A seguito del violento temporale che si è abbattuto sulla città nella notte del 26 luglio 2023, il Comune di Milano ha predisposto la chiusura di tutti i parchi recintati e dispone il divieto di accesso ai parchi non recintati e alle aree alberate aperte.
Da questa notte sono in corso le prioritarie e urgenti operazioni di sgombero delle strade dai rami e dagli alberi caduti a centinaia, per consentire il ripristino della viabilità nei quartieri per il trasporto pubblico e il traffico privato.
Risolta l’emergenza strade, nei prossimi giorni si interverrà nei parchi, nei giardini e nelle aree verdi per rimuovere gli alberi caduti e procedere con le verifiche di stabilità sulle alberature che risulteranno danneggiate.
A Milano, tra pubblico e privato, ci sono circa 500 mila alberi, dei quali cui quasi un migliaio abbattuto l’altra notte.
È per questo vietato, a partire da questa mattina e fino a nuova comunicazione, recarsi nelle aree verdi.
Sono al lavoro le pattuglie della Polizia locale insieme alle squadre della Protezione civile comunale, MM, Amsa, Atm e Avr, il gestore del verde cittadino.
A seguito del maltempo, il Parco rifugio canile e gattile del Comune di Milano di via Aquila è al momento visitabile solo su appuntamento contattando lo 0288446310 oppure segreteria.pcrm@gmail.com
Referenze immagini: ATM; Roberto Arsuffi
Arredo Urbano, Verde Pubblico, Divieto, Parco, Parchi, Giardini, Alberi, disastro
Manca il Parco di via l’Aquila, parte del Granade Forlanini il quale è fruibile
“A Milano, tra pubblico e privato, ci sono circa 500 mila alberi, dei quali cui quasi un migliaio abbattuto l’altra notte.”
Il dato citato nel Comunicato del Comune è interessante:
1) E’ caduto solo lo 0,5% degli alberi
2) I 3 milioni di nuovi alberi nella Città Metropolitana entro il 2030 è 6 (sei) volte il numero di tutti alberi pubblici e privati esistenti a Milano – non lo sapevo.
Da tenere conto che la Città Metropolitana ha una superficie 8 volte più grande di quella del Comune di Milano.
quasi 10 volte…e una densità di abitanti 4 volte minore. Una cintura verde intorno al nocciolo della Milano vera e propria ha molto senso.
Se proprio, comunque, è lo 0,2%
Se proprio lo 0,2%
Infatti il catastrofismo è fuori luogo: serve solo ai media in cerca di incassi per fare notizia alla gente in cerca di visibilità per fare polemica.
Il vento, da un certo punto di vista, ha facilitato il compito dei manutentori evidenziando tutti in una volta gli alberi e i rami più fragili. Ho visto ad esempio una quercia di piuttosto grossa, di età compresa tra i 50 e i 100 di anni, scalzata con l’apparato radicale messo allo scoperto. Nella buca e tra le radici macerie edili, vale a dire pezzi di mattoni, pietrisco, sabbia. Questo vuol dire che questa quercia, che per sua natura è una specie esigente in fatto di terreni, che cresce bene in terreni profondi argillosi, umidi e non troppo drenanti, era stata piantata sul terreno peggiore possibile. La cosa strana è che questa quercia si trova nel cuore di un parco storico e non lungo una strada. Probabilmente una delle tante porcherie che si facevano negli “happy days” della frettolosa ricostruzione postbellica. Altri casi frequenti che ho visto riguardavano piante come i pioppi che tutti sanno avere un legno molto fragile, poco longevo e soggetto ad attacchi del tarlo. Caratteristiche per cui di solito non si piantano nelle città ma solo lungo i campi o negli arboreti per fare carta. Ma purtroppo molti oggi si fanno tentare dal piantarli perché crescono in fretta senza rendersi conto che la crescita veloce è appunto la causa della fragilità.
Invece di chiudere i parchi, che oggi grazie alla tempesta sono paradossalmente (salvo il caso di residui rami pencolanti) più sicuri di prima, bisognerebbe organizzare gite di istruzione per addetti ai lavori e anche dei troppi zelanti esperti botanici comparsi in questi giorni sui social
Nonostatnte la ridotta quantità di alberi caduti, i vari media di regime fanno la solita propaganda, stile “tragedia”.
Naturalmente i giardini pubblici li chiudiamo subito, in omaggio alla nuova ideologia del sicurismo totalitario, già vista in azione nel periodo del cosiddetto virus, mentre il parco di Monza, cioè un giardino pubblico, solo più esteso, lo teniamo aperto, ci facciamo entrare e poi defluire migliaia di persone…perchè c’è il concerto; ovvio no, quando c’è un concerto mica cadono i rami.
Queste sono le “autorità” che ci governano.
Non è l’ideologia del “sicurismo totalitario” ma del “paraculismo Italico”: pensi ci siano i Vigili a controllare o che i parchi siano vuoti?
Son tutti li a far foto, ma cadesse qualcosa, il Comune l’aveva detto….
Ma sei passato nei pressi di qualche parco? I giardini di pta Venezia sono irriconoscibili, alberi spezzati o sradicati ovunque. Tenere aperto un parco in queste condizioni è impossibile. Ci vorranno settimane per sistemare tutto.
Ma tu sei uno dei geni che crede che il covid sia stato un raffreddore e che il cambiamento climatico sia solo propaganda ecologista, sbaglio?
Mi sa che tu sei uno di quei geni che sa tutto, perchè impara tante cose dallo schermo LCD che ha in salotto e che non si pone mai dubbi. Sbaglio?
Antico proverbio lombardo-veneto:
“il saggio sa poco, il sapiente sa molto, el mona, sa tutto…”
All’interno della circonvallazione ci sono pochissimi alberi. Probabilmente proprio dove c’erano più alberi, i primi hanno protetto gli altri.
Ma in centro pochi ce n’erano e quasi zero ne rimangono.
Poi se vogliamo definire alberi i fuscelli appena piantati nel cemento….
Personalmente sarebbe più importante censire l’età degli alberi caduti.
Il vuoto che lascia un platano o un bagolare di 70 e più anni è un danno per il benessere della comunità di gran lunga superiore al semplice calcolo unitario
D’accordo con i divieti di cui sopra, ma per i parchi non recintati servirebbe almeno un presidio da parte della polizia locale, oppure la posa di cavalletti e avvisi che ne sbarrino l’ingresso, diversamente chiunque puo’ entrare e se è stata emessa un’ordinanza, va fatta rispettare.
Chiediamo a Sala se intenderà piantare nuovi alberi come quelli che è solito piantare (10cm di diametro)…così nel giro di 100 anni forse saranno cresciuti