Milano | Porta Volta – L’Housing Sociale firmato da Barreca & La Varra in via Paolo Sarpi

Il Fondo Ca’ Granda ha presentato nella giornata di oggi il progetto di rigenerazione urbana e sociale di Via Paolo Sarpi, a Milano, che prevede la ristrutturazione integrale del complesso sito tra le vie Sarpi-Bramante-Niccolini di proprietà del fondo.

Il progetto porterà alla realizzazione di 200 nuovi appartamenti grazie all’attività del Fondo Ca’ Granda partecipato dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dal Fondo Investire per l’Abitare (FIA – Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, CDP), dalla Fondazione Cariplo e gestito da InvestiRE SGR (Gruppo Banca Finnat), che gestisce e valorizza gli immobili conferiti al Fondo dal Policlinico di Milano.

Ci troviamo nel cuore di Chinatown a Porta Volta, e il grande edificio dotato di tre cortili e tre ingressi (via Paolo Sarpi 14-16-20 e via Bramante 33) venne realizzato dall’Ing. Antonio Bestaglia tra il 1906 e il 1909 (una palazzina più recente venne costruita al centro del grande cortile di via Sarpi 16).

L’intervento di rigenerazione, che prevede un investimento complessivo di oltre 40 milioni di euro, riguarda lo storico complesso residenziale e porterà alla realizzazione di 200 nuovi appartamenti destinati alla locazione a lungo termine e al social housing, rispondendo ai crescenti bisogni abitativi del capoluogo lombardo.

Attraverso il Fondo Ca’ Granda, istituito nel 2014 con il conferimento del patrimonio immobiliare che il Policlinico di Milano ha costruito nel corso dei secoli grazie alle donazioni di generosi benefattori, grati per l’attività svolta dall’ospedale, il Policlinico restituisce quindi alla città quanto ricevuto nel corso dei secoli dalla grande generosità dei milanesi e dei lombardi, in un circolo virtuoso che, nel caso del quartiere Sarpi, porterà alla riconversione di un’importante area cittadina.

Nel rinnovato complesso immobiliare troverà spazio anche la prima Casa Ronald di Milano, dedicata all’ospitalità di famiglie con bambini in cura in ospedale, e promossa dalla Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald.

Il progetto di rigenerazione, che partirà all’inizio del 2023 e sarà curato dagli architetti Barreca & La Varra, consentirà di restituire alla città 10mila metri quadrati di superficie residenziale rigenerata e altri 3mila mq di spazi commerciali. Gli edifici oggetto dell’intervento risponderanno ai più avanzati criteri di sostenibilità ed efficienza energetica e funzionale, mantenendo al contempo la storica facciata ottocentesca e conservando così gli aspetti tipici del contesto urbano di riferimento.

L’iniziativa, inoltre, pone grande attenzione al tessuto sociale: negli antichi spazi comuni verranno infatti realizzate tre nuove corti, destinate a diventare centri di aggregazione fruibili sia dai residenti sia dall’intero quartiere. Il progetto sociale del si avvale delle competenze del gestore sociale Kservice e del supporto dell’Advisor tecnico sociale Fondazione Housing Sociale.

Il Fondo Ca’ Granda opera in linea con i valori che da sempre ispirano la Ca’ Granda e ha due obiettivi prioritari, strettamente connessi: riqualificare una parte del patrimonio immobiliare contribuendo a generare valore per i cittadini e la città stessa attraverso progetti di social housing, per rispondere alle nuove esigenze abitative di Milano, e contribuire a finanziare la costruzione del Nuovo Ospedale Policlinico, mediante la valorizzazione e vendita dell’altra parte di immobili.

Nel settembre 2021 il Fondo ha rinnovato con le principali organizzazioni sindacali degli inquilini l’Accordo Integrativo a sostegno delle nuove proposte di alloggi in locazione in regime di social housing, in linea con i presupposti etici che lo hanno sempre rappresentato.

Il progetto di Housing Sociale sostenuto dal FIA è coerente con il Piano Strategico 2022-2024 di CDP e, in particolare, con le priorità di intervento individuate da Cassa nelle Linee Guida Strategiche Settoriali relative alle Infrastrutture Sociali.

