Milano | Centrale – Quel disastro che è piazza Duca d’Aosta

Non vogliamo infierire nuovamente sullo stato in cui versa Piazza Duca d’Aosta e l’area che circonda la Stazione Centrale di Milano, ma sono anni che scriviamo a proposito del degrado della piazza e della limitrofa via Vittor Pisani, e di come il Comune pare non accorgersene, o quasi, ma sopratutto non dia segno di voler trovare una soluzione.

Però ogni qualvolta succede un fatto di cronaca grave, pare che tutti i politici, dal Sindaco ai Ministri e ai politici nazionali, sia da destra che da sinistra, si rendano conto che attorno alla Stazione Centrale di Milano esistono gravi problemi di vivibilità e degrado.

Come dicevamo, sono anni che noi di Urbanfile ci lamentiamo dello stato d’abbandono e di incuria di questa piazza, porta d’accesso fra l’altro, di migliaia di turisti e non solo, che giungono in città.

Noi di Urbanfile, naturalmente, non ci occupiamo di cronaca, ma cogliamo l’occasione per riflettere e fare due considerazioni su questa bella piazza che ormai, da anni, vive come appartenesse ad un altro pianeta. E più che luogo di degrado, diremmo che si tratti di un luogo di disordine urbano totale. Disordine che porta, come al solito, altro disordine, in un crescendo che ora andrebbe per lo meno fermato.

Il sindaco chiede rinforzi: «qualche centinaio di agenti». Naturalmente anche il Viminale sta programmando di aumentare nelle prossime settimane la quota di poliziotti e carabinieri in servizio nel capoluogo lombardo. Il dibattito politico sulla sicurezza ci riporta ad un altro fatto di cronaca successo poche settimane fa dove un ‘fuori di testa‘ ha accoltellato sei persone per strada. Insomma, come ha riportato il Corriere della Sera, da gennaio a oggi i controlli ci sono e ogni giorno vengono controllate circa 450 persone, con 633 denunce e una cinquantina di arresti. Tuttavia l’impressione è che arresti, carcere (quando la legge lo prevede) e condanne, finora siano stati la sola ricetta, senza grandi risultati.

Quindi che fare? Veniamo al nostro punto, quello di cui ci occupiamo, l’urbanistica e l’arredo urbano. Quasi tutte le stazioni delle grandi città attraggono da sempre vagabondi e nullafacenti in cerca di facili guadagni, dall’elemosina ai furti, ma lasciargli un luogo facile da controllare e usare, forse non è il caso.

La piazza nella sua conformazione attuale venne realizzata dopo l’avvio della M3 ( 3 maggio 1990) e completata (anche se non del tutto), nel 1994 su progetto di Antonio Zanuso con Carlo Chambry, William Pascoe. Via le auto dalla parte centrale, ridotte le aiuole e, purtroppo, anche le alberature, ora la parte antistante la stazione è praticamente tutta pedonale: una grande piazza solcata da gente frettolosa che vuole raggiungere i treni o i mezzi per tornare a casa. Bel progetto, che però avrebbe avuto bisogno di più cure e attenzioni nel tempo e che avrebbe avuto più successo in paesi dove ordine e pulizia sono i punti di forza. Forse i progettisti e le forze politiche del tempo non avevano previsto i disperati che ormai vivono in zona, con le loro masserizie nascoste tra i cespugli o i blocchi di pietra, gli spacciatori, la marea di moto e motorini e il disordine sempre imperante ovunque si volga lo sguardo. O forse semplicemente la manutenzione in Italia è sempre una cosa a cui non si pensa, per parafrasare il citatissimo Longanesi.

Per fortuna la piazza è, almeno da questo punto di vista, tenuta abbastanza pulita da Amsa. Quindi non è tanto un problema di immondizia e pulizia, ma proprio di disordine urbano che si è sviluppato nel tempo, e che, secondo noi, funge anche da traino al resto, con tutti i suoi problemi.

La conferma a quanto diciamo la possiamo vedere, ad esempio, dal lato della piazza dell’Hotel Gallia, praticamente ‘militarizzato‘ e presidiato dall’albergo. Ordinato, pulito (persino il marciapiede in pietra è candido) e rigogliosamente verde. Pare persino che a fine autunno, vengano staccati i rametti dagli alberi per impedire agli storni di posarsi e imbrattare coi liquami il parterre. (foto a seguire)

Allora perché non ricorrere alla stessa cura per riprodurre la stessa situazione in tutta la piazza?

Piazza che va associata alle due piazze laterali: Quattro Novembre e Luigi di Savoia, ma anche a via Vittor Pisani, come dicevamo. In un complesso sistema urbano di spazi pubblici.

