Milano | San Siro – Le potature azzardate nel quartiere Selinunte

In tutto il quartiere di piazzale Selinunte, storico quartiere popolare di San Siro (di proprietà ALER) da sempre ogni anno, a rotazione, vengono potati moltissimi alberi, privati di quasi tutta la chioma e ridotti ad “attaccapanni”.

Così in molti ci hanno segnalato lo scempio in atto in questo quartiere (e non solo) dove sono stati potati gli alberi in maniera grossolana e spesso rischiando di danneggiare le alberature stesse.

Gli alberi, come giardinieri ci segnalano, non vanno capitozzati in questa maniera, ma vanno ripuliti solo dai rami secchi, quelli che disturbano il transito o intralciano cavi o altro, e basta, lasciando i rametti e la sua chioma che in primavera tornano a riempirsi di gemme e foglie. Riducendoli all’essenziale, come è stato fatto si rischia di danneggiare l’albero. Questo perché quando di riducono i rami in questo stato, la pianta è costretta a rimediare e ricreare subito i rami per far crescere il fogliame, facendo così va a trascurare il resto del tronco investendo le energie in quest’operazione che però indebolisce il resto della pianta, rischiando anche di collassare alla prima grande tempesta. Diventando una pianta più debole.

Questo si aggiunge al degrado spaventoso anche dei cortili del quartiere, dove ci sono accumuli di rifiuti, rottami, veicoli abbandonati, ecc., quasi una incongruenza, visto che ci si preoccupa più a sistemare malamente il verde piuttosto che ripulire il contesto.

Si tratta del quartiere Selinunte di San Siro originariamente denominato D’Annunzio, uno dei più grandi quartieri realizzati a Milano dall’Istituto per le Case Popolari oramai quasi novant’anni fa: comprende infatti 6.110 alloggi di edilizia popolare, gestiti da ALER, l’ente regionale per l’edilizia sociale.

Venne costruito tra il 1935 e il 1947, su progetto degli architetti Albini, Camus, Palanti, Battigalli, Fabbri, Minoletti, Cerutti e Putelli, e presenta un impianto strettamente aderente al canone razionalista; il quartiere fu realizzato con una densità edilizia superiore ad altri quartieri, soprattutto a discapito delle superfici a verde (corridoi tra i palazzi “abbelliti” dai filari d’alberi), oltre alla mancanza di attenzione per i servizi e le attrezzature pubbliche. Al suo interno si trovano, oltre al piazzale Selinunte, altre vie e viali che a raggiera partono dal punto centrale: Viale Aretusa e Viale Jonio (molto più ampi con giardino al centro), Via Zamagna, Via Morganatici, Via Gigante e Via Maratta, più altre strade minori per accedere ai lotti laterali, come le vie private Preneste, Micene, Tracia, Abbiati e Allori; il tutto composto da corpi di fabbrica disposti in maniera seriale intorno ad una maglia stradale ordinata e ortogonale, rendendolo simile ai quartieri che allora si creavano nelle periferie sovietiche.

  • Immagini: Roberto Arsuffi
  • Quartiere San Siro Selinunte (ex d’Annunzio), Quartiere Selinunte, San Siro, Piazzale Selinunte, riqualificazione, Aler, Case Popolari
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13 commenti su “Milano | San Siro – Le potature azzardate nel quartiere Selinunte”

  1. Quello che viene indicato come ex quartiere D’Annunzio (costruito su progetto di Albini, Camus, Palanti, Battigalli, Fabbri, Minoletti, Cerutti e Putelli) in realtà è solo il quadrante compreso tra via Zamagna, via Paravia, via Civitali e via Morgantini, non tutto il quartiere San Siro (mai stato chiamato “Selinunte”, che è solo il piazzale al centro).

