Forse siamo ad una svolta sul “cantiere” per la costruzione della seconda piramide (in teoria sarebbe la terza) del famoso e controverso Museo Nazionale della Resistenza, la cosiddetta piramide gemella e speculare (e molto più piccola) del palazzo Feltrinelli e Microsoft progettata sempre dallo studio di Herzog & de Meuron.
Dopo battaglie mediatiche per salvare glicine e tigli pare che finalmente si sia trovato l’accordo e il cantiere già programmato da tempo, pare pronto a partire. Qui il nostro racconto di come l’area sia stata sottovalutata per decenni e quanto sia complicata la sua riqualificazione. In questi giorni intanto sono partiti i primi interventi per “bonificare” il terreno del piccolo lotto sito in piazzale Baiamonti, viale Montello e i Bastioni di Porta Volta.
L’area come da previsione, è passata in mano al Ministero della Cultura che sovvenziona i lavori.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Herzog & De Meuron
Porta Volta, Herzog & De Meuron, Viale Montello, viale Crispi, Viale Bastioni di Porta Volta, piazza Baiamonti, Museo Nazionale della Resistenza
Ale’….alla faccia di tutti questi comitati di zona e di questi radical chic….
Chiamarle, almeno su Urbanfile, “serre”, dato che la forma è quella, e non “piramidi” sarebbe più opportuno. Per il resto molto bene, il progetto ha senso con i due edifici speculari a riprodurre la cuspide scomparsa delle mura spagnole, si sono già attesi troppi anni per completarlo
Anch’io detesto quel nome, ma per chiarezza, ormai tutti le chiamano così
C’è anche chi lo chiama Toblerone 🙂
speriamo che le ruspe portino via anche qualche esponente del comitato no-tutto
Speriamo che la resistenza sia ormai roba da museo!
Speriamo che il fascismo sia ormai roba da museo
La resistenza purtroppo con questo governo che ha i busti di Mussolini in casa, e ci toglie i diritti, è più attuale che mai.
Ma và, fatti una cantata di bella ciao e sta tranquillo.
ma non dire puttxxxte
Non mi sembra vero. Speriamo…