Piazza Quattro Novembre diciamo che se la cava abbastanza. Sistemata nel 2014, avrebbe alcuni difetti, come gli attraversamenti spontanei che devastano le aiuole (dovuti a un non meticoloso studio su come fare i percorsi pedonali) e i lampioni “improvvisati”, ma per il resto è abbastanza ordinata.

Piazza Luigi di Savoia è attualmente un disastro, che però ha già un grande piano di recupero grazie al progetto per la nuova torre del MI.C. Ora la piazza è occupata da parcheggi di ogni genere nella parte inferiore, soste per i taxi con le tettoie che, visto come son state concepite, raccolgono il fogliame e lo trattengono trasformandolo in “torba” putrefatta.

Via Vittor Pisani, porta d’ingresso alla città, è squallida. Dovrebbe esserci un progetto (Tectoo) che la vuole riqualificare, ma per ora ancora nulla, speriamo entro le Olimpiadi invernali del 2026. Inoltre sosta selvaggia, doppia fila, mancata manutenzione delle alberature e caos sotto i portici peggiorano la percezione di una strada già di per sè poco ‘ospitale’.

Passiamo ora a piazza Duca d’Aosta, il centro delle attenzioni del nostro articolo, facendo un bel giro in questa enorme piazza, vero biglietto da visita della città. Lasciato alle spalle lo “shopping centre” con cui è stata riqualificata la stazione, eccoci pararci davanti il catafalco dell’orrido lucernario della metropolitana, realizzato per il 2015. Onestamente non lo abbiamo mai ritenuto all’altezza di un luogo come questo. Dozzinale e privo di un bel disegno, da capitale del design quale si vanta Milano.

Per giunta la pavimentazione in pietra è, e lo diciamo da tempo, sbriciolata in mille pezzi e piena di rattoppi. Assolutamente non bella da vedere, ma soprattutto dà un segnale di degrado e trascuratezza che poi si amplifica nell’utilizzo che si fa di questi spazi.

Ai lati della piazza vennero creati i due “kiss & ride”, per la sosta veloce, giusto per scaricare i passeggeri e i bagagli a sostituzione della galleria delle carrozze divenuta pedonale, ma mai usati con questo intento. Ora sono due parcheggi a pagamento, spesso luogo di risse. Fra l’altro quello verso piazza Quattro Novembre non ha mai visto completati i lamponi, che ancora attendono di essere posizionati. Il bello è che questi spazi vennero realizzati con la rizzata, i ciottoli di fiume usati come pavimentazione, e il disegno ovale. Ora, con le auto parcheggiate, pare solo uno spreco, anche perché presto verrà distrutto dalle autovetture.

Che dire poi delle fontane, entrambe spente per evitare che diventino le docce pubbliche dei vagabondi, com’era già avvenuto. Peraltro quella delle fontane non funzionanti sembra essere una delle sempiterne questioni irrisolte di Milano.

Ne abbiamo da dire una per ogni angolo di questa piazza, non preoccupatevi. Come la grande Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto, piazzata qui in malo modo (tanto che la fotografano in pochi, perché poco fotogenica in quanto circondata da lampioni e altri ammennicoli). Inizialmente doveva essere al centro ma avrebbe intralciato la vista prospettica verso via Vittor Pisani.

Tra passanti, turisti e frettolosi cittadini, ad ogni angolo ci sono bivacchi di ogni genere, anche a due passi dalla postazione dei militari, qui solo per evitare attacchi terroristici, non per funzioni di polizia e ordine pubblico. Per dignità non li abbiamo fotografati tutti, ma solo alcuni.

Veniamo ora al lato di piazza Luigi di Savoia e via Vitruvio. Un vero disastro. Motorini e biciclette parcheggiate ovunque. Anche qui, è una problematica che è diffusa un po’ ovunque in città, ma attorno alla Stazione Centrale raggiunge picchi inarrivabili.

Forse non sarebbe il caso di mettere rastrelliere per far parcheggiare anche questi mezzi in maniera civile?

Che dire poi dell’altro nostro grande cruccio, il passaggio pedonale per chi proviene da via Vitruvio, già argomento più volte menzionato… vedere per credere!

Praticamente è impossibile da percorrere senza uscire dal marciapiede. Ma come si può tollerare che permanga questa situaione da anni senza che vi si riesca a porre rimedio impedendo il parcheggio sul marciapiede?

