Milano Lorenteggio. L’area attorno all’Oratorio medievale di San Protaso al Lorenteggio è stata completata, anche se persistono ancora alcune cesate di cantiere. Ci troviamo precisamente tra Piazza Simone Bolivar e via Leone Tolstoj, ovvero tra le due stazioni della linea M4 inaugurate lo scorso ottobre.
Il piccolo oratorio, un tempo immerso nella campagna, sembra finalmente aver ricevuto una certa “valorizzazione” grazie a un arredo urbano apparentemente decoroso. Tuttavia, a nostro avviso, permangono diverse criticità.
Una storia millenaria
L’Oratorio di San Protaso al Lorenteggio vanta una storia antichissima: si ritiene che sia stato costruito intorno all’anno 1000, fuori dalle mura di Milano, nel sobborgo di Laurentiglio (l’attuale Lorenteggio), allora parte del Comune dei Corpi Santi. Probabilmente voluto dai monaci benedettini della Basilica di San Vittore al Corpo, da cui dipendeva, fungeva da luogo di culto per i contadini della zona. Nei dintorni, dove oggi sorge il complesso Reale di via Tolstoj, si trovava anche un’antica cascina annessa all’oratorio, completamente demolita alla fine degli anni Cinquanta.
Con l’espansione della città, il piccolo oratorio è miracolosamente sopravvissuto, trovandosi oggi al centro dello spartitraffico di via Lorenteggio. Pur essendo giunto fino a noi, mostra i segni del tempo: si tratta di una modesta aula rettangolare con piccola abside circolare che custodisce la più antica effige conosciuta di Santa Caterina da Siena, firmata e datata 1428. Speriamo vivamente che si intervenga al più presto con un restauro adeguato, liberandolo dalle piante rampicanti, dai graffiti e, soprattutto, ripristinando il tetto ormai deteriorato.
L’arredo urbano: luci e ombre
Per quanto riguarda l’arredo urbano circostante, emergono alcune problematiche evidenti. Prima di tutto, sembra non essere chiaro agli automobilisti che in quest’area è vietato parcheggiare: come testimoniano le foto, il divieto non viene rispettato. La carreggiata è stata pavimentata con sampietrini e cubetti di porfido che, a nostro parere, potrebbero durare poco, come già avevamo evidenziato in passato.
Non mancano comportamenti incivili: motociclisti e ciclisti hanno già iniziato a utilizzare il parterre e l’area pedonale come parcheggio. Questo atteggiamento non solo deturpa il decoro urbano, ma ostacola anche i pedoni.
Un altro dettaglio discutibile riguarda la posa di un palo sul marciapiede, posizionato a soli 60-70 centimetri da un albero. Questo rende il passaggio pedonale piuttosto difficoltoso. Sarebbe bastato spostarlo di qualche centimetro per evitare il problema.
Conclusioni
Attendiamo ora la rimozione definitiva delle cesate e dei cartelli per capire se questo disordine urbano sia solo temporaneo o se rappresenti la condizione definitiva dell’area. Auspichiamo che si intervenga per rendere l’arredo urbano realmente funzionale e decoroso, rispettando l’importanza storica di questo piccolo ma prezioso monumento.













- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Stazione M4, M4, piazza Frattini, Lorenteggio, Arredo Urbano, Cantiere, via D’Alviano, Via Lorenteggio, Via Gentile Bellini, M4 Tolstoj, Via Tolstoj, Via Leone Tolstoj, Via Tolstoi
Aggiungerei alle ombre i soliti lampioni dozzinali da svincolo autostradale.
Sembra che a Milano non ce la facciamo proprio neanche sotto tortura a mettere dei lampioni decenti.
Lei ha perfettamente ragione, sono orribili.
La luce è fondamentale anche per una questione di sicurezza, ma viaggiando e confrontando lo stato in cui versa milano anche dopo interventi di ristrutturazione urbana, mi rendo conto che per i progettisti del comune questo non è un problema.
Ciao “fissato con i lampioni” sono molto colpita dalla tua crociata per l’estetica della Città. In effetti ci sono lampioni brutti da paura, ma estendi la battaglia ad altre nefandezze.
Cestini dei rifiuti, dissuasori di velocità, panettoni (ce ne sono in giro ancora), fioriere orrende, panchine, pavimentazioni stradali, verde ed aiuole, cordoli di marciapiedi dissestati, buche nelle strade, parcheggi selvaggi su aiuole e marciapiedi, e molto altro ancora che rende indecorosa la Città.
Certo che si spendono tanti euro per le zone visibili ma al nostro quartiere dei fiori erroneamente nella cartina come zona SAFFA no n spendono un centesimo. Marciapiedi lasciati come sono da trent’anni e più. Non c’è una telecamera di sicurezza e strade asfaltate tipo Gaza, cioè non frega a nessuno. Giardinetto comunale in via delle Rose im mano ai spacciatori e ai conduttori di cani non essendo area cani. Bella attenzione per i cittadini che pagano tasse e tutto il resto. Ci sentiamo abbandonati. Ci vedremo alle prossime votazioni comunali con questo schifo di amministrazione specialmente al consiglio di zona 6 . Saluti da cittadini incavolati. !!!!!!
Lungo la carreggiata sarebbe estremamente utile prevedere un area parcheggio dedicata motocicli.
Lei ha perfettamente ragione, sono orribili.
Soprattutto la parte posteriore della chiesetta ha subito un notevole degrado con il cantiere M4 che era adiacente. Per quanto riguarda auto e moto bisogna dire che con le modifiche che hanno fatto i posti auto sono stati parecchio ridotti.
Soprattutto la parte posteriore della chiesetta ha subito un notevole degrado con il cantiere M4 che era adiacente. Per quanto riguarda auto e moto bisogna dire che con le modifiche che hanno fatto i posti auto sono stati parecchio ridotti.
Lei ha proprio ragione, sono orribili.
Hai ragione l’illuminazione corretta che oltre estetica è sicurezza perci cittadini per palazxo Marino hacuna importanza minima
Ma le foglie secche le rimuovonoo ogni tanto, o aspettano si fossilizzino?
Questo è un grosso guaio. Rimuovere le foglie spetta ad AMSA che sull’argomento non pare molto solerte. Con i mezzi che usa una buona parte viene spazzolata nei pozzetti di smaltimento delle acque piovane otturandoli. Poi piove e si formano le pozzanghere… e si scarica la responsabilità su altri.
Gestire la viabilità di una città come Milano non deve essere semplice, Assessore/a e Sindaco sono occupati su più fronti, questo tuttavia non assolve da impegnarsi di più nell’indicare persone competenti, questo è l’anello debole, che si occupino del territorio, sia in termini di sicurezza, più illuminazione, che di viabilità.
I posteggi selvaggi se vi fosse più controllo del territorio non avverrebbero.
( i 450 vigili in più declamati dal Sindaco forse sono spalmati altrove )
Molte sono le cose da perfezionare, anche i dissuasori già predisposti non sono ancora arrivati in Lorenteggio.
Visto che i detti popolari a volte ci prendono, cantiamo in coro che la speranza non muore mai………
Aldo