Milano | Maggiolina – Torre Milano: presunti abusi edilizi?

Attualmente, otto individui, tra cui costruttori, architetti, dirigenti ed ex dirigenti del Comune di Milano, si trovano sotto inchiesta da parte della Procura milanese in relazione a presunti abusi edilizi e abusi d’ufficio associati alla progettazione, all’approvazione e alla costruzione della “Torre Milano”.

Si tratta di un imponente grattacielo, di 24 piani per un’altezza di 82 metri sito al numero 22 di via Stresa alla Maggiolina con vista su piazza Carbonari e completato nel 2022, progettato dallo studio Beretta Associati per conto della Opm (Impresa Rusconi e Storm.it). Gli investimenti effettuati da questi costruttori nel progetto hanno ammontato a circa 45 milioni di euro, e il design si ispira a edifici iconici dell’architettura milanese del boom economico, come quelli progettati dal grande Luigi Mattioni, la Torre Breda di piazza della Repubblica e la Terrazza Martini di piazza Diaz per intenderci.

I pubblici ministeri Paolo Filippini, Marina Petruzzella e Mauro Clerici hanno notificato avvisi di garanzia, contemporaneamente al termine delle indagini preliminari, nei confronti di Stefano e Carlo Rusconi in qualità di rappresentanti legali della Opm. Tra gli indagati figura anche l’architetto di 84 anni Gianni Maria Ermanno Beretta dello studio Beretta Associati, che ha svolto il ruolo di progettista e direttore lavori. Coinvolti nell’inchiesta sono anche i dirigenti del Comune di Milano Giovanni Oggioni, ex direttore delle Sportello Unico Edilizia (Sue) e membro della Commissione per il paesaggio, e Franco Zinna, ex capo della Direzione Urbanistica di Palazzo Marino. Infine, sono coinvolti i funzionari del Sue responsabili della pratica relativa alla “Torre Milano”: Francesco Mario Carrillo, Maria Chiara Femminis e Pietro Ghelfi.

Le accuse rivolte a tutti riguardano la qualificazione dell’intervento come “ristrutturazione edilizia” invece che “nuova costruzione”. Pertanto tale qualificazione prevedeva la demolizione completa e la ricostruzione di due edifici originariamente industriali, successivamente adibiti a uffici con due e tre piani rispettivamente, sostituendoli con un grattacielo di 24 piani alto 82 metri e un altro edificio più piccolo. Questa qualificazione avrebbe comportato una serie di benefici economici, urbanistici ed edilizi, eludendo le normative nazionali. In particolare, l’accusa ipotizza una “lottizzazione abusiva” per aver avviato una “trasformazione edilizia urbanistica” senza il necessario “piano urbanistico attuativo”, obbligatorio per gli edifici con altezze superiori ai 25 metri.

Attenderemo sviluppi in merito.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Milano, Maggiolina, Via Stresa, Torre Milano, Impresa Rusconi, Piazza Carbonari

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

17 commenti su “Milano | Maggiolina – Torre Milano: presunti abusi edilizi?”

  1. Orribile come pochi !

    Priva di eleganza e armonia. Assurdo costruire architetture simili nel 2023, Milano è ancora chiusa in quello stile del dopoguerra asettico e frettoloso.

    Un palazzo che non da nessun valore aggiunto alla città, anzi!

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  2. Per costruire una torre di 24 piani a Milano con una SCIA invece che un Permesso di Costruire bisogna essere stolti o in malafede. Visti i nomi coinvolti mi sentirei di dire che stolti non sono….

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  3. Davvero? In un quartiere fatto di villette e edifici di al massimo 9 piani ne hanno costruito uno di 25, al posto del precedente che era di 2 piani. E se ne accorgono solo ora? Così ora i contribuenti dovranno anche spendere soldi per indagini che dureranno anni e non porteranno a niente perché intanto il grattacielo lo hanno tirato su e lo hanno venduto, e chi ci doveva guadagnare lo ha già fatto.

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  4. Ave potresti farci un esempio ?
    È meglio rispetto a cosa?
    Ma conosci la zona delle villette liberty del quartiere dei giornalisti ?
    Perfavore illuminami come e perché un mostro del genere dovrebbe star bene in questa zona?

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  5. Sono denunce vecchie di oltre 2/3 Anni fatte dai residenti della Maggiolina !! Adesso sono arrivati degli avvisi di garanzia ?? C’è qualcosa che non quadra ?? Sarà il giudice del tribunale a stabilirlo !! Le prime denunce sono state archiviate mentre costruivano la torre e adesso le hanno riaperte tramite RICORSO di alcuni studi legali !! In Teoria Non dovrebbero esserci problemi di nessun tipo anche se si dovrà andare in Tribunale !! Storie Vecchie

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  6. Non mescoliamo il diavolo con l’acqua santa. Luigi Mattioni lavora nella Milano del boom economico in un particolare momento storico, l’edificio in questione, oltre a essere frutto di una speculazione che dovrà essere chiarita, da un punto di vista architettonico non aggiunge niente di nuovo e da un punto di vista urbanistico toglie identità ad un angolo iconico della città.
    Non si come stia lavorando la giunta ma trovo che vengano abbattuti troppi edifici anche degni di identità per dare spazio a edifici chiaramente speculativi tutti uguali malgrado i progettisti siano diversi, anche se sempre tra quelli che in questo momento vanno per la maggiore.

