Milano | Castello – Cantiere riqualificazione piazza e via Beltrami: dicembre 2023

Aggiornamento fotografico di dicembre 2023 dal cantiere di Piazza Castello, dove è in corso la riqualificazione della piazza e di via Beltrami (la via che unisce largo Cairoli con piazza Castello).

L’intervento per la riqualificazione di piazza Castello, uno dei luoghi-simbolo della città, prevede la sistemazione delle aree di via Lanza e via Beltrami, con la pavimentazione in granito bianco di Montorfano. Inoltre, prevede tre nuovi filari di alberi da piantare ai lati della piazza e la riqualificazione dei viali che la collegano a Foro Bonaparte, con l’asfalto che lascerà posto al calcestre. Progetto vinto nel febbraio 2017dagli architetti Genuizzi, Strambio, Banal e Ragazzo. Tempo previsto: circa 500 giorni.

Qui il progetto definitivo con le modifiche richieste della Sovrintendenza.

La conclusione dei lavori pare essere prevista per la fine del mese di dicembre. 

Come abbiamo già visto, il lato Nord-Est della piazza è stato praticamente completato ad eccezione dell’area circostante il chiosco-bar, e da orami diverse settimane, i lavori sono concentrati nel restate tratto che va dall’area davanti al Castello Sforzesco e via Beltrami verso piazzale Cadorna.

Dobbiamo dire che l’intervento sia ormai a buon punto, anche da questo lato manca la parte dove si trova il chiosco-bar e la posa delle ultime panchine.

Noi ci siamo stati in questi giorni con la festa e la “Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!” che quest’anno i è tenuta nel settore verso piazza del Cannone e il Parco Sempione (forse da replicare).

Possiamo già dare alcune impressioni sull’intervento e la resa quasi finale.

Nel complesso ci pare un bellissimo intervento che ha dato alla piazza finalmente una sua grande dignità. Ci piace il calcestre e i filari d’alberi aggiunti là dove transitavano le auto. L’atmosfera di fine Ottocento pare essere tornata nella piazza. Vedere i cittadini, che nella bella giornata di fine autunno passeggiano rilassati sotto i nuovi e molteplici alberi, è una delizia.

Qui tre foto degli angoli da completare dove si trovano i due chioschi laterali (rimasti al momento un po’ “infossati”) e l’area attrezzi di cantiere con le panchine da istallare.

Veniamo ora alle prime critiche.

Una delusione a dire il vero, sono quei lampioni bassi e moderni, privi di un design per questa piazza, che meriterebbe qualcosa in più. Magari in stile lampione d’epoca, in stile Belle Époque ma anche high tech, sicuramente qualcosa di più bello da vedere. Speriamo che anche gli altri, quelli alti, vengano verniciati almeno in verde, come si è sempre fatto in questa piazza (ora sono in acciaio a vista), di modo da renderli più integrati ed eleganti).

Passiamo alla cabina telefonica e al chioschetto souvenir. Entrambi non sembra siano stati riposizionati, ma capiamo anche che l’operazione debba coinvolgere altri enti, come la Tim, perciò speriamo in un prossimo intervento (anche se sarebbe stato meglio farlo prima della stesura del calcestre). Il chioschetto lo avrebbero potuto rialzare con una pedana apposita così da non rimanere anch’esso infossato nel calcestre, due pecche (giusto per fare i rompipalle) che potevano fare la piccola differenza secondo noi.

Il calcestre, per chi non lo sapesse, è un prodotto auto compattante, naturale, ottenuto da una miscela di varie pezzature di pura dolomia bianca: l’aspetto finale quando è posato è quello di un sentiero realizzato con una finitura di ghiaia fine, ottenuto in base alla granulometria scelta. Già in uso nel parco Sempione (e molto nelle piazze e parchi di Parigi)

Veniamo ora alla nota dolente che già avevamo espresso diverse volte. Parliamo di via Beltrami e largo Cairoli. Purtroppo la scelta di non sistemare anche largo Cairoli è una grave mancanza, chissà quando la si sistemerà? Mancan sempre i soldi per fare qualsiasi cosa ormai.

Via Beltrami è stata pedonalizzata anch’essa e nella parte centrale, pavimentata con lastre di pietra. Pietra servita anche per creare le numerose sedute. L’insieme è gradevole e monumentale.

Peccato che, non ne capiamo ancora il motivo, ai lati sia rimasto l’asfalto com’era stato steso durante Expo, con intelaiature metalliche. Noi avremmo gradito anche qui la pietra, sia in forma di lastre come nella parte centrale o con sampietrini, anch’essi posizionati nel centro della via. Scelta dettata al risparmio? Peccato, veramente un peccato. Comunque torneremo a lavori ultimati, anche se un po’ di pulci le abbiamo fatte. Nel complesso, ribadiamo, l’intervento ci è piaciuto molto.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Castello, Riqualificazione, Largo Cairoli, Via Beltrami, Arredo urbano, Foro Bonaparte, Piazza Castello, Castello Sforzesco

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

29 commenti su “Milano | Castello – Cantiere riqualificazione piazza e via Beltrami: dicembre 2023”

  1. I lampioni sono ormai un problema nella maggior parte degli interventi effettuati in città, ma il Comune e il Sindaco sembrano non curarsene proprio, eppure sono elementi fondamentali nell’estetica della città.

