Milano | Arredo urbano – Il verde perduto nell’epoca del “greenwashing”

Milano, verde pubblico e arredo urbano.

Non sono un architetto, né un urbanista o un vivaista. Sono semplicemente un cittadino, come tanti, appassionato di urbanistica e della storia delle città. Mi limito a osservare, come fanno i buoni umarell.

Negli ultimi anni, come ho spesso sottolineato, ci sono state trasformazioni urbane e architettoniche che hanno cambiato profondamente l’aspetto di alcuni luoghi della città, soprattutto per quanto riguarda il verde, sia pubblico che privato — a volte, purtroppo, deturpandolo.

Con la scusa della “riqualificazione” o del “restyling” come piace dire oggi, si sono compiuti veri e propri scempi: spazi che un tempo ospitavano alberature e aiuole sono stati trasformati, in peggio, in aree spoglie e inospitali.

Sembra che negli uffici tecnici del Comune si tenda a ridurre al minimo il verde nei progetti, preoccupati dagli alti costi di manutenzione. Eppure, basterebbe optare per semplici prati, invece di riempire le aiuole — come ormai è prassi — con fiori, cespugli e piante ornamentali di ogni tipo. Scelte scenografiche, sì, ma costose e difficili da mantenere.

Va anche detto che, con i progetti di riqualificazione delle aree occupate dai cantieri della nuova metropolitana M4, il Comune ha “inverdito” alcune zone che prima non lo erano. Tuttavia, spesso si tratta di piccole superfici erbose circondate da vaste distese di cemento. E, al contempo, è stato sacrificato molto verde preesistente.

Ricordate, ad esempio, com’era verde l’incrocio tra via Carducci e piazza Sant’Ambrogio, presso la Pusterla? Robinie rigogliose ombreggiavano l’area, creando un’atmosfera accogliente. Ora, dopo la costruzione della stazione M4, la zona è una graticola sotto il sole. Eppure la parte realmente occupata dalla stazione e dai tunnel è minima: qualche alberello avrebbe potuto essere ripiantato.

Stessa area oggi (qui sotto non c’è la metropolitana o le sue strutture).


Un caso simile riguarda via De Amicis. Un tempo era interamente alberata; oggi, ampi tratti sono stati trasformati in vasche di cemento con cespugli e fiorellini. Non vi è nemmeno una stazione in questo tratto, ma solo un piccolo manufatto tecnico. Il verde, quello vero, si poteva ripristinare. Le vecchie aiuole erano molto più semplici da mantenere — un prato e qualche cespuglio, nulla di più. Quei vasconi moderni, dubito dureranno bene negli anni.


Anche in Corso Concordia, a Porta Monforte, dove sorge la stazione M4 Tricolore, si è scelto di sostituire il prato con una spianata di cemento, inserendo alberi in appositi fori nella pavimentazione di pietra. Un’altra occasione mancata.


Nel 2021 avevamo già segnalato la misteriosa scomparsa di tre splendidi alberi in piazza San Gioachimo, a lato della graziosa chiesa omonima. Erano tre bagolari folti e rigogliosi, visibili ancora su Google Street View nel 2012. Uno fu abbattuto nel 2016 e mai ripiantato. Il secondo scomparve l’anno dopo. Oggi resta solo l’asfalto, testimone dell’incapacità — o della trascuratezza — degli uffici tecnici del Comune nella gestione del verde urbano. Basta osservare le immagini per notare anche lo stato di degrado e disordine dell’intera area, posta all’ombra delle nuove torri e del tanto celebrato Parco della BAM (Biblioteca degli Alberi), che però si è fermato pochi centimetri prima di arrivarci.


Anche i privati hanno dato il loro contributo al declino del verde cittadino. È comprensibile che durante i lavori l’ex “boschetto” accanto al palazzo INAIL in via Fatebenesorelle sia stato rimosso, ma è stato comunque un vero peccato. Lo stesso vale per il complesso in via Meravigli 12/14, dove un tempo vi era un rigoglioso giardino con un grande albero; oggi, al suo posto, solo qualche cespuglio in vasi che a stento lo contengono.


Stessa sorte per l’area a giardinetto del palazzo per uffici di via Meravigli e Giulini, dove sino al 2015 vi erano anche delle rigogliose alberature. Dopo i lavori di riqualificazione probabilmente per chissà quale necessità è stato creato un cortile pavimentato e perciò le folte alberature sono state eliminate per delle misere vasche con bambù, forse per nascondere le malefatte.


