Milano | Centro Storico – Ampliamento Teatro alla Scala, via Verdi 3: fine marzo 2023

Aggiornamento di fine marzo 2023 dal cantiere di Via Verdi 3, il nuovo edificio progettato da Mario Botta che si aggiungerà e diventerà un’ala del grande Teatro alla Scala, rendendolo ancora più grande.

L’edificio che nei mesi estivi aveva raggiunto l’attuale torre scenica, realizzata sempre dal Botta (circa 36 metri fuori terra) nel 2004, ora è completamente libera dalle impalcature e la si può ammirare nella sua interezza.

Dobbiamo dire che temevamo un effetto “strano” e poco degno per uno dei teatri più importanti del mondo, ma forse dobbiamo ricrederci. La resa dal vivo è migliore dei rendering diffusi. Le finestre poi, con incubo incavato nella finestra arretrata e collocato nella parte superiore, lo rende veramente elegante.

AMPLIAMENTO TEATRO ALLA SCALA – Via Giuseppe Verdi, 3 (edificio pubblico di nuova costruzione – 36 metri d’altezza e 18 metri interrati)

  • progetto architettonico: (Arch. Mario Botta – Lugano, CH) + (EPTA – Emilio Pizzi Team Architects srl)
  • progetto strutturale: (ing. Gabriele Salvatoni)
  • progetto impianti (ing. Marco di Massa @ Beta Progetti srl – Firenze, FI)
  • csp: (ing. Marco Lorenzo Trani – Milano, MI)
  • cse: (ing. Gianni Breda @ WEI’N Venice srl, Conegliano, TV)
  • DL: (ing Marco Morelli @ Teatro alla Scala – Milano, MI)
  • imprese affidatarie: (D’Adiutorio Costruzioni spa – Montorio al Vomano, TE) + (Gianni Benvenuto spa – Cernobbio, CO) 

Referenze fotografiche: Duepiedisbaglaiti

Mario Botta, Teatro alla Scala, Piazza della Scala, Via Verdi, Cantiere, Centro Storico

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Centro Storico – Ampliamento Teatro alla Scala, via Verdi 3: fine marzo 2023”

  1. Elegantissimo, come un termosifone; il termosifone più grande del mondo!
    Resta sempre il mistero del perchè studiano tanto ‘sti architetti per arrivare a fare queste cose, mah.

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  2. Era meglio un edificio che seguisse l’architettura neoclassica del teatro.
    Negli anni ’50 quando fu ampliato il Casino Ricordi si è mantenuta la fedeltà all’architettura del Piermarini.
    Il problema più grave è che per gli architetti di oggi è un’ERESIA costruire un edificio che fosse conforme alla architettura dello stile di Piermarini.
    E questi architetti griderebbero subito al falso storico.

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  3. Il problema è che gli architetti di oggi considerano un’eresia costruire un edificio che sia conforme allo stile architettonico neoclassico del teatro.

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  4. Vorrei sapere da qualcuno che ne capisce in che cosa il progetto di BOTTA “ dialoga con il circostante “ ma soprattutto dove è il dialogo tra il teatro antico e il suo blocco monolitico? Le dichiarazioni sul corriere sono vere per carità ma il suo stile e’ uno stile internazionale molto riconoscibile tanto quanto i suoi colleghi di porta nuova e compagnia che a suo dire hanno snaturato lo stile moderno milanese . Per me Botta ha preso il piermarini e gli incastrato sopra una struttura cubica , pesante e fredda . Semmai ha giocato di contrasto . Salvarlo perché ha disegnato delle finestrone quadrate su un palazzo cubico mi sembra eccessivo !

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