Milano | Loreto – Ciclabili, pedoni e automobilisti, ma anche rispetto delle regole

Purtroppo nel febbraio scorso una ciclista è morta investita e schiacciata da un mezzo pesante mentre imboccava viale Brianza da piazzale Loreto. Purtroppo non è l’unica vittima di quest’anno. Mezzi pesanti, camion, betoniere e quant’altro, devono passare in città, non ce n’è, ma un po’ più di sicurezza, come si è detto già, è d’obbligo.

Sono in molti a chiedere che i mezzi pesanti devono avere accorgimenti per ridurre l’angolo cieco che impedisce la visione laterale, rischiando di investire la gente e i ciclisti. Sono in molti a chiedere anche più sicurezza in generale e soprattutto molte zone 30.

In autunno partiranno i lavori per la tanto sospirata riqualificazione e trasformazione di piazzale Loreto, pertanto anche questa “ciclabile” sarà trasformata, sperando in una versione più sicura, ma al momento rappresenta proprio una tipologia di ciclabile che non andrebbe neanche considerata.

Anzitutto mostriamo in questo grafico su mappa, quale siano le “ciclabili” che attraversano piazzale Loreto (segnate in rosso). Tutte ciclabili soltanto segnalate con strisce in vernice, senza cordoli. A questo vanno aggiunti anche gli attraversamenti azzardati dei pedoni (segnati in verde).

Come diciamo sempre, chi decide come son fatte le strade, spesso non considera il fattore umano, che, in questo caso ad esempio, azzarda anche un attraversamento più diretto e apparentemente più facile di quello imposto dalle regole decise sul piazzale. Così, ad esempio, se un pedone arriva da Corso Buenos Aires e vuole dirigersi verso viale Monza (o viceversa), azzarda l’attraversamento dall’angolo del piazzale con via Andrea Costa e si dirige verso l’angolo tra il piazzale e viale Brianza (tutti segnati in verde).

Il Comune da sempre, ha messo una ringhiera, con lo scopo di impedire ai pedoni proprio di compiere questa pericolosa operazione. Eppure non serve, come si vede dalla foto a seguire. Attraversamenti così frequenti che son stati immortalati anche da Streetview di Googlemap e da un sentiero spontaneo nell’aiuola di viale Brianza ben visibile. Insomma, cartelli, segnali e impedimenti non servono a molto.

Naturalmente anche gli automobilisti che non rispettano le regole e i segnali non mancano. Qui alcune auto in diversi giorni, parcheggiate sulla ciclabile.

La ciclabile della disgrazia. Con le auto parcheggiate o lasciate in sosta, anche per poco, che obbligano i ciclisti, che già devono affrontare questa ciclabile abbastanza discutibile, a compiere percorsi pericolosi per evitare le auto parcheggiate e quelle in transito. Anche qui, il rispetto dei cartelli di divieto è arbitrario.

In questi giorni sono in corso i lavori per rendere la frequentatissima ciclabile di Corso Buenos Aires più sicura posando i cordoli.

Speriamo che una volta ultimati i lavori per la riqualificazione del piazzale, anche l’imbocco per viale Brianza venga sistemato a dovere, salando la vita di pedoni e ciclisti.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Googlemap

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

28 commenti su “Milano | Loreto – Ciclabili, pedoni e automobilisti, ma anche rispetto delle regole”

  1. Appena percorsa la ciclabile di corso Buenos Aires, stesso scenario: dove ancora non hanno montato i cordoli temporanei, macchine in sosta sulla ciclabile, senza pensarci un secondo.

    Le carreggiate riservate con cordolo sono l’unica maniera per ripristinare un po’ di educazione stradale.

    Poi si può discutere di come sono fatte, di indisciplina anche dei ciclisti, ma così è.

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    • Purtroppo non è nemmeno tanto vero: ti basta un furgone sul passo carraio e coi cordoli è anche più un casino aggirarlo.

      Non nego che i cordoli servano e sia giusto farli, ma come sempre nella storia muri, muretti e muraglioni non han mai risolto i problemi – in città l’unica soluzione radicale è la zona 30 vera e rispettata sul serio (e anche orari limitati per carico/scarico e furgoni e mezzi pesanti)

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    • No, I cordoli non ripristinano l’educazione, solo il corretto comportamento. Per l’educazione non c’è nulla da fare.

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  2. Samo realisti, gli utopisti non sono utili.
    Quanti sono i ciclisti in Milano?
    Chi ha disegnato/ideato quelle ciclabili, ha mai provato a percorrerle con una bicicletta in orario di punta senza la scorta?
    Togliere posteggi lungo la strada senza offrirne alternativi.
    Togliere viabilità, senza offrire alternative.
    Questo è un piano miope, aggiungerei idiota.
    Gli abitanti di Milano crescono e con loro il numero di aiuto, a meno che insegniamo alla gente ad usare una via diversa e creiamo la possibilità di una via diversa.

