Milano | Cinque Vie – Cantiere via Zecca Vecchia: e se diventasse un parco archeologico?

Nel centro di Milano, quello proprio che più centro non si può, quello delle Cinque Vie, dove sorgeva l’antica Mediolanum romana, c’è un cantiere ormai bloccato da troppo tempo (tanto che ormai sta crescendo l’erba), quello per la costruzione di un complesso alberghiero da realizzare dove si trovava il famoso Garage Sanremo di via Zecca Vecchia.

Le prime notizie “certe” di un cambio epocale per la zona le si ebbero nel 2016, quando venne lanciata l’asta per l’acquisto dell’ex Garage Sanremo, dal valore compreso tra i 15 e i 20 milioni. Asta raccolta da Bnp Paribas che dopo la demolizione, avrebbe fatto realizzare un palazzo ad uso ricettivo. Eliminato completamente il vecchio garage, avvenuta nel 2019, si è cominciato a scavare in cerca di reperti archeologici, vista la collocazione proprio a due passi dal Foro romano. Ed ecco che si cominciarono a trovare muri medievali e scavando altri reperti più antichi.

Tra questi spiccarono infatti i resti della Mediolanum imperiale. Insomma, in questi quasi 5mila metri quadrati di scavo sono emersi: marmi, muri e frammenti di eleganti colonne, ma anche pavimentazioni in ipocausto (sistema di riscaldamento usato dai romani, consistente nella circolazione di aria calda entro cavità poste nel pavimento e nelle pareti del luogo da riscaldare). Non poteva mancare una piccola porzione di un tempio di origini romane, forse di età imperiale o parte di un bagno pubblico. Non solo, ma anche un tratto di oltre 20 metri di fognatura ancora ben conservato posto sotto il tracciato di due strade con lastricato in pietra, una delle quali sarebbe il cardo massimo dell’antica città di Mediolanum. Tutto naturalmente documentato dalla Sovrintendenza.

Insomma troppa roba per finire celata sotto il palazzo e poi dimenticata. Perciò ecco che gli abitanti del quartiere si stanno mobilitando per chiedere al Comune di non far erigere più il palazzo, ma al suo posto creare un giardino archeologico aperto ai cittadini, immerso magari nel verde, un luogo d’incontro e di cultura.

Per questo motivo è stato costituito il “Comitato per la Valorizzazione dell’area archeologica di via Zecca Vecchia”, un’associazione no profit e assolutamente apartitica che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e le Autorità sull’importanza della conservazione del passato e sull’opportunità che valorizzare un’area così grande e così ricca di storia può rappresentare per il quartiere ma anche per l’intera Milano. Uno spazio verde, ricco di alcune vestigia del passato dove ammirare i reperti all’ombra di alberi, così scarsi nel centro storico.

Appello che, da alcuni giorni, si può sottoscrivere anche presso i negozi della zona e naturalmente online per chi è interessato.

Sperando però che non diventi come la non lontana area archeologica di via Brisa, dove si trovano i resti di una serie di aule adibite probabilmente a uso termale o parti del grande Palazzo Imperiale, realizzato tra il III e IV secolo d.C., ma che in pratica nessuno o quasi se le “fila”.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | Cinque Vie – Cantiere via Zecca Vecchia: e se diventasse un parco archeologico?”

  1. Idea abbastanza del piffero, chiaramente caldeggiata dai proprietari confinanti che preferiscono il parco al palazzo.

    Fossero resti importanti, certamente, ma per quel poco che si vede direi che non accadrà…

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  2. La butto li. Perchè non fare un museo ipogeo (tanto i resti sono sotto il livello stradale) e costrutire un edificio al di sopra? Un po’ come i resti sotto il Duomo.

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  3. Speriamo proprio di no. Si potranno essere valorizzati nelle fondamenta del nuovo palazzo. Ricordiamo che piazza San Sepolcro è ancora un parcheggio osceno. Subito una valorizzazione della piazza. Per quello non raccolgono le firme? O fa comodo parcheggiare il motorino.

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  4. Credo sia corretto preservare la storia della città. Il progetto di edificazione e i resti della Milano imperiale possono convivere. Ne trarrebbe vantaggio anche il nuovo Hotel

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  5. Sono abbastanza d’accordo con quanto scritto sopra, in fin dei conti si tratta di conci di muri e poco altro, che come in via Brisa non trasmettono alcuna suggestione, ma al contrario solo un senso di abbandono, del resto si tratta di rovine,(si potrebbero in parte asportare ed esporre al pubblico, come è stato fatto nel mezzanino della fermata missori M3) le quali certamente testimoniano i fasti del passato, ma per immaginare quel tempo che fu possono bastare le ricostruzioni virtuali che la tecnologia ci offre.Piuttosto P.za S,Sepolcro che è inguardabile, abbruttita ed adibita a osceno parcheggio delle auto della polizia di stato e da scooter andrebbe pedonalizzata e valorizzata, magari
    anche spostando il commissariato di PS che occupa un bel palazzo seicentesco con un pregevole cortile, e che potrebbe essere inglobato come eventuale espansione e sede museale della vicina pinacoteca/biblioteca Ambrosiana. Il nuovo commissariato di Ps potrebbe al contrario sorgere sull’area oggetto dell’articolo, magari preservando tutto o una parte degli scavi oggi visibili (vedi aree archeologiche al di sotto del Duomo, della chiesa di S,vittore al Corpo, e di S.Nazaro in Brolo).

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  6. Mi risulta che la soprintendenza abbia già approvato un progetto di mantenimento dei resti archeologici più significativi sull’area, che si sposa con il progetto di ricostruzione del tessuto urbano

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    • Wf, la Milano Romana l’ha distrutta Federico Barbarossa…non i Visigoti, gli Unni o i Longobardi.

      Detto questo, se per te qualsiasi straniero che arriva in Italia è un “barbaro”…beh allora è un discorso diverso 🙂

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        • Notoriamente quando Mussolini fondò i fasci nel 1919 in Piazza San Sepolcro lo fece passeggiando tra i resti del Foro Romano e poi fece un discorso sui gradoni del teatro, prima di seppelirli di nuovi edfici…:-)

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  7. Ps.
    barbaro

    /bàr·ba·ro/

    aggettivo e sostantivo maschile

    1.aggettivo e sostantivo maschile

    . Presso gli antichi Greci e i Romani, appartenente a una stirpe o civiltà diversa; quindi, straniero.

    Studia meglio la prossima volta.

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