Milano | Bruzzano – Parco Nord: la vasca contro le esondazioni del Seveso pronta entro l’anno

Ci siamo, o quasi, come afferma l’Assessore alla Sicurezza Marco Granelli, promettendo che i lavori per la creazione della prima vasca scolmatore del Seveso sarà completata e attivata entro l’anno.

I lavori erano partiti nel 2020, nonostante il Covid e gli aumenti dei costi dei materiali e dell’energia per la crisi internazionale, con la costruzione dell’opera che servirà per regolare il deflusso di acqua nella vasca in caso di piena del fiume Seveso, nonché la successiva riqualificazione dell’area con nuovo verde e la messa in sicurezza dell’alveo originario.

Così alla fine di quest’anno sarà operativa, dopo più di 40 anni di attesa, tante parole e più di 100 esondazioni, la prima vasca del sistema (scolmatore e altre vasche) che tutelerà definitivamente Niguarda e altri distretti dell’area nord di Milano dalle esondazioni del Fiume Seveso.

Qui articolo sul progetto.

Lo scorso 12 aprile 2023 l’assessore ha effettuato un sopralluogo al cantiere insieme alla collega Elena Grandi (Assessora all’Ambiente e Verde), dirigenti comunali, MM e l’impresa.

Ecco le foto:

1) Una panoramica della vasca quasi completata.

2) Le sponde quasi completate, con la parte bassa in massi di pietra cementati tra loro e quella superiore con il verde.

3) Le rampe, che serviranno per fare entrare i mezzi per pulire il fondale dopo l’utilizzo.

4) Gli ingressi dell’acqua di falda, proveniente dai 7 pozzi, che manterrà vivo e pulito il lago durante tutto l’anno, tranne quando la vasca verrà utilizzata nelle allerte più gravi.

5) Il manufatto che servirà per fare entrare l’acqua del Seveso in piena con un salto e la costruzione che contiene le pompe per far ritornare l’acqua nel fiume una volta finita la piena.

6) Il sistema delle paratie, quelle sul fiume che chiudendosi devieranno l’acqua nella vasca attraverso le paratie di ingresso che verranno alzate.

7) Lungo i bordi si stanno completando le piste ciclabili che serviranno ai mezzi in opera durante le esondazioni e ai cittadini durante tutto l’anno.

Mancano naturalmente i lavori alle altre vasche da eseguire nei comuni confinanti, e naturalmente manca ancora il ripristino delle aree utilizzate dal cantiere, che ritornerà parte del Parco Nord.

Referenze immagini: Marco Granelli

Niguarda, Bruscano, Bresso, Fiume Seveso, Seveso, Parco Nord

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

41 commenti su “Milano | Bruzzano – Parco Nord: la vasca contro le esondazioni del Seveso pronta entro l’anno”

  1. Non sono un esperto ma mi sembra un ottimo lavoro. Finalmente Milano torna a ricordarsi di essere una città d’acqua.
    Speriamo possa servire presto (= che piova seriamente)

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  2. Ma come, manca la pioggia, manca l’ acqua, persino una qualche autobotte per non fa seccare gli alberi a Milano e ora il problema sono le inondazioni? Un altro grandioso esempio di lungimiranza e capacità progettuale preventiva dei nostri magnifici governanti, da noi eletti tramite il 40 per cento circa in media, del 35 che oramai va a votare, specie per le elezioni locali.

    Nel periodo storico – lo dicono i loro telegiormali – di scarsità totale d’ acqua dovuto al cosiddetto effetto serra, loro che fanno? Le vasche contro le piogge torrenziali. Eh, già, ma subito è pronta la teoria mediatica della “bomba d’ acqua”, un fatto che meteorologicamente parlando, non esiste, ma che fa molta “disinformatia”.

    Ugualmente, a Como, hanno deturpato per 15 anni il lungolago per costruire paratie antiesondazioni e ora? I loro media continuano a farci vedere tragiche immagini del lago in secca. Allora, i governanti vari, esageravano prima oppure adesso? Esageravano prima e anche adesso: pur di spendere soldi pubblici e creare allarmismi che servono solo a guastarci la vita inutilmente.

