Milano | Sempione – Al via la riqualificazione di Corso Sempione con la ciclabile

“La prossima settimana avranno inizio i lavori relativi alla ciclabile di corso Sempione“. A darne notizia è stata Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8, con un dettagliato post sulla propria pagina Facebook. 

La prossima settimana avranno inizio i lavori relativi alla realizzazione della ciclabile di Corso Sempione.
L’avvio delle attività è programmato per martedì 26 aprile con la Tratta 4 che interesserà il corso da via Melzi d’Eril a via Procaccini, partendo dal primo parterre lato civici pari (compreso tra le vie M.d’Eril – Moscati).

Il progetto, presentato ai cittadini nel 2019, prevede lo sviluppo del verde e corsie dedicate alla ciclabilità e ai pedoni, più sicurezza agli incroci, l’eliminazione del degrado e della sosta selvaggia ma anche più parcheggi regolari per i residenti. 
Il corso sarà un viale alberato a due corsie per i veicoli per senso di marcia, come già oggi in viale Certosa, con un controviale per ogni direzione e due parterre verdi alberati con all’interno una corsia pedonale e una ciclabile da due metri di larghezza. Saranno riordinate le aree libere e verdi, oggi spesso utilizzate per la sosta selvaggia. La riqualificazione consentirà di ridisegnare gli spazi della sosta regolare destinata soprattutto ai residenti, con la creazione di circa 270 nuovi posti che si aggiungono ai 700 regolari esistenti. L’investimento è di 4 milioni di euro provenienti dai fondi europei Pon Metro. 

Il termine, da cronoprogramma, è previsto per metà luglio.
In contemporanea, nell’ultima settimana del mese di giugno inizieranno i lavori nella Tratta 1 (civici dispari da via Canova a via Ferrucci) e nella Tratta 5 (civici pari da via Procaccini a via Losanna), che termineranno rispettivamente nella prima e nella seconda settimana di settembre.

Nell’ultima settimana del mese di agosto è previsto l’inizio dei lavori nella Tratta 2 (civici dispari da via
Ferrucci a via Arona) che termineranno a metà del mese di novembre.

All’inizio di settembre avranno inizio i lavori della Tratta 6 (civici pari da via Losanna a via Biondi) con termine alla fine di ottobre, e per finire nell’ultima settimana di ottobre è previsto l’inizio dei lavori della Tratta 3 (civici dispari da via Arona a via Filiberto) che termineranno prima di Natale.

Inizialmente l’avvio dei lavori era partito un anno fa, nel marzo 2021, dopo anni di idee, proteste e annunci, protrattosi con uno stop dopo l’avvio dei primi interventi lo scorso anno a causa di problemi burocratici.

In sostanza il problema del fermo del cantiere era dovuto al fatto che le prime due imprese classificate nel bando di gara non erano poi risultate idonee alla realizzazione della pista. Infatti, il Comune successivamente aveva revocato l’incarico anche alla seconda azienda e, perciò, ha dovuto ricorrere ad una nuova gara che si è conclusa nelle scorse settimane.

Per una ciclabile che parte, una che è ancora solo un desiderio: il 28 aprile, alle 16.45, si terrà la manifestazione dei gruppi “AttraversaMI“ in favore di una ciclabile sul ponte della Ghisolfa.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

46 commenti su “Milano | Sempione – Al via la riqualificazione di Corso Sempione con la ciclabile”

      • Non sono molto d’accordo. La metropolitana è un ottimo servizio ma, nell’ottica di una città a 15 minuti la gente non dovrebbe avere la necessità di spostarsi da un capo all’altro della città con la metropolitana, i servizi dovrebbero trovarsi tutti vicino a casa ed essere raggiungibili a piedi, in bicicletta o con il TPL di superficie.

        Solo in qualche caso si utilizza la metropolitana, la cui fermata dovrebbe trovarsi a meno di 15 minuti da casa e dunque essere raggiungibile sempre a piedi, in bici o con il TPL di superficie.

        Le piste ciclabili non sono “belline”, piuttosto si può dire che sono molto utili, probabilmente anche più della metropolitana.

        Noi milanesi fatichiamo a comprendere la potenza di questo strumento probabilmente perché le uniche ciclabili che hanno un senso a Milano sono quelle mal fatte dei navigli (che faticano a raggiungere la circonvallazione interna) e la recentissima ciclabile di Buenos Aires (l’unica a Milano che arriva in centro). Tutte le altre sono delle specie di riserve per ciclisti fatte per proteggerli e non per agevolare i loro spostamenti.

        Per andare da Bovisa a Portello sarebbe molto più conveniente usare la bicicletta (se ci fosse un percorso ciclabile e un ponte decente per attraversare i binari) piuttosto che usare la metropolitana.