Che dire dell’area antistante la torre di Corso Como Place, di via Tocquevilel e via Bonnet, un tempo un giardino verdeggiante con tanto di alberi e ora parte del complesso per uffici rinovato. Peccato.


Altro caso eclatante lo abbiamo visto in viale Molise angolo via Cena a Porta Vittoria (Senavra).

In Via Giovanni Cena 36, si trova una delle centraline A2A-Unareti ex A.E.M. La palazzina è un edificio costruito negli anni Cinquanta come cabina tecnica, ricavata in un lotto triangolare al lato dell’ex scalo ferroviario di Porta Vittoria e di viale Molise.

Più della metà del lotto era occupato da un piccolo giardino con al centro una graziosa fontana in marmo (spenta da tempo immemore) contornata, sino a qualche tempo fa, da un vero e proprio “boschetto” di alberi adulti molto belli (cedri del libano, platani e abeti). Ora al loro posto è stata costruita la nuova centralina, certo necessaria, ma con quale perdita?


Anche in viale Duilio, zona Fiera e quartiere CityLife, dove, in viale Duilio vi erano degli enormi filari di platani, tutti spariti con l’avvio del cantiere per CityWave. Certo, CityLife ha compensato con la creazione di un bel parco, ma questo potremmo aggiungerlo all’elenco di edifici che si sono “divorati” gli alberi esistenti.


Che dire del futuro a rischio del Parco dei Capitani a San Siro, probabile sacrificio (anche se è un semplice appezzamento verde un po’ sistemato dal Comune) per la realizzazione del nuovo stadio.


Questi sono solo alcuni esempi eclatanti di come, con varie scuse, costruttori e lo stesso Comune abbiano preferito fare volumetria piuttosto che lasciare a verde queste piccole aree. Un vero peccato.

Senza contare quanti alberi mai sostituiti e le cui tracce ci ricordano che una volta loro c’erano. Fori o cerchi nella pavimentazione o ceppi ormai secchi.

Insomma, tanti si dichiarano “green”, ma alla fine dei conti il verde costa, e spesso si preferisce eliminarlo o far finta che non ci sia. Come in un gioco di prestigio: basta un attimo, e scompare. Morale: fate attenzione a dire “progetto green”, perché non dovremmo più tanto crederci.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Google Map
  • Vere pubblico, Verde, Greenwashing, Alberi, Piante, Aiuole, Degrado
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

70 commenti su “Milano | Arredo urbano – Il verde perduto nell’epoca del “greenwashing””

  1. L’articolo sembra cavalcare l’onda di sdegno e di indignazione che dilaga sui social. Cavalcarla per generare click e engagement.
    Ma a me sembra molto di parte e fuorviante. È vero che molti alberi sono stati abbattuti per la M4, ma molti molti altri ne sono stati piantati.
    È vero che molti alberi morti o caduti per il maltempo non sono stati sostituiti, ma siamo ancora in estate, si ripianta in autunno.
    È vero che si potrebbe fare di più, ma gridare sempre allo scandalo, agli scempi, ai disastri non fa bene alla città che voi di UrbanFile una volta amavate e ora non più. Perché siete forse invecchiati, e perché vorreste una Milano tipo cittadina
    svizzera. Milano non sarà mai perfetta, intonsa e luccicante, facciamocene una ragione e guardiamo, ogni tanto, anche alle cose belle perché non se ne può più di questa negatività.

    Rispondi
    • Concordo con “abc”. Anche se ovviamente c’è molto da fare per migliorare, a partire da come sono costruiti i singoli edifici e da come viene realizzato e gestito il “verde”.

      Rispondi
    • Concur! Ho pensato la stessa cosa: dove sono le aree dove il verde non c’era ed ora è stato messo a dimora? Bisogna leggere più Popper. Vi seguo da anni e il vostro contributo è fondamentale. Ma gli articoli con il tono sdegnato sono molto pesanti! Con grande stima, G

      Rispondi
      • Ho letto Popper con attenzione in gioventù e lo considero tuttora un grande maestro. Dove sono i dati sul verde esistente e su quello di nuova realizzazione? Dove il rapporto fra verde e nuovi abitanti e nuove case? Il comune questi dati dovrebbe averli ma stranamente non li fa mai uscire, chissà perché. Si scoprirebbe forse che Milano è molto meno green di quanto la propaganda vorrebbe fare credere