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    • Che commento sciocco. Dovresti fare il politico, per come non sai programmare il futuro.
      Se fra tre anni ci sarà il problema inverso, con bombe d’acqua a ripetizione? Cominceremo a scavare?

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      • Ecco, avete visto? Tipica risposta da glòbal-pseudombientalista, che ripete a pappagallo quello che dioono i tg, “bombe” comprese; l’ insultino non manca mai, l’ aria di chi sa tutto lui/lei neppure.

        Allora, li hai visti gli alberi storici e anche quelli non storici, l’ hai visto lo scempio? Li hai visti gli alberi secolari in piazza castello abbattuti? E i bellissimi gelsi attorno al monumento a Pertini? Erano tutti una meraviglia, adesso fanno pietà, tutto questo (solo uno dei tanti esempi) per non aver “sprecato” una qualche autobotte d’ acqua. Ma se ci sono le inondazioni da prevenire, quelle la riempiono la falda! Ma non lo sai che la falda zccumula acqua nel corso dei secoli? Che l’ acqua che bevi oggi è pioggia caduta chissà quando? Informati e poi insulta ancora, ma capirai anche tu che sbagli.

        Eppure la massima, sublime assurdità global-pseudo ambientalista neppure così è raggiunta: perchè gli alberi morti, tipo piazza castello e i vari “forestami” verranno ora rimpiazzati da altri “albereli”, per far crescere i quali, dallo stadio di seme/talea a quello di piccolo albero, i vivaisti hanno impiegato acqua! Più di quanta ne sarebbe servita per salvare gli alberi già sviluppati, un patrimonio ambentale-urbano inestimabile. Ma è cos’ che si ragiona ormai, alla salottiera.

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        • Sarò un tipo da salotto, ma faccio fatica a vedere il nesso tra il Comune di Milano che non riesce a controllare il gestore del verde (peraltro ex) e le sue autobotti fantasma, la falda freatica, le esondazioni a Niguarda, gli alberi di cento anni fa giunti a fine vita e il consumo d’acqua dei vivai.

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          • La maggior parte delle specie di alberi che si usano nei parchi e nelle strade non giunge a fine vita a soli cento anni. A 80-100 anni platani, tigli, aceri, querce, cedri, pini, abeti casomai raggiungono la maturità, il pieno sviluppo. Poi, se l’albero è sano e non viene maltrattato, può a seconda della specie, durare ancora tra i 50 e i 500 anni e sono comunque, gli anni migliori, quelli dove l’albero dispiega i maggiori servizi ecologici. Che per un albero urbano sono proteggere dal sole e dal vento, rinfrescare l’aria con l’evapotraspirazione, purificarla trattenendo impurità col fogliame, ospitare fauna ecc.. Tutte cose che sono proporzionali alle dimensioni e quinti all’età dell’albero

    • La siccità è un problema contingente, capitato altre volte.

      Il problema è piuttosto la tropicalizzazione del clima alle nostre latitudini. E per questo la vasca di contenimento è molto utile, visto che le piogge sono più concentrate ed intense.

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    • Ma se fino all’altr’anno. ogni autunno e primavera arriva il Nubifragio che allaga mezza Niguarda?
      Bastano un paio d’anni più asciutti per perdere la memoria?

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    • Aggiornamento del 25/5: dicevi? Allarmismo? Teorie mediatiche? Vaglielo a dire ai nostri connazionali emiliani e romagnoli. Fattene una ragione: l’emergenza climatica esiste, è qui, ed è già così grave da non poter essere certi che si riuscirà a gestirla in modo accettabile. Nonostante la cattiva politica e i negazionisti come te. Arrenditi all’evidenza, da bravo su.

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      • A tal proposito leggo che con le vasche di contenimento previste e non realizzate in Romagna si sarebbe potuto evitare il disastro.

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  3. Polemica per il gusto di fare polemica. in ogni scenario climatico gli eventi estremi sono destinati negli anni a venire a vedere tempi di ritorno sempre più brevi alle nostre latitudini, qualunque opera che consenta di limitarne le conseguenze è utile.

