Milano, Porta Romana.
Nel vasto e alberato Piazzale Libia a Porta Romana, si erge un edificio decisamente singolare: il civico 16. Si tratta di una costruzione in origine di tre piani più una mansarda e ora ampliata di altri due piani, realizzata con ogni probabilità tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta del Novecento, ispirata ai dettami dell’architettura brutalista. La struttura si distingue per il cemento armato lasciato a vista, la facciata rastremata verso l’alto e i balconi che, in un curioso gioco di volumi, si ampliano man mano che si sale di piano. A completare l’impatto visivo, un intonaco arancio scuro caratterizza gli sfondati dei livelli, contribuendo a un’estetica spigolosa ma studiata.
Nonostante il contrasto apparente con il contesto circostante — un quartiere composto prevalentemente da eleganti edifici in stile eclettico e liberty — il palazzo si inserisce nel tessuto urbano con una discrezione inaspettata, dimostrando come anche l’architettura brutalista possa dialogare con ambienti più ornamentali.
Recentemente l’edificio è stato oggetto di un intervento di sopraelevazione, che ha previsto l’aggiunta di due nuovi piani. In questa fase, però, non è stato mantenuto l’approccio materico originario: il corpo aggettante del cornicione-balcone dell’ultimo livello, un tempo previsto in cemento armato a vista in linea con la poetica brutalista, è stato invece rivestito in semplice intonaco grigio. Nonostante questa scelta più sobria e meno radicale, l’integrazione con il resto della struttura risulta nel complesso armoniosa.
Il progetto originario dell’edificio rimane ancora sconosciuto, ma l’intervento di sopraelevazione è stato firmato dall’architetto Matteo Nasini, che ha saputo coniugare rispetto per l’esistente e nuove esigenze abitative.







- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Porta Romana, Piazzale Libia, Cantiere, via Contardo Ferrini, via Pier Lombardo