        Rispondi
      • Beato te che guardi delle foto e ci vedi la realtà delle cose. Penso di conoscere molto molto bene la mia città, qua ci sono solo gli esempi più eclatanti negativi, ma ce ne sono altrettanti più che positivi. Corso Europa aveva 0 alberi, largo Augusto aveva 0 alberi, San Babila aveva 0 alberi, il Verziere aveva 0 alberi, via Olona 0, come Sabt’Agostino, 0… ora ne hanno. Per non parlare della zona del Castello, fino a qualche anno fa un’autostrada, ora un parco.
        Dai non si può solo dire che si è fatto uno scempio, che è tutto un degrado, che sono tutti incompetenti.
        Per me questa narrazione va fermata.

        Rispondi
        • Aggiungo che mi colpisce molto l’ espressione “questa narrazione va fermata”. Innanzitutto perché mostra un grande disprezzo per la verità: non contano le cose, la loro rappresentazione, il confronto fra opinioni diverse: tutto è “narrazione” (ovvero messa in forma) che va veicolata tramite i mezzi di comunicazione. E se non piace “va fermata” (immagino inondando il blog di commenti tutti simili). Sa molto di manipolazione. Ed è un vocabolo molto renziano: ammanire ai subordinati un racconto rassicurante, vero o falso che sia. E se qualcuno in modo pacato fa notare che non è così: subito azzannarlo dandogli del disfattista, dell’ indignato ecc ecc. Ma gli argomenti non si affrontano (e non si risolvono) così (vedi narrative su altri tanti temi: case popolari, traffico, ecc ecc)

          Rispondi
          • Bravissimo, concordo in pieno è poi da un certo tempo, che qui sul blog, quando Urbanfile pubblica, come suo solito, un articolo molto dettagliato e approfondito riguardo la gestione amministrativa della città, appaiono subito questi strani commenti di critica e negazione, uno dietro l’ altro…mi sa tanto di truppe cammellate global, che imperversano sui vai siti, a volte come è noto, pure a pagamento.

        • Bah, qui siamo in denial of facts….San Baila e una colata di cemento, stessa cosa per largo Augusto e corso Europa….il problema e il modo in cui si pensa l Arredo Urbano…senza scomodare Londra o Parigi, o anche Barcellona….a Milano il verde viene messo sempre in secondo piano, in qualsivoglia progetto di arredo urbano, per una questione di costi di manutenzione…, ed è un fatto

          Rispondi
    • Abc ha detto esattamente le parole v che avrei voluto dire io. Centinaia di alberi piantatl cedono ad una indignazione continua che a me personalmente non piace per nulla

      Rispondi
        • Gli altri devono essere precisi, a “voi” basta invece lamentarvi senza portare di concreto nessun dato. Milano ha tanti problemi, vecchi e nuovi, ma a sentir la gente che gira su sto blog sembrerebbe essere tutto un disastro

          Rispondi
          • Mi sembra che di esempi concreti l’ articolo ne citi decine (Sant’ Ambrogio, ecc). È il caso contrario (gli alberi ripiantati) che non ha evidenza.

    • Non mi sembra che l’ articolo “cavalchi l’ onda di sdegno”, mi sembra invece che mostri con una certa sobrietà quello che è sotto gli occhi di tutti e che i media ufficiali (sempre molto benvolenti con questa amministrazione) tendono invece ad ignorare. Non è vero che gli alberi di M4 cresceranno poi: vedi Sant’ Ambrogio/san Vittore. E non è vero che gli alberi abbattuti a maggio non possono essere ripiantati perché è luglio: alcuni ceppi sono lì da decenni. Quindi l’ importante a mio parere è essere equilibrati: né troppo pessimisti, ma neanche troppo corifei propagandisti e negatori della realtà (come mi sembra Abc)

      Rispondi
      • Ai tempi in cui iniziò il progetto di M4, ricordo che gli abitanti della zona San Vittore protestavano per gli alberi abbattuti. L’assessore dell’epoca (credo fosse Maran) aveva rassicurato tutti: tranquilli, alla fine dei lavori gli alberi torneranno. Adesso i lavori sono finiti (quasi) e gli alberi non sono tornati. Certo, si gioca sempre sul fatto che i cittadini siano stupidi e smemorati, adesso ti racconto palle per rabbonirti, domani chissà. Solo che i cittadini – come si dice – hanno memoria da elefante e gambe di lepre: e se li prendi in giro, si rivolgono a qualcun altro, semplice. Quindi, ex assessore Maran, se ci sei spiegaci: come mai gli alberi non sono stati ripristinati come avevi promesso?