        In geneale mi sembra più efficiente una città e soprattutto una provincia i cui quartieri e Comuni sono ben collegati da ciclabili invece di una città o provincia dove i servizi stanno tutti nel centro del capoluogo e raggiungibili dalla metropolitana.

        Ogni giorno un lombardo si alza e sa che deve prendere la metropolitana per raggiungere il centro di Milano…

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        • Ogni treno della metropolitana porta nell’ora di punta circa 800 persone. E ce n’è uno ogni 3 minuti. 20 l’ora. Ossia 16.000 persone l’ora.

          Per quanto mi piacerebbe vedere 16.000 biciclette l’ora in Corso Sempione (o dovunque ci sia una metro), non credo che la strada sarebbe grande abbastanza… 🙂

          Quindi dal punto di vista dell’efficienza, non c’è storia. Sul resto si può discutere, anche se mi sembra un po’ troppo teorico quel che dici.
          Che poi, qual’è il problema di avere sia le ciclabili che la metro?

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          • Nessun problema ad avere entrambi i servizi, solo non vedo il motivo per cui ogni ora 16 mila persone dovrebbero percorrere Corso Sempione. Al di là del mezzo utilizzato, non mi sembra una pratica efficiente, Milano è una città spaziosa, la provincia lo è ancora di più, molto più conveniente spargere le 16 mila persone in giro per la città.

            Come ho detto, una città a 15 minuti non è una città dove milioni di persone in 15 minuti raggiungono il centro da ogni quartiere.

            Ripeto, non sono contrario alla metropolitana, ritengo però che la bicicletta sia un ottimo strumento per rendere la città efficiente e commenti del tipo “ok la ciclabile ma ora vogliamo la metro” li trovo concettualmente sbagliati e fuori luogo.

            Un’idea giusta potrebbe essere: “stiamo costruendo la M4, colleghiamo bene le fermate con dei percorsi ciclabili”.

          • PS: sempre nell’ottica di collegare bene i quartieri con il TPL trovo molto più interessante l’idea di investire in una metrotranvia con percorso 100% dedicato che sostituisca la 90/91.

          • In realtà le persone sono 30.000 (la metro ha due sensi)
            Non capisco perchè dire “ok la ciclabile ma vogliamo la metro” sia tanto esecrabile. A me sembra tanto logico.

          • @V. Perché metropolitana e bicicletta sono due mezzi di spostamento molto diversi che non possono essere messi in paragone: “la bici è bella ma è la metro che cambia le cose”.

            Per esempio, se parliamo di Corso Sempione la metropolitana c’è già, ben 4 fermate: Cenisio, Gerusalemme, Domodossola, Portello. Tutte e 4 potrebbero essere raggiunte comodamente in pochi minuti con una bicicletta… se solo ci fossero i percorsi ciclabili. Se vuoi andare in “centro” c’è CityLife, se vuoi prendere il treno in 15-20 minuti col tram arrivi a Cadorna o a Garibaldi.

            Poi per carità anche chi abita a Garegnano o Macconago deve avere la possibilità di raggiungere comodamente i servizi del centro ma questo è tutto un altro discorso che non c’entra molto con la riqualifica di Corso Sempione e la pista ciclabile. E soprattutto bisogna entrare nell’ottica che chi abita a Garegnano e Macconago non deve avere solo la possibilità di raggiungere il centro città con la metropolitana ma anche e soprattutto i servizi e i quartieri limitrofi, tramite collegamenti e scorciatoie ciclopedonali e TPL di superficie.

          • “E soprattutto bisogna entrare nell’ottica che chi abita a Garegnano e Macconago non deve avere solo la possibilità di raggiungere il centro città con la metropolitana ma anche e soprattutto i servizi e i quartieri limitrofi, tramite collegamenti e scorciatoie ciclopedonali e TPL di superficie.”

            Certamente i bus interquartiere non mancano e le bici in quest’ottica possono svolgere un ruolo.

            Ma se scegli di abitare in una grande città e abiti in fondo a viale Certosa, non lo fai di certo per passare la tua esistenza tra le quattro viette dei 15 minuti. Altrimenti tanto vale stare in Brianza, che c’è più verde, più fresco e le case costano la metà….

          • Sicuramente in Brianza c’è più verde, fa più fresco e le case costano di meno, ma non ci sono i servizi presenti in fondo a viale Certosa.

