Milano | Porta Vittoria – Completato l’Hotel Bloom

Completata anche la rigenerazione e riqualificazione del vecchio edificio di Corso di Porta Vittoria 51 a due passi da piazza Cinque Giornate. L’edificio, Casa Galli Tassara, un palazzo realizzato nel 1906 da Luigi Mazzocchi, posto all’angolo con via Gaetano Donizetti e che da anni versava in un apparente stato d’abbandono, è stato completamente rigenerato a firma dell’Architetto Luciano Parenti.

Il cantiere a dire il vero era partito già nel 2019, ma si è atteso che tutti i locali venissero sgomberati per poter procedere. Finalmente attivato con le varie demolizioni a partire dalla fine del 2021, mantenendo solo la storica facciata.

Trasformato nell’Hotel Bloom, con non solo una totale ristrutturazione ma anche con un sopralzo di due piani decisamente impattante.

Dobbiamo dire che in complesso l’intervento ci piace, anche se per ora il sopralzo non ci soddisfa a pieno. Non essendo in linea con la facciata il cubotto a vetri, ma leggermente arretrato sul lato di via Donizetti, per far posto ad una terrazza che verrà (speriamo) arredata con delle piante, pare posato in maniera errata.

Questa tipologia di sopralzo, completamente differente dall’architettura sulla quale vengono aggiunti, la preferiamo ad altri interventi maldestri che cercando di imitare lo stile antico, creano solo degli sproporzionati volumi che alla fine snaturano lo stesso edificio originario. In questo modo si capisce la stratificazione del tempo.

Corso di Porta Vittoria, 51 >>> ex Casa Galli Tassara >>> HOTEL BLOOM (Polaris srl)
(ricettivo) (nuova costruzione) (recupero della sola facciata)
(PT + 6 o 7 piani)

  • progetto originale: (Luigi Mazzocchi, 1906)

CARTELLO 3 (novembre 2023) >>> intervento di ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile

  • progetto architettonico ai sensi del PdC 267 del 06/07/2018: (arch. Gustavo Horacio Persico @ PersicoArchitetti)
  • progetto architettonico ai sensi della SCIA PG 513521/20 del 14/12/2020: (arch. Luciano Parenti – Venezia, VE)
  • DL generale: (arch. Luciano Parenti – Venezia, VE)
  • progettazione strutturale: (ing. Franco Pianon @ Studio Pianon Ing. Frando e Associati – Venezia, VE) + (ing. Alessandro Zamara @ Studio Pianon Ing. Frando e Associati – Venezia, VE) + (ing. Guido Ometto @ Tre Esse srl – Vigonovo, VE)
  • assistente DL generale: (arch. Corrado Serafini @ CS_A – Corrado Serafini Architetti)
  • DL opere strutturali: (ing. Franco Pianon @ Studio Pianon Ing. Frando e Associati – Venezia, VE)
  • assistenti DL opere strutturali: (ing. Alessandro Zamara @ Studio Pianon Ing. Frando e Associati – Venezia, VE) + (ing. Guido Ometto @ Tre Esse srl – Vigonovo, VE)
  • collaudatore statico: (prof. ing. Renato Vitaliani @ Iconia Ingegneria Civile srl – Padova, PD)
  • progettazione/DL impianti tecnologici: (ing. Zefferino Tommasin @ TFE ingegneria srl – Pianiga, VE) + (ing. Giovanni Curculacos @ TFE ingegneria srl – Pianiga, VE)
  • RL/CSP/CSE: (arch. Corrado Serafini @ CS_A – Corrado Serafini Architetti)
  • project manager: (ing. Franco Mialich @ MCM srl – Property and Constrution Consultants)
  • imprese esecutrici: (DVC – Di Vincenzo Dino & C spa – San Giovanni Teatino, CH) + (MAP – Carpenteria Metallica spa – Corsico, MI) + (Electromeccanica Galli Italo spa – Erba, CO)

PNRR Misura M1C3 – Investimento 4.2.1. – IFIT – rif domanda ID n. IFIT0003200 del 28/02/2022 – CUP n. C85C22003880008

RISORSE
link: C.so P.ta Vittoria – Milano | Persico architetti
link: Bloom Hotel Milano

Immagini: Roberto Arsuffi, Duepiedisbaglaiti

Porta Vittoria, Casa Galli Tassara, Corso di Porta Vittoria, Coin, Cinque Giornate, Porta Vittoria, Luigi Mazzocchi, Architetto Luciano Parenti

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Porta Vittoria – Completato l’Hotel Bloom”

  1. Un intervento gradevole Per quanto riguarda l’edificio storico.

    il sopralzo al momento sembra davvero non risolto la prospettiva da Corso di Porta Vittoria dal lato opposto della strada è veramente agghiacciante

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    • condivido, visto dal vivo il sopralzo lascia molto perplessi. si salva forse solo allargando la prospettiva sull’adiacente edificio Coin con cui dialoga stilisticamente sembrando quasi un progetto unitario

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      • concordo in pieno, quello che mitiga è l’adiacenza all’edificio coin, il quale da solo sembrava proprio fuori contesto. non dico che ora sia del tutto appagante esteticamente, però sicuramente c’è un maggiore equilibrio nell’area. sembra come se il palazzo coin di vetro uscisse dall’hotel bloom attraverso il sopralzo sempre in vetro e collegato alla mantenuta facciata storica di muratura, che di conseguenza si lega al contesto. in conclusione ne esce una particolare, ma non spiacevole, armonia.