        Rispondi
        • Ma Maran non risponderà perché Maran non esiste: è un ologramma, un ectoplasma creato da assimpredil per i suoi affari. Adesso non serve più e l’ hanno messo in standby. Tornerà quando sarà di nuovo utile.

          Rispondi
      • Siete anche troppo buoni coi criminali ambientali e gli assassini di alberi, e coi pappagalli (pagati o no, è uguale) che gli reggono la pancia nei commenti. Siamo nell’era del negazionismo dilagante: di qualunque realtà spiacevole si parli, arrivano a sciami quelli che non è vero (non importa se ci sono le foto: non è vero e basta), esagerate, non raccontate tutta la verità, siete critici per partito preso, “i veri problemi sono altri” e via blaterando (sì, molto “renziano” come atteggiamento). I bot vanno ignorati o silenziati. Grazie per la denuncia di spaventosi misfatti che impoveriscono e deturpano la città e rubano verde ai cittadini.

        Rispondi
    • Il “Facciamocene una ragione”è la tipica frasetta che incita al disfattismo,per chi non ama Milano,per chi non ha senso di appartenenza,poco senso civico,cultura.Perchè non migliorare le cose come nelle città civili invece di buttarla sul comodo italico,tanto è così, non facciamo nulla per i posteri…

      Rispondi
    • Sono d’accordo. Milano è cambiata in meglio e ci sono più alberi e grandi spazi al posto di macchine in sosta una sopra l’altra! inoltre negli esempi che ci state mostrando in alcuni, facciamocene una ragione, nn ci possono essere alberiri perchè sotto c’è la metro con tutte le strutture adeguate per i passaggi! poi alcuni esempi sono sbagliati come nella piccola arena nuova Giulini, via Porlezza prima luogo di drogati e senza dimora…adesso c’è un bellissimo giardino con alberi e panchine e in particolare mosaico meraviglioso , da pubblicare.: Resta purtroppo il problema sosta moto che stanno divorando tutti gli spazi pedonali e la nuova sistema azione proprio nell’area che avete già documento che sarà senz’altro violentata! Grazie comunque per il vostro importante e qualificato lavoro di documentazione

      Rispondi
      • Abito vicino a via Porlezza e di drogati non ne ho mai visti. C’ erano dei barboni che dormivano sotto un palazzo ma ci sono ancora (meno perché hanno messo i “dissuasori”, non per la piazzetta). I parcheggi poi servono, è pieno di auto in divieto di sosta e chiedetevi perché (e non venitemi a dire che “i milanesi volendo potrebbero rinunciare all’ auto” come dice il sindaco, perché in realtà non ci sono alternative se vogliamo andare fuori Milano come facciamo tutti)

        Rispondi
    • Mi pare che le osservazioni siano più che giuste e motivate anche da documentazione fotografica.
      Quei viali alberati sostituiti da distese cementizie NON saranno MAI più compensate da altri nuovi piccoli alberi messi in altri luoghi.
      Gli effetti sulla mitigazione della calura, l’emissione di ossigeno, l’ombra diffusa di quelle strade, la pemeabilità naturale dell’acqua piovana non ci saranno più.
      Tutto questo è aggravato dall’urbanizzazione intensa in cui si trovano.

      Rispondi
  2. Era Urbanfile, è diventato Urnafile.

    articolo scorretto, narrazione sballata, pronta per Arsuffi e soci una candidatura nel movimento di Vannacci o simili.

    Rispondi
    • Eh certo, invece il 90 per cento circa dei media che hanno straparlato di quant’ era bella la Milano globalista dei sindaci di sinistra avevano ragione eh? Urbanfile altro non fa quello che dovrebbero fare gli altri mezzi di informazione se non fossero collusi. D’ altra parte , c’è anche chi ha “accusato” questo blog di essere un laudator di chi sappiamo chi…insomma è il destino di chi vuole fare informazione correttamente in maniera obiettiva in questo paese di matti che qualcuno chiama italia. Dopo tre mandati consecutivi di sinistra, abbiamo una città dove è impossibile viverci (sicurezza personale) e impossibile comprare casa per un normale onesto cittadino, grazie al favorire un certo modo di intendere l’ edilizia urbana: se vuoi approfondire al proposito al riguardo, la procura della repubblica può fornirti dettagli.