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto stamattina sono intervenuti: Alan Christian Rizzi, Assessore alla Casa e housing sociale di Regione Lombardia, Lamberto Bertolè, Assessore a Welfare e Salute del Comune di Milano, Marco Giachetti, Presidente della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Sergio Urbani, Direttore Generale di Fondazione Cariplo, Giancarlo Scotti, Direttore Immobiliare CDP e Amministratore Delegato di CDP Immobiliare SGR, Paolo Boleso, Head of Residential and Social Infrastructure di InvestiRE SGR, Gianandrea Barreca, di Barreca & La Varra, Giordana Ferri, Direttore Esecutivo di  Fondazione Housing Sociale e Nicola Antonacci, Presidente della Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia.

Non sappiamo se sia il progetto definitivo, che prevederebbe la demolizione degli spazi interni conservandone la facciata e la costruzione di un nuovo complesso residenziale fatto di corti e nuove strutture. Qui di seguito riportiamo il testo dal sito di Barreca e la Varra.

L’intervento di totale rinnovo dell’isolato tra le vie Sarpi, Bramante e Niccolini tende ad assumere questa unicità nelle sue declinazioni principali e a delinearne una nuova prospettiva futura mantenendone i caratteri salienti. In primo luogo, l’estrema densità, tipica dei borghi milanesi, ma più accentuata che altrove in via Sarpi. In secondo luogo la varietà abitativa, che ha visto, tra i borghi milanesi, Sarpi come elemento di “resistenza” con processi di gentrificazione che, se pure ci sono stati, non hanno modificato il carattere generale del quartiere. In terzo luogo, la forte integrazione con il commercio che, in questo caso, è ancora più spinta dalla presenza di spazi comuni e commerciali.

L’intervento prevede la realizzazione di 200 appartamenti, che per volontà del Fondo Immobiliare Cà Granda saranno in regime di housing sociale: il PGT infatti non lo aveva destinato a tale scopo. Il progetto architettonico consiste nel mantenimento della facciata esistente sulle vie Sarpi, Niccolini e Bramante, la demolizione e ricostruzione in sagoma dei corpi edilizi su strada con il recupero dei sottotetti, e la ridefinizione delle corti interne tramite la demolizione dei tre edifici presenti che vengono sostituiti da due corpi edilizi completamente nuovi perpendicolari a via Sarpi.

Le tre nuove corti risultanti (Corte Sarpi, Corte Niccolini, Corte Bramante) costituiscono quindi lo spazio aperto dell’isolato, base della sua apertura e relazione con la città, e hanno caratteristiche differenti: se Corte Sarpi è aperta al pubblico (con un bar con terrazza, spazi per makers lab e gestore sociale), Corte Niccolini e corte Bramante hanno un carattere più domestico, sono sostanzialmente dedicate ai condomini e ai servizi loro dedicati. Questa differenza del carattere pubblico e collettivo delle corti è una significativa reinterpretazione del carattere dei cortili milanesi, spesso costruiti in serie, spesso caratterizzati da una gradualità di “apertura” all’esterno. Verso strada invece viene preservato il carattere commerciale caratteristico del quartiere attraverso esercizi commerciali di vicinato e una media superficie di vendita. Gli appartamenti saranno serviti da un parcheggio sotterraneo su due piani.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Barreca e la Varra

Porta Volta, Barreca e la Varra, Riqualificazione, via Paolo Sarpi, Via Bramante, Sarpi-Chinatown

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6 commenti su “Milano | Porta Volta – L’Housing Sociale firmato da Barreca & La Varra in via Paolo Sarpi”

  1. Scusate non è chiaro se saranno anche in vendita per chi avrà i requisiti. I precedenti interventi di Ca Granda in via Bramante sono stati avvolti dal mistero, modalità di assegnazione segrete.

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  2. Roma 

    Streets for kids, i bambini si riprendono le strade di Roma: “Basta auto davanti scuola. Vogliamo giocare a campana e girotondo”a cura di Redazione Roma

    Quella della primaria Alberto Cadlolo, è stata solo una delle 22 iniziative che si sono svolte in una tutta la città, coinvolgendo genitori e associazioni. Con un obiettivo: chiedere al comune di chiudere al traffico le vie davanti agli istituti

    Il mondo sta cambiando non solo a Milano…

    Benissimo

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  3. Costruivano 2 torri residenziali da 35 piani e avanzavano suolo per 2 grandi giardini , giochi per bambini , fontane , siepi 🤣 ((sto’ scherzando 😂))

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  4. Una perdita che fa male al cuore, quella del completo ridisegno delle corti interne. Speriamo non sia il progetto definitivo.
    Io non mi capacito come si possa costantemente distruggere il patrimonio storico di questa città. Una riqualificazione conservativa sarebbe stata la scelta più indicata.

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