Milano Porta Ticinese.
Ogni volta ci casco. Ogni volta mi dico: Non passare in Darsena, evita, così non vedi lo schifo che fa! Come vuole la tradizione, se non lo vedi, non esiste. Eppure, ogni tanto, speranzoso ci torno, solo per constatare che il degrado peggiora sempre più.
E pensare che potrebbe essere uno dei luoghi più belli e romantici di Milano, un posto dove passeggiare e ammirare l’acqua, elemento fondamentale nella storia di ogni grande città. Eppure Milano, invece di valorizzarlo, ha scelto di nasconderlo, relegandolo ai soli Navigli e alla Martesana, oggi importanti luoghi di svago.
In questi giorni, dopo anni, il Comune ha finalmente avviato un intervento per ripulire i muri che circondano la Darsena, il porto di Milano. Meglio tardi che mai, diremmo noi.
Ma la pulizia dovrebbe avvenire con maggiore solerzia e programmazione, per evitare che tra un anno ci si ritrovi punto e a capo.
La mia passeggiata, iniziata ai piedi dell’Arco di Porta Ticinese, si è soffermata sui new jersey in cemento anti-attentati, posizionati ai piedi delle scale. Non sarebbe stato più logico collocarli nella parte alta del dislivello? E soprattutto, verranno sostituiti anche qui con i piloni in acciaio, come avvenuto altrove?



Il mercato, per salvarlo dagli scarabocchi, era stato decorato con dei pannelli artistici, pensati per scoraggiare gli imbrattatori. Il risultato? Sono diventati bersaglio a loro volta, alimentando un circolo vizioso di degrado senza fine.



E che dire delle sponde, progettate nel 2013-14 per richiamare le antiche mura spagnole demolite? Un’altra superficie imbrattata e abbandonata a sé stessa.










Verso piazzale Cantore, finalmente si intravedono i primi effetti dell’intervento di pulizia. Prima o poi, a furia di “esfogliare” i mattoni, spariranno anche quelli.






Il ponticello pedonale intitolato ad Alexander Langer, invece, versa in condizioni pietose. Ma cosa avrà mai fatto di male per meritarsi un luogo così trascurato?





Il nostro percorso si conclude dove la Darsena termina (o inizia), là dove un tempo confluiva l’acqua dell’Olona, oggi lasciata a verde con un piccolo giardino. In teoria, un angolo suggestivo. In pratica, il solito scenario di incuria e abbandono. Così ecco comparire gli inutili tubicini di irrigazione, attivati forse solo per un mese, gli inutili teli di plastica che dovrebbero eliminare le piante infestanti dai cespugli ma che, col tempo spariscono inghiottiti dalla vegetazione mentre i cespugli muoiono e non vengono rimpiazzati. La manutenzione si riduce al minimo indispensabile: una passata di tosaerba e nulla più.
Persino i due piccoli pontili decorativi sono ormai irrimediabilmente danneggiati, con parti mancanti. Un esempio perfetto di come l’architettura moderna, fatta di pannelli prefabbricati invece che di solide tavole di legno, si deteriori rapidamente senza una manutenzione adeguata.
Unica nota positiva di questo giro in Darsena, in un malinconico fine inverno? L’avvio dei lavori di pulizia dai graffiti vandalici. Ma la vera domanda è: quanto durerà tutto questo?





Gli ultimi articoli sullo stesso argomento: dicembre 2023; febbraio 2024; luglio 2024

- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Porta Ticinese, Piazza della Vetra, Darsena, Degrado, imbrattamuri, Colonne di San Lorenzo, Basilica di San Lorenzo
Per i muri la parola d’ordine è EDERA RAMPICANTE!
Concordo ma non si può fare dappertutto (esempio le spallette dei ponti che si vedono nelle foto).
Almeno negli hotspot turistici come la Darsena, una pulizia periodica (PERIODICA, non quando ci ricordiamo, e possibilmente frequente…) dovrebbe essere garantita.
ben detto
Ma no, dai. Si tratta di una espressione del disagio giovanile dei ragazzi di sinistra. Suvvia. Vanno compresi.
Figuriamoci se non è colpa della sinistra anche questo! Il tópos nazionale oramai … come se l’ignoranza e la mancanza di senso del pubblico non fosse oramai di tutte le giovani generazioni.
Vero, ma a giustificarle è solo la sinistra.
A mio parere il Comune dovrebbe predisporre una vigilanza notturna permanente in modo che la Darsena sia sempre controllata, inoltre dobbiamo pensare che i muri, come le strade cittadine, vanno ripuliti periodicamente almeno fino a quando il vandalismo grafittaro sarà così aggressivo nella nostra bella Milano….
Concordo, EDERA! EDERA! EDERA! Bella, verde, e prova a pasticciarla! Ci pensa lei a rigenerarsi!
E’ stupido continuare a buttare i soldi in pulizia, tanto tra due mesi sarà ancora uguale e quei soldi li pagano i cittadini! Ma chi governa non ci pensa?????
Andrebbero puliti istantaneamente
Ormai penso che, dato che il muro originale è ridotto al minimo, il comune di MI ha deciso che va bene così.
Buonasera
Per contrastare i graffiti c’è un solo metodo: toglierli subito. Gli autori così sono disincentivati a riproporli perché la soddisfazione sta nel vedere la propria Opera. Sarebbe opportuno che a livello comunale il provvedimento di rimozione dei graffiti sulle pareti pubbliche venisse esteso anche alle pareti dei condomini che si affacciano sulla darsena che sono stati danneggianti in questi anni magari dopo essere stata appena ristrutturati. Purtroppo per un condominio il costo di rimozione dei graffiti è molto elevato e non c’è nessun supporto. E così ci sono case che si tengono i graffiti per anni. Com’è nel nostro caso.
Non è elevato il costo per i condominii che desiderano eliminare i graffiti.AMSA ha abbonamenti a prezzi irrisori dopo la prima ripulitura.Da informarsi.Purtroppo ciò viene poco pubblicizzato.
Devo ammettere il mio personale apprezzamento per i murales. ma i tag di queste schifezze sono abominevoli, non sono murales, sono una vergogna
Frequento la Darsena perché sono un canoista socio della ANMI che ha la sede proprio lì e ho sempre sotto gli occhi questo schifo. Ho scritto al Comune già nell’aprile dello scorso anno. Mi ha risposto un certo Ing. Marco Sala dicendo che i lavori di rimozione dei graffiti sarebbero iniziati a fine aprile. I primi di luglio rimando un’altra mail. Risponde ancora questo Sala dicendo “abbiamo avuto un problema con il coordinatore della sicurezza e abbiamo dato incarico al altro soggetto. I lavori partiranno a breve”. Spero che il vostro articolo venga letto dal Sala sindaco e non dell’ingegnere bugiardo e che si diano una mossa. BRAVI URBANFILE!!
Francesco Frova
È inutile scrivere al sindaco. Lui è occupato in ben altre questioni di massimi sistemi e intanto la città sprofonda nel degrado. Penso che invece di destinare migliaia e migliaia di euro per la riqualificazione di piazzale Loreto, si dovrebbe prima mantenere l’esistente in condizioni decenti. Tipo piazzale Baracca, Baiamonti eccetera eccetera
Mamma mia passavo l’altro giorno per Loreto, ero fermo al semaforo. Non è cosi grande come appare dalle mappe.
E mentre ero fermo pensavo che il progetto che dovrà partire sarà solo l’ennesimo centro commerciale…
Che noiaaa sta storia… è come pensare che aggiungere una carreggiata risolverà ogni problema di traffico, che aumentare le sanzioni ridurrà il consumo di droghe… pulendo i muri si restituisce una tela bianca ai graffitari, legalizzate i graffiti su quei muri in darsena e presto ci saranno opere con cui la gente vorrà farsi i selfie, è un luogo di ritrovo e convivialità, non deve per forza essere tutto sobrio e uniforme! Poi magari ci passa un pirla tipo Banksy a fare il suo stencil e siccome un paio di boomer l’hanno visto sul giornale allora oooh qua serve la sovraintendenza, dobbiamo staccare il muro e metterlo in un museo! Mavaaaa…
Paragonare l’imbrattamento dei muri come vediamo in fotografia a un’opera di Banksy mi pare audace. E il “luogo di ritrovo e convivialità” non giustifica minimamente l’imbrattare un’opera pubblica. Comunque continuiamo a giustificare e incoraggiare tali “artisti” che fin che troveranno questi ideologi della giusta espressione del disagio giovanile si sentiranno legittimati a farlo.
Ok Bro, puliamo i muri e restituiamo una tela bianca ai graffitari poi la ripuliamo e la rirestituiamo ad altri graffitari e cosi via finché non passa Banski a fare il suo stencil che però poi ci pensano i boomer a staccarlo quindi a posto.
La mia prospettiva in moto: quando passavo con la darsena “vecchia” anni e anni fa si vedeva tutta l’acqua perché le ringhiere che costeggiavano la darsena erano ringhiere e si poteva vedere attraverso.
Ora passo per la stessa strada e vedo un muro… A mio avviso sarebbe servita di nuovo la ringhiera:
1) non ci sarebbero stati i muri da dipingere
2) ci sarebbe stata visibilità dalla strada
Questa è ovviamente solo la mia opinione.
il confronto col vecchio viene subito in mente a tutti i vecchi e dispiace. altro lavoro pensato male
Darsena: un prigetto banale e senza storia, da condominio di periferia anni ’50. Una manutenzione lacunosa. Gli sfregi passati per arte di strada…..
Purtroppo la darsena, che in altre città europee sarebbe un fiore all’occhiello, è davvero un luogo orribile. Anch’io evito di passarci, mi sento profondamente avvilita dal degrado e dall’incuria. Vite del canada ed edera sui muri, unica soluzione contro i deturpanti graffiti! E che la manutenzione al ponte dedicato al grande Alex Langer sia costante!! offende la sua memoria lasciarlo in quello stato. Se potessi, andrei io a ridipingerlo!!!
Anna ,fai come me e altri volontari.Ci sono organizzazioni a Milano per il decoro e ANCHE si va a riverniciare(con permesso).La soddisfazione è tanta e si incontrano persone intelligenti.
Grazie per avermi ricordato che esistono tuttora associazioni di cittadini volontari che contrastano il degrado di Milano: avevo partecipato diversi anni fa ad alcune giornate di “cleaning”, ripulendo muri e saracinesche di negozi: molta fatica ma altrettanta soddisfazione, concordo! Non rammento però il nome del gruppo. Come insegnante avevo anche collaborato con l’associazione Retake, che aveva dipinto i muri della palestra della scuola con una vernice speciale ecologica. So che ora si chiama WAU-We Are Urban. Tu a quale organizzazione ti riferisci?
Sono passati decenni ma la lezione di Rudy Giuliani in una città ben più problematica come NYC continua a essere ignorata: ripulire e sanzionare all’infinito. Nel caso della darsena poi la soluzione è anche più semplice usando l’edera che non credo comporti chissà quale spesa. Ma del resto in città non si fanno nemmeno più le multe per i posteggi selvaggi sui marciapiedi…
Controllo costante con videocamere a sensore e interventi delle forze dell’ordine sul fatto.