            Da viale Certosa incrocio cavalcavia Ghisallo, in bicicletta in 15 minuti (cioè circa 3-4 km) puoi raggiungere, o meglio potresti raggiungere se ci fossero i percorsi: la stazione del treno Certosa, CityLife, lo stadio di San Siro, la collinetta di San Siro, il parco di Trenno, il cinema di viale Certosa, il centro commerciale del Portello, l’università di Bovisa, il liceo scientifico Bottoni, le fermate Uruguai M1 o di Lampugnano M1 (che è anche stazione dei pullman), l’anagrafe comunale, la sede del consiglio di zona, l’ospedale Sacco, il commissariato di Polizia.

            E questo vale per te e tutta la tua famiglia, figli minorenni compresi… se solo ci fossero i percorsi ciclabili.

          • Più che altro dire cose senza averle provate.
            Portello-Lampugnano 10 minuti, percorso totalmente riservato e ciclabile. Da Portello a Citylife (ipoteticamente il futuro accesso da viale Duilio) sono altri 5 minuti, anche questo tutto coperto da ciclabile (eccetto i sensi unici di via Gattamelata ma il traffico lì è scarso).
            Che anche viale Certosa meriti una ciclabile è lapalissiano: infatti non capisco perché l’ultimo tratto di corso Sempione ne sarà sprovvisto (e piazza Firenze in bici è impercorribile)

        • Andrea, la M6 non è solo Cso Sempione,,,, dovrebbe iniziare da quartoggiaro, passare per tutto vle Certosa fino alla zona 5. La bicicletta va bene ma non è per tutti !!!! Le persone da 4 a 16 anni o da 50 a 90 anni devono usare la bici per muoversi in citta?

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          • Non userei il termine “devono”, direi: “potrebbero se sono nelle condizioni per farlo e se ci fossero percorsi dedicati”.

            Non è raro trovare a Milano bambini accompagnati o anziani che si spostano in bicicletta.

            Anche la metropolitana non è per tutti, le persone con una buona gamba o che devono percorrere distanze brevi devono usare la metropolitana per muoversi in città?

  1. Dobbiamo eliminare la sosta selvaggia a Milano. Per andare verso uno spazio pubblico ordinato e di qualità. Gli automobili parcheggiati ovunque sono inguardabili. Abbiamo dato le nostre città a mezzi ingombranti e inquinanti che vengono usati solo il 4% della loro esistenza mentre occupano 12,5mq.

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  2. Dimenticandoci, per pietà umana, che l’iter è iniziato nel 2018…
    Mi azzardo a dire che si tratta di un intervento di civiltà.
    La civiltà viene ripristinata in luogo dell’odierna inciviltà dei comportamenti: auto parcheggiate ovunque, verde abbandonato, buche enormi, panchine sventrate.
    Speriamo nel rispetto delle nuove tempistiche.

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  3. Molto bene, un altro pezzettino di Milano riqualificato! Si fosse lavorato così nel passato (gli anni ’70, ’80 e ’90 sono stati un vero disastro) avremmo già ben altra città… ad ogni modo l’importante è avere finalmente acquisito una visione di città moderna e vivibile…

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    • Allargare le corsie laterali e pedonalizzare il viale centrale sarebbe stato veramente un sogno.

      Che poi a che serve un vialone a 4 corsie che termina davanti ad un Arco pedonalizzato?! 🙁

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    • Quello era un vero progetto di riqualificazione di cso Sempione; quello attuale è solo sistemare l’esistente ordinando un po la sosta selvaggia. Bisogna sperare che magari con i cantieri della futura M6 si possa riprogettare il tutto.

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  4. il solito intervento alla sala maniera ,nè carne nè pesce, mediocre.
    e pensare che era partito dicendo di voler riaprire i navigli …lallero.

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  5. talmente interessati al tpl che non si sono neanche posti la necessità di realizzare, con spazi adeguati rispettando le normative, le fermate del tram direzione centro, eccetto quella all’altezza di via Procaccini, l’altra visibile c’è già.
    Inoltre le fermate all’altezza di via Riva Villasanta andrebbero cancellate: in direzione periferia (che pare verrà sistemata) il tram ferma 3 volte in nemmeno 300 metri.

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  6. Una occasione buttata via, secondo me questo progetto di riqualificazione è molto al ribasso rispetto a quello che si sarebbe potuto e dovuto fare in Cso Sempione

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    • Trovo orrende, e molto pericolose le automobili parcheggiate sulle corsie laterali di Corso Sempione, che scende da 3 a 2 corsie per senso di marcia. Come mai non si realizza un parcheggio sotterraneo per i residenti, e gli avventori dei locali sotto Corso Sempione (o almeno un lungo tratto)? Qualche mese fà in campagna elettorale, i candidati a Palazzo Marino, erano tutti favorevoli al parcheggio sotterraneo, che guarda caso dopo le elezioni (ben poco partecipate), è sparito dai radar…
      Spiace dirlo ma le costose piste ciclabili saranno anche carine e “radical-chick”, ma se qualcuno si illude che le due ruote sostituiranno in maniera massiccia le automobili (sempre più ibride o elettriche), vive veramente nel pianeta della fantasia, e non a Milano, dove l’età anche elevata dei Cittadini, non consente fisicamente l’uso delle biciclette, e spesso neanche dei mezzi ATM. Speriamo che ritorni un maggiore equilibrio in chi fà politica, a scapito di troppi eco-Talebani da bar dello sport, che stanno facendo una marea di danni alla mobilità cittadina.

