Milano | Porta Vercellina – Inaugurata in piazza Vesuvio la scultura “Il Pedone”

Milano rende omaggio al maestro Bruno Fael, artista friulano profondamente legato alla città ambrosiana. In piazza Vesuvio a Porta Vercellina, è stata inaugurata oggi la scultura “Il Pedone”, frutto del legame tra Fael e Milano. Si tratta di un’opera in acciaio Corten ossidato di tre metri d’altezza, frutto della meditazione interiore dell’artista: un percorso creativo generato dalle sensazioni e dalle emozioni percepite da Fael passeggiando per le vie dei quartieri cittadini. 

Con questa scultura Milano celebra l’artista nato a Sacile (PN) nel 1935. Dal 1972 fino alla sua scomparsa avvenuta il 26 ottobre 2015, Fael fu protagonista della vita artistica e culturale della città. Il suo studio di via Porpora divenne un punto di incontro per artisti, intellettuali e collezionisti. Attivo fino all’ultimo periodo della sua vita, fu protagonista anche dell’Esposizione Universale Milano 2015 esponendo in piazza Duomo al World Expo Commissioner Club il ciclo pittorico “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, dedicato a tutte le nazioni e i popoli della terra. 

“Il Pedone”, opera donata dai familiari dell’artista alla città, intende trasmettere un messaggio di gioia, serenità e benessere allo spettatore. “Attraverso il mio modo di vivere quotidiano – ricordava Faes – costruisco in me le immagini derivate da sensazioni, in un determinato momento, in un determinato luogo”. 

All’inaugurazione, avvenuta quest’oggi in piazza Vesuvio, hanno partecipato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e l’assessore alla Casa e Piano Quartieri Pierfrancesco Maran. 

Referenze immagini: Comune di Milano

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9 commenti su “Milano | Porta Vercellina – Inaugurata in piazza Vesuvio la scultura “Il Pedone””

  1. Apprezzo l’impegno a favore dell’arte boccio senza appello la scultura che sembra una copia fatto 50 anni dopo di un’opera di Umberto Mastroianni.

    Artista Sì ma con Nesquik

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  2. sarebbe stato meglio sistemare la fontana che oramai risulta sempre spenta e degradata, non si poteva mettere una scultura li anzichè così a capocchia su di un lato….scelte di cose inutili per la collettività le sculture devono andare dove chi le apprezza può andare a vederle così li non serve a nessuno

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  3. “opera donata dai familiari dell’artista alla città” …. ah… eh… va be’ … se è donata… grazie… ma … ehm…. insomma….

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  4. Mamma mia ragazzi, ma possibile che a Milano non riusciamo MAI a mettere giù qualcosa di decente? Non dico la Fontana di Trevi, ma almeno una statua che sia guardabile…

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  5. Finalmente un’opera un po’ allegra….

    Tra il ciclo delle sculture dedicate alle donne (rappresentate sempre tristi, pensierose o indemoniate tipo Hack) e quelle di Citylife (impegnate, intellettualoidi e pesanti come un mattone- quando non di mattone pure di fatto), finalmente qualcosa di normale e gioioso.

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    • Tanti anni fa una mia parente mi disse che Milano era l’unica città brutta in Italia. Io, che
      a Milano abito, ci sono rimasto male. Mi sono quasi offeso. Ah, come si ricrederebbe questa mia parente se potesse vedere questa bella scultura!

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