    Il loro design è già vecchio, piatto e senza identità – non si sa nemmeno chi li abbia disegnati (qualche ufficio tecnico di A2A?) eppure hanno l’onore di essere collocati ovunque.

    Ma non si riesce a fare un lavoro come si deve su questi elementi?
    A Parigi sono un elemento connotante, di qualità estremamente più alta. Qui sembrano lampioni per villette brianzole, al massimo. Sia i lampioni stradali che quelli dei parchi.

    È da questi dettagli che si capisce che Milano purtroppo non ce la fa.

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    • Sarebbe bello se di Parigi avessimo anche la stessa manutenzione… ma purtroppo non è così… quindi ne riparliamo tra qualche mese… fango d’inverno e nuvole di polvere stile villaggio del West d’estate.

      Sarei felice di essere smentito clamorosamente, ma temo che non sarà così.

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  2. Che bello. Per chi ha la memoria corta consiglio di aprire google streetview e andare alle foto del 2008. Da bruttissima e rumorosissima autostrada a parco.

    Ricordo ancora le critiche al progetto, il pessimismo, gli automobilisti e i tassisti imbufaliti… Invece ci vorrebbero molti più interventi simili per portare più verde in città, si può fare, servono tempo e risorse ma il risultato ora è sotto gli occhi di tutti.

    Perché per esempio non si prova con via Palestro? Per estendere i giardini Montanelli fino alla Villa Reale e a tutta via Marina?

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    • A proposito di memoria…

      io c’ho una certa, ed è dai tempi della prima pedonalizzazione in corso Vittorio Emanuele più di 30 anni fa (anno più anno meno) che sento sempre la stessa solfa ogni volta che si pedonalizza una via o una piazza… sarà un disastro… si creeranno ingorghi biblici… i negozi chiuderanno… ci sarà la morìa delle vacche e le cavallette divoreranno i raccolti…

      Poi ovviamente non succede nulla. Anzi, prova a te adesso a dire ai commercianti di via Dante o corso Vittorio Emanuele di riaprire la via alle macchine…

      Qualcuno per caso ha notizia delle code infernali che secondo i soliti autoapocalittici si dovevano scatenare con la pedonalizzazione di Piazza San Babila? No? Ecco appunto.

      Per Palestro mi sembra che una proposta ci fosse… ma sto andando a memoria e potrei sbagliarmi.

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      • Ah be’ di certo se lo chiedi ai commercianti intesi come baristi in via Dante e VittorioEmanuele con i loro squallidi dehor ci credo che non vorrebbero riaprire alle macchine, per tutti gli altri anch’io ho una certa età e ti assicuro che gli affari andavano a gonfie vele anche allora.

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        • Perché all’epoca era di rigore andare a fare shopping ‘ca’a a maghina’, come dicono a Roma.

          E poi fammi capire… i dehor sarebbero squallidi… e le auto parcheggiate ovunque cosa sono??

          Poi per fortuna ci siamo evoluti (per lo meno, molti di noi)

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          • QUEI dehor sono ORRIBILI.
            Ed io rispondevo solo riguardo i presunti affari dei commercianti di allora e di adesso, non sulle auto parcheggiate, ma voi “evoluti” pare che avete la comprensione di un pesce rosso.

          • I dehors di via Dante sono davvero osceni, con tanto di accalappia-turisti cui servire pizze surgelate a 20 euro.. ora che è passato il covid, proporrei di ripristinare il decoro, dimezzando lo spazio occupato, anche per recuperare la prospettiva sul castello che oggi è persa.

  3. Ma le cabine della TIM non dovevano sparire tutte? Un commento sul calcestre: qualcuno è in grado di spiegarmi perché i viali e vialetti del parco Sempione sono già pieni di buche che paiono provocate dalla pioggia se il calcestre è così permeabile?

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    • NON paiono provocati dalla pioggia, SONO provocati dalla pioggia; quando piove davanti alla torre del Filarete si formano sempre pozzanghere ora che c’è questo materiale.
      Strategica la decisione (chissà perchè…) di mettere le bancarelle via dal calcestre.

      Vorrei aggiungere riguardo a tutto questo restauro urbano…perchè criticare sempre i nuovi lampioni? Persino le varie lampade da uso domestico hanno subito cambiamenti, da quando si è passati ai sistemi LED; infatti devono rispondere a diversi requisiti tecnici, come la minor quantità di calore da smaltire (wattaggio) insieme però a una, notevolmente, accresciuta intensità luminosa per unità di superficie: in pratica, danno molto più fastidio da osservare e richiedono design diversi.

