Milano | Città Studi – Imbrattamuri: un barlume di speranza in Via Dino Compagni

Milano Città Studi. Ci troviamo a Città Studi, uno dei territori di Milano maggiormente colpiti dal fenomeno delle tag: scarabocchi che, più che arte o graffiti, deturpano edifici e monumenti di un’area frequentata da giovani studenti di scuole e università. Tra le vie simbolo di questo degrado c’è via Dino Compagni, più volte citata in nostri articoli per il suo stato di degrado causato dagli imbrattamenti. (articolo precedente)

Questa strada collega via Francesco d’Ovidio a via Andrea Maria Ampère e rappresenta un rapido passaggio tra la fermata della metropolitana M2 di Piola e il Politecnico, con i suoi numerosi dipartimenti. Nel 2012, dopo oltre dieci anni di lavori, venne completato il parcheggio sotterraneo, dotando il quartiere anche di una sorta di piazza pedonale con panchine, aiuole alberate e fontane che però mai han visto scorrere l’acqua ma che in compenso celano gli accessi al parcheggio sotterraneo.

Da allora, la strada è diventata un bersaglio ancora più frequente per chi, con scarso rispetto, usa i muri come una lavagna su cui esibire la propria “abilità” di scrivere il proprio nick e mostrarlo alla comunità. Ogni superficie è stata imbrattata da questi segni anonimi e privi di valore.

Negli ultimi giorni, però, un condominio della via ha trovato il coraggio di dire basta. Con un barlume di speranza, gli inquilini del caseggiato del civico 5 hanno ingaggiato una ditta specializzata che, utilizzando compressori e getti di solventi, ha ripulito i muri dai graffiti.

Purtroppo, questo sforzo potrebbe rivelarsi vano: è possibile che, in breve tempo, gli imbrattatori tornino a colpire (speriamo di no). Tuttavia, è un tentativo che merita rispetto. Secondo la “teoria delle finestre rotte”, infatti, un luogo trascurato, con sporcizia e degrado, tende a favorire comportamenti imitativi, innescando una spirale di vandalismo e deterioramento urbano e sociale.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Joshua84
  • Città Studi, Via Dino Compagni, Degrado, imbrattamuri, M2 Piola, via Francesco d’Ovidio, via Andrea Maria Ampère, Politecnico
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Città Studi – Imbrattamuri: un barlume di speranza in Via Dino Compagni”

  1. Da anni esistono in commercio prodotti anti graffiti ampiamente sperimentati all’esterno (anche nella lontana Malesia).
    Sono trasparenti e si applicano a rullo su più tipi di superfici.
    A Londra, per esempio, i lampioni cittadini sono protetti da questi prodotti. Il risultato è un sollievo per gli occhi.

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  2. Temo sia una speranza vana perché, al contrario, questi lerci imbrattamuri non aspettano altro che porzioni intonse per poterle vandalizzare.
    A via Botticelli, alcune parti di muro di cinta della facoltà di Biologia appena ripulite sono state subito nuovamente insozzate da questi balordi disadattati.
    Pensate la miseria umana di gente senz’arte né parte che si sente realizzata elaborando simili obbrobri, spesso e volentieri addirittura in competizione con ‘crew’ avversarie. Che pena.

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  3. Purtroppo tutte le strade di Lambrate Città Studi sono ampiamente imbrattate (via Teodosio- via Porpora- via Wildt…) . Noi abbiamo speso circa 2.500. € per una impresa di pulizia, ma dopo una settimana sono ripassati questi incivili imbrattatori e tutto è ritornato uguale identico a prima ( con conseguente litigio fra i condomini per la spesa inutile sostenuta). Se non intervengono con controlli mirati e con multe SALATISSIME non si riuscirà a fermare questi vandali.

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  4. Però mi ricordo che una quindicina di anni fa (i primi anni in cui cominciai a frequentare Milano), mi capitava spesso di vedere dei mezzi dell’AMSA attrezzati con idropulitrici, che spesso pulivano le facciate. Che fine ha fatto questo servizio?
    Sarebbe buona cosa ripristinarlo, magari finanziandolo completamente con le sanzioni affibiate agli imbrattatori.

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  5. Basterebbe vietare la vendita di bombolette spray ai colorifici… stranamente dove si vendono bene ci sono tanti colorifici… vedi in darsena

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  6. encomiabile, ma lavoro seguito con tecniche obsolete, la microabrasione danneggia irreversibilmente le superfici e non si utilizzano più prodotti a base solvente. i migliori prodotti di rimozione a livello internazionale sono biodegradabili da anni. Da noi hanno fatto un lavoro meraviglioso in soli 2 giorni, protezione inclusa

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  7. Abito in via Pacini e spesso mi sono dispiaciuta del degrado che questi “graffiti” creano in tutta la zona.
    Mi sono anche chiesta perche non ci siano telecamere pubbliche che possano riprendere chi scrive sui muri. Questione di privacy?

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  8. Bisognerebbe regolamentare la vendita di vernici-spray e “pennarelloni” da tag. Ad esempio proporrei di vietarne la vendita ai minori di 18 anni (facendo controlli a tappeto sugli esercenti) e di mettere una bella cauzione sulle bombolette (reso a 30 euro, per tutti i prodotti e tutti gli acquirenti) con pagamento solo elettronico (così anche da poter eventualmente tracciare strani ed assidui acquisti di questi prodotti). Ovviamente, arrivando finalmente a punire davvero chi viene beccato a “taggare” (con cifre pari al costo di ripristino della superficie danneggiata ed anche lavori socialmente utili per la collettività), attraverso processi per direttissima.

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  9. È un problema annoso che ovviamente nessuno vuole risolvere. Pensare che basterebbe fare qualche retata e prendere in flagranza di reato l’imbrattatore, affibiandogli una multa salatissima, in aggiunta al reato penale. Non c’è la volontà di farlo, chissà per quale motivo (come molti problemi altrettanto annosi italiani, per i quali però quantomeno si capisce perché non si vogliono/possono risolvere) e quindi continueremo a trovarci la città ridotta in quelle condizioni: ho studiato 5 anni al Poli proprio quando iniziarono i lavori del parcheggio vergognosamente prottattisi per anni e anni, e quando vi tornai molti anni dopo a lavori terminati, rimpiansi la via cantierizzata, talmente i graffiti l’avevano resa inguardabile

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  10. La gente è matta, spiare acquisti online strani se compri le bombolette etc ma dove finiremo, manco per l’alcool fanno ste cose, spacciatori ovunque e questo buone l’fbi su chi compra bombolette, magari pena a 15 anni di carcere, anche a me fanno schifo ste tag, ma le reazioni sconsiderate che leggo sono da brividi

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