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  2. Le potature,queste sconosciute.I motivi per i quali le varie tipologie di piante vengono lavorate tutte allo stesso modo,come se si trattasse di alberi del tutto identici e da trattare in fretta e furia,sono ovvi.Il più evidente è l’ottenimento del massimo risultato in quantità,con il minimo sforzo.Si tratta di appalti dei subappalti,notoriamente.Tutti hanno bisogno di lavorare,ma osservando le piante da vicino è evidente che chi le sta “potando”,sa a malapena foggiare una siepe o un cespuglio.Basta osservare.Tutto qui.Il fatto che poi si continui a definire il quadrilatero “periferia”,quando si parla di una zona a venti minuti circa da Piazza Duomo,fa il resto.Comunque credo che soprattutto con questa amministrazione ci sia ben poco da fare.Sono solo spot elettorali.La realtà è sotto gli occhi di tutti.A sto punto,ognuno per sè e dio per tutti.Buona serata.

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  3. Abito in via Ricciarelli 22, mi vergogno ad invitare qualcuno a bere un caffè per vedere lo schifo che regna ormai da anni siamo in poche famiglie a pagare l’affitto. Nella mia scala al primo e secondo piano è occupata da zingari che sporcano il giroscale con scritte sui muri, bambini seminudi in piscine di fortuna, per non parlare di chi dorme nelle soffitte. Vivere in questi contesti ti viene la depressione guardandoti intorno. E nessuno fa nulla anzi tagliano gli alberi….

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  4. Quando ero bambino, 10 anni nel ’70, i platani dei viali Tibaldi, Toscana ecc vennero completamente potate lasciando poco più del tronco. Operazioni simili vennero effettuare anche 20 anni dopo ed ora i platani sono sempre belli verdi e pieni di rami. Non so se questo tipo di operazione sia corretto ma non mi sembra che abbiano subito danni.
    Piuttosto il problema è nella via pezzotti, ove abito, dove i platani messi a dimora nel novembre 2003 contestualmente alla realizzazione della tranvia, sono divenuti molto alti con rami molto lunghi che lambiscono le case e coprono la sede tranviaria. Atm ha provveduto a far potare fino al di sopra della linea aerea tranviaria i rami ma sono rimasti i molti rami che danno sopra alla carreggiata automobilistica e mio avviso le piante risultano sbilanciate.
    Ho provato a segnalare la cosa ma non ho avuto risposta

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    • Non è assolutamente corretta, ma i platani sono tra gli alberi che reagiscono meglio alle potature, si plasmano di conseguenza, come fosse un vestito che va a ricoprire le ferite da taglio, salvo malattie fungine causate da queste, in particolare il cancro colorato. Sicuro che tutti quelli che hanno subito tale trattamento siano sopravvissuti fino a oggi? Molti nel tempo sono stati sostituiti, invece magari. se non fossero stati capitozzati sarebbero di più i superstiti.

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  5. quando parli del cumulo di rifiuti e rottami nei cortili “quasi una incongruenza, visto che ci si preoccupa più a sistemare malamente il verde piuttosto che ripulire il contesto” fai le cose troppo semplici. Io vivo in queste case da oltre 20 anni e ti posso dire che purtroppo è abitudine di molti portare gli ingombranti sul marciapiede, a qualsiasi ora e senza mai prenotare un ritiro, rendendo queste vie delle discariche a cielo aperto. AMSA passa continuamente a rimuovere cataste di mobili e rottami, è un ciclo continuo. AMSA non può entrare anche a fare la pulizia dei cortili. Credo che sia semplicistico additare un’amministrazione, quando il problema di fondo è un po’ più complesso e immutato da decenni. Anzi, vedendo come si sta diffondendo per Milano l’abitudine di intasare i cestini della spazzatura con i sacchi della propria immondizia domestica, cosa che fino a qualche anno fa notavo nelle mie vie di case popolari e ora vedo in giro un po’ ovunque per Milano, direi che la cosa è peggiorata. L’amministrazione non può arrivare ovunque direi.

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