Milano Centro Storico. Via Molino delle Armi è una strada del Centro Storico di Milano, situata nei pressi di Piazza della Vetra, che conserva nel suo nome un richiamo ai mestieri di un tempo, ormai scomparsi. Un secolo fa, in quest’area scorreva ancora un tratto del naviglio, testimone di un passato vivace e operoso. Qui, il canale della Vetra si incontrava con le acque del naviglio proveniente dall’Adda, generando un turbinio di onde in un suggestivo incrocio di flussi. La Vetra proseguiva poi verso sud, trasformandosi nella Vettabbia lungo via Santa Croce, mentre il naviglio continuava verso via Conca del Naviglio e la Darsena.
Il nome di Via Molino delle Armi, ufficializzato durante una seduta del Consiglio Comunale il 13 settembre 1865, trae origine dalla presenza di numerosi mulini ad acqua. L’ultimo di questi mulini, immortalato in diverse fotografie d’epoca, era utilizzato per le attività produttive medievali locali, come la forgia di armi bianche. Questo ricordo, per quanto sbiadito, ci riporta a un passato in cui l’area era un importante polo industriale dell’epoca.
Non lontano da qui, sorgeva una sorta di “castello”, la Torre dell’Imperatore, una struttura difensiva che controllava le chiuse e regolava i corsi d’acqua della zona cancellato secoli or sono. Sebbene oggi queste memorie storiche siano quasi impercettibili, alcuni toponimi sopravvissuti, come via della Chiusa, via Vettabbia e, appunto, via Molino delle Armi, continuano a raccontare frammenti di quel passato.




Il declino dell’area iniziò con le prime demolizioni del quartiere negli anni Venti, volute dalla giunta comunale per “bonificare” una delle zone più malfamate di Milano all’inizio del Novecento. A queste distruzioni seguirono i bombardamenti alleati della Seconda Guerra Mondiale, che rasero al suolo gran parte del quartiere. Con la scomparsa del naviglio e la demolizione degli edifici storici, la ricostruzione del dopoguerra segnò un ulteriore allontanamento dalle origini di questa zona. Si pensò perfino di ampliare la cerchia dei Navigli per trasformarla in una sorta di superstrada circolare, sacrificando ciò che restava del vecchio corso d’acqua. Questo processo di “modernizzazione” portò alla creazione di un vasto spazio urbano tra via Molino delle Armi e via Campo Lodigiano (un tempo antico terraggio all’interno delle mura medievali), che fino a pochi anni fa ospitava un piccolo giardino ricco di verde.

Con l’avvio dei cantieri per la linea M4 della metropolitana, il giardinetto fu rimosso, e oggi, dopo la fine dei lavori e la conversione dell’area in una zona pedonale, si è scelto di ricoprire gran parte dello spazio con pietra e cemento. Nonostante il risultato finale abbia un certo fascino, resta difficile comprendere perché, nel 2024/25, si sia optato per questa soluzione piuttosto che preservare il verde originario. Sarebbe stato più sostenibile e utile lasciare respirare la terra con semplici prati e aiuole. Sembra quasi che il budget elevato abbia spinto i progettisti a investire in abbondanti materiali di pietra, invece di restituire alla città angoli più naturali.
In ogni caso, non possiamo fare a meno di pensare che sarebbe stato meglio destinare tali risorse alla riqualificazione dell’intera cerchia dei Navigli, magari riaprendo il canale e recuperando il fascino storico di questa parte di Milano.























- Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
- M4, Via Santa Sofia, Via Molino delle Armi, Via della Chiusa, Via Campo Lodigiano, piazza della Vetra, Via Vettabbia, Vettabbia, Brolo, Piazza Velasca, Torre Velasca, M3 Missori, M4 Sforza-Policlinico, Metropolitana, via Francesco Sforza, Via Larga, Via Albricci, Vetra, Sant’Ambrogio, De Amicis
oh sia mai che si lasci un pelo più di superficie depavimentata eh…
Peccato che si guardino bene dal ripristinare anche la viabilità, riaprendo via Vettabia in direzione centro. Evidentemente al Comune piace creare traffico inutile.
Il traffico è tutto inutile.
Prendi i mezzi pubblici piuttosto.
Esiste addirittura anche una nuova metropolitana.
Credo si chiami m4 ma non sono sicuro.
Certo: rimaniamo ai cavalli, ai somarelli (come te, Wf) e torniamo alle botteghe dive si fabbrica tutto a mano.
Naturalmente tu rinunci a tutte le comodità che hai in casa, che non potrebbero consegnarti.sei il tipico elettore PD: utopico e fornitore di assurdità. Come la Schlein
Ma davvero, che deprimente realizzazione, progettisti di cimiteri… ma potevano incaricare altri. Circa gli alberi, ovviamente il discorso è sempre lo stesso; le loro chiome, sopratutto quelle di altezza moderata, ostacolano il 5G…come fanno a rovinarci la salute altrimenti?
Commento che condivido in toto. 💪
A me non dispiace affatto. In fin dei conti una buona porzione dell’area era precedentemente occupata da un brutto controviale. Si è, in effetti, perso un po’ di verde almeno nella parte più vicina a c.so Italia e questo può apparire in contraddizione con la strategia di depavimentazione del Comune, ma se sotto è stato costruito il manufatto della metropolitana mi pare abbastanza inevitabile. Da vedere l’effetto che farà una volta che saranno cresciuti gli alberi.
E siamo alle solite…mantenere il verde costa: meglio una bella spianata di granito. Vergogna Giunta!
Concordo pienamente con quello che scrivete!!!
Concordo pienamente con quello che scrivete.
Era molto meglio il piccolo giardino alberato di prima, rispetto a questo tripudio di pietre che ricorda vagamente un cimitero!
Oooh, finalmente tanto spazio per mollarci moto scooter bici e monopattini, grazie giunta
Ma che ORRORE
Il peggio è che ci sono architetti che inneggiano a questo schifo. Era meglio riaprire il Naviglio.
2 o 3 anni fa la giunta comunistoide del PD sosteneva di poter piantare 3 milioni di alberi.
Ovviamente si trattava della solita sparata elettorale per i gonzi che votano PD, ammaliati dal nulla cosmico delle loro teste.
Infatti gli alberi non sono mai arrivati e si partoriscono spianate “cimitetiali” come questa.
Notare la tragica gestione dell’attraversamento pedonale semaforizzato all’incrocio con via della Chiusa: i due lati non sono coordinati, con il tracciato per ciechi del lato “nuovo” che arriva in un punto dove l’attraversamento pedonale non c’è e con lo scivolo per invalidi che, anche lui mancante, è stato realizzato posticciamente, una volta notato l’errore, con una gettatina di cemento in corrispondenza delle strisce pedonali.
Chi risponde per tutto questo?
Ma se sotto hanno scavato il manufatto della metropolitana come facevano a tenere il terreno per le piante?
La nuova metro 4
Chiedo la fattibilità tecnica.