Milano | Porta Venezia + Loreto – Riqualificazione di Corso Buenos Aires: febbraio 2025

Milano Porta Venezia + Loreto.

Aggiornamento con prime “alberature” nelle nuove aiuole di Corso Buenos Aires. Avviato nel luglio scorso il tanto sospirato cantiere per la riqualificazione di Corso Buenos Airesla grande arteria commerciale sita tra Porta Venezia e Loreto.

Il progetto prevede il miglioramento degli spazi pedonali, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione di aiuole verdi e il consolidamento dell’itinerario ciclabile esistente con la colorazione rossa e i cordoli definitivi in plastica (cordoli stradali Montiplast di Polivinilcloruro plastificato destinato ad impieghi diversi, proveniente dal riciclo di residui industriali e/o materiali da pre e/o post consumo, conforme alla uni 10667- 5:2012).

Come abbiamo già racontato, la riqualificazione è gestita da due differenti cantieri. Il primo avviato all’inizio dell’estate, interessa il tratto tra via Petrella a via Pergolesi ed è stato avviato dai privati grazie agli oneri di urbanizzazione. Mentre il secondo cantiere, gestito direttamente dal Comune, e che occupa, per ora, il tratto da piazza Oberdan a via Melzo (lato pari) è stato avviato all’inizio dell’autunno scorso.

Mentre proseguono i lavori per la creazione di aiuole, di marciapiedi più larghi e cordolo per la ciclabile, ecco le prime aiuole poste verso piazza Oberdan, ormai completate e già decorate con le piante. Ricordiamo che per Corso Buenos Aires è impossibile la piantumazione di grandi alberature, vista la presenza a pochi metri dei manufatti della metropolitana realizzata nei primissimi anni Sessanta.

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi; Claudio Nelli
  • Loreto, Corso Buenos Aires, Architettura, Riqualificazione, Via Petrella, Le Corti Segrete di Baires, Via Scarlatti,
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

48 commenti su “Milano | Porta Venezia + Loreto – Riqualificazione di Corso Buenos Aires: febbraio 2025”

  1. Ora speriamo che il solito branco di incivili molto attivo quando si tratta di rovinare gli spazi pubblici non si metta subito in moto…..

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  2. Allargano i marciapiedi ma in realtà li stringono con le aiuole.
    Ennesimo collo di bottiglia per impedire lo scorrimento del traffico in un punto nevralgico.
    Hanno deciso di impedire la circolazione delle auto ma impediscono tutto.
    Milano diventa in pratica solo pedonale o ciclistica. Bene, male? Dipende.
    Poiché credo sia impossibile abolire tutto il traffico auto come se fossimo nell800, quando Milano si fermava ai bastioni, il traffico residuo resterà bloccato nelle poche corsie rimaste. E nelle zone limitrofe, prima senza traffico e ora intasate, oppure bloccano veramente tutto.
    Ma il traffico non è un piacere ma una necessità per i ritmi e la produttività e indispensabile per molti lavori.
    Milano perderà posti di lavoro e abitanti che andranno tutti nei paesi limitrofi aumentando congestione, inquinamento, tempi di trasporto e che non posdono essere serviti da mezzi pubblici

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  3. Le proporzioni tra i dimateri dell’albero e il palo di sostegno ci fanno capire che la razza umana ha superato il punto di non ritorno.

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  4. Follia ridurre ad una sola corsia un Corso che e’ una delle via nevralgiche che collega il centro alla periferia, infatti porta Venezia e’ sempre intasata da quando hanno fatto questi lavori, il traffico e’ aumentato così come l’inquinamento! I Boulevard erano pensati per far scorrere velocemente il traffico, invece qui ci sono marciapiedi larghissimi inutili, piste ciclabili che a Milano si sa, usano in pochi e così continueranno a fare, e una colonna di traffico fissa h.24, che rende sempre meno piacevole usare le biciclette e camminare per fare shopping!

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    • I boulevard come li conosciamo oggi sono viali alberati cittadini dotati di larghi marciapiedi pensati per rendere piacevole le passeggiate a piedi. Buenos Aires forse lo è stato fino agli anni ’50 (ma i marciapiedi erano troppo stretti per essere definito un boulevard) poi dopo l’arrivo della metro ha perso le sue alberature. Ma non è mai stato pensato come un boulevard.
      Buenos Aires non collega il centro con la periferia da circa 100 anni, oggi è comunemente nota (non solo ai milanesi) come una delle 10 più importanti vie dello shopping di Milano.
      Da quando imperversa la civiltà dell’auto Buenos Aires è sempre stato intasato un corso di auto e oggi non è diverso da ieri, anzi probabilmente tra chi usa la bici e la metro è meglio oggi. Prima o poi chi usa l’auto si abituerà; è stato così negli anni ’80 per corso Vittorio Emanuele, via Mercanti e qualche anno dopo per via Dante. Negli anni ’60 le auto passavano anche sulla parte meridionale di piazza Duomo.
      I marciapiedi di corso Buenos Aires di giorno sono sempre stracolmi di gente e si fatica a camminarci sopra (lo so perché ci abito), quindi il concetto di “inutili” non mi pare azzeccato.
      La pista ciclabile di corso Buenos Aires è molto utilizzata e da quando hanno realizzato i cordoli molto più sicura (uso la bicicletta).