      Rispondi
    • @vittorio: cosa c’entra Vannacci? Sono state pubblicate foto reali, nessuna “narrazione”. Poi si può non essere d’accordo argomentando e portando esempi contrari, ma non buttandola in caciara in questo modo

      Rispondi
  3. Pazzesco. Nemmeno osseervatori felle leggi su tutela del verde, del ripristino degli alberi tagliati e delle chiacchiere sull,’incremento del verde tanto sbandierato.
    Servi dei cementificatori.

    Rispondi
  4. Bravi, bella documentazione. È innegabile che in questi casi da te elencati hanno commesso gravi errori (sperando siano solo errori, ma non sono sicuro che sia solo incompetenza). Anche se avessero piantato alberi altrove, non giustifica affatto l’accaduto

    Rispondi
    • Eh sì, sai che meraviglia quello schifo di parcheggio di taxi che era prima.
      Non giustifico la scelta di non mettere aiuole in San Babila ma:
      1) sotto c’è la M1
      2) lo spazio aperto serve, le piazze servono, non si deve necessariamente trasformare in foresta ogni angolo della città. Anche perché si vede come a Milano amiamo gli alberi, ci parcheggiate le auto sulle radici se potete

      Rispondi
      • Il progetto di san Babila è scandaloso anche a prescindere dalla mancanza di aree a verde. Mezza piazza fatta su progetto di Caccia Dominioni (non proprio l’ ultimo dei cretini), mezza una spianata di cubetti di granito (vera follia) senza un disegno e senza niente). E ci sono voluti anni per partorire quell’ obbrobrio. È indifendibile

        Rispondi
    • C’è sei riuscito a prendere uno dei pochi esempi dove piantare alberi era impossibile (sopra M1) da un lato e possibile dall’altro (sopra M4) e così è stato fatto.

      Premesso che anche a me faceva schifo (e tutt’ora non adoro… potevano almeno cercare di tenere pavimentazione simile) il pezzo nuovo di San Babila, mi rendo conto che òa logica di tenerla a piazza sia di sfruttarla per togliere eventi e manifestazioni dal Duomo (e funziona).

      Rispondi
      • E invece no, perchè proprio appena adesso hanno fatto una baraccopoli in Duomo sul “pane” o qualcosa di simile, in piena stagione turistica.
        Inoltre ‘sta faccenda che se c’è sotto la metro non si può mettere un po’ di vegetazione sopra è totalmente infondata; a Milano abbondano i condomini edificati tra anni sessanta, con box sotterranei e prati, alberi e arbusti sopra a ricoprire.

        Rispondi
  5. Come spesso accade chi lavora in giunta scrive anche qua per sovvertire a proprio favore le cose. Negando l’evidenza.
    La mia Milano era già sotto le medie europee di superfici verdi e piantumate. Chiaro che rende di più un metro quadrato cementificato che un prato o un albero. Un vantaggio per gli speculatori e uno svantaggio per il milanese oramai a livello di utente e passivo fruitore.
    Ottimo articolo,

    Rispondi
    • Effettivamente, come anche nel recente thread sul parco 8 marzo, i numerosi commenti che negano l’evidenza fanno venire qualche dubbio.
      Fantastico poi quello che giustifica il fatto di non piantare alberi perché poi i milanesi ci posteggiano sulle radici. Siamo alle comiche.

      Rispondi
      • Sono volontari polarizzati e piccoli gruppi che presidiano il web e i commenti. Anni fa a Venezia conoscevo dei ragazzi di un centro sociale che lo facevano gratuitamente solo per ragioni ideologiche. Io li chiamerei troll ma forse non è il termine esatto.
        Tornando all’articolo, in una città oppressa da Area B, 30Kmh, Area C, strade deformate o bucate, incurie varie, .mancanza di vigili. .. coi nuovi lavori M4 si DOVEVA aumentare il verde, perché altrimenti tutte le oppressioni green, sono solo meri pretesti per giustificare multe e opprimere i residenti.

        Rispondi
  6. Il tono dell’articolo, a rileggerlo con attenzione, non è catastrofista, ma segnala i molti casi in cui si sono fatto degli errori. Milano e’ più verde e molto migliorata ma si può fare sempre uno step migliore.
    Sicuramente gli architetti paesaggisti prediligono piazze pietrose con pochi alberelli magari posizionati geometricamente perché se ne possa cogliere il “disegno”. Mah.