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    • No, assolutamente, la polemica fine a se stessa non c’ entra proprio nulla; queste faccende di Seveso e del lago di Como sono due esempi clamorosi di come i media e i politici ci raccontino solo un mucchio di falsità e di distorcano la cronaca degli avvenimenti per i loro interessi. Il guaio è che ormai nessuno osa pensare. perchè tutti, anche te lettore compreso, temono di apparire fuori dal gruppo,. poco “giusti” .

      Quando hanno progettato le due suddette “opere” gli ambientalisti. quelli veri, già da tempo parlavano della riduzione delle precipitazioni, ma venivano però etichettati dai media di regime come “catastrofisti”. Pensate se avessero detto che tra pochi anni manco sarebbe venuta una goccia d’a cqua, altro che inondazioni.

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      • Spiace contraddirti ma quando hanno progettato lo scolmatore di Bruzzano gli unici contrari erano gli abitanti del vicino quartiere di Bresso per ovvie e comprensibili ragioni ma di MaghiOtelma che preannunziavano siccità e quindi l’inutilità dell’opera manco l’ombra.

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        • Non c’ entra otelma, se dici questo è perchè non sei mai stato, evidentemente, un’ attivista ambientalista: le associazioni ambientaliste preannunciano la problematica della diminuzione delle precipitazioni da molto più tempo degli attuali strombettatori. Il fatto è, che in questo paese. anche le “opposizioni” fanno parte del sistema, così nessuno ha realmente contrastato l’ opera.
          Il problema. mi sembrava di essere stato chiaro, non è un’ opera del genere di per se, ma la narrazione mediatica martellante e continua che viene fatta e la gestione demenziale dei soldi pubblici e dell’ informazione, sempre pubblica. Seguendo la “loro” narrazione, appunto, ora si dovrebbero celebrare in pompa magna opere come le vasche di raccolta, chieste a gran voce dagli agricoltori questa estate, ma richieste, dagli agricoltori, già anni fa, ma… niente, perchè non era ancora il momento della propaganda climatica.

          Poi si è acceso qualcosa, là a bruxelles, dove ci sono quelli che prendono talmente tanti soldi da butttarli nel water (fonte TG RAI).

          Un esempio e poi chiudo: ieri pioveva a dirotto ed erano in funzione gli irrigatori automatici sui nuovi prati stile inglese di piazza castello! Cioè, ma vi rendete conto? Solo pochi mesi fa, a momenti, ci toglievano l’ acqua di casa, hanno fatto crepare, fra i tanti, proprio alcuni degli alberi secolari di quella storica piazza e poi…

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          • E io ribadisco che allora gli unici contrari alla realizzazione dello scolmatore erano gli abitanti di Bresso.

            Gli ambientalisti al limite erano contrari all’abbattimento degli alberi in quella zona, non certo per le loro previsioni meteorologiche.

            No, non sono un coglione che imbratta i monumenti, hai ragione.

          • Rispondo ad Anonimo che ha risposto al mio ultimo post.Vedi, dalla tua ultima considerazione sugli imbrattatori si capisce come il martellamento mediatico continuo e incessante riesca a far non ragionare; gli attuali pirlotti NON sono attivisti ambientalisti, semmai lo sono di tipo politico, che è un’ altra cosa. Ti faccio un esempio: pensi che sia giusto e bello che esista il parco del Ticino? Penso di si, speriamo…ma se esiste lo si deve all’ attivismo ambientalista, quelllo vero, che negli anni settanta ha portato la popolazione locale a raccogliere firme e adesioni per la sua istituzione, un parco voluto dal basso, si direbbe ora. Esisotno ancora, eccome, gli attivisti, ma invece, guarda un po’, i vari media di regime ci regalano l’ immagine preconfezionata di questi poveri ciula. Stessa storia degli anni settanta. si parva licet…, con le brigate rosse ecc.

          • Martellamento mediatico?

            Se quattro deficienti imbrattano un monumento i media non ne dovrebbero informare?
            Effettivamente sarebbe meglio non dare risalto a queste azioni ma questo un altro discorso.

  4. Ma di dove siete?

    Mai sentito parlare delle esondazioni del Seveso a Niguarda Fulvio Testi Maggiolina?

    L’ultima nel 2014, senza andare troppo indietro.

