Milano | Cordusio – Via Meravigli 12/14 tornerà in vita

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Via Meravigli già presa in considerazione da noi diverse volte per il suo stato di agonia urbana finalmente pare dare segni di vitalità. Dopo l’eclettico e bellissimo palazzo Turati restaurato di recente, ora sono partiti i lavori al grande complesso di edifici che occupano quasi l’intero isolato tra le vie Camperio, e Giulini e Porlezza, che si trovano ai civici 12 e 14 della via Meravigli. Palazzo imponente ad uso uffici che presenta il fronte più lungo su via Meravigli è vuoto da diversi anni e versa anche in condizioni pessime. Purtroppo non siamo riusciti a trovare l’architetto originario del progetto degli anni Sessanta, ma alcune fonti dicono che il palazzo pare sia stato progettato da Lorenzo Muzio (figlio del più famoso Giovanni) nel 1972-1974, ma non siamo riusciti a trovare conferme, anche chiedendo alla fondazione Muzio stessa. Se qualcuno sa di più è il benvenuto.
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Tutto il complesso si estende su cinque piani fuori terra e due piani interrati ad eccezione della torre compresa al centro dell’isolato che è composta da dieci piani fuori terra.
Ai balconi su via Meravigli si trovano dei bellissimi altorilievi eseguiti dallo scultore Leone Lodi famoso anche per le sculture presenti sulla facciata del palazzo Mezzanotte o della Borsa.
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L’edificio ingloba anche i resti della chiesa di San Vincenzino. Dell’intero complesso che girava sull’isolato Via Camperio/Giulini/Porlezza solo le due facciate della chiesa e qualche resto del chiostro con l’annesso refettorio negli adicenti cortili del n.9 e 11 della via Camperio.

La tradizione vuole il monastero fondato nel 770 dalla moglie di re Desiderio, mentre i primi documenti ufficiali circa l’esistenza del complesso risalgono al 1073. La chiesa fu fondata solo nel 1153. Il monastero si salvò a fine Settecento dalla soppressioni austriache di molti ordini monastici, ma non dalle soppressioni francesi, che comportarono la confisca di tutte le opere d’arte e di valore del complesso: in questo periodo la chiesa fu convertita a deposito. Dal 1818 la chiesa ospitò la scuola e studio di Pelagio Palagi, per poi ridiventare magazzini ed essere infine convertito a locali per il Cinema Dante nel 1908, anno in cui vennero staccati otto affreschi presenti nella chiesa, oggi conservati nella Pinacoteca del Castello Sforzesco.

La chiesa si presentava con la tipica struttura dei monasteri di clausura: l’aula era separata in due parti, una per le monache e l’altra per i fedeli, era ad una sola navata con copertura a volta. La chiesa presentava due facciate, una che dava sulla strada e l’altra sul giardino del monastero: la prima fu realizzata in stile barocco nel XVII secolo da Gian Domenico Richini, e ancora fa la sua bella figura dove si trovava mentre la seconda risalente al XV secolo, di autore sconosciuto, mostrava uno stile di transizione tra il tardogotico e il rinascimento lombardo.

La chiesa fu demolita nel 1964 assieme al complesso monastico salvandone solo le due facciate. La facciata tardogotica presente sul giardino venne traslata anch’essa su via Giuliani e posta a lato della torre di 10 piani. Ora la facciata più antica costituisce il fronte della chiesa dei Santi Sergio, Serafino e Vincenzo di rito ortodosso. Fino al 1920 il monastero diede il nome alla via, che prendeva in nome di “San Vincenzino al Castello”.

Tra le opere recuperate un tempo presenti nella chiesa si possono citare:
Il Martirio di San Vincenzo, affresco staccato in più parti e riportato su tela attribuito ad Aurelio Luini, conservato oggi presso Pinacoteca di Brera

Episodio del martirio di San Vincenzo o San Lorenzo, affresco riportato su vetroresina attribuito ad Aurelio Luini, conservato presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco.

Deposizione nel sepolcro, affresco strappato riportato su tela di Giovanni Paolo Lomazzo, conservato presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco.

Gesù nel limbo, affresco strappato e riportato su tela di Giovanni Paolo Lomazzo, conservato presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco

Il Mosè, affresco strappato e riportato su tela di Ambrogio da Fossano, conservato presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco.

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Chiesa di San Vincenzino Ferrari Arturo 1890
Chiesa di San Vincenzino Ferrari Arturo 1890

 

Chiesa di San Vincenzino fronte interno dipinto Greppi Giovanni 1918
Chiesa di San Vincenzino fronte interno dipinto Greppi Giovanni 1918

 

Cinema Dante Ex chiesa di San Vincenzino
Cinema Dante Ex chiesa di San Vincenzino 1950-60
Planimetria
Planimetria del complesso

 

 

 

 

 

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