Milano, Porta Venezia.
Venerdì 9 maggio, in Piazza Eleonora Duse a Porta Venezia, si è tenuta una breve cerimonia sotto una persistente pioggerellina — inaugurazione bagnata, pianta fortunata? — per celebrare il nuovo progetto di riqualificazione della piazza. L’iniziativa, promossa dall’avvocato Antonio Belvedere nell’ambito dell’Avviso Pubblico comunale “Cura e adotta il verde pubblico”, è stata realizzata in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente e Verde del Comune di Milano.






Cuore simbolico e visivo del progetto è la messa a dimora di un maestoso Ginkgo Biloba alto dieci metri, attorno al quale prende forma un intervento artistico sulla pavimentazione, ideato come invito a riflettere sullo scorrere del tempo e a riscoprire la storia della città e del pianeta.
L’albero, che ha circa 50 anni, celebra i cinquant’anni di presenza a Milano dello Studio BLV – Belvedere & Partners, sponsor dell’iniziativa e da sempre con sede proprio sulla piazza. L’evento è stato occasione per raccontare il progetto, ammirare la fioritura primaverile del Ginkgo e scoprire il nuovo volto di Piazza Duse. Sono intervenuti l’avvocato Antonio Belvedere, fondatore dello Studio e promotore dell’iniziativa, l’Assessora all’Ambiente e Verde Elena Eva Maria Grandi, il Presidente del Municipio 1 Mattia Abdu Ismahil, e l’architetto Raffaello Cecchi.




Un progetto che unisce arte, sostenibilità e senso civico, perfettamente in sintonia con lo spirito della Milano Civil Week in corso (8–11 maggio).
Non è la prima volta che l’avvocato Belvedere si impegna per la tutela e la valorizzazione del verde urbano: il 2 aprile scorso è stato nominato socio onorario di Green City Italia, associazione che promuove il valore del verde nelle città italiane.
Avviato a inizio marzo, il progetto è stato concepito per celebrare il 50° anniversario dello Studio BLV come gesto di gratitudine verso Milano, città d’adozione dell’avvocato Belvedere, originario di Genova. Allo stesso tempo, l’iniziativa richiama temi universali come il tempo e l’evoluzione della vita sulla Terra. Il Ginkgo Biloba, comparso 350 milioni di anni fa nel Devoniano, è tra le specie più antiche e resilienti al mondo — simbolo di longevità, adattabilità e ottimismo.








La scelta della pianta è frutto del dialogo tra Belvedere e l’architetto Cecchi, già autore del progetto “Nove parchi per Milano”, ispirandosi a una celebre frase di Pier Luigi Nervi:
“Per quanto sia bella l’architettura, non potrà mai esserlo più della natura.”
Nell’intervento di Piazza Duse, natura e arte si fondono in un linguaggio urbano armonico: attorno al Ginkgo è stata disegnata una spirale in cubetti di porfido, in cui sono incisi i nomi delle ere geologiche, accompagnati da simboli e graffiti che rappresentano le principali forme di vita comparse nel corso del tempo.
«La vita scorre in avanti, ma può essere compresa solo guardandosi indietro» – racconta l’avvocato Antonio Belvedere –
«Da questa consapevolezza nasce l’idea di ripercorrere il passato attorno al Ginkgo, rappresentando le ere geologiche in un viaggio simbolico che unisce memoria e futuro, radici profonde e nuove prospettive».
Un racconto per immagini e simboli che accompagna i passanti in un viaggio spazio-temporale, idealmente situato tra due poli culturali milanesi: il Museo di Storia Naturale e il Civico Planetario.
L’intervento dona alla piazza un’identità rinnovata ma rispettosa del contesto: la nuova pavimentazione, infatti, conserva materiali e schemi originali, con cubetti di porfido disposti secondo la tradizionale posa ad archi di cerchio. Un ulteriore gesto di cura e riconoscenza verso la città, che dimostra come la bellezza possa nascere dalla collaborazione tra cittadini e istituzioni.


- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; BLV – Belvedere & Partners
- Porta Venezia, Piazza Eleonora Duse, Arredo Urbano, Verde Pubblico, ALbero, BLV – Belvedere & Partners
Bel progettino ma adesso Vogliamo assolutamente sapere se l’esemplare di Ginkgo biloba È maschio come tutti ci auguriamo…. la femmina infatti produce qui frutti gialli molto maleodoranti di escremento quando cadono sul selciato e calpestati.. Incrociamo le dita quindi!!
Un albero in più fa sempre piacere per carità… ma pareva brutto metterci anche due panchine e due lampioni, magari in tono e non i soliti obbrobri da parcheggio del supermercato?