Milano | Portello – Completato l’NH Collection nell’ex chiesa del Cristo Re 

Per la Milano Design Week è stato aperto anche il neonato hotel NH Collection Milano City Life di via Colleoni 14 al Portello con affaccio sulle torri di CityLife.

L’edificio “storico”, come abbiamo potuto vedere, è stato trasformato come da progetto di Quattroassociati, diventando parte del nuovo Hotel NH Collection Milano.

NH COLLECTION – MILANO CITYLIFE (ex Chiesa di Cristo Re) Via Bartolomeo Colleoni, 14. E’ un hotel con 158 camere, una grande hall nella navata principale della ex chiesa che ospita anche il ristorante e un bar. Inoltre sul tetto si trova il rooftop bar con piscina e 6 sale meeting da 60 a 520 persone. Progetto dell’arch. Michele Reginaldi per Quattroassociati, l’ing. Bruno Salesi per Bi Esse Ingegneria srl.

L’edificio è stato integrato magnificamente con l’ex Chiesa del Cristo Re che venne costruita nel 1926-27 per volere della diocesi che voleva garantire ai nuovi quartieri in espansione una nuova parrocchiale. La chiesa venne progettata dall’ingegner Palombi in uno stile neo-manierista molto imponente. Un enorme arco sormontato da un timpano accoglieva i fedeli che potevano entrare da un gigantesco portale. Ai lati si trovano gli altri due ingressi laterali.

Lo stile moderno ha completamente ripensato l’antico edificio perdendo qualche tratto da non farlo più sembrare una chiesa. Ricordiamo che l’ex tempio non aveva alcun vincolo storico o artistico. L’entrata e la hall, ospitate nel corpo originario della chiesa, sono l’esempio perfetto di un’attenta combinazione di antico e nuovo con le vecchie colonne e gli archi delle navate laterali. I pinnacoli a fiamma che si trovavano sul timpano della facciata ora si trovano ai lati della grande hall.

Speriamo quanto prima venga sistemata anche la prospiciente via Colleoni dove le auto vengono parcheggiate selvaggiamente, rendendo come al solito l’insieme poco elegante. Dobbiamo dire che i “tagli” aperti sopra le vecchie entrate e che hanno spezzato i timpani sopra i portali, ci appaiono un po’ troppo “originali” perché in fondo hanno stravolto il disegno della facciata originaria.

Delle 185 camere e suite, alcune si trovano nell’ex chiesa, e sono state insonorizzate per il massimo comfort e completate con eleganti arredi contemporanei. Il ristorante, in perfetto stile milanese, è a disposizione di ospiti e clienti esterni.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Ex chiesa del Cristo Re, via Bartolomeo Colleoni, Portello, Quattroassociati, Hotel NH Collection

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

27 commenti su “Milano | Portello – Completato l’NH Collection nell’ex chiesa del Cristo Re ”

  1. ma a questo punto credo vi diano delle mazzette per scrivere ste cose.
    ma come potete pensare che tranciare di netto finestre e portoni sia un integrazione perfetta tra moderno e antico?
    ma veramente questo è il massimo che possiamo aspirare in Italia?

    E mi chiedo quanto ancora ci vorrà per una legge sull consumo di suolo e sul quantitativo minimo di messa dimora del verde / non pavimentazione
    è nuovamente incredibile come si facciano progetti del genere e ci si ritrovi con enorme distese di cementificazione e qualche alberello sparuto.

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    • Sono d’accordo, “l’esempio perfetto di un’attenta combinazione di antico e nuovo”… più che mazzette quest’affermazione è esempio di poca competenza. Con tutto il rispetto per questo blog, che non è esattamente autorità in campo architettonico. Va bene essere degli amatoriali appassionati, ma se posso dare un consiglio, meglio limitarsi a dati e fatti. Fra l’altro sono davvero pochissimi gli architetti a livello mondiale che riescono a integrare il nuovo in un contesto storico. A mio parere uno di questi è David Chipperfield, con esempi stupendi di ristrutturazione della Neue Nationalgalerie e Neues Museum a Berlino. Che ovviamente non sono un povero NH hotel.

      Se vogliamo standard qualitativi alti come cittadini dobbiamo anche noi stessi avere dei punti di riferimento alti, ed una buona conoscenza oltre l’effetto mediatico del blog.

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      • Spesso UF fa copia e incolla dei comunicati dei costruttori, solo con piccole modifiche. Sono volontari e il tempo è poco, è comprensibile. Le discettazioni intellettuali neanche rientrano nelle finalità del sito, che sono informative.

        Oltretutto lasciano i commenti completamente liberi e non moderati, e ognuno può dire la sua. Quindi non starei a guardare troppo questo dettaglio.

