Da qualche settimana sono state rimosse le ultime impalcature che hanno nascosto due meraviglie ben differenti di Corso Venezia a Milano. Si sono infatti conclusi i lavori di restauro delle facciate di Palazzo Castiglioni in corso Venezia 47, sede di Confcommercio Milano, e dell’attiguo Palazzo Bovara, che ospita il circolo del commercio dell’associazione. I risultati sono stati presentati durante l’evento “Confcommercio per Milano: dal Neoclassicismo al Liberty”.
Il restauro è stato effettuato con tecniche avanzate e con un iter progettuale condiviso con la Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Milano, il restauro, compiuto tra il giugno 2022 e la fine del 2023 con 598 giorni totali di cantiere ed una squadra giovane (età media 30 anni) e al 70% femminile, è stato finalizzato al rallentamento dei fenomeni di degrado e alla conservazione dei materiali originari e costitutivi dei due palazzi storici.
Palazzo Castiglioni venne costruito tra il 1901 e il 1904 su progetto dell’architetto Giuseppe Sommaruga, figura di spicco del movimento Liberty in Italia, il palazzo fu commissionato da Ermenegildo Castiglioni, nipote di uno degli uomini più influenti di Milano nel XIX secolo. Partendo da situazioni economiche modeste, Castiglioni riuscì a costruire un impero nel commercio degli alcolici e dei tessuti. Desiderando una residenza che si distinguesse tra le altre sulla via, si rivolse a Sommaruga, già noto per le sue innovative soluzioni architettoniche alla fine del XIX secolo. Il risultato fu un edificio che divenne un manifesto dell’Art Nouveau a Milano.
Per adornare la facciata principale su corso Venezia, Sommaruga scelse lo scultore milanese Ernesto Bazzaro, il quale creò, fra le altre decorazioni, due imponenti statue femminili seminude, rappresentanti la Pace e l’Industria e poste ai lati dell’ingresso principale. Tuttavia, l’opera di Bazzaro suscitò uno scandalo tra i milanesi, che ironicamente ribattezzarono il palazzo “Ca’ di Ciapp” (casa delle chiappe), in netto contrasto con l’idea di grandeur di Castiglioni.
Le critiche e le derisioni, specialmente attraverso le vignette del popolare periodico satirico milanese Guerin Meschino, furono così intense che la proprietà decise di rimuovere le statue e modificare l’ingresso del palazzo. Le statue scandalose furono dapprima trasferite nei magazzini della Fratelli Galimberti, l’impresa che aveva realizzato l’edificio, e successivamente collocate sulla facciata laterale della Villa Romeo, oggi Clinica Columbus, sempre progettata da Sommaruga.
Purtroppo molte decorazioni del palazzo, sopratutto i festosi putti che adornano le finestre dei secondo piano, nel corso del tempo si sono molto deteriorate, oggi molti putti non hanno più testa o braccia.
Nel 1933, una delle più grandi unità abitative del palazzo divenne la dimora della famiglia di James Hugh Angleton, dirigente italiano della NCR, un’azienda americana leader nel settore dei registratori di cassa, il cui figlio James Jesus divenne una figura di spicco della CIA in Europa dal 1947.
Durante i bombardamenti del 1943, gli interni subirono gravi danni, mentre durante l’occupazione delle truppe americane nel 1945, i meravigliosi arredi in stile art nouveau furono completamente distrutti e utilizzati come legna da ardere, salvandosi solo le decorazioni murali, i fregi e le lampade in ferro battuto.
Tra il 1965 e il 1966, Palazzo Castiglioni ospitò temporaneamente il Milan, prima che la società si trasferisse in via Turati 3, dove rimase fino al 2013. Nel 1967, gli eredi della famiglia Castiglioni decisero di vendere l’edificio all’Unione del Commercio, che, dopo lavori di restauro e nonostante l’opposizione di alcuni studiosi che proponevano di trasformarlo in un museo dell’Art Nouveau italiano, lo convertì in un complesso di uffici.
Il secondo palazzo restaurato e l’attiguo Palazzo Bovara.
Palazzo Bovara, situato al numero 51 di corso Venezia, è un’elegante residenza storica risalente all’epoca neoclassica, attualmente rinomata per ospitare eventi di rilievo.
Originariamente conosciuto come Palazzo Busca Benni, l’edificio fu eretto nella seconda metà del XVIII secolo su progetto dell’architetto Carlo Felice Soave, nativo di Lugano. Soave, noto anche per il suo contributo alla ristrutturazione della facciata del Duomo di Milano, si distinse come uno dei principali esponenti del neoclassicismo architettonico in Lombardia. Tra le sue opere si annoverano numerosi edifici in varie città della regione, tra cui ville e palazzi a Como e Pavia. A Milano, progettò anche Palazzo Anguissola, attualmente sede delle Gallerie d’Italia.
Durante il periodo della Repubblica Cisalpina, tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, il palazzo fu la residenza dell’Ambasciata di Francia e ospitò persino lo scrittore Stendhal.
L’edificio prese il nome dall’allora proprietario, Giovanni Bovara, ecclesiastico, professore all’Università di Pavia e figura politica di spicco. Danneggiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il palazzo fu restaurato dall’architetto Piero Portaluppi.
Oggi, Palazzo Bovara funge da sede del Circolo del Commercio e ospita una vasta gamma di eventi culturali, tra cui convegni, sfilate, presentazioni e pranzi. La sua architettura, caratterizzata da linee pulite e rigorose, rappresenta un importante esempio del neoclassicismo lombardo.
La facciata, incorniciata da un bugnato, si articola su tre piani e presenta un portale d’ingresso ad arco, affiancato da due colonne doriche e sovrastato dalla balconata del piano nobile. Le finestre del piano terra sono adornate da un fregio, mentre quelle del primo piano presentano timpani alternati triangolari e curvilinei. All’interno, un cortile rettangolare a portici è arricchito da statue e vasi ornamentali, mentre un suggestivo giardino, un tempo più esteso e teatro di feste nell’Milano ottocentesca, completa l’atmosfera. Al piano nobile, le gallerie e le sale di rappresentanza presentano stucchi con motivi distinti e pavimenti pregiati in parquet intarsiato o in marmi bianchi e rossi.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi
Porta Venezia, Corso Venezia, Palazzi Storici, Architettura, Liberty, Neoclassico, Restauro, Palazzo Castiglioni, Palazzo Bovara
Bellissimi palazzi, peccato per la sciatteria di Corso Venezia, con marciapiedi stretti e mancanza di arredo urbano in stile
Senza dubbio tra i palazzi più belli di Milano. Li ho vistati con le giornate dei Fai è un vero peccato che vengano utilizzati per uffici privati, dovrebbero essere convertiti in altro, così da porter aver facile accesso.
Bello!
Tra traffico e writers vediamo quanto dura.
Ma la proprietà è Confcommercio?
Quanti soldi hanno questi?