Milano | Le interviste di Urbanfile: Francesco Rovere Axa IM Alts

Nell’ambito delle interviste ai protagonisti della trasformazione urbana, abbiamo incontrato Francesco Rovere, Senior Development Manager di Axa Im Alts società che ha nel suo portafoglio e gestisce a Milano per conto dei propri clienti, tra gli altri, Monte Rosa 91 e il nuovo sviluppo residenziale di Via dei Rospigliosi a Milano, zona San Siro.

1 AXA IM Alts è da tempo coinvolta in iniziative di riqualificazione e rinnovo immobili a Milano: quale approccio viene utilizzato per la scelta dei progetti e degli architetti che vi lavorano? 

Si tratta in alcuni casi di interventi su immobili già nel nostro portafoglio, che a un certo punto hanno bisogno di riqualificazioni più o meno profonde per esigenze di mercato o di efficientamento (è il caso di Monte Rosa 91 o di Eleven a Porta Vittoria).

Oppure si tratta di sviluppi da zero, come il nostro progetto residenziale di Via Dei Rospigliosi a Milano, zona San Siro, che prevede una parte di residenziale in vendita a libero mercato (Syre) e un’altra di edilizia in locazione a canone calmierato.

Il driver però sempre il medesimo: coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale in un dialogo virtuoso con la cittadinanza.

Ovvero, cerchiamo con i nostri interventi di lavorare anche per migliorare il contesto urbano in cui questi si inseriscono. 

Per quanto riguarda la costruzione dei gruppi di lavoro, dipende dalle situazioni: il più delle volte in Italia lavoriamo dialogando direttamente con gli architetti; in altri casi abbiamo utilizzato lo strumento del concorso per selezionare lo studio di architettura che guida poi il processo di sviluppo e rinnovamento.

Negli anni, per i progetti milanesi abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con professionisti molto validi, da Il Prisma a Park Associati passando per Renzo Piano Building Workshop

2 Nelle vostre iniziative l’arte riveste un ruolo da protagonista, quali sono le motivazioni di questa scelta e cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro? 

Il tema dell’arte pubblica è un tratto che ritengo distintivo del nostro operato e che abbiamo iniziato a implementare in Vetra Building un paio di anni fa, con l’intervento di Patrick Tuttofuoco

In quel caso l’idea è nata dal contatto con Il Prisma, che aveva l’obiettivo di connotare quel progetto con un elemento distintivo e personalizzante.

Visto il successo, abbiamo proseguito nella collaborazione con Artribune, che ha portato alla realizzazione nell’ottobre 2022, della prima edizione del Vetra Passage.

Sostenere artisti, italiani e non, giovani e meno giovani, dando la possibilità di esprimersi fornendo nel contempo un valore aggiunto importante ai nostri edifici, è per noi ormai un processo consolidato che proseguiremo anche in Eleven e in Monte Rosa 91.

In quest’ultimo edificio le opere saranno addirittura tre, per iniziare, cui ne seguiranno altre.

In particolare, dal 18 al 26 aprile, durante la Design Week nel Cortile d’Onore della Statale è presente una installazione molto simbolica, Momentum, progettata da MAD Architects per noi.

Nei prossimi mesi una versione ridimensionata di Momentum sarà inserita nell’immobile di Monte Rosa 91. 

Oltre a Momentum, e sempre in aree accessibili al pubblico, prevediamo di installare altre tre opere. 

L’immobile di Monte Rosa 91, il cui termine dei lavori è ormai imminente, sarà un edificio fruibile non soltanto alle aziende che lì avranno la propria sede, ma anche ai cittadini: il giardino infatti è un’area aperta a tutti, che renderemo ancora più bella attraverso l’arte. 

3 Questo aspetto di apertura alla città è una costante dei vostri progetti: da dove nasce?

Rigenerare un edificio innesta un processo virtuoso di riqualificazione del contesto urbano in cui l’immobile è inserito. 

Ci sono delle ovvie questioni legate al business, nel momento in cui si decide di intervenire con progetti di riqualificazione, tuttavia cerchiamo sempre di offrire a chi abita nell’intorno un beneficio diretto, affinchè possa godere di immobili che non siano soltanto riqualificati, efficienti e funzionali ma che contribuiscano anche a una migliore vivibilità della città. 

Il caso di Vetra Building è certamente esemplare. 

4. Parlando proprio di Vetra Building, quali sono state le problematiche di affrontare una trasformazione di un edificio così complesso in pieno centro?

Il tema di intervenire in pieno centro su un immobile che occupa un intero lotto ha posto certamente delle questioni logistiche, al punto da dover suddividere l’intervento in due fasi.

La prima si è conclusa nell’estate del 2019 e la seconda alla fine del 2021. 

Devo dire che il team di lavoro per Vetra Building è stato in grado di portare avanti i lavori, seppur faticosamente in alcuni momenti, come potrete immaginare, in maniera tutto sommato coerente con le tempistiche che ci eravamo dati. 

Ora rimane un’ultima parte incompiuta, che è quella delle cosiddette urbanizzazioni, ovvero la sistemazione delle aree esterne. Questa fase ha richiesto dei tempi più lunghi rispetto a quelli inizialmente previsti perché, tra l’altro, si è posto il problema di come rispettare gli accordi iniziali, datati 2018, con i costi del 2022; ma direi che siamo ormai in dirittura di arrivo e che, con l’inizio dell’estate 2023, i lavori dovrebbero finalmente avviarsi e portare a compimento il progetto di LAND, che è molto interessante per la città. 

5 Con il progetto di San Siro entrate anche nel mercato residenziale: quali sono gli aggiornamenti su questo progetto e quali eventuali altri iniziative simili dobbiamo aspettarci?

Quello di San Siro è il nostro primo progetto residenziale in Italia; nelle scorse settimane siamo arrivati alla firma della convenzione e dunque al permesso di costruire.

E’ un progetto di Studio Marco Piva che si articola per metà in edilizia libera e per metà in edilizia convenzionata, interamente in locazione. I canoni sono regolamentati, ovvero più convenienti di circa il 30/40% rispetto ai prezzi di mercato. 

I lavori di costruzione inizieranno durante l’estate del 2023 e contiamo di terminare tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.

Mi auguro che sia il primo progetto di una lunga serie, partendo da Milano, per arrivare anche in altre città italiane. 

6 Ci sono altri progetti di rigenerazione o nuove costruzioni che possiamo attenderci nei prossimi anni oltre a quelli menzionati? 

Stiamo ragionando su alcuni immobili del nostro portafoglio che potrebbero essere oggetto di progetti interessanti nei prossimi anni. Ancora nulla di definito, ma penso che qualche novità potrebbe arrivare. 

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Studio Marco Piva; Tecma Solutions; Duepiedisbagliati; AXA IM Alts

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

1 commento su “Milano | Le interviste di Urbanfile: Francesco Rovere Axa IM Alts”

  1. Buongiorno, Piazza Axum, uno scempio totale un grattacielo di 20 piani, quando il progetto prevedeva una parte di edilizia convenzionata: buffoni, le case costano minimo 4/5 Mila euro al metro quadro! State rovinando tutta Milano

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