Milano | Ambiente – Attivate le misure di primo livello per contenere i livelli di PM 10 e tutelare la qualità dell’aria

Superata la soglia critica di particolato atmosferico nelle province di Milano, Monza, Lodi, Mantova e Cremona. Stop anche ai riscaldamenti a biomassa di legno e allo smaltimento di rifiuti agricoli.

A seguito dei rilievi effettuati da ARPA, Agenzia regionale per l’ambiente, è stato certificato da ieri, giovedì 16 febbraio, il superamento della prima soglia prevista dei valori di PM10. Pertanto a partire da oggi, venerdì 17 febbraio, sono attive a Milano le misure temporanee ed emergenziali di primo livello per il miglioramento della qualità dell’aria come stabilito dal Piano Aria del bacino padano e della Regione Lombardia.

Le misure temporanee ed emergenziali del Piano Aria regionale scattano quando i livelli di concentrazione di PM10 superano il valore di 50 μg/m3 per quattro giorni consecutivi. Vengono attivate entro il giorno successivo a quello di controllo, ovvero il martedì e il venerdì, e restano in vigore fino al giorno di controllo successivo.

Il blocco emergenziale è in vigore tutti i giorni, anche sabato e domenica e festivi infrasettimanali, dalle ore 7:30 alle ore 18:30 e riguarda i veicoli sino alla categoria Euro 4.

In concomitanza con lo sciopero nazionale del trasporto pubblico indetto da USB e Cobas, per la sola giornata di oggi, venerdì 17 febbraio, le limitazioni riguarderanno solamente gli ambiti del riscaldamento e dell’agricoltura, non interessando invece il settore della mobilità.

Referenze immagini: ARPA

ARPA, inquinamento, Lombardia

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3 commenti su “Milano | Ambiente – Attivate le misure di primo livello per contenere i livelli di PM 10 e tutelare la qualità dell’aria”

  1. Non si riescono a far rispettare le regole nemmeno avendo a disposizione le telecamere di area B, figuriamoci con un provvedimento dedicato ad intere province

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  2. Come se il problema sia solamente legato ai diesel Euro4 kattivi. Mi sembra che ancora non sia chiaro che per la Pianura Padana rimane uno svantaggio geografico insormontabile che porterà sempre ad un accumulo smisurato di inquinamento e polveri sottili, a meno che non si convincano 10 milioni di persone a trasferirsi altrove. Probabilmente questa è l’intenzione delle amministrazioni che impongono questi limiti ridicoli.

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