    Segnalo che le aiuole a “prato” sono ingestibili e non resistono perché la gente ci cammina sopra e ci porta i cagnolini a fare i bisogni. Inotre l’erba va annaffiata d’estate e poi tagliata. Meglio cespugliarle densamente con piante robuste come la piracanta o il pitisforo o il pieris e comunque mettere a dimora alberelli è la cosa migliore.

    Rispondi
  7. Ottimo articolo e ci sono infiniti altri esempi dove l’abbraccio mortale tra Comune e privati ha fatto sparire con le scuse più disparate (e la favoletta della compensazione) alberi ad alto fusto. Solo per rimanere nel quartiere dove vivo, città studi, all’angolo tra via Bassini e via Ponzio, in quello che, con molta fantasia viene denominato “Parco pubblico Smerlo”, la cui propaggine è stata oggetto del taglio di decine di alberi secolari nonostante le proteste di residenti, studenti e docenti del Politecnico che ha costruito una nuova palazzina al posto di riqualificare le tante altre inutilizzate nel quartiere. Per non parlare del superamento del senso del ridicolo con le piante nei vasconi di plastica scelti come decorazione verde in via Pacini. Il problema della cura del verde esistente poi è ancora più drammatico: incompetenza, ritardi, approssimazione e il risultato è sotto gli occhi di tutti, con un degrado che si può toccare con mano.

    Rispondi
  8. Articolo sacrosanto! Inoltre le ultime foto mostrano con molta chiarezza quello che a Milano non si fa, ripristinare gli alberi morti. Quando un albero viene tagliato non viene mai sostituito. Perché? I casi mostrati si riferiscono ad alberi tagliati da lungo tempo!

    Rispondi
  9. Ma per favore! Bssta scrivere e raccontare balle! Fino a pochissimo tempo fa urbanfile era felicissimo di nuove costruzioni, incluse le torri ed i grattacieli sotto indagine. Ora si sveglia lamentando la perdita del verde? E poi, leggendo i commenti, comprendo quanta gente non ha il minimo rispetto del verde, dato che gli alberi sono utili e ancora più sono esseri viventi (indifesi). Leggo del “sacrifichiamo questo giardino o quel parco… “, in attesa di cosa? Tirare giù alberi maestosi anche laddove non è necessario, motivo? Piantare dei così leggerissimi che poi non vengono curati e comunque ci vorranno 20 anni, ai sopravvissuti, per diventare alberi!!! In ogni caso ogni 10 alberi ad alto fusto abbattuti, dono 5 nuovi e siamo sempre sotto. Nel 2023 i due “tornado” su Milano hanno colpito circa 5000 alberi cui se ne aggiunge una cifra non precisata di altri tirati giù con la scusa di pericolosità, cui si aggiunge il Bosco spontaneo della Goccia di circa 2000 alberi per dare spazio agli amichetti del Politecnico e altri alberi di pregio in zona Città studi in cui, la Giunta Green inviò truppe in tenuta anti sommossa per cittadini pacifici contrari al Politecnico. Poi a san Leonardo un altro boschetto di circa 600 alberi… E mi sembra che i sacrifici del verde siano troppi! In cambio abbiamo scali ferroviari di cui si parla da 20 anni ed aree dismesse che potevano essere edificate. Se la procura sostiene che Milano è stata considerata un’area da speculare ed accade solo con Sala, avranno ovvi motivi e questo articolo, anche se un po’ tardivo, lo conferma. Altra balla la conclusione della M4, dai rendering iniziali alla realtà solo distese di cemento stampato o simile, senza identità ne Anima. Ah già, sotto c’è la metro, che c’è anche in altre città eppure nn mantengono ugualmente alberi e parchi!!! A chi piace tutta sta cementificazione e le conseguenze che comporta (, Milano è la città più cara e se ne frega di chi non sta al passo), perdita di Valori, identità, moralità, mancano servizi, sicurezze e altro che è lunga da scrivere: chi ama i palazzoni può trasferirsi a New York, Shanghai, Dubai, Hong Kong e non infastidire chi vorrebbe una città più verde, sicura e per tutti!!!

    Rispondi
  10. Il.Sindaco Sala non e’ mai andato particolarmente d’accordo con gli alberi. Sin dai tempi dell’expo. Aveva pagato gli alberi talmente tanto (con i nostri soldi) che forse gli e’ passata la voglia di comprarne altri.