Passiamo ora a mostrare gli altri marciapiedi della piazza, quelli verso via Napo Torriani e via Vittor Pisani… La gente qui deve camminare sulle piste ciclabili perché è impossibile fare altrimenti. Ma l’ordine pubblico? Poi ci si scandalizza se succedono gli incidenti.

Sul lato meridionale della piazza, all’imbocco di via Vittor Pisani, la situazione pare anche peggiorare. Negozi chiusi, portici occupati da senzatetto e solito disordine.

Da anni diciamo che il Comune dovrebbe riqualificare la piazza e riordinarla. Ma soprattutto averne cura. Se è un problema di soldi, si sarebbe potuto prendere l’occasione dei fondi del PNRR, come fatto per altri interventi, oppure a questo punto si potrebbe chiedere che tutti gli alberghi della zona, compresi i molti cantieri, stanzino fondi per la rinascita di questa bella piazza. E magari contribuiscano alla manutenzione, forse un primo passo alla sua nuova vita più sicura.

Aggiungiamo anche un altro elemento che crea quell’atmosfera che non aiuta, il buio. Piazza Duca d’Aosta e l’edificio della Stazione Centrale sono bui. Ne avevamo parlato già nel 2018, ma come si vede, nessuno si è preso la briga di illuminare la bellezza di questa stazione, una delle più belle del mondo.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Duepieidsbagliati

Testo: Roberto Arsuffi e Marco Montella

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

24 commenti su “Milano | Centrale – Quel disastro che è piazza Duca d’Aosta”

  1. UF, come sempre, ha illustrato molto bene la situazione, c’è davvero poco da aggiungere.
    Da parte mia dico solo che l’Italia è uno dei paesi europei con il più alto numero di forze dell’ordine in rapporto alla popolazione, esattamente il terzo tra gli Stati più importanti, dietro solo a Grecia e Croazia.
    Il problema quindi non è chiedere altri 100 agenti, ma utilizzare al meglio quelli, già sovrabbondanti, disponibili.

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      • Purtroppo temo che riqualificare non sia abbastanza. hai detto bene nell’articolo che tutte le stazioni di grandi città attirano vagabondi piccoli criminali e senzatetto ma a Milano si è raggiunto ol limite, soprattutto la sera e la notte con la stazione chiusa o meno frequentata da viaggiatori. C’è semplicemente troppa, troppa gente a bivaccare.

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      • La risposta non la devo dare io, ma le Istituzioni. Io dico solo che se noi abbiamo un rapporto forze di polizia/popolazione doppio di quello tedesco (sono i dati UE), ciò evidentemente vuol dire che una soluzione in Germania l’hanno trovata. Controllo del territorio, gestione dei flussi migratori, manutenzione delle città, rispetto delle regole, stradali e di base.

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        • Illuminazione.

          Capisco che le luci forti e diffuse diano noia agli uccelli ma forse illuminare Piazza Duca d’Aosta seguendo le linee guida del WWF per la salvaguardia dei volatili non è l’idea più geniale del mondo?

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          • Dice sul serio? Spero sia una battuta, sarebbe una idiozia tenere la stazione poco illuminata per non distrurbare i volatili.

      • tipo che non fanno una ramazza come molti dipendenti pubblici.
        la cui produttività NON è misurata da nessuno.
        sono imboscati, malati, in ufficio, non è di loro competenza, etc. etc.
        sono tantissimi ma cosa facciano non si sa.
        ah sì vengono mandati per la sicurezza a san siro.
        ecco io li toglierei dagli stadi per cui non si capisce perché io li debba pagare e li manderei lì.

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  2. Questione complessa, e non è dovuta solo a mancanza di fondi, quanto a un’incapacità del nostro sistema paese a fronteggiare i problemi della mobilità delle persone nel mondo.
    Il degrado (gente che dorme, vive e traffica all’aperto) non lo puoi affrontare con la forza bruta (che fai? Metti tutti in galera? per quanto? un giorno… e poi?). Puoi cercare di spostarlo, ma allora il problema ricade sulle vie circostanti, dove ci abitano i cittadini che, giustamente, si lamentano.
    Devi piuttosto dare servizi a chi ha bisogno di un posto temporaneo per dormire, mangiare, lavarsi.
    La criminalità invece va repressa, e va restituita sicurezza agli utenti della stazione e della piazza, a tutte le ore del giorno e della notte. Pattugliamenti e controlli sono necessari, perchè una stazione attira sempre la microcriminalità fatta di borseggi e piccolo spaccio, oltre che le ben più gravi violenze alla persona.
    Anche la gestione degli spazi, come sempre ripete UF, ha la sua funzione: percorsi precisi e protetti per i vari tipi di traffico, illuminazione adeguata, cura nell’arredo.
    Insomma, la gestione richiederebbe coordinamento fra le varie forze preposte (Comune, Polizia, Esercito, Esercenti,…) esattamente quello che in Italia non siamo abituati a fare

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  3. Ciò che manca è la manutenzione (e come giustamente detto, l’illuminazione della facciata) . Non serve una riqualificazione. Già è stata più volte riqualificata e sistemata. Voi cmq, cosa avete sistemato dopo questo giro / reportage? Almeno i cartelli stradali li avete raddrizzati e puliti? O siete andati via, lasciando tutto come l’avete trovato ? ?

