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Milano | Porta Vittoria – Addio al “boschetto” A2A di via Cena

In Via Giovanni Cena 36, a Porta Vittoria (Senavra) si trova una delle centraline A2A ex A.E.M. La palazzina è un edificio costruito negli anni Cinquanta come cabina tecnica, ricavata in un lotto triangolare al lato dello scalo ferroviario di Porta Vittoria e di viale Molise.

Più ella metà del lotto è occupato da un piccolo giardino con al centro una graziosa fontana in marmo (spenta da tempo immemore) contornata, sino a qualche tempo fa, da un vero e proprio “boschetto” di alberi adulti molto belli (cedri del libano, platani e abeti).

In questi giorni per un intervento tecnico di rifacimento della copertura, Unareti ha dovuto tagliare ed eliminare tutti gli alberi presenti. Lavori necessari, ma vedere tagliare gli alberi fa sempre male. Sperando in un ripristino alla fine dei lavori.

Qui due immagini di com’era il verde nel piccolo giardino.

Qui di seguito dopo il taglio degli alberi.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Googlemap

Porta Vittoria, Senavra, Via Cena, Viale Molise, A2A




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


21 thoughts on “Milano | Porta Vittoria – Addio al “boschetto” A2A di via Cena

  1. Varty

    Stanno facendo lo stesso sterminio di alberi in tutta la città, con scuse diverse o senza scuse come davanti a casa mia : presenti circa 200 alberi dentro e fuori il quartiere e nel parco, la metà tagliati senza motivo. Alto fusto e sani. Io farei lo stesso trattamento a chi manda e a chi esegue. Il caro Sala coi suoi spot da 3 milioni di alberi…

    1. Anonimo

      Ma vai a cagare, se vuoi fare queste denunce documenti, non scrivi cazzate in anonimo per reprimere le tue manie.

      1. Anonimo

        Ma soprattutto quello non è terreno del Comune, che piaccia o no hanno tutti gli strumenti e le possibilità per abbattere quegli alberi.

        1. Anonimo

          Veramente il regolamento di Milano prevede che si debba chiedere l’autorizzazione del Comune anche per la potatura straordinaria, figuriamo per abbattere tutto.

    1. Anonimo

      Wf lo sappiamo che sei un analfabeta però dovresti andare a fondo delle notizie che leggi e non fermarti a un articolo acchiappa like.

  2. Anonimo

    Ma se non si conosce il motivo non si può imprecare e maledire. Mica il mondo è pieno di pazzi cattivoni che si divertono a tagliare alberi!Sarebbe bello che un giornalista indagasse. Ma Urbanfile (gratuito !!!) fa anche troppo. E usa parole misurate.

  3. Thomas

    Tra l’altro cedri e abeti, un tempo diffusi a Milano, hanno subito uno sterminio totale per venire sostituiti da specie insignificanti che non sopravvivono all’inverno. Era un bellissimo angolo di verde sparito per la solita superficialità e incompetenza di tutti i soggetti coinvolti

  4. Antonio

    Sono apolitico non ho nessun preferenza tutti possono governare l’importante è che lo facciano bene. Io abito zona sud e precisamente in Barona bèeeeene mi crediate o noooòo la considero la più vivibile di milano, tanto verde strade larghe e a proposito di alberi effettivamente ne stanno piantano una caterva nella zona parco di Teramo d’intorno a tale proposito il prezzo delle case è salito alle stelle. Io ci vivo alla grande non so voi e dove abitate.

  5. Eddi

    Milano, la terza città più inquinata al mondo è purtroppo governata da un sindaco che vede solo il business del cemento e invece di incrementare il verde su aree che si liberano (es. Ex scali ferroviari) ci mette altro cemento. Povera Milano e poveri chi ci abita e la ama

    1. Anonimo

      Gli ex scali non sono del sindaco Sala, non può disporne come preferisce. Invece di scrivere stupidaggini acquisti lei la proprietà e ci realizzi un parco a spese sue. Le saremo riconoscenti.

    2. Luca

      Eddi purtroppo non decide lui , lui è solo il mezzo tramite il quale certi interessi ( che sono al di sopra della sua capoccia ) vengono concretizzati . Lui come tanti altri in giro per l italia .

  6. Alberto

    Buongiorno a tutti, non entro nel merito del taglio degli alberi, confido con candore che abbiano avuto validi motivi e le relative autorizzazioni per farlo, ove necessarie.
    Volevo solo, non per pignoleria ma per precisione, chiedere di usare una cartina di Milano aggiornata.
    Quella allegata è superata e la via Cena non c’è; per trovarla ho cercato sulle mappe di Google.
    In quella pubblicata la via Cena è denominata ancora via Piranesi.
    Grazie dei servizi, li seguo sempre con attenzione.
    Cordiali saluti.
    Alberto

  7. Varty

    Ringrazio x l’insulto, immotivato ma ognuno si esprime secondo propria e c’è chi non ce l’ha. Tuttavia prima di scrivere mi documento e in web è ancora presente la sbandierata di Sala e dei suoi 3 milioni di alberi ed è sotto gli occhi di tutti che invece vengono abbattuti, spesso senza motivo. Nel quartiere dove abito ci sono stati oltre 500 alberi ad alto fusto di cui due terzi abbattuti da quando c’è Sala. Coincidenza.? Il terreno è comunale, non privato. In ogni caso il comune ha ingerenza anche nel privato come accaduto con gli scali ferroviari in cui chiede una percentuale che resti a verde. Se poi, oltre ad insultare gratis, va a leggere altri commenti, vedrà che non sono l’unico a preoccuparmi del verde e della Milano storica che stanno scomparendo. Saluti.

  8. Alex

    Attenzione, il motivo per il taglio indiscriminato di alberi nelle città, grandi, medie e piccole, c’è ed è ormai noto: l’ interferenza che le chiome, sia di latifoglie che di conifere, producono nei confronti dell’ emissione del segnale 5g e della conseguente ricezione.

    Quanto accade a Milano, accade anche in tutta il territorio nazionale: basti pensare, ad esempio, allo scempio attuato a Cremona, più volte denunciato dai cittadini e da alcuni media local. D’ altra parte tali fatti accadono anche in tutta Europa.

    Per loro natura elettromagnetica, le onde del 5g necessitano della rimozione di ostacoli, il più possibile, verso chi riceve.

    Questa tecnologia non è assolutamente innocua per la salute, anzi, ma questo è una altro argomento.

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