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    • Si però se infrango una regola in bici posso morire. Se la infrango in auto posso tranquillamente fare una strage, come la tedesca cha ha falciato la povera famiglia nel bellunese, o lo youtuber assassino o mille altri incidenti che avvengono sulle nostre strade.

      Grazie, smettiamola di mettere sullo stesso piano pedoni, ciclisti e automobilisti.

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      • Se sei in automobile hai 1000 responsabilità in più sulla strada perché stai guidando un ezzo atto ad uccidere gli altri.

        Se sei in bici no.

        Smettiamola di porre auto e bici sullo stesso piano.

        Sarebbe come porre le sciabole napoleoniche sullo stesso puano delle bombe a grappolo.

        Le automobili sono bombe grappolo.

        Infatti le ststistiche dicono che in italia le automobili fanno più morti di una guerra…

        La stronzata bici=auto laciatela a chi è in mala fede.

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        • Calmini: il mio commento era riferito alle foto che si vedono in questo articolo.
          Perché, per esempio, la donna col trolley in foto 10 deve rischiare di essere investita attraversando in un punto evidentemente pericoloso, quando qualche metro piú in là ci sono le strisce?

          Poi sono 100% d’accordo col dire che le auto andrebbero ridotte al minimo. E credo anche che Milano si trovi in una posizione privilegiata per farlo senza troppi casini: città con medio/alta densità, in pianura, con rete di mezzi pubblici ben distribuita, …

          Ma c’é tantissimo lavoro da fare sul rispetto delle regole, anche quelle più banali. E vale per tutti.

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          • anche far pagare a tutti il biglietto del bus… e garantire la sicurezza sui mezzi h24, anche di notte sulla 90 – 91 …
            Anche in stazione Centrale…
            Anche in via Padova…
            anche dove c’è la movida…

            Milano è una città con tante “culture” diverse…

          • Il lavoro maggiore da fare è sul piano culturale purtroppo…

            Da generazioni che hanno ancora la puzza della povertà dei loro nonni addosso e scambiano l’automobile per status symbol e american (spaghetti) way of life..

            I principi e reali di danimarca a teatro ci vanno in tram perché è democratico.

            Qui boomer supercafoni vanno al twiga della Santanchè col suv a scoregge…

            Il problema è culturale

      • appunto. I pedoni non uccidono nessuno sul serio, quindi che nessuno invada i marciapiedi, per scorrazzare o parcheggiare.

        Poi che monopattini, scooter, bici, bici elettriche,,auto, camioncini, mezzi pesanti se la vedano nei loro rispettivi territori.

        Credo sia giusto che il rispetto inizi con il più debole.

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        • Non è proprio così. Se io in auto, per evitare un pedone che attraversa a cazzo, mi schianto e ammazzo qualcuno, la colpa ma non è certo mia: è il pedone l’uccisore morale.

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  3. La ciclabile che va da Loreto in viale Monza la farei percorrere ogni santo giorno al sindaco e alla sua incompetente compagine. Anche stasera era il parcheggio selvaggio delle auto e dei furgoni. I vigili ovviamente… i grandi assenti. Vuoi fare la ciclabile? Devi mettere i cordoli e/o riqualificare i marciapiedi non tirare una linea di vernice. Ma del resto questo è l’e-culogismo.

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    • Io la farei percorrere anche al ministro delle infrastrutture che non ha la più pallida idea di come funzioni una bicicletta e quanto bene potrebbero fare le biciclette alla mobilità del Paese.

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      • La bicicletta è un mezzo semplice, economico, veloce e sicuro per muoversi nei grandi centri abitati. Lo dimostrano tanti esempi nel mondo. Può dare respiro alla nostra città. Siamo noi cittadini che dobbiamo farci sentire.

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  4. La percorro tutti i giorni la ciclabile, sia in Buenos Aires con gli automobilisti che dovendo svoltare a destra non danno la precedenza alla ciclabile, soprattutto i pullman che ti vedono e ti schiacciano poiché vige pesce grande mangia pesce piccolo, e poi quel pezzo di ciclabile di viale Brianza, e di solito ci sono molte più auto parcheggiate rispetto a quelle in foto, ma comunque la ritengo inutile, dopo il furgone in sosta la pista ciclabile di Brianza scompare nel nulla, a meno che tu non svolti in via Deledda, e arrivi in via Battaglia con il fantastico parcheggio abusivo gestito dal Comune di Milano.

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    • Purtroppo non basta. In Italia molte cose non si possono fare per via di un codice della strada rimasto agli anni 60.

      Sarebbe bello però far fare un viaggio di due giorni in Olanda ai tecnici del comune. Bastano poche ore per rendersi conto che siamo su un altro pianeta per pianificazione urbanistica e pianificazione dei trasporti.

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  5. LE BICICLETTE NON SONO AUTO!
    Ma è cosi difficile copiare le strade olandesi e puntare tutto sulla bici?
    Solo da noi ormai vige il culto del vitello-auto-d’oro in tutti i paesi investono massicciamente sulla ciclomobilità.

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