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  7. Finalmente una ciclabile in cso Sempione e via tutte le auto posteggiate e abbandonate nelle corsie centrali. Ora manca solo la metro M6

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  8. Ormai purtroppo è andata ma la prossima volta, in un viale così largo e spazioso, la ciclabile va fatta accanto al marciapiede e vicino agli edifici, le case, i negozi e i servizi

    Inoltre se c’è spazio le ciclabili andrebbero fatte bidirezionali su entrambi i lati della strada. Se io abito su un lato di Corso Sempione è assurdo che debba percorrere la ciclabile sull’altro lato per poi attraversare la strada, ci sono buone probabilità che scelga di percorrere la ciclabile in contromano sul mio lato.

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    • finchè i ciclisti a Milano sono 4 gatti la ciclabile bidirezionale funziona, ma se un giorno diventassero numeri rilevanti, per quanto larga porrebbe dei problemi per la sicurezza di chi la usa. Non credo sia logico progettare senza avere l’ambizione che un giorno in bici ci vadano in molti.
      Detto questo, son sicuro che mi riempirete di foto delle grandi capitali del mondo globale dove le ciclabili son sempre bidirezionali su entrambi i lati, nel qual caso mi taccio.

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      • Oltre alle ciclabili avrebbero potuto allargare anche i marciapiedi laterali accanto ai condomini così da poter permettere ai numerosi locali presenti di mettere i tavolini esterni. Questo progetto è un non progetto per spendere pochi soldi e cercare di ordinare gli spazi esistenti.

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  9. Eliminiare passo per passo la sosta selvaggio nei vialoni alberati. E per ridurre drasticamente le auto in entrata serve anche un ammodernamento delle ferrovie suburbane e regionali. Quello che è possibile a Zurigo, Parigi o Londra deve essere possibile anche a Milano.

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    • Sono d’accordo bisognerebbe potenziare le Ferrovie Nord e la viabilità interna alla città, finire la M4, fare SUBITO la M6 e la Circle line e unire tutte le ciclabili esistenti in città

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  10. Come nella maggior parte delle città del mondo, i motivi per spostarsi in centro sono tanti. Sono d’accordo con le piste ciclabili, e infatti Milano ha presentato il progetto Cambio, 16 vie ciclabili che copriranno l’intera città e oltre. Ma la metropolitana è complementare alle piste ciclabili, e offre vantaggi a diversi segmenti della popolazione, per esempio a chi non può andare in bicicletta per vari motivi incluso età e disabilità.

    Non sempre è appropriato andare in bici, se per esempio ci si reca in ospedale per un intervento o all’aeroporto per partire in ferie, o magari a bere il sabato sera, o per fare acquisti voluminosi. Sono anche d’accordo con la città a 15 minuti per quanto riguarda i servizi al cittadino, ma la città deve anche offrire trasporto pubblico capillare e accessibile a tutti, indipendentemente dalle capacità motorie di ogni cittadino. E poi ci sono anche tutti visitatori, per lavoro o per turismo. Non mi aspetto che una persona che arriva da fuori e che non conosce la città si metta a girare in bici per raggiungere un incontro di lavoro o andare a visitare un museo fuori dal centro.

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  11. Nella fotografia posta nell’articolo qui sopra, dove si evidenziano l’area del Municipio 8 con le diverse ciclabili presenti (verde) e future (lilla), qualcuno Sto arrivando! Spiegarmi cosa rappresentano le aree colorate di rosso ?

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  12. > Il corso sarà un viale alberato a due corsie per i veicoli per senso di marcia, come già oggi in viale Certosa,
    Ma dove, cosa ?!

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  13. Situazione al 29 agosto: la tratta 1 è a metà dell’opera, la tratta 4 neanche iniziata, le altre ovviamente nemmeno. Ritardo catastrofico!

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    • Sarebbe interessante avere un aggiornamento del cronoprogramma. Attualmente c’è una strozzatura proprio nel punto della svolta verso Via Melzi d’Eril: due corsie per svoltare a sinistra ma il cantiere consente il passaggio di una sola auto alla volta…

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