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  5. Non sanno piu che pesci pigliare, il 2014 , un’ era fa , in quegli anni ancora pioveva , poi ha cominciato a scarseggiare la pioggia , magari tra un paio di decenni tornera ‘ a piovere e servira’ pero’ per favore non parlate di progettazione ( in Italia) perche’ non esiste .

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      • Piove da un’ora soltanto
        ma il bambino pensa che già
        piova da tanto, da tanto
        sopra la grande città.

        Piove sui tetti e sui muri
        piove sul lungo viale
        piove sugli alberi oscuri
        con ritmo triste e uguale.

        Piove: e lo scroscio si sente
        giungere dalle vetrate
        che versan lacrime lente
        come fanciulle imbronciate.

        Piove laggiù sulla via
        e in ogni casa già invade
        l’intima malinconia
        di quella pioggia che cade.

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  6. I commenti di Alex e di Luca testimoniano il perchè il nostro è un Paese destinato al fallimento. Siamo governati dai degni rappresentanti di un popolo destinato all’estinzione, e dopo questi commenti, dico anche fortunatamente.

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  7. Quante persone arroganti popolano la rete purtroppo, subito pronte ad attaccare ed etichettare , pensando pure di essere simpatici , intelligenti e costruttivi .
    volendo potrei dire la stessa cosa di voi. soffermatevi invece a pensare ai vostri cari nonni o bisnonni ,ve li immaginate in una conversazione al bar sminuire una persona che non conosce in quella maniera con cui interagite voi ? È impossibile , uomini di altro spessore , altra cultura , Altri valori . uomini con una dignita’ , parlavano poco e quando lo facevano collegavano il cervello senza sproloquiare insulti a caso , sarcasmo ,cafonate assortite e battutacce . Invece adesso è facile , è tutto concesso . No?Non c’ è piu rispetto per il prossimo . Questo è uno dei tanti problemi di questa societa’ marcia e intollerante . Non parlo solo per quelle mezze battute che qualcuno ha fatto con me, è un discorso generale che noto non solo qui .
    Ricordavo l’ anno 2014 menzionato da un altro utente come di un ‘ “ era “ fa perche le cose sono radicalmente cambiate in soli 9 anni . climaticamente la situazione si è quasi ribaltata. Prima pioveva abbastanza, a tratti anche tanto in poco tempo facendo qualche disastro ora non piove proprio piu in pianura . Puo’ essere che cambi ancora e quell’ opera sara’ funzionale . Ma non venitemi a dire che in italia c’ è progettualita, programmazione , lungimiranza soprattutto per quanto riguarda la tutela ambientale perche’ non è cosi.

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  8. Mi stacco dalle polemiche (in ogni caso inutili e sterili su qualsiasi argomento) e ricordo che le cronache locali hanno evidenziato il principale problema nei ricorsi ed ostruzionismo del sindaco di Bresso, contro i sindaci di Milano, Sesto e Cinisello e Regione. Ciò ha portato ad una perdita di tempo quantificata in anni. Tuttavia i soldi messi da parte per il progetto sono rimasti “intatti”. A mio modesto parere ci guadagna la zona ed anche il Parco Nord.

