Milano | Gratosoglio – Nuova vita per l’edificio di via Baroni 190

Al Gratosoglio, nella sezione più a sud del distretto, quasi al confine con il Comune di Rozzano, nell’area lungo il fiume Lambro Meridionale che fino alla metà degli anni cinquanta aveva una vocazione prevalentemente agricola si colloca l’intervento edilizio che prendiamo in considerazione. Siamo anche a due passi dal grande quartiere di alloggi popolari, su iniziativa dell’IACPM (Istituto Autonomo Case Popolari di Milano), in collaborazione col Comune di Milano, sprtp tra il 1962 e il 1965 lungo via dei Missaglia. Al link la storia del Gratosoglio.

Il lotto oggetto di intervento si colloca in uno spazio adiacente al complesso IAPCM; l’area è contraddistinta da un tessuto fragile a vocazione produttiva nel quale si insediano fabbricati che presentano linguaggi architettonici e morfologie differenti, soprattutto in elevazione. Tale disomogeneità viene ulteriormente evidenziata nel confronto con il disegno unitario e il linguaggio architettonico fortemente omogeneo del complesso realizzato negli anni sessanta che lo circonda.

L’edificio di quattro piani fuori terra nasce negli anni ’90 con una forte vocazione produttiva. Nella sua morfologia sono riconoscibili due corpi uniti e allineati sulla via privata Baroni, identificabili dalla profondità.

Le linee sono molto semplici e l’impaginato delle finestre segna fortemente la differenza fra i due corpi.

Il progetto dello Studio dell’Architetto Riccardo Rocco in collaborazione con l’Architetto Alessandra Sacchi, ha come obiettivo la rigenerazione dell’edifico con un cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale. Considerando l’orientamento – il fronte sulla via privata Baroni è completamente esposto a nord – e la profondità dei corpi di fabbrica, si è intervenuti “svuotando” il corpo più grande, creando così una corte a partire dal piano primo, che varia nelle dimensioni ai piani superiori, al fine di migliorare la percezione della luce agli affacci su corte.

La Superficie così recuperata viene riposizionata in elevazione su due piani che vanno a ridefinire la sagoma dell’edificio. Viene così distinta la natura dei nuovi corpi di fabbrica, non solo per morfologia ma anche per linguaggio architettonico.

L’edificio viene declinato in due differenti corpi, uno rivolto a sud e l’altro a nord, caratterizzati in un caso dall’applicazione di una “maschera” in ferro che regge il sistema di balconate, nell’altro dall’inserimento di un rivestimento ligneo precomposto che asseconda l’impaginato originario delle facciate.

Il cromatismo delle facciate sottolinea la separazione dei due corpi utilizzando tonalità diverse di grigio in contrasto con il monocromatismo attribuito a tutti gli elementi costituenti i fronti della corte.

La tipologia abitativa proposta è quella della casa a ballatoio, tipica della tradizione milanese e lombarda. Si è scelto di mantenere le strutture esistenti lasciandole a vista e addirittura evidenziandole all’interno della corte, creando così l’occasione per l’inserimento di varie tipologie di verde, dal sedum agli arbusti sempreverdi alle piante stagionali.

I lastrici solari, dove trovano posto le unita esterne degli impianti centralizzati e i pannelli fotovoltaici sono di fatto coperture verdi ricoperte con “sedum”.

Il progetto prevede la formazione di 57 unità abitative, divisi nelle tipologie mono, bi e trilocale.

La quasi totalità degli appartamenti gode di uno spazio all’aperto, o balconate private o porzioni dei ballatoi non di distribuzione.

Gli appartamenti al piano terreno godono, nel fronte rivolto a sud, di giardini privati e hanno accesso autonomo, così come le unità rivolte a nord, direttamente dalla via privata.

I lavori sono appena cominciati e la consegna è prevista per marzo 2025.

Referenze immagini: Architetto Riccardo Rocco, Architetto Alessandra Sacchi,

Gratosoglio, Riqualificazione, Residenziale, via Baroni, Architetto Riccardo Rocco, Architetto Alessandra Sacchi,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

1 commento su “Milano | Gratosoglio – Nuova vita per l’edificio di via Baroni 190”

  1. Nel corpo di fabbrica più fatato poco avanti , collegato a questo progetto dalla costruzione bassa a dx che si vede nella prima foto , si trovava la sede della Di Trani , prima azienda privata italiana a possedere un marchio privato per i prodotti da finitura per interni – compreso il cartongesso Gyproc, ora di proprietà Saint Gobain . Dopo il 2010 l’ area venne completamente abbandonata e mi sono sempre chiesto che fine avrebbe fatto . Mi ricordo purtroppo di cosa accadde in più riprese quando l’ acqua del Lambro arrivo’ a coprire tutta l’ area – sino all’ ingresso del cortile comune – e dovettero svuotare metri cubi di acqua dalle fondamenta della costruzione ove ora si inizia a riqualificare .

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