 milioni di euro e 36 milioni per il rafforzamento della rete delle biblioteche milanesi. Ancora una volta il progetto è stato arenato e ora pare sbloccato dal nuovo decreto, che nqaturaelmtne la ridimensiona e la sposta di qualche metro.
Dove doveva sorgere la biblioteca, qualche anno fa, il Comune ha pensato bene di dover sistemare per non lasciare lo spazio al degrado perenne, perciò al suo posto è stato creato (ancora da completare) il giardino dell’8 Marzo. Qui i nostri articoli precedenti riguardo l’area coinvolta.

Infatti il nuovo posizionamento, spostato di un centinaio di metri dal precedente, ma sempre lungo via Monte Ortigara, comporta una serie di problematiche non indifferenti. Anzitutto lo spazio edificabile, seppure apparentemente ampio, risulta molto ridotto per la presenza della sottostante stazione del Passante ferroviario. Pertanto il nuovo edificio dovrà tener conto della sua presenza, delle prese d’aerazione e della vicinanza col palazzo di Via Cervignano. Insomma, un bel po’ di vincoli che dovrebbero, si spera, far scaturire la verve creativa degli studi che si proporranno.
Noi abbiamo provato a immaginare, collocando degli esempi di biblioteche realizzate da grandi studi d’architettura e collocate in varie città del mondo.





Abbiamo provato ad immaginare come si collocherebbe nel nostro sito di Porta Vittoria una struttura simile alla nuova biblioteca di Calgary, Canada, progettata dallo studio Snøhetta; alla biblioteca di Gand in Belgio De Krook Library RCR Arquitectes and Coussée & Goris Architecten; alla biblioteca di Halifax, ancora in Canada progettata dal team Schmidt Hammer Lassen Architects. Ma anche strutture più semplici come la biblioteca circolare di South Shields vicino a Newcastle nel Regno Unito, progettata dallo studio Faulkner Browns Architects; oppure l’altrettanto semplice biblioteca di Chicago progettata da SOM.
Insomma, secondo noi, la scelta architettonica per la nuova biblioteca europea dovrebbe anche essere particolarmente iconica e d’impatto.






Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
Porta Vittoria, Calvairate, B.E.I.C. – Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, BEIC, viale Molise, via Monte Ortigara, Via Cervignano, Architettura, Biblioteca, Passante ferroviario,
Già, tutto troppo hightech. Dovremmo rispolverare lo stile neomantico, neogotico…o neobarocco. Basta con ‘sti edifici in stile autogrill ! Fateci sognare! Perchè non ricostruire la stazione centrale demolita, e proporla in versione biblioteca riconvertita! Piu’ sfidante e affascinante di cosi!! da vera capitale culturale
Perché ogni epoca storica ha le sue correnti artistiche e i suoi movimenti architettonici. Per quanto si possa riprendere qualcosa dal passato, non vedo perché sia sbagliato affidarsi a ciò che il XXI secolo possa offrire, soprattutto quando i progetti sono di qualità e d’alta fattura (mi permetto di considerare quindi il paragone all’autogrill fuori contesto, per quanto capisco fosse solo un concetto)
Oh, grazie per la bella risposta civile e cortese, penso (immagino) sia dovuto al fatto che lei sia over 50. Non so cosa rispondere se non che esistono, oltre alla mia bella provocazione, anche i cinesi. Che non si capisce come fanno e perchè lo fanno, ma stanno costruendo biblioteche contemporanee da sogno. Sono ideate nella nostra era, ma evidentemente proiettate verso alt(r)i orizzonti. Mistero.
Quella col trampolino che si proietta verso la strada e il parco non sarebbe male
Porta Vittoria per me è sempre stato il vuoto urbano più inquietante della città.
Contento che si risolva con un nuovo bel parco e una biblioteca proprio sopra la stazione del passante. Una stazione comodissima ma molto sottovalutata, spero che tutto l’intervento darà un impulso all’uso delle linee ferroviarie suburbane come mezzo per spostarsi in città/provincia.
una pila di libri, tipo 10 volumi uno sull’altro leggermente e casualmente sfalsati, così potrebbe esser la forma per una biblioteca, in acciaio e vetro
Som e Snøhetta (si spera senza contaminazioni di mediocri studi milanesi) sarebbe un sogno. Anzi è un sogno.
seh, sbaglio o Som e Snøhetta sono quelli che hanno la fissa delle scalinate ? Forse hanno visto troppe volte “La corazzata Potëmkin”!
Queste cose moderne nel 2022 ormai non hanno più originalità autentica.
Sono “moderne” quanto la gondola sul televisore.
Sono pure brutte e conformi a uno stile che ormai è gia vecchio…
Stile “moderno contemporaneo”…
Zero originalità.
Robe viste a straviste ormai si fanno con il copia e incolla da Sideny a New York fino a Roma e Mombay…
Robe quasi create i serie fatte con lo stampino.
Oggi forse per fare qualcosa di creativo e veramente innovativo bisognerebbe veramente fare il salto dello struzzo.
Biblioteche, Musei e Teatri sono le occasioni per l’Architettura di indossare l’abito da sera da grande evento. (E quindi riscattarsi dagli orrori di edifici semplicemente senza pretese). Sotto metafora qui si vedono abiti da fast-fashion (da Zara a Primark & compagnia bella): certo è apprezzabile lo sforzo di UF di voler dare una suggestione visiva a noi lettori. Spero pero’ che la scelta vincente di cio’ che sarà realizzato a Milano sarà un abito unico e su misura. Capace di fare tremare i polsi e brillare gli occhi come solo un abito da grande firma sa fare (sceglietevi voi lo stilista preferito e continuiamo a sognare).
Sperem
In veramente pochi hanno capito che cos’è e come funziona un network moderno di biblioteche comunali…
Non si tratta di una sola biblioteca centrale ma il centro di tutto un sistema.
Funziona come un Hub aereoportuale rispetto al network degli aeroporti minori…
Non si tratta solo di rifare il look ad un singolo edificio
Ma così… tanto per parlare….la parte che più mi convince è “che si proponga anche come luogo d’incontro e di socializzazione” cose bellissime e importantissime. Sono invece perplesso su due cose. Primo non ho capito se verranno spostati qui i libri che sono alla Sormani o se verranno ricomprati tutti creando un doppione (senza dimenticare anche la grandissima e semisconosciuta Nazionale Braidense). Secondo: le tecnologie fantascientifiche di cui disponiamo consentono di stoccare digitalmente in una valigia tutto il contenuto di una grandissima biblioteca (pazzesco) e di trasferirlo in qualunque punto della Terra in pochi istanti (idem). Non è che i libri su carta sono il passato? (Ah be’ poi se l’architettura fosse bella e ambiziosa e modernissima…tanto meglio)
I libri di carta saranno il passato però intanto la Sormani trabocca di libri e di utenti. E non parliamo del mercato degli ebook, come sa chiunque bazzichi il mondo editoriale sono una nicchia della nicchia 🙂
(Poi ci sarebbe il dettaglio che una biblioteca non per forza dev’essere solo un deposito di libri, ma immagino che non frequentandole non sia chiaro)
Io voto Calgary di Snøhetta, un po’ nello stile dellarca di CAP
Secondo me qualcosa tipo il sellino di Porta Nuova ci starebbe bene.
A me piace quella di Newcastle