      Tutto questo si è tradotto in forme e stili innovativi…mi pare l’ ultimo dei problemi, senz’ altro dopo le solite strane cose che a Milano sembrano eterni tabù, come la assoluta imprescindibile necessità di lasciare installati anche qui, in un luogo che, effettivamente, sta tornando degno di una città europea, antiestetici “chioschi” con annesso insopportabile fetore di cibi non certo da gourmet e poi gli accrocchi con le piantine idroponiche che servivano a nascondere il cantiere? Perchè lasciarle lì, proprio davanti alla torre monumentale?

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      • perché criticare sempre i nuovi lampioni?

        Semplice… PERCHE’ SONO ORRENDI, e indegni di un’autoproclamata capitale del design.

        Una rapida ricerca su Google (o magari qualche city break in una vera città europea) ti dimostrerà che tutti i requisiti tecnici che ci hai così dottamente elencato non impediscono affatto di creare lampioni di design… anzi… con i led, che occupano molto meno spazio delle lampade, i designer si possono sbizzarrire ancora di più.

        Potresti perfino scoprire che esistono addirittura i lampioni Led in stile e che — guarda un po’ — ci sono pure a Milano, solo che sono piazzati per lo più a caso anziché nelle vie e piazze storiche e di pregio dove dovrebbero stare.

        I lampioni, ma anche la segnaletica, i semafori, i paletti, i marciapiedi in catrame, ecc. non sono “l’ultimo dei problemi”, sono il dettaglio sbagliato che immancabilmente rovina il 99% degli interventi di riqualificazione a Milano.

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        • Ah Ah!…ma no, non è la mia idea di design, mica ho detto che sono belli, dico solo che i lampioni sono un elemento strumentale del paesaggio urbano, se poi sono ideati bene è meglio, ma le cadute di stile – è il caso di dire – di Milano sono molto più gravi in altri ambiti, ad esempio proprio lì a due passi, la via Dante è stata arricchita, certo, con bellissimi lampioni simil-eclettismo, però, che ce ne facciamo, tra un listino prezzi al neon 3 mt per due retroilluminato e un baraccone stile orto di campagna dei vari fast food?
          E comunque in casa mia non c’è odore di maiale morto abbrustolito, anche se le lampade non potranno piacere a qualcuno.

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  4. Il calcestre, per quanto naturale che sia, diventa fanghiglia con la pioggia e polvere col caldo.
    Si riempie di piccoli rifiuti quali mozziconi o carte varie, di difficilissima rimozione.
    Seppur essere uno spazio così largo, i pedoni e ciclisti sono costretti a percorrere le due strisce in pietra.
    Si poteva gestire meglio, con magari la ciclabile da una parte della filare e il pedonale dall’altro.
    Peccato

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  5. Concordo con altri commentatori che lo spazio per le bici, di certo non considerabile una ciclabile ed essenzialmente costituito da due strisce di pietra in mezzo allo spazio pedonale, sia stato uno scivolone in fatto di gestione spazi.
    Lato calcestre a me piace molto nonostante in estate diventi molto polveroso. Purtroppo il alternativa a questo materiale (o simili) ci sono solo il prato ed il cemento (sia pure quello drenante).
    I lampioni sono ahimè un tasto dolente di questa amministrazione anche se questi nello specifico li hanno installati nel mio comune e ho visto che hanno un pannello fotovoltaico sopra. Anonimi come pochi ma green… magra consolazione.

    Sarebbe apprezzabile l’allargamento dello spazio non cementato in via Beltrami, per dar sollievo alle radici di alberi che già sono cresciuti in spazi ristretti.

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  6. Credo sia una vostra deformazione professionale, (architetti) puntare sempre e solo sull’effetto cartolina.Un immenso spiazzo di lastre di pietra (via Beltrami), e del calcestre sparso intorno al Castello, definirli una “riqualificazione” mi sembra francamente ridicolo. Questi Architetti di nuova generazione puntano a ricreare la “belle epoque”? con biciclette e cavalli? Ed io che mi aspettavo di vedere innovazione e progresso. Milano la dovresti paragonare a Berlino, per pragmatismo,innovazione,design, business, Parigi a Roma per storia e cultura , Venezia ad Amsterdam per il turismo e il fascino dei canali. Francamente di questi “Architetti” e “Progettisti” poveri di idee che stanno distruggendo Milano, ne potevamo fare a meno.

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  7. Divago un secondo:
    Rivoglio la fiera degli obej obej in Sant’Ambrogio !!!!
    Questa versione al castello è un mercato di massa con articoli in vendita che hanno snaturato la fiera.
    Cosa c’entrano chioschi di cinesate con la vecchia in cui veramente trovavi cose particolari fatte da artigiani veri… Erano abusivi, ma ben vengano rispetto a chioschi senza alcun carattere con prodotti che non c’entrano niente con l’artigianato…

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