    Rispondi
  11. Milano, Roma, Napoli, che tristezza. Ad ogni modo meglio non piantare nulla se invece farlo significa trinciare radici al primo sottoservizio dell’ ultimo gestore telefonico nato. ( vabbè, anche quelli storici ovviamente non scherzano)

    Rispondi
  12. Ci sono rimasto male a leggere questo articolo. Purtroppo non è il primo della serie. Cosa vi sta succedendo? Milano non è quella che dipingete voi, eppure la conoscete benissimo.

    Rispondi
  13. In barona in zona parco Teramo sono stati piantati centinaia di alberi e creato arbusteti e prati fioriti. Ovvero hanno piantato alberi dove c’è effettivamente posto, dove il terreno è profondo e gli alberi possono crescere sani. Lungo la cerchia non hanno fatto nulla? Ma siete seri? Gli alberi abbattuti sono stati sacrificati per una metropolitana e le sistemazioni di superficie prevedono un sacco di aiuole e alberi che ovviamente necessitano di tempo per crescere. A me questa nuova versione di UrbanFile fa parecchia tristezza, lo dico a malincuore.

    Rispondi
      • Ma tornaci tu a borbottare all’osteria. Io mi limito a criticare un indirizzo editoriale che un tempo attirava gli appassionati di architettura ed urbanistica, ora invece è diventata la piazza dei lamentosi. E col cavolo che lascio prendere posto ad un leoncino da tastiera come te che si nasconde dietro ad iniziali ed è bravo solo a denigrare le opinioni degli altri senza contribuire minimamente alla discussione.

        Rispondi
        • E quindi te lo prendi tu lo spazio, postando più volte e nascondendoti con nomi sempre diversi ?

          E mi spiegherai che indirizzo editoriale criticabile sarebbe rappresentare realisticamente quello che i milanesi vedono tutti i giorni .

          E anche per quanto riguarda il tuo unico e scarno contributo alla discussione (riguardo la cerchia), non vedo cosa si possa obiettare quanto scritto nel quinto e sesto capoverso dell’articolo.

          Rispondi
  14. Totalmente d’accordo, non si capisce perché in una città che è un forno si continui a piantare sempre meno alberi e tagliarne sempre di più, basterebbe veramente poco

    Rispondi
  15. Io la penso così : hanno ragione sia chi dice che questo articolo dice il falso, sia chi lo sostiene.
    Da un lato Urbanfile ultimamente sta dando una narrazione estremista di alcuni argomenti, vedi adesso il verde a Milano; dall’altro è vero che si potrebbe fare di più, si potrebbe osare, dare forma alle promesse elettorali, anzichè promettere una città più verde e poi fare il lavoro a metà. Perchè è vero che è stato tolto del verde, ma come hanno fatto notare alcuni, ne è stato creato di nuovo. Solo, come dicevo, non è sufficiente, si dovrebbe fare di più. Soprattutto non perchè lo dico io, ma perché le stesse ultime giunte si professano pro-verde, ma sembra che si limitino al minimo indispensabile.
    Detto ciò, una piccola critica ai commentatori di Urbanfile : siate più educati e rispettosi tra di voi. Sono veramente stufo di leggere miriadi di commenti in cui, anzichè limitarsi a dire che non si è d’accordo con un commento altrui, si sfotte, si insulta e si fanno insinuazioni verso chi lo ha scritto. “E tu sei del PD”, “E tu sei un leghista”, “E tu sei pagato dalla giunta per scrivere commenti del genere”, “E tu non sei veramente di Milano”. E basta!!! Sono solo alcuni degli esempi che potrei riportare. Per me il bello di Urbanfile non è solo leggere gli articoli, ma anche i commenti, per poter avere un confronto di idee, ma ultimamente sto leggendo tanti commenti veramente maleducati. Per cui, vediamo di tornare ad avere discussioni civili, rispettose e mature, tra adulti.

    Rispondi
    • Hai ragione.

      Rimane però un fatto di fondo.
      Che le inchieste per l’urbanistica del comune potrebbero dare un po la sveglia al comune e stesso di

      Pretendere molto più verde nei progetti privati
      Depavimentare l’asfalto con più convinzione
      Installare MOLTi più alberi e arbusti in città.

      Non certo il pratino sfigato e contro natura di cui parla Arsuffi, senza offesa.

      Insomma andare in Francia o Germania a copiare i piani del Verde.

      Ma milano ha un piano regolatore?
      E ha un piano del verde?

