Ci sono luoghi che mi stanno a cuore sin da quando ero ragazzino, uno di questi finalmente sarà riqualificato e completato. Spesso passavo da queste vie della città antica, e vedere questi “sbreghi” nel tessuto urbano del centro di Milano mi lasciavano sempre sbalordito. Com’era possibile che nessuno si fosse più premurato di ridare un aspetto decente a questi piccoli lotti inutilizzati se non con delle baracche? Crescendo e informandomi meglio, ho scoperto cos’era successo: i colpevoli erano stati il progresso dell’era moderna aiutato anche dalle bombe del 1943 della Seconda Guerra Mondiale.
Infatti negli anni Venti-Trenta del Novecento la prima diffusione delle automobili doveva aprire nuove frontiere. Così perché non fare un grande viale che attraversasse quel vecchio centro città fatto di vie strette e brutte e decrepite case? Perciò ecco il grande progetto di ridisegnare il centro storico di Milano con grandi boulevard di scorrimento da agevolare la diffusione del nuovo mezzo di trasporto.
Già negli stessi anni era stato realizzato parte del piano con la demolizione del Bottonuto, il quartiere a Sud del Duomo ritenuto malfamato e degradato per aprire una nuova grande piazza e nuovi palazzi. Allo stesso modo venne sepolta anche la Cerchia dei Navigli, per permettere alle auto, la nuova frontiera, un più scorrevole e grande futuro.
Al contempo venne progettata questa grande arteria che avrebbe tagliato il centro storico per connettere piazza San Babila con piazza Cadorna in modo veloce, distruggendo secoli di storia urbana con la famosa Racchetta. Strada che venne realizzata in parte (Corso Europa, via Larga e Albricci) ma che rimanendo incompleta, lasciò edifici nel limbo per decenni, pronti alle demolizioni o demoliti senza venire ricostruiti, come questi due siti di via del Bollo (interessata indirettamente al progetto della Racchetta) sino alla Giunta Moratti che finalmente sbloccò questo piano urbanistico consentendo di riedificare là dove si era bloccato qualsiasi sviluppo.
Così ecco il primo intervento al posto del Palazzo dei Gorani in via Brisa e il nuovo palazzo (ancora da iniziare) di via Zecca Vecchia al posto del Garage Sanremo (con questa delibera vennero sbloccati molti altri luoghi, come in via Torino/Palla, davanti alle Colonne di San Lorenzo e in via Rovello).
Come dicevamo lungo il percorso di questa fantomatica strada erano stati costruiti i primi edifici negli anni Trenta, come il meraviglioso palazzo dei Carabinieri in via Fosse Ardeatine, per poi riprendere un po’ subito dopo la guerra, anche per riparare i guasti bellici creando un mix di antico e moderno a volte mal sviluppato.
Torniamo ora ai nostri due cantieri pronti ad iniziare di via del Bollo. Uno all’angolo con via Zecca Vecchia 2 e l’altro in via Santa Marta 1 nel cuore i Milano, quello delle Cinque Vie.
Avevamo già visto il progetto di Arassociati per via Santa Marta 1, e all’appello mancava ancora il palazzo di via Zecca Vecchia 2. Finalmente è stato pubblicato il progetto, sempre loro che pur essendo moderno, si inserisce bene nel contesto storico.
Il progetto prevede la ricostruzione degli edifici ai due angoli opposti di via del Bollo, quello di via Zecca Vecchia 2 si affaccia in posizione privilegiata su piazza San Sepolcro mentre il lotto di via Santa Marta 1 rappresenta uno dei vertici de “Le Cinque Vie”.
Gli edifici hanno uso prevalentemente residenziale con zona commerciale al piano terra e con una distribuzione interna degli spazi con appartamenti di varia tipologia ai piani superiori.
Per quanto riguarda gli esterni viene adeguato l’involucro allo stato reale dei luoghi e valorizzata l’architettura delle facciate che prospettano sulla pubblica via. Viene mantenuto in generale l’ordine e la partitura tipica dei pieni e vuoti con alcune variazioni possibili in modo da testimoniare la contemporaneità dell’edificio.
L’adeguamento delle finestre alla tipologia e la realizzazione di scuri ad anta alloggiati in leggeri sguinci caratterizzano i fronti mantenendo la tradizionale partizione verticale: basamento, facciata, cornicione e copertura.
Nel progetto è previsto l’utilizzo di materiali della tradizione milanese con colori pacati e toni neutri. La copertura è realizzata a falde rivestite in laterizio con manto in listelli di cotto.
Si è voluto così testimoniare una tensione tra contemporaneo e tradizione ed una sorta di gioco di rimandi con variazioni possibili proponendo, come nelle architetture di Caccia Dominioni e Magistretti presenti in zona, un’alternanza tra intonaci e parti lapidee nelle tonalità chiare con serramenti a tutt’altezza che sottolineano la spazialità interna affacciandosi sullo spazio pubblico propria dell’evoluzione del centro storico.
Palazzi Delle Cinque Vie – Santa Marta 1 e Zecca Vecchia 2. Residenzile – Cliente: Creami Srl
Progetto architettonico: | Arassociati Studio di Architettura – Collaboratori: Luca Lazzari, Giulia Spezia | ||
Progetto strutturale: | Ingegneria Locatelli | D.L. strutture | Ingegneria LocatelliIng. Michele Locatelli |
Progetto prevenzione incendi: | GO-ING Ingegneria S.r.l.Ing. Marco Caregnato | Direzione Lavori: | Ing. Antonio Rognoni |
Coordinatore sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: | Arch. Carlo Castoldi | Responsabile dei lavori: | Arch. Carlo Castoldi |
Progetto impianti meccanici: | Legnano project system Progetto impianti elettri: | Studio tecnico Fumagalli | |
Impresa esecutrice: | Pagotto Alfredo Servizi srl | Direttore Tecnico di Cantiere: Geom. Michele Pagotto |
Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Arassociati
Cinque Vie, Centro Storico, via Bocchetto, via Zecca Vecchia, via Santa Marta, via Santa Maria Podone, Via del Bollo, Via Santa Maria Fulcorina, residenziale, Arassociati
Bell’intervento, rispettoso.
Ma invece l’orrore di quei marciapiedi in catrame in queste vie così storiche??
E la distanza dagli edifici all’ intorno? È possibile solo nel caso di “fedele ricostruzione” basata sui documenti. È questo il caso? Non sembra proprio
Finalmente la sistemazione di questo angolo di Milano.
Anche se non direttamente coinvolto con le 5 Vie, c’è all’orizzonte un’idea, un progetto per la sistemazione di Piazza San Sepolcro, un orrendo parcheggio di auto e modo un po abusato anche da parte delle Forze dell’Ordine che li hanno due sedi.
Grazie
bei progetti rispettosi
Aggiungo il mio “finalmente”…davvero e bello, semplicemente, bello il nuovo edificio: progettato da chi non solo fa il “tirarighe” con la matita ma, evidentemente, possiede anche cultura storica.
Vorrei sperare che la definizione di “meraviglioso” per il palazzo suddetto sia ironica; appare eclatante lo stridore prodotto dall’ estetica – chiamiamola così – del fascio nei confronti del tessuto storico urbanistico circostante; quel periodo ha rovinato Mìlano due volte; prima con la copertura dei navigli e i palazzoni squadrati, poi con le bombe degli alleati.
Imbarazzante. Non sanno neppure copiare ?♂️?♂️ ma dove studiano sti progettisti, al CEPU?