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  7. Il problema non è il fatto di aver rispettato nella progettazione regole edilizie. Il comune ci ha abituato a ben altro (pratiche dimenticate nei cassetti e poi miracolosamente riapparse, opere realizzate rispetto a quanto progettato e non sanzionate, ecc.) chiudendo spesso non uno ma due occhi.
    È la qualità architettonica dell’edificio che va criticata, ma certamente dall’architetto Beretta non ci si poteva aspettare molto di più. La sua qualità migliore è sempre stata quella di aver ottimi rapporti con il comune e le istituzioni che certo risultano più graditi alle imprese dei risultati estetici che si potrebbero ottenere. Le aziende costruttrici, oltre al profitto, dovrebbero cercare orgogliosamente di creare, facendone dono a Milano e ai Milanesi, edifici validi da un punto di vista architettonico (o perlomeno interessanti). A loro suggerisco di non limitarsi a cercare scorciatoie o trucchetti per facilitare le pratiche edilizie ma di affidare, mediante concorso pubblico, l’incarico a giovani talenti che credo il nostro Politecnico sia ancora capace di produrre.

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  8. Il problema non è il fatto di aver rispettato nella progettazione regole edilizie. Il comune ci ha abituato a ben altro (pratiche dimenticate nei cassetti e poi miracolosamente riapparse, opere realizzate rispetto a quanto progettato e non sanzionate, ecc.) chiudendo spesso non uno ma due occhi.
    È la qualità architettonica dell’edificio che va criticata, ma certamente dall’architetto Beretta non ci si poteva aspettare molto di più. La sua qualità migliore è sempre stata quella di aver ottimi rapporti con il comune e le istituzioni che certo risultano più graditi alle imprese dei risultati estetici che si potrebbero ottenere. Le aziende costruttrici, oltre al profitto, dovrebbero cercare orgogliosamente di creare, facendone dono a Milano e ai Milanesi, edifici validi da un punto di vista architettonico (o perlomeno interessanti). A loro suggerisco di non limitarsi a cercare scorciatoie o trucchetti per facilitare le pratiche edilizie ma di affidare, mediante concorso pubblico, l’incarico a giovani talenti che credo il nostro Politecnico sia ancora capace di produrre.

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  9. Il problema non è il fatto di aver rispettato nella progettazione regole edilizie. Il comune ci ha abituato a ben altro (pratiche dimenticate nei cassetti e poi miracolosamente riapparse, opere realizzate diversamente a quanto progettato e non sanzionate, ecc.) chiudendo spesso non uno ma due occhi.
    È la qualità architettonica dell’ edificio che va criticata, ma certamente dall’ arch Beretta non ci si poteva aspettare molto di più. Il suo pregio migliore è sempre stato quello di avere ottimi rapporti con il comune e le istituzioni che risultano più graditi alle imprese dei risultati estetici che si potrebbero ottenere.Le aziende costruttrici, oltre il profitto, dovrebbero cercare orgogliosamente di creare, facendone dono a Milano e ai Milanesi, edifici validi da un punto di vista architettonico o, per lo meno interessanti. Suggerisco alle aziende costruttrici di non limitarsi a cercare scorciatoie o trucchetti per facilitare le pratiche edilizie ma di affidare, mediante concorso pubblico, l’incarico a giovani talenti che credo il nostro Politecnico sia ancora in grado di produrre

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  10. Rimettete i cestini che avete tolto e non posizionateli solo a bordo delle strade dove vi é più comodo svuotarli, devono essere messi nelle posizioni dove raccolgono più immondizia ossia dove passa la gente!

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  11. Buonasera, mi onoro di aver intrattenuto rapporti con lo St. degli arch. Gianmaria e Roberto Beretta, preciso che non mimo occupo di edilizia ma di impianti tecnologici, hanno sbagliato? vedremo lasciamo lavorare serenamente la magistratura.
    Mi sembra che in qualche post si ravvisi aria di rivalsa nei loro confronti.
    P.S. io vedo Torre Milano dalla finestra di casa e sinceramente non mi sembra abbia deturpato il quartiere della Maggiolina, perché nessuno dice nulla di un’analoga torre costruita in zona e distante poche centinaia di metri, mi sembra realizzata dal gruppo che riferisce al presidente dell’Atalanta, per inciso a me piace, in zona poi ci sono altre torri costruite negli anni 90 che spiccano per pessima fattura che cacciano con il contesto del quartiere dei Giornalisti ex Giorno.

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  12. Vorrei aggiungere che davanti la torre, in piazza carbonari, c’era almeno un albero in più di quelli che ci sono adesso. L’albero era stato sradicato per permettere ai camion di entrare in cantiere. Quanto dico è riscontrabile da street wiew andando indietro con gli anni. Fosse mai che ne avessero piantato un altro… sti maledetti…
    E comunque concordo sul fatto che in quella locazione la torre è completamente fuori luogo: villette liberty da un lato; case aler (basse) dall’altra; casette ad igloo in fondo a via schifini… ed ecco il pistolone bianco che sovrasta tutto e tutti.

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