Milano | Sant’Ambrogio – La caserma Garibaldi fa spazio al nuovo Campus Cattolica

Ieri 10 maggio 2023, si è tenuta la presentazione del progetto di riqualificazione della Caserma Garibaldi in uno dei campus universitari più grandi d’Europa. La presentazione, introdotta dal saluto del Rettore Franco Anelli, è stata svolta dall’Architetto Federico Aldini dello studio Beretta Associati, cui è stata affidata la progettazione. Sono intervenuti anche il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

L’intervento di riconversione della Caserma Garibaldi a due passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio, in nuovo polo dell’Università Cattolica ha uno straordinario rilievo per la storia dell’Ateneo e per la città di Milano, ed è stato reso possibile dalla fattiva cooperazione di molte istituzioni.

L’Università Cattolica con la realizzazione di questo progetto, affidato allo studio Beretta Associati e che interessa una superficie di oltre 53.000 mq, potrà ampliare in modo significativo la storica sede di Largo Gemelli, dando forma a un esteso Campus universitario nel cuore di Milano.

La prima fase dei lavori, avviata lo scorso 30 gennaio, riguarda l’ala del fabbricato affacciata su via Santa Valeria. Questo primo intervento, relativo a una superficie di circa 11.500 mq consentirà di creare nuovi spazi didattici, fruibili a partire dal secondo semestre dell’anno didattico 2024/25 e per un’utenza di oltre
1.850 studenti.

Lavori dell’Ala Santa Valeria

Gli interventi di rifunzionalizzazione dell’Ala prospiciente via Santa Valeria sono volti alla conservazione dell’edificio esistente mediante opere di restauro garantendo al contempo una riqualificazione funzionale, impiantistica e strutturale per soddisfare le verifiche di sicurezza statiche e di miglioramento sismico del fabbricato, con analisi pre e post-intervento che hanno coinvolto non solo l’ala Santa Valeria ma anche l’intero complesso. Per quanto concerne la struttura, l’originaria copertura lingnea, per questioni di sicurezza, è stata rimossa e ricostruita in acciaio, ad eccezione di una porzione mantenuta come memoria storica della struttura.

Descrizione del progetto complessivo Caserma Garibaldi

La Caserma Garibaldi, di impostazione neoclassica con pianta quadrangolare, si articola intorno a due grandi corti di uguali dimensioni. La facciata principale si apre su piazza Sant’Ambrogio di fronte al Sacrario dei Caduti Milanesi per la Patria ed alle spalle della Basilica di Sant’Ambrogio. Gli altri fronti costeggiano via Sant’Agnese e via Santa Valeria, sul retro i Giardini Calderini.

Il progetto della Caserma Garibaldi, struttura dalla forte valenza monumentale, è stato sviluppato in accordo e sotto la tutela della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano e ha richiesto un iter progettuale ispirato al restauro conservativo con attenzione alle preesistenze. In questa ottica il progetto ha riportato l’edificio alla sua consistenza originale
recuperando il disegno dei cortili attraverso la rimozione dei corpi accessori aggiunti negli anni Settanta per le esigenze funzionali della Polizia di Stato e ripristinando l’andamento delle falde di copertura.
L’impianto dei corpi di fabbrica consiste in una sequenza di spazi, delimitati da murature portanti trasversali, che si affacciano su corridoi centrali di dimensioni ampie e che disimpegnano le future aule con varie capienze per un’utenza complessiva di oltre 10.500 posti.

Nel cortile Nord è previsto un intervento ipogeo, dove era già presente una autorimessa sotterranea, con la realizzazione di grandi spazi didattici ed un soprastante parallelepipedo vetrato al centro del cortile che contiene tutti i collegamenti verticali per l’accesso alle aule attraverso una sorta di pozzo di luce.
L’ingresso principale verrà mantenuto al centro del fronte su piazza Sant’Ambrogio e valorizzato aumentando l’apertura fino a tutta la larghezza del colonnato prospiciente. In continuità con l’ingresso un grande atrio interesserà anche parte del corpo di fabbrica centrale che divide i due cortili.

Sempre dall’atrio d’ingresso, ma anche al centro dei corpi che delimitano il quadrato dell’intero edificio, sono collocati gli scaloni, le scale di sicurezza e gli ascensori di comunicazione verticale.