        Personalmente, di UF mi interessa soprattutto la documentazione fotografica, dei testi ne tengo conto sì e no.

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      • Beh mettiamoci anche la nostra Gae Aulenti che, ormai decenni fa , è riuscita a trasformare una stazione ferroviaria parigina, la Gare dOrsay, in un validissimo museo

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    • Mazzette, magari prendessi mazzette, almeno farei solo questo di mestiere. Invece devo ricavare tempo tra un lavoro e l’altro per scrivere con passione quello che scrivo anche se non sono architetto o altro, ma un semplice cittadino appassionato di architettura, urbanistica e della mia città. A me sembra un bell’intervento di recupero. Potevano benissimo demolirlo e sarebbe sparita per sempre una chiesa di scarso valore architettonico e in abbandono da sempre. Anch’io ho trovato delle soluzioni che non mi sono piaciute, come il taglio dei timpani e l’ho menzionato. Se non vi piace cos’ho scritto, potete leggere topolino, forse vi calmereste e sareste anche più educati.

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      • Ma lasciali parlare…ne capiscono quanto te se non di meno, e se sono architetti sono semplicemente rosi dall’invidia perché non l’hanno fatto loro. E te lo dice un architetto.

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  2. Ma se sul tetto c’è un “rooftop bar con piscina e 6 sale meeting da 60 a 520 persone” i pannelli solari dove li hanno messi?

    Oppure nella Milano del 2022 i pannelli solari nelle nuove costruzioni non sono obbligatori?

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  3. Dopo esserci ripetuti “aspettiamo di vederlo finito per commentare”, eccolo finito, e appare vecchio e sgraziato tanto quanto durante i lavori.

    la rimozione del frontone e il taglio con l’accetta del portale (di cui tra l’altro non si capisce l’utilità progettuale) gridano vendetta al cospetto di Dio (per stare in tema).

    gli interni non sono male ma l’esterno lascia alquanto a desiderare.

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  4. Molto meglio della vecchia e triste chiesa abbandonata da decenni. Faceva paura camminare in quel tratto sempre deserto, ora invece ci sarà movimento e persone di passaggio.

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    • Se il movimento è vedere la gente che bivacca sulle scale del fu sagrato (visto coi miei occhi, saran stati pure ospiti dell’Hotel ma ci son ben altri posti migliori che l’hotel stesso offre al suo interno), beh era meglio prima. Il bello di quel tratto di strada era che non c’era letteralmente nessuno a ogni ora del giorno e notte, mai avuto paura a passare, si incastra in una zona residenziale tranquillissima (tranne il degrado di piazzale Turr…)

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  5. Spettacolari gli interni, non ho competenze per giudicare il mix architettonico.
    Da segnalare anche la meraviglia delle auto parcheggiate sul marciapiede di fronte all’hotel, spettacolo unico al mondo.

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  6. L’edificio, con tutte le criticità che abbiamo più volte riscontrato, si integra bene con i grattacieli di City Life e con il Pharo ormai quasi terminato e da un cambiamento a questa zona di Milano. Gli interni sono affascinanti, gli arredi hanno un design essenziale molto piacevole.

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  7. A me non dispiace. Mi spiace molto che non sia seguito un intervento di sistemazione dei marciapiedi prospicienti e dell’arredo urbano.

    Le auto parcheggiate alla rinfusa sotto gli alberi sono anacronistiche, oltre che oggettivamente brutte.

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    • Figurarsi che ora è impossibile transitare sul marciapiede subito dopo l’hotel (andando verso ple Chiesa) perché completamente inglobato nei lavori del terreno a fianco (nuova caserma?)

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  8. Qualunque critica a Urbanfile è ingenerosa. E’ gratis e bellissimo. A volte fanno copia incolla. Se posso dare un suggerimento basterebbe segnalarlo chiaramente.

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  9. Un gran bell’intervento, una dozzinale chiesona fintorinascimentale trasformata in un elegante hotel. Interessante il raccordo tra storico e nuovo, e di respiro la hall ricavata nella navata centrale. Di carattere il parallelepipedo nuovo in altezza. Mi auguro che tutte le chiese abbiano la stessa sorte, trasformate in alberghi, showroom, musei, spazi per mostre, insomma in cose utili per l’economia e la società.

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  10. Gli interni sono spettacolari. La facciata della chiesa con quei tagli imponenti è forse resa meno “chiesa”, altrimenti sarebbe stata veramente una trashata.

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    • Beh mettiamoci anche la nostra Gae Aulenti che, ormai decenni fa , è riuscita a trasformare una stazione ferroviaria parigina, la Gare dOrsay, in un validissimo museo

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