Milano | Castello – Riqualificazione di piazza Castello e via Beltrami: quel tocco “parigino”

Siamo tornati a fare un sopralluogo in piazza Castello dove i lavori di riqualificazione sono terminati da qualche settimana dopo tre anni di intenso lavoro, e come avevamo visto, mancavano ancora piccoli pezzetti, come i due lati di via Beltrami nel punto in cui si innesta con largo Cairoli e attorno ai due chioschi-bar.

Come avevamo già avuto modo di dire, l’aver eliminato largo Cairoli dalla riqualificazione di piazza Castello è stato un grave errore, così come l’aver lasciato l’asfalto ai lati di via Beltrami. Torneremo dopo l’inaugurazione ufficiale che ancora manca.

Intanto ecco una bella carrellata di foto che mostrano la rinnovata e bellissima piazza Castello rigogliosa di verde di primavera (la sua prima volta in versione completata).

Come forse avevamo già avuto modo di dire, in alcuni punti, col fatto dell’aver scelto il calcestre come pavimentazione, ci ricorda parecchio les jardin parigini. Molto suggestivo.

Attorno ai due chioschi sono state piantumate anche delle belle alberature che creeranno un’ombra nei mesi estivi.

Poche auto e alberi.

Unici nei negativi li ritroviamo in via Beltrami, come abbiamo più volte scritto. L’aver lasciato asfalto ai lati del parterre centrale (in pietra) non ci piace molto. Ci sembra poco elegante.

Che dire poi dei lampioni (lo so, è un mio cruccio!), alcuni lasciati con i punti luce diversi, perché? Speriamo rimedino quanto prima. Così come nel constatare che la cabina Telecom è ancora “affossata” nel calcestre, pronta ad essere inghiottita nelle sabbie (magari).

Ricordiamo che il progetto vincitore venne proclamato nel febbraio 2017, vinto dal team formato dagli architetti Genuizzi Emanuele – progettista (capogruppo) , Strambio De Castillia Vincenzo – progettista, Banal Giovanni – progettista, Ragazzo Enrico – progettista, Carloni Andrea – consulente, Taddei Roberto – consulente. Qui il progetto definitivo con le modifiche richieste della Sovrintendenza.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Higure
  • Castello, Riqualificazione, Largo Cairoli, Via Beltrami, Arredo urbano, Foro Bonaparte, Piazza Castello, Castello Sforzesco
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

23 commenti su “Milano | Castello – Riqualificazione di piazza Castello e via Beltrami: quel tocco “parigino””

  1. Peccato che il “calcestruzzo parigino” quando piove diventa uno schifo, quando c’è vento si mangia tanta polvere, quando c’è il sole c’è un riflesso tremendo. A detta dei famosi architetti (che sono sempre molto poco pratici) sarà anche elegante (!!!!), ma bisognerebbe pensare a chi “vive la piazza”….. Meditate gente, meditate!!!!!!

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    • Totalmente d’accordo. Nessuna praticità, e chi vuole la natura la cerchi non in centro a Milano. Se si vuole ecologia basta chiudere al traffico e soprattutto ai bus (euro1) che arrivano in centro.
      Non basta il calcestre x fare scelte green.
      E poi Via Sella sembra terremotata, perché non la visitate?

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    • Il calcestre va bagnato tutti i giorni. Di solito al mattino presto.
      Una volta lo si faceva.
      A Parigi lo fanno tutt’oggi.
      Ogni mattina diversi autobotti lo bagnano leggermente. Così rimane coeso, non fa polvere.

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  2. Perchè è rimasto l’orribile parcheggio degli autubus turistici? Che oltre a essere bruttissimo un parcheggio di autobus davanti al Castello spesso accade che restano fermi con il motore, diesel, acceso, inquinando ancora di più, proprio davanti al parco e bambini. Che senso ha avuto allora chiudere il passaggio alle auto per poi fare sostare gli autobus col motore acceso? Glia autubus turistici, dovrebbero arrivare a qualche parcheggio esterno della metropolitana e lì restare, NON entrare in pieno centro. Grazie.

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    • Approvo totalmente la considerazione, considerato anche il fatto che gli autobus per i comuni cittadini – quelli che pagano le tasse – hanno l’ obbligo di arrivare nel vergognoso parcheggio di Lampugnano, che, definire “stazione” è impossibile. Ormai il cittadino residente “serve” solo a rimpinguare le casse comunali, poi tutto deve essere solo a misura di turista; questo permette ai grandi gruppi alberghieri, non milanesi, piuttosto arabi o cinesi ormai, di lucrare: si chiama economia global-liberal.

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  3. Pensare che prima era un’autostrada, incredibile come tutto cambi eliminando le auto e portando il verde.

    E ricordo che in molti erano contrari!

    Andrebbe fatto anche in via Palestro, per ampliare i giardini e unire le aree verdi anche di via Marina.

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    • Assolutamente corretto, da quel lato specialmente servirebbe un riqualificazione dei parcheggi con ampliamento parchi e percorsi pedonali di collegamento.
      Si potrebbe sostituire la pietra con superfici permeabili, aiuole, nuova ciclabile, nuove alberature ed asfaltatura a fine viabilistici essenziali (non è neanche un’area trafficata)

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    • Certo, ma non certo per portare poi una nuova dittatura diversa solo nel colore della bandiera e che ha causato anch’ essa milioni di morti, attraverso il sistema dei GULAG, dove “lag” equivaleva a tutti gli effetti a “lager”, te capì?

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      • Perché in Italia cacciato il fascismo abbiamo avuto la dittatura vero?

        Ci siamo LIBERATI.
        Per la democrazia.
        Per tutti.
        Anche per permettere di sparare stronzatw a te parruccone mio.

        Dopo in Italia abbiamo avuto i Gulag?
        Dovei hai visti i gulag in Italia?

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  4. Avrei rimosso l’asfalto colato dove c’è la sede del tram e renderla a prato o almeno porfido o pavè. Poteva essere un’alternativa elegante.

    Il chiosco sembra un pesce fuori d’acqua, così come la vecchia cabina telefonica… spero che anche in quel punto ne verrà installata una del nuovo modello previsto

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  5. Calcestre salvaci tu ! È talmente azzeccato come materiale che andrebbe adottato in più zone , tutte quelle limitrofe ai grandi parchi urbani e nelle piazze o slarghinche contengono grandi alberi. Anche porta Venezia per esempio è il suo corso Venezia sarebbe da trasformare da autostrada a strada per il passeggio tra i bei palazzi storici in una strada con panchine alberi o arbusti e CALCESTRE!

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    • A parte che il calcestre di naturale non ha nulla, basta vedere come viene prodotto.
      Dopodiché la posa giusta, dopo averlo gettato a terra, richiede frequenti annaffiature e pesanti costipazioni, altrimenti fate alla viva il parroco…

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  6. È talmente bella la zona del Castello che la percezione del giardino ampliato è davvero tangibile Questo è l’effetto della combo viale alberato con calcestre Grazie per il bel progetto

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  7. Non mi piacciono le panchine senza schienale,ho visto altrove che è possibile fare un posto a sedere con criterio ortostabile e sostenibile.
    Peccato che i lavori finiscano con punti deboli e incompleti.
    Vorrei più alberi anche con dimensioni e tipologia ridotte.
    Spero che qualcuno ci pensi……grazie e buona passeggiata.

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