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    • Ci guadagna il Parco Nord? Questa è la peggiore sciocchezza che ho mai letto su Urban File in tanti anni. Ma lei sa cosa c’era prima di questo vascone cementizio la cui funzione è riempirsi periodicamente con l’acqua putrescente del Seveso? C’era una delle parti più belle di tutto il Parco Nord, per rinaturalizzare la quale era stato necessario un lavoro paziente di 30 anni. Un capolavoro nel campo del rimboschimento urbano e della riqualificazione ambientale. Un orgoglio per tutta Milano. Tutto andato in malora per poter fare una vasca che comunque servirà a riparare solo parzialmente ai guasti prodotti dalla cementificazione selvaggia e idrologicamente insostenibile praticata per tutto il ‘900 nei comuni lungo l’asta del Seveso a Nord di Milano.
      Quello che è stato fatto è una cosa da piangere, un orrore e un lutto insanabile per chiunque abbia un minimo di autentica sensibilità ambientale, di conoscenza di questa parte di Milano e di affetto per questa città.
      Bisogna smetterla di pensare ai parchi come a dei vuoti senza valore a disposizione per farci qualunque cosa d’altro. I parchi, anche e soprattutto quelli di più recente formazione, sono in realtà la parte più “piena” di un sistema urbano, l’infrastruttura pubblica che maggiormente conferisce valore e qualità a una città e, soprattutto, alle sue periferie. Se proprio si voleva fare la “vascona”, foss’anche davvero l’ameno laghetto che viene narrato, l’ultimo posto dove farla era Parco Nord e l’ultimissima questo lembo prezioso tra le ingombranti moli edilizie di Bresso del cimitero di Bruzzano. Si potevano e si dovevano spendere questi soldi per creare, in alternativa, sistemi di laminazione diffusi sotto le strade dei comuni che scaricano le loro acque piovane nel Seveso rifacendo i loro abborracciati sistemi fognari. Oppure utilizzare aree oggi dismesse e degradate per fare tante piccole vasche di laminazione anziché una sola grossa e comunque insufficiente a valle. Ma certo, guai a toccare le strade e le aree “potenzialmente edificabili”, guai a irritare gli automobilisti con lavori su strada e i proprietari di aree con espropri e vincoli. Guai a far prevalere l’interesse generale di lungo periodo su quello di breve periodo dei privati. Molto meglio distruggere i parchi coi loro inutili alberi e prati che non interessano davvero a nessuno. A nessuno tranne ai pochi che capiscono davvero qualcosa sull’ambiente, sul paesaggio, sulla qualità urbana e sulla sostenibilità.

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      • Mi scusi ma se va a leggere tutti i miei commenti dall’inizio 2022 (trovarmi è facile) comprenderà che sono sempre stato a favore del verde e contro il cemento (che mai come con quest’ultima e penultima giunta si è verificato). Mi sono giunte sempre lamentele e qualche insulto perchè, probabilmente c’è chi va bene così (e mi riferisco a chi scrive commenti). Tornando all’articolo, non Le posso dare torto su quanto da Lei espresso e non creda che mi dispiace la perdita del patrimonio arboreo: situazione vista troppe volte in quest’ultimissimi anni a Milano e sa cosa mi è stato scritto? Devono abbatterli per fare spazio al 5G che è innocuo. Credo che siano più innocui gli alberi del 5G. Se a Milano si avesse la stessa velocità ed interesse ad abbattere strutture abbandonate o in disuso quanto si abbattono gli alberi, potrei dare ragione alla duplice campagna elettorale dell’attuale sindaco che proclama 3 milioni di alberi (vediamo tutti che non è così). In ogni caso, non sono felice ma almeno non c’è l’ennesimo palazzone inutile. Mi permetta di aggiungere tre aspetti: parco City Life progettato sotto Albertini è composto da tre torri ed un quartiere. Sotto Sala il parco si è ridotto di quasi la metà. Città Contemporanea sotto la Moratti e sotto Sala: stessa storia. Parco dei gasometri con relativo bosco esistente: quasi salvato dal progetto di Boeri, altrimenti per Pisapia e Sala era tutto abbattuto con versamento in quantità industriale di cemento. Orbene, come Lei ha sottolineato circa il mio libero pensiero, Le domando dove sono tutti questi ambientalisti e verdi, sia del Comune che tra le associazioni? E per finire ricordo il parco/giardino sotto il palazzo della Regione da 190 mila con Albertini a 95 mila mq. con Sala. La saluto cordialmente.

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  9. Grazie per l’ottimo lavoro che fate sempre!
    Ho notato un piccolo refuso nel testo, credo quelle delle immagini siano paratoie, non paratie

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  10. I lettori Marshall e Varty, anche se in parte discordanti, hanno scritto commenti che vanno dritti alla natura dei problemi e cercano di capire cosa ci sia sotto la propaganda mediatica. Bene così, perchè è quella che ci frega sempre tutti. Un’ altro esempio di finto ambientalismo del sindaco, che sarebbe dovuto esserlo – invece -il sindaco, è la costruzione di un dormitorio/studentato al posto di una scuola media, che sembra non servisse più; il problema non era tanto l’ edificio, quanto i magnifici alberi secolari che ne componevano il giardino: abbattuti, tutti, con tanto di promesse, però, di loro salvaguardia. La via è Titio Livio, mi sembra non molto lontana da porta romana.

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