Avviato da oltre un anno il grande progetto di riqualificazione del quadrilatero del quartiere della case popolari tra via Lorenteggio, largo Gelsomini, via Giambellino e piazza Tirana. Un progetto di rigenerazione urbana molto importante che coinvolge Comune, Regione Lombardia e Aler.
Anzitutto qui sarà riqualificata l’area compresa del cantiere per la futura M4 Segneri, con la sistemazione superficiale della via in vista anche dell’apertura della stazione tra due anni. Nel frattempo Aler sta provvedendo alla demolizione e ricostruzione di alcuni edifici ormai fatiscenti.
Qui di seguito via Segneri, che unisce via Lorenteggio con piazza Tirana. Attualmente la situazione è molto malconcia e in forte degrado. Intanto sono stati istallati i nuovi lampioni e gli “alberi tecnologici“.
Via Manzano è la via che da via Segneri porta a via Angelo Inganni e che attraversa il quartiere popolare. Qui gli edifici al civico 4 sono stati completamente demoliti.
Qui sorgeranno i nuovi edifici di edilizia residenziale pubblica un po’ alla volta, con l’intento di rigenerare l’intero quartiere costruito 90 anni fa. Qui alcuni render di Poolmilano S.r.l.
Anche Via Recoaro è in fase di riqualificazione.
Stessa situazione per Via dei Sanniti, dove saranno piantati alberi, cinti da cordoli in pietra circolari di notevole dimensione.
Concludiamo con un’ennesima vista su Via Giambellino, dove i lavori si sono conclusi da mesi… ma che dobbiamo dire, con un po’ di rammarico, che non basta mettere materiale pregiato sui marciapiedi per risolvere il degrado, quando questo è causato dalle abitudini indotte dalle condizioni sociali derivanti da quelle abitative del quartiere, su cui ancora non si è intervenuto, nonostante le promesse.
Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
Lorenteggio, Quartiere Giambellino, Riqualificazione, piazza Tirana, via Segneri, via Sanniti, via degli Apuli, via Odazio, largo Gelsomini, M4 Segneri, San Cristoforo
Il comune può fare tutte le riqualificazioni che vuole, ma finché ALER non metterà mano seriamente alle case popolari la situazione rimarrà la stessa.
È una scommessa: ipotizzare che rendendo più civili le condizioni dell’ambiente circostante si rendano più civili i comportamenti degli abitanti (oggi comportamenti “bestiali”). Vedremo come andrà. Constato comunque che anche nelle zone più ricche della città (tipo zona ex Fiera, dove lavoro) l’immondizia per terra è la normalità. Ciò è dovuto, oltre all’inciviltà delle persone, alla totale assenza di controlli e sanzioni (alzi la mano chi ha incrociato un vigile in strada negli ultimi 3 mesi…).
Ma ti prego, ogni volta si portano in causa le sanzioni. E’ vero, servono, e ci sono: ogni tot escono notizie che riportano di nuove telecamere per sanzionare gli incivili. Il problema è che viviamo in uno Stato dove il welfare è inesistente e chi vive in situazioni di disagio non ha l’aiuto necessario per migliorare. Disagio richiama disagio.
Si, certo. Però non si può dire che le sanzioni non servano. Prendi il caso degli autovelox, prova a percorrere oggi Palmanova, stranamente tutti rispettano i limiti di velocità. Quando l’autovelox non c’era regnava il delirio da Formula 1.
Se si lascia l’essere umano libero di fare ciò che vuole è la fine. Se si insegna come vivere civilmente, un po’ con il bastone (sanzioni), un po’ con la carota (riqualificazioni) si va più veloci verso un miglioramento delle cose.
?
Disagio richiama disagio.
Ed essere abbandonati dalle istituzioni porta abbandono.
Il troppo buonismo è deleterio come il contrario. Pensare che se uno è in condizioni disagiate non riesce a trascinarsi almeno fino a un cestino… bah!
Case ALER = LEGA REGIONE LOMBARDIA = CASE DEMMERDA
CASE MM = RIQUALIFICAZIONE totale del quartiere.
Mmm…
Cos’è che non funziona nelle periferie??
Unisci i puntini
Non giriamoci attorno, è impossibile riqualificare questa zona di merda con progetti di merda come quelli dei rendering. Esiste una sola soluzione per riqualificare la zona tra Lorenteggio e Giambellino ed è quella di abbattere tutto l’esistente e ricostruire con un progetti di housing sociale e lasciando all’edilizia popolare una percentuale minoritaria. Solo questo porterebbe ad una riqualificazione della zona e pure dei residenti.