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  5. Dario
    Sono arrivato a Milano nel 1986. Allora erano percorribili tutte le strade da San Babila a via Dante , corso Vittorio Emanuele ed altre. Il traffico era intenso ma scorrevole. Lo chiamavano il gregge metallico. Si girava bene in auto. Oggi vogliono vendere più auto, che sono aumentate in modo esponenziale e diminuire le strade percorribili, tutto ciò è inversamente proporzionale, contribuendo alla congestione del traffico con conseguente aumento dell inquinamento. Milano è una metropoli e come tale và gestita e vissuta. Chiudere strade, fare piste ciclabili come in corso Buenos Aires oppure viale Monza e non soltanto in zone possibili è assurdo, per usare un eufemismo. Arterie stradali importanti servono a smaltire il traffico, se ristrette lo aumenteranno con gravi disagi. La città non è il paese. Creare le aree B e C è servito solo a far fare cassa al comune di Milano non a diminuire lo smog! Perché il comune non si preoccupa di investire e rifare le strade di Milano che fanno schifo, sono pericolose per tutti dal pedone all’ automobilista al motociclista! Parlano tanto di sicurezza e poi lasciano voragini sparse come trappole. Vergogna. Milano di sera è poco illuminata. Le targhe delle vie non si leggono. Dovrebbero pensare, se riuscissero, di fare cose intelligenti non appariscenti.

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    • Se sei così bravo dovresti fare l’urbanista all’estero.
      Internazionale.

      Li sicuramente ti staranno a sentire.
      Poi torna e dicci come è andata

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      • Senti chi parla… il vecchietto astioso tuttologo! 😂. Ne ha sempre una da dire su ogni argomento. E sempre tranchant e con quale qualità di pensiero. Per non parlare dell’educazione e rispetto mostrati con gli altri. Lui sa tutto! Va un po’ te a fare l’urbanista all’estero poi torna a dirci come ti è andata…

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          • Eh… cosa vuoi, non so quale sia la sua età anagrafica, ma quella mentale è intorno ai 75 mal portati. Probabilmente qua trova una dimensione. Questo sito per lui deve avere la funzione terapeutica di fargli sentire che esiste anche lui. E a noi cosa costa aiutarlo in questo? E’ una buona azione… Mi ricorda il personaggio caricatura Napalm di Crozza.

        • Ma infatti secondo me all’estero vi farebbero gestire a tutti voi l’urbanistica e le strade di Parigi, Berlino, Amsterdam, Copenhagen e Madrid.

          Assolutamente dovete portare questa giovinezza di pensiero all’estero.
          Non ero ironico.
          Ci vuole la freschezza dei vostri 13 anni (negli anni 60)
          🤣🤣🤣🤣
          Dai che siete già un dream team dell’urbanistica moderna
          È una bella carriera alla fine

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          • A parte che nessun urbanista degno di questo nome avrebbe mai progettato lo sfacelo di Milano degli ultimi anni , ma solo degli incapaci assessori che cercano di seguire come pecore i dettami del C40, ma basta aprire gli occhi per concordare in pieno con il commento di Dario.
            Evidentemente solo lo spiritoso tuttologo giramondo qui sopra ritiene geniali gli ultimi interventi urbanistici (?) su Milano.

          • Che brutta vita devi avere. Insisti nel fare la figura del vecchietto stizzoso frustrato che discetta su tutto. Ma visto che hai una risposta per ogni argomento, probabilmente non sei preparato su nulla, e come diceva padre Guglielmo da Bascherville, perché non vai ad insegnare teologia a Parigi? Ti dicono che sei un maleducato nell’interazione con gli altri, ed hanno ragione, e tu seguiti ad esserlo, beh. Però adesso basta correrti dietro e darti retta. In fondo è quello che vuoi e non bisogna seguirti sul tuo patetico terreno. Ciao.

          • Siete talmente Gggiovani che il vostro modello di città risale agli anni 60… fai un po te.

            Ma visto che siete così esperti ripeto portate una ventata di giovinezza a Parigi, Madrid, Berlino, Monaco, Copenhagen e Amsterdam…

            Li vi aspettano sicuramente come urbanisti.
            Portate modello Milano anni 80. Orgoglio suoergiovane.
            😂😂😂😂😂😂😂
            Gruppo espertoni Milano Urbanistica 80

    • A leggere questo commento mi tremano le gambe sul serio, la città e delle persone non della auto. Scenda dalla sua auto e cammini o vada in bicicletta, se non riesce o non vuole ci sono 5 LINEE METROPOLITANE, infiniti tram e autobus. CORSO BUENOS AIRES E’ PER LE PERSONE! Non per la sua auto che mi deve dare fastidio mentre sto passeggiando

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  6. Mi ricordo quando si decise di pedonalizzare Via Dante : urla di fallimento, disastro per il traffico, perdita di migliaia di posti di lavoro….e poi? Nulla di tutto ciò, anzi è una delle strade più ambite.

    Che la gente lasci l’auto a casa o ai parcheggi di interscambio. Si deve capire che è ora di cambiare. Io mondo non è mai stato fermo. Altrimenti avremmo ancora i carretti con il cavallo. Il mondo cambia. Estate paroti

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  7. Si parla sempre male di come il Comune gestisce i lavori pubblici.. in questo caso le opere appaltate dal Comune su piazza Oberdan procedono più velocemente e con risultati migliori di quelli gestiti dai privati sempre su corso Buenos Aires che sono partiti molto prima ma sono lentissimi e con risultati mediocri, considerato pure che non hanno la predisposizione per le vasche con le piante

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  8. Parodi ha dimostrato la stupida ostilità alle auto di questa giunta specie in zona enezia/Buenos Aires.
    In questo modo peggiora la circolazione.Non tutti possono andare a piedi o in bicicletta.

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    • Parodi ha dimostrato…

      Ahahahhahahahahhahahahah hahahahahahahahhahahahahahahhahahahahahahhahahahahahahhahahahahahahahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahha
      🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

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  9. Era ora, tutte le vie che hanno una doppia fila di auto in sosta dovrebbero vedere almeno una di queste due file rimossa e sostituita con alberature e percorsi ciclabili. Così ci si potrebbe avvicinare ad un 20%di spazio dedicato alle ciclabili, miraggio lontano. Anche se i dipendenti dall’auto, quando si fa una, una ciclabile in città dicono che la città è dedicata alle ciclabile e non vedono il mare di lamiere parcheggiate in ogni dove, in ogni via, senza contare quelle che transitano.

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  10. Nel giro di qualche mese in corso Buenos Aires sono riusciti a fare gli stessi lavori tre volte spendendo tre volte per la stessa cosa. La prima per delimitare le ciclabili col pennello per terra, pagando qualcuno per farlo. Poi via la vernice e vai con la posa di cordoli in cemento, pagando anche qui per rifare il lavoro. Adesso via i cordoli in cemento e avanti con quelli in granito, e bisognerà pagare di nuovo. Ma si può rifare il lavoro tre volte in pochi mesi? Domanda retorica: chi paga?

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    • La prima fase è avvenuta nel 2020, la seconda nel 2022, questa si concluderà probabilmente nel 2026. Non proprio “pochi mesi”. Comunque questo è l’obiettivo dell’urbanistica tattica, un pezzo alla volta si tenta di migliorare gli spazi pubblici, nel caso facendo correzioni o modifiche.
      Avrebbero speso di meno facendo in una sola volta? Certamente, ma politicamente avrebbero avuto molti più problemi a farlo passare

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      • Vuoi dire che fanno fatica a “far passare” cose che la cittadinanza vuole?
        Quando hanno cominciato i lavori veri e propri in Buenos Aires? Nel 2020? Ricordi male… Urbanistica tattica? Non hanno corretto o modificato niente. Il tracciato delle piste è stato sempre lo stesso, le delimitazioni anche, solo rifatti tre volte con tre materiali diversi spendendo tre volte per la stessa cosa. “Urbanistica tattica”…

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      • Scusa ma non ho capito una cosa. Che problemi avrebbero avuto a far passare “politicamente” una cosa che a detta loro tutta la città vuole? Ah, forse perché la maggior parte dei cittadini non la vuole; la impongono con questa invenzione demagogica dell’urbanistica tattica. Poi passeranno all’urbanistica strategica? Noi restiamo in attesa dell’urbanistica-urbanistica.

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        • Non è questo il tema. L’urbanistica tattica serve a sperimentare soluzioni che modificano la fruizione dello spazio pubblico dando alle persone la possibilità di valutare il cambiamento ed eventualmente proporre alternative mediante momenti di condivisione. E’ parente dell’urbanistica partecipata ed ha una base democratica molto solida.
          In questo caso non hanno fatto tre volte lo stesso lavoro, hanno fatto lo stesso lavoro in tre fasi diverse, pianificate fin dall’inizio con tutte le possibili varianti in corso d’opera.
          Così sono recentemente stati fatti altri progetti e altri partiranno nei prossimi mesi.
          Non si deve essere d’accordo con i risultati, ma almeno onesti quando si argomentano le proprie opinioni

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          • Grazie per la garbata risposta, ma non capisco alcuni dei concetti espressi. Primo: chi li ha visti i momenti di condivisione? Con chi? Quando i farmacisti di corso Buenos Aires hanno chiesto parcheggi per disabili è stato risposto che anche loro possono usare la metropolitana. Per la serie “perché non mangiano le brioches”… E le lamentele dei corrieri e residenti e fruitori della via (che appartiene a tutti i milanesi) nessuno le ha ascoltate. Dove sta la condivisione? Secondo: tirare righe col pennello può essere una attività preliminare di studio, ma poi posare cordoli in cemento per poi rimuoverli e posarli uguali in pietra non è fare lo stesso lavoro in tre fasi diverse (ma quale abilità dialettica…), ma proprio spendere due volte per fare la stessa cosa. Appunto, sia onesto/a anche lei quando argomenta.

  11. Tutte le zone che sono state rese pedonali sono state un successo totale (da San Babila/Corso Vittorio Emanuele a Via Dante, e persino il tratto di piazza del Duomo che le collega; ma anche parecchie strade intorno a Brera)

    Quando fu fatto non esistevano i social media, ma i commenti al bar erano dello stesso tenore di quelli che leggiamo adesso. La fine del mondo, l’Armageddon, la condanna ad un futuro ben peggiore del presente… Miracolosamente siamo sopravvissuti a queste piaghe d’Egitto.

    Sarà così anche con Corso Buenos Ayres e con altri interventi simili. In una città con una metropolitana da far invidia alle maggiori metropoli del mondo (in base alla popolazione urbana), e senza ostacoli di rilievi o fiumi per utilizzo della bici e con uno sviluppo in superficie molto ridotto, spostarsi senza la “macchinetta” (da pronunciarsi alla milanese) è un gioco

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    • Sacrosanta ed eterna la pedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele, anzi son ridicole le auto pure nelle zone limitrofe.

      Ma è una via morta. Le restano solo stanchi mutandari in franchising e struscio di medio/basso livello.

      Solo per cercare di vedere le cose a 360gradi e non solo nella propria personale bolla. Nn esiste solo il problema auto in una città.

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  12. Perché con 2 corsie corso Buenos Aires non era perennemente bloccato uguale, eh no.

    Piuttosto andate a contestare il nuovo hotel obbrobrio in via Melzo

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    • Era bloccato si, ma non uguale. Ovviamente se restringi il passaggio, i tempi di imbottigliamento aumentano. Il blocco dura il doppio del tempo. E con due corsie un po’ di carico e scarico merci riesci a farlo, un’ambulanza si può fermare e il traffico bene o male scorre lo stesso, un taxi anche, un infermo come mio padre che ha difficoltà motorie (abito in Buenos Aires) può salire e scendere dell’automobile (sai, non riesce ad andare in bicicletta né a piedi) senza che si blocchi tutto per tre semafori, insomma quelle cose li.

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      • evidentemente la cosa è scappata di mano: in tutto il corso impossibile il carico/scarico per i negozi, impossibile la breve fermata di in taxi, impossibile accompagnare a casa in macchina una persona meno fortunata, impossibile qualsiasi attività che non sia andare in bici. spero che i negozi e gli abitanti sopravvivano

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    • Corso Buenos Aires è di proprietà escusiva di questa AscoBaires? Chi sono? Chi se ne frega se hanno sostenuto il progetto. Mica è cosa (solo) loro. Anche io faccio AscoQualcosa, do il mio placet ad un progetto, ed allora?

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  13. Ma avete sentito il servizio del tg4 di stasera? Le farmacie di Buenos Aires hanno chiesto al comune di provvederete a parcheggi per disabili almeno davanti alle farmacie appunto, e cosa si sono sentite rispondere? I disabili usino la metropolitana come tutti e per salire in strada usino gli ascensori (quando funzionano…)! Una cosa così comoda per un disabile… Ma questi qui da dove arrivano, in che mondo vivono? Una cosa inaudibile.

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