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    • “Almeno i cartelli stradali li avete raddrizzati e puliti? ”

      Vabbè che su internet siamo tutti fenomeni, ma mettersi a toccare i cartelli stradali è un reato.
      Poi vaglielo tu a spiegare che li stavi cercando di “raddrizzare e pulire” 🙂

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    • ahahahah
      esatto.
      ed è un peccato anche per il progetto mercato centrale che è il meglio della zona e dovrebbe essere protetto.

      poi ci sono stazioni di polizia e gdf sia in schiaparelli sia in fabio filzi.
      non si capisce come sia possibile sto degrado.

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  4. Prossimo articolo piazza repubblica,

    Li solo un progetto di reinventing city potrebbe salvarlo,
    È una piazza dedicata al nulla, si dovrebbe copiare esattamente il progetto di Loreto. Perbacco siamo a un passo da porta nuova, stazione e l’imbocco del centro storico (via Turati )

    Possibile che nessuno se ne renda conto che necessita di vita?
    È grande 3 volte piazza duomo e ci sono solo binari, strade e alberi secchi, assurdo !

    Coima ci sei? Sala? Sgarbi ?

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  5. Milano è sempre più simile a Los Angeles. Quello che si vede in via Vittor Pisani è identico a quanto si può osservare passeggiando per le vie del centro di LA. È davvero lì che desideriamo arrivare?

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  6. Confermo anch’io la totalità dei disagi riportati nell’articolo; aggiungerei le scorribande di skate-board, sopratutto sul lato Hotel Gallia fino all’inizio di Via Galvani, un vero e proprio attentato alle caviglie.

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  7. Ho avuto la fortuna/sfortuna di andare in stazione centrale la scorsa settimana e come detto da UF l’esterno è tatnto brutto come i personaggi che la frequentano. L’interno va un po meglio, è molto più curata e illuminata. Per quanto riguarda la sicurezza a parte le telecamere non ho visto neanche un polizziotto, erano le 8,00 di mattina, inutile dire che con i bambini a seguito ero molto avveduto

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  8. La presentazione della cronistoria urbanistica della piazza è molto dettagliata ma è un po’ imprecisa; la vicenda del luogo in oggetto, si può, più semplicemente, dividere in prima e dopo la metro linea 3. Terminati i lavori, la piazza è stata lasciata in stato di degrado; attraversata l’ era dei tangentomani, si arriva fino alla giunta Formentini, che rimise a posto la situazione. Stop.

    Dopo, è stato tutto un alternarsi a chi faceva a gara per alterare quanto di buono era stato fatto, come l’ idea di piazzare la mostruosa “mela” proprio davanti all’ ingresso, una “cosa” stramba e brutta, per deprimere subito chi arrivava a Milano oppure la posa di vegetazione varia, che è servita solo come nascondiglio a sappiamo chi o a occultare la prospettiva e la visione generale del luogo.

    Circa via Pisani, fino ai lavori di riqualificazione già citati, era solo uno squallido e disordinato parcheggio; attualmente da l’ idea di “great city” stile film americano, unico luogo qui da noi ad essere così; può anche non piacere per questo (sicuramente più bella la successiva via Manzoni…ovvio) ma ha una sua unicità.

    Concordo con quanto scrive il lettore Maurizio; il problema; aggiungo, è che quando volevano controllare centimetro quadrato per cm se avevamo la mascherina, l’ hanno fatto. Quindi i politici e i media di regime ci risparmino pure le solite frottole; tutto quello che accade è frutto di precise scelte politiche.

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  9. Sento parlare di progetti di riqualificazione della piazza praticamente da quando non esisteva internet e si apprendeva il tutto dai quotidiani e sono passati dei decenni e sono arrivato a dire che NON c’è soluzione.

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  10. D’accordo su tutto, ma soprattutto sul buio! La stazione dovrebbe proprio essere più illuminata, per fare emergere la sua bellezza ma anche e soprattutto per aumentare la sicurezza della zona… via Vitruvio anche buissima…

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