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  2. “si capisce la stratificazione del tempo” … si ma…. O tempora! O mores! Questa è pura avidità, per di più mascherata come recupero dell’antico. Molto meglio lasciar perdere e costruire lo stesso volume con un aspetto interamente attuale; certo, ci vorrebbe un architetto.

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  3. Io, più che di rigenerazione e riqualificazione, parlerei di de-generazione e abbruttimento. Non si può snaturare e rovinare il patrimonio urbano della città (spesso ottocentesco), sfruttando il fattore ‘recupero di un edificio in stato d’abbandono’. Molto presto ci ritroveremo una città di una bruttezza inguaribile (già i danni in questo senso sono moltissimi).

    Quali sono gli strumenti per vietare questo genere di operazione? Maggior conoscenza in questo senso potrebbe portare a iniziative che portino a nuove regole stringenti, così eviteremo di avere questi risultati in futuro. Dopotutto, è così difficile immaginare una Milano in cui gli edifici storici vengono rinnovati e riqualificati senza essere irrimediabilmente deturpati??

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  4. Un aspetto di tutte queste ristrutturazioni che nessuno evidenzia mai è la totale bruttezza dei finestroni di tipo, boh, diciamo tecnologico-antirumore…”tuttovetro”, fanno semplicemente pena, danno sempre l’ idea di un palazzo fantasma abbandonato, con le finestre vuote. Ma perchè, al giorno d’ oggi, più fanno, più hanno il potere di fare, più sono ottusi? Se almeno la facciata (almeno quella, ma il colore l’ hanno sbagliato, addio Giallo milano) la si deve conservare, è così difficile decorare con liste di legno o plastica finto legno i suddetti finestroni?

    Ad ogni modo l’ unico sopralzo di questo tipo riuscito a Milano è quello in via Manzoni, il palazzo sull’ angolo con il monumento a Pertini.

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  5. Orribile. Come orribile è il palazzo adiacente. Una città deve mantenere tutti i suoi edifici storici e aumentare gli spazi verdi liberi. Per costruire enormi specchi senza anima c è spazio ai bordi della città , facendo nuovi quartieri che forse, se fatti con logiche umane potrebbero essere belli e vivibili.
    No all’ interno del centro storico non ha senso costruire grattacieli di vetro uguali in tutto il mondo.
    L identità di una città è nella sua architettura storica, ben preservata.
    Una via deve avere tutti i palazzi della stessa altezza, non è difficile comprendere l armonia data dalla vista di un viale omogeneo e lo stress di un palazzo alto 4 piani di più di quello di fianco,con un muro forzatamente chiuso senza finestre , di 12 metri a vista. Un pugno in un occhio ovviamente e nello stomaco.
    L errore primario è stato fatto nel concedere autorizzazione a costruzioni nuove adiacenti di altezza completamente diversa.
    Errore che purtroppo vediamo in tutta la città e che ci porta a considerare un sopralzo orribile, non so quanto conforme alle regole edilizie cmq non a quelle del buon gusto e senso, come un intervento decoroso perché limita la schifezza precedente.
    Se una via aveva i palazzi alti 5 piani, 5 piani dovevano restare.
    Sull idea di un sopralzo completamente diverso dalla architettura sottostante: credo si .possa accettare in qualche caso isolato con motivazioni particolari, magari per edifici pubblici ben identificati, per capirci un beaubourg si può accettare in un contesto storico, dieci palazzi di vetro nel quartiere lo trasfigurerebbero, cento sopralzi simili a questo ne farebbero uno scempio.

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    • Parole bellissime, complimenti per la precisione nel cogliere le problematiche della moderna, cosiddetta, “architettura”. Purtroppo, come dicevo, chi fa e governa in questo preciso ambito, sembra fare apposta…mah!

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    • Premesso non sono un addetto ai lavori, solo un cittadino che ama la città Milano. Analisi perfetta. Nelle commissioni comunali ci dovrebbero essere persone come Lei, e non personaggi che ignorano la materia per futili motivi che non ritengo opportuno elencare. Porta Vittoria è un simbolo della Milano Storica, questa nuova ristrutturazione non ha rispettato la memoria storica, solo interessi economici.

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  6. Il sopralzo è una vergogna, senza se e senza ma. Ma ormai a Milano si tirano su solo pareti di vetro anche dove non si dovrebbe. Spero che si trasferiscano tutti i funzionari, come da loro richiesta, dell’urbanistica e arrivi aria fresca e consapevole del gusto estetico.

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