      Forse è il momento di cambiare passo e cambiare la città…
      Molti cittadini si sono finalmente svegliati e chiedono molto PIU verde.

      Sicuramente più di quanto c’è ne ora.

      Questo è un bene.
      Che si cambi in Comune su questo punto!
      SI PUÒ FARE MEGLIO.

      Rispondi
    • Sul discorso del falso chiedo scusa. Ho usato una parola completamente a sproposito, perché non è vero che l’articolo dice il falso.
      Sul discorso di estremista mi riferisco a quello che già in tanti hanno commentato, ovvero che questo articolo tende a prendere alcuni esempi di mancato verde e non hanno tenuto conto di altrettanto verde che invece è arrivato in città, per cui dimostrano di estremizzare un concetto (il mancato verde a Milano) senza in realtà dare le giuste dimensioni alla questione.
      Un altro esempio di estremismo è stato l’articolo sul Parco 8 Marzo, che ho commentato a mia volta, per poi ritrovare sotto questo articolo commenti tuoi e di Franz in cui avete messo in atto gli atteggiamenti di presa in giro e insinuazione di cui ho parlato prima.

      Rispondi
      • Ok aspettiamo speranzosi il prossimo articolo di UF che ci mostrerà quanto nuovo verde è arrivato in città.

        In ogni caso non vedo come porsi dei dubbi sulla credibilità di stranamente numerosi commenti che negano l’evidenza sia un’atteggiamento di presa in giro.

        Un risultato però l’hai ottenuto : un commento sufficientemente civile di Wf, mi complimento con te.

        Rispondi
  16. Bravi, accontentatevi sempre di una Milano al perenne ribasso! Il bicchiere mezzo pieno è innanzitutto mezzo vuoto, e il meno peggio è comunque peggio

    Rispondi
  17. Caro Roberto innanzitutto grazie per la tua testimonianza e il tuo post mi fa piacere vedere tanta partecipazione nei commenti riguardo ad un tema che evidentemente sta a cuore a molti se non a tutti e cioè il verde. Inutile dire che se per albero disegniamo un arbusto alto tra i 15 e 25 metri possiamo dire che negli ultimi anni il 99% di quanto è stato piantato dal comune non è un albero ma come lo definisco io poco più che un arbusto che non è destinato a crescere nel tempo e che nella maggior parte dei casi si secca. Quindi mi domando come mai non vengono piantati alberi ad alto fusto come ad esempio I platani che sono stati piantati durante il Novecento e ti arredono le vie più belle di Milano? Evidentemente come sempre è la questione di budget cioè dare alberi da un fusto levato o che potenzialmente cresce nel tempo è molto più costoso che piantare ridicoli arbusti in piazze completamente rifatte. E da questo punto di vista è un peccato. Io abito in viale Boezio e purtroppo fu anche a te testimoniato sono state tagliati platani centenari che facevano un’ombra stupenda e non è stato piantato nulla dico nulla e non ho speranza che terminata siti web vengano rispettati platani destinati a crescere nel tempo ma verranno piantati ciliegi o altri arbusti che Massimo raggiungono i tre metri tre metri e mezzo di altezza grazie e a presto Alessandro

    Rispondi
  18. Buongiorno, sono completamente d’accordo, sono stati eliminati splendidi platani e bagolari che garantivano ombra, frescura e bellezza in cambio, e nemmeno sempre, di alberelli striminziti e pure capitozzati malamente facendoli morire.

    Rispondi
  19. Caro nipote vieni che ti racconto la favola del sindaco Sala che si professa verde ma che ha fatto aumentare i metri cubi di cemento in città come mai nessun altro negli ultimi cinquant’anni.
    Dove sono i rapporti tra vecchio e nuovo verde? Sala deve dare deve delke risposte, i dati li hanno che li mostrino.

    Rispondi
  20. Volevo dire che con la metro 4 hanno tolto alberi a volontà , hanno cementificato a volontà con piastrelle inutili di marciapiedi . Vere isole di calore troppo chiaro che occhiali da sole non bastano . Hanno tolto i mezzi comodissimi che c’erano per una metro che non serviva , per trovarsi di mezzo biciclette motorini macchine monopattini .Il rumore in strada è raddoppiato rispetto a prima con i san pietrini . Con la sosta dei veicoli in entrambi i lati traffico rallentato ,e suono di macchine altissimo ! Un incubo !

    Rispondi

Lascia un commento