Il progetto degli allestimenti interni è volto al rispetto e alla valorizzazione delle caratteristiche architettoniche dell’edificio dedicando attenzione al comfort sia per quanto riguarda la maggiore permeabilità possibile alla luce naturale sia per le caratteristiche acustiche tramite pannellature fonoassorbenti per le pareti dei corridoi voltati, mentre l’illuminazione dei corridoi è prevista tramite l’installazione di corpi illuminanti progettati su misura e integrati nelle pannellature.

Per quanto riguarda le facciate, il progetto prevede il recupero degli intonaci a calce ottocenteschi, dei decori e della bicromia cromatica di gusto neoclassico come raffigurata nelle originarie vedute ottocentesche dell’edificio.

A livello impiantistico, per la climatizzazione delle aule si prevede un sistema a tutt’aria a portata variabile per singola aula, che in fase successiva verrà implementato dallo sfruttamento di fonte geotermica tramite estrazione di acqua di falda con pompe di calore ad alto rendimento, garantendo l’abbattimento
emissioni di anidride carbonica e la riduzione dei costi energetici. La distribuzione impiantistica principale è integrata nei controsoffitti in modo da preservare inalterata l’estetica dei corridoi voltati. L’impianto elettrico è previsto con sistemi ausiliari di alimentazione per garantire continuità di esercizio in ogni condizione ed impiantistica speciale secondo le ultime tecnologie disponibili volte al mondo
IOT – Internet of things.

L’intero complesso sarà certificato secondo lo standard LEED BD+C v4 Core & Shell livello GOLD, protocollo volontario orientato alla sostenibilità, risparmio energetico ed idrico, riduzione delle emissioni e miglioramento della qualità ecologica degli interni con l’uso di materiali a bassa emissività e contenuti di riciclati.

Il complesso immobiliare verrà inoltre certificato secondo il protocollo WELL®, gestito dall’International WELL® Building Institute (IWBI), per il comfort, la salute ed al benessere delle persone.

Cenni storici

La costruzione dell’edificio risale infatti al 1807, durante il periodo napoleonico, su progetto del colonnello del Genio Militare Gerolamo Rossi ed ha interessato l’area in cui sorgeva il monastero medievale di San Francesco Maggiore, con la seconda chiesa per dimensioni dopo il Duomo, che fu demolito per fare posto al complesso militare, ultimato nel 1843 dall’architetto Giovanni Voghera. Nel 1848 divenne sede del quartier generale delle milizie del generale Giuseppe Garibaldi. E successivamente è stata e rimane in parte, sede della Polizia di Stato.

Referenze fotografiche: Studio Beretta; Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Sant’Ambrogio – La caserma Garibaldi fa spazio al nuovo Campus Cattolica”

  1. Bene per la riqualificazione ma nessuno (a partire dal Sindaco) si chiede se sia sostenibile per Milano attirare altri 10.000 studenti? Dove dormiranno se non in disumane stanzette da 1000 euro al mese? Mi sembra che nessuno si interroghi seriamente sulla sorte delle decine di migliaia di meridionali che si trasferiscono in blocco a Milano per l’università… più che un’opportunità per loro o per Milano mi sembra un grande affare per i milanesi che hanno stanze da affittare

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  2. Finalmente.

    Quanti soldi buttiamo nel mantenere inutili caserme, militari nullafacenti, portaerei, carri armati… e quanto poco sostegno diamo agli studenti e ai giovani in generale che sono il futuro.

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  3. Ottimo, tempismo perfetto.
    Proprio ora che impazza la protesta degli studenti sul caro affitti presentano un progetto di ampliamento per la didattica senza un minimo cenno ad un ampliamento di soluzioni abitative.
    Tra l’altro, senza residenze, è un pochino fuorviante usare il termine Campus.

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  4. Progetto minimalista. Questi edifici del passato ristrutturati e rifunzionalizzati in questo modo banale e senza pretese umiliano l’edificio e ne annullano l’aura di monumento storico. Solo la demolizione avrebbe fatto peggio. Ma forse no. C’è in Italia una vera incapacità generazionale ad affrontare progetti di una certa importanza. All’estero (Usa, Cina, Giappone, Francia, Spagna, Danimarca, UK, ecc…) gli studi di architettura stanno creando capolavori qui in Italia si vivacchia. Peggio, si distrugge la fama dei decenni passati. L’ideale, come si fa adesso per la direzione dei musei principali , lasciare lavorare in Italia solo gli stranieri. In attesa di nuovi professionisti piu’ in grado, meglio lasciar perdere.

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  5. Curiosità: dove finiranno i poliziotti che erano ospitati nella caserma? Tempo fa si parlava di farne un’altra, ma adesso? Non servono più?

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