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Milano | Cascina Merlata – Ecco un primo assaggio di Inspire UpTown

Giovedì prossimo sarà presentato ufficialmente Inspire UpTown, il nuovo complesso residenziale che prenderà forma a Cascina Merlata.

Oggi un’anteprima sulla pagina Instagram di UpTown. Queste le premesse come comparso a corredo dell’unico rendering diffuso che mostra fra l’altro una torre di 24 piani (e non sarà l’unica). Il progetto architettonico è di MAB Arquitectura assieme a DVisionArchitecture.

Sul piano del design, una delle sue caratteristiche principali di Inspire UpTown è il giardino pensile centrale, un cardine attorno a cui ruota tutto il progetto architettonico.

La corte sorretta da questo spazio è il luogo destinato ad ospitare i servizi condominiali esclusivi di Inspire UpTown, a partire dal Wellness Pavillion (il padiglione che ospiterà, tra le altre cose, la piscina coperta) e dal Giardino d’inverno.

Il Garden Inspire sottostante sarà invece una superficie attraversabile e fruibile dal pubblico, un elemento deputato a dare identità e coesione all’intervento, il fulcro che metterà in relazione edifici, strade e spazi aperti con il grande parco del distretto.

A sud del parco, tre dei cinque edifici che compongono il lotto si ergono su un podio, un basamento comune che crea una gerarchia tra gli spazi aperti: l’ampio giardino che si colloca al piano primo, riservato come detto ai residenti Inspire; gli spazi verdi tutt’intorno al piano terra che si innestano, integrandoli, negli spazi pubblici del distretto.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; UpTown

Milano, Cascina Merlata, Uptown, East Uptown, Città Contemporanea, via Daimler, Via Pier Paolo Pasolini, Studio Scandurra, Zanetti Studio, Antonio Citterio e Patricia Viel, Beretta Associati, Greenway, SCE Project, MAB Arquitectura, DVisionArchitecture




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


13 thoughts on “Milano | Cascina Merlata – Ecco un primo assaggio di Inspire UpTown

  1. Maurizio

    Oh bene, ero preoccupato, tutto quello spazio libero dava fastidio, per fortuna l’hanno occupato, così la densità abitativa sarà a livello di Montecarlo.

    1. ManueL

      Esatto!
      A Milano non si riescono a tenere gli spazi, che si liberano o quei pochissimi ancora liberi, semplicemente LIBERI! Vedasi le aree dismesse ormai cementate o anche gli stessi “parchi” es. CityLife e… che cosa manca a Milano? lo spazio!

  2. Wf

    5000 mq affaroneeee!!

    Cmq alla fine il quartiere non sarà così malaccio come gli augurate voi…

    Peccato per lombra dei palazzi quello si.

    I gelati sono buoni.

  3. Anonimo

    Il palazzo non è male isolato dal contesto, ma che indice di edificabilità hanno applicato a Cascina Merlata? Comincia a sembrare Hong Kong.

    1. Anonimo

      Temo sia proprio questo il motivo di edifici così densi e alti: il costruttore deve aver approfittato dell’ultima finestra disponibile prima che il nuovo PGT modificasse gli indici al ribasso e il risultato è questa mini-Manhattan nel mezzo del nulla..

      1. 9/8/23

        Si penso sia successo questo. Ci sono appartamenti che guardano direttamente nell’appartamento di fronte, nella zona social housing, e che non vedono MAI il sole. Chi ha concepito questo progetto non so cosa avesse in testa. Di verde ne rimarrà ben poco in proporzione alla densità abitativa

      2. Anonimo

        Dipende dal punto di vista: MIND con laboratori ricerca, campus universitario, nuovo Galeazzi, stazione AV Rho Fiera, Fiera Milano, collegamenti autostradali, nuova stazione passante. Non è proprio nulla.

      3. Anonimo

        Soprattutto se vogliamo la città dei 15 minuti devi per forza densificare, essere vicino a distretti ad uffici (c’è anche Stephenson di cui il Comune promette di rivedere il masterplan e risistemare), infrastrutture di trasporto, zone verdi e commerciali.

        Adesso vediamo solo palazzoni in costruzione ma questo quartiere secondo me ha la possibilità di diventare vivace e godibile quando sarà finito.

        Poi chiaro è più divertente l’appartamentino boemienne nel palazzo d’epoca ristrutturato a nuovo in zona superfiga. E se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carriola.

  4. Anonimo

    Scusate ma state sempre a criticare. Se le case costano
    un’esagerazione, come dimostra la moda degli attendati di questi
    giorni, la soluzione è aumentare l’offerta di case e studentati. E se
    non si vuole consumare suolo e lasciare prati e parchi bisogna
    costruire in altezza. “In mezzo al nulla” che significa? Sarebbe
    meglio costruire addosso a quartieri già densi? Allora facciamo come a
    Hong Kong? (paragone insensato). A me pare carino, almeno il
    rendering. E avevo fatto un giro nel quartiere, non male.

  5. Anonimo

    Da apprezzare lo sforzo progettuale nell’ottica del rapporto tra architetti/committenti e architetti/pianificazione urbana comunale.
    Era un progetto necessario? Magari no. È un progetto bello? Secondo me si.
    Voglio spezzare una lancia a favore dei progettisti: il linguaggio architettonico esprime impegno nell’ assecondare richieste difficili

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