Milano, Porta Ticinese.
Tra la fine di febbraio e l’inizio di aprile, il Comune di Milano ha finalmente avviato un intervento di pulizia sui muri presenti in Darsena, il “porto“ della città.
Nei giorni scorsi siamo tornati a fotografare la situazione ad un mese dalla conclusione dell’intervento.
Purtroppo come immaginabile, l’intervento non è durato molto, resiste, ma già qualche “simpaticone” ha agito indisturbato. Purtroppo alcune parti non sono state ancora pulite, come le scritte vandaliche sulle pareti dell’arco neoclassico di Porta Ticinese progettato dal Cagnola tra il 1802 e il 1814, ancora presenti, così come quelle sulle pareti del “Ponticello del Ticinello“, lo storico ponte del cinque/seicento che permetteva lo scavalco del canale del Ticinello, portato alla luce e restaurato, ma trattato come un qualsiasi muro di un parcheggio di periferia.


Mentre il Ponte dello Scodellino è stato ripulito magnificamente, quello del Trofeo (prima foto a seguire) è rimasto imbrattato.



Passiamo alle strutture del mercato. Pensare che hanno solo una decina d’anni, ci si chiede come edifici ben più vecchi sopravvivano integri o quasi ancora oggi e questi di recente realizzazione siano già sfasciati e un po’ decadenti. Alcune parti sono state ripulite e altre misteriosamente no. Manutenzione inesistente che, in alcuni punti mostra già l’usura dei pilastri metallici ormai arrugginiti.









Il muraglione che era stato ben ripulito inizia nuovamente a mostrare i segni dei vandali.









Domenica 18 maggio, più di 30 volontari WAU! Milano hanno partecipato a un nuovo appuntamento di Ghe Pensi MI Culturale ripulendo completamente dalle scritte vandaliche il ponte dedicato ad Alexander Langer, e ai due gazebo presenti verso piazzale Cantore. (WAU! Milano è un movimento spontaneo di cittadini, apartitico, che promuove il decoro urbano, l’orgoglio civico, il volontariato, l’educazione e l’arte legittima.)






- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Porta Ticinese, Piazza della Vetra, Darsena, Degrado, imbrattamuri, Colonne di San Lorenzo, Basilica di San Lorenzo
Cento bastonate su ciascuna mano e poi mettergli a ripulire. Vedrete come la smettono di imbrattare i muri. I bambini finché non si bruciano non la smettono di giocare col fuoco.
>ci si chiede come edifici ben più vecchi sopravvivano integri o quasi ancora oggi e questi di recente realizzazione >siano già sfasciati…
Ma basta guardarsi attorno oppure anche percorrere una strada appena “riasfaltata” o con la segnaletica orizzontale rifatta… Tutto dura poco per diversi motivi… 1) progetto 2) materiali 3) manodopera e 4) manutenzione che non esiste.
Purtroppo l’unica soluzione e’ quella di non fermarsi mai con la pulizia della Darsena (e di altre aree turistiche e/o monumentali della citta’), come per lo spazzamento delle strade servono interventi costanti, cercando nel frattempo di punire i vandali e i loro genitori (se minorenni) con pene pecuniarie….
Per contrastare il fenomeno devastante di questo vandalismo occorrerebbe acciuffarne uno ogni tanto e comminare una pesante sezione economica. Questo è l’unico modo a mio parere e, come diceva Mao Tse Tung, colpirne uno per educarne cento ,Poi i social faranno un loro lavoro
Mi chiedo cosa si possa fare per risolvere veramente questa inaccettabile situazione.
Lanciamo una campagna contro l’imbrattamento ed il degrado e partecipiamo tutti!…………..
Mi chiedo cosa si possa fare per risolvere veramente questa inaccettabile situazione.
Lanciamo una campagna contro l’imbrattamento ed il degrado e partecipiamo tutti!…………..
Modello Singapore da adottare subito!
Da un lato, è necessario adottare un approccio più repressivo nei confronti di chi viene colto nell’atto di imbrattare i muri — anche se, va detto, coglierli in flagranza è tutt’altro che semplice.
Dall’altro lato, rimane valida la teoria della “finestra rotta”: intervenire tempestivamente, ripulendo i graffiti subito dopo la loro comparsa, riduce la probabilità che ne appaiano di nuovi. In quest’ottica, sarebbe opportuno seguire l’esempio di Parigi: obbligare i condomìni alla rimozione e prevedere sanzioni in caso di inadempienza. Ad esempio, se si guarda al terrore che incutono le multe per la raccolta differenziata e l’atteggiamento zelante di molti condomini, molti di questi finiranno per appostarsi in attesa di prendere un graffittaro a mattarellate.
Il problema è molto più a monte: chi ha educato questi soggetti ( o meglio, avuto il compito di farlo), è stato in grado di farlo? Si è fatto riconoscere dai figli come una autorità e un esempio da seguire? E’ sato in grado di trasmettere senso civico? Di farsi ascoltare? Che valori gli ha trasmesso? Sono stati troppo permissivi?
Ci si rende conto che l’incapacità di educare i figli fin dalla più tenera età è un problema dilagante, e che se non si argina ripristinando l’educazione civica sia in famiglia che a scuola, per questi soggetti sarà più che normale da ragazzi imbrattare e fare cazzate, e da adulti, magari lavorando nelle istituzioni, sarà più che normale lavorare senza competenza, o rubando o fermando un Frecciarossa per i propri porci comodi, imbrattando la società?Che sarà più che normale che ci sia la feccia che abbiamo nel governo, quella che coi suoi stessi comportamenti sta sdoganando l’inciviltà, l’arroganza e anche la violenza?
Quando abbiamo manganellato le mani a questi cretini, che lo farei in prima persona, o fatto qualche multa cosa abbiamo risolto?
Rispetto del Codice Penale. Ricetta semplicissima. Senza tirare in ballo le mamme, i papà e gli zii. Troppa ideologia giustificazionista. Già fare qualche multa risolverebbe qualcosa, neh. Far capire che quando si sbaglia si paga sarebbe un buon messaggio. Feccia nel Governo? È eletto. Anche questo è rispetto delle Istituzioni. Queste terminologie non fanno altro che fomentare. Si può benissimo non essere d’accordo, ma il termine “feccia” per una istituzione democraticamente eletta o comunque definita non aiuta, diciamo, al rispetto. Poi qualcuno si sente autorizzato o addirittura eroe ad imbrattare i muri. Per “protesta democratica “.
Vorrei inquadrare l’ argomento in una prospettiva diversa, ovvero: I lettori invocano, giustamente, punizioni…ma per punire è necessario avere prima un colpevole.
Chiediamoci perchè scelgono con precisione i loro obiettivi: sono sempre monumenti o vestigia storiche che rappresentano un qualcosa di bello nella città o di pregevole perchè rispecchia il suo glorioso passato, così infatti la darsena, la basilica di san lorenzo, ma non arrivano mai a sporcare quel che rappresenta altro, pur essendoci molti facili e adatti allo scopo “obiettivi”, es. le orrende scatole da scarpe giganti, in mezo al parco sempione…eppure son li, belle pronte, come una lavagna…oppure, perchè hanno imbrattato diverse statue ma non il monumento a Garibaldi? Perchè fanno scritte inneggianti alle ideologie sinistroidi? Ecco, allora, tutto si potrebbe sapere di costoro, da dove partono e quando agiscono, nell’ era della popolazione urbana videocontrollata h4, ma nulla si fa, perchè c’è la totale connivenza e contiguità ideologica tra chi sta al potere, perlomeno in certi ambiti e questi personaggi che si divertono a rovinare la città.
Scommettiamo che se un giorno uno di noi butta un tostapane rotto fuori dagli appositi spazi, es. riciclerie, dopo pochi giorni arriva una raccomandata al “colpevole”?
Quante parole inutili. Sono solo quattro cog…oni. continuate a dar loro